Castilla on the road
Martedì 5 Agosto 2008 Con volo low cost da Bergamo, dopo circa due ore di volo, atterriamo a Madrid – Barajas e ci rechiamo subito preso lo stand Europcar per ritirare la nostra auto preventivamente prenotata on-line. Carichiamo le valige e siamo pronti per raggiungere la prima meta di questo viaggio nel cuore della Spagna: Siguenza. Dalla capitale ci immettiamo nella regione della Castiglia- La Mancia, una delle comunità autonome della Spagna. Siguenza è un piccolo comune spagnolo di origine preromana di neanche 5000 abitanti, disposto ad anfiteatro sui fianchi di una collina. La nostra meta principale in questa cittadina è stato il castello della città, che da qualche anno è stato adattato a parador. I prezzi non sono propriamente economici, ma l’atmosfera fiabesca del pernottamento in un vero e proprio castello e la cena con abiti tradizionali, è stata davvero indimenticabile. Dalla piazzola antistante il castello-pardor scendono diversi vicoli verso la piazza principale della città in cui si innalza la Cattedrale di Santa Maria: sembra quasi una fortezza, con le due torri merlate ai lati della facciata con tre portali ed un’altra torre che s’innalza sul transetto di destra. Mercoledì 6 Agosto Il mattino seguente, come preventivamente pianificato, abbandoniamo (non sarà un addio ma un arrivederci) La Mancia e percorriamo la CM110 verso la Castiglia y Leon. Si tratta della comunità autonoma composta dall’unione di due antichi regni: l’Antica Castiglia ed il Regno di Leon. Percorriamo strade che serpeggiano tra le distese di grano, un saliscendi che ci permette di scorgere i numerosissimi mulini eolici che si innalzano in un paesaggio privo di centri abitati per chilometri. La nostra meta è Segovia, ma in mattinata prendiamo l’uscita Ayllon sulla CM110 per avventurarci tra le strade panoramiche ed alternative. Quasi per caso decidiamo di fermarci in questo paesino che la nostra cartina non indica neppure come meta consigliata. Al di là di ogni aspettativa lo spettacolo che ci attende è stupefacente. Il tempo ad Ayllon sembra essersi fermato ad alcuni decenni fa: i bazar espongono la merce anche per strada, i muri delle abitazioni che si affacciano alla piazzetta presentano vistosamente i segni dei cartelloni pubblicitari accumulati da anni. La piazzetta è circondata da un porticato in legno molto basso e buio su cui si affacciano le piccole porte in legno dei negozi. Sui tetti degli edifici, tra cui la chiesa principale, hanno trovato il proprio habitat naturale le cicogne, che vi hanno sistemato accuratamente i loro nidi. Riprendiamo il nostro viaggio ed arriviamo a Segovia, città dichiarata patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1985. L’edificio simbolo della città è l’Acquedotto romano, che domina coi suoi archi potenti l’ingresso alla città vecchia attraversando una depressione nel terreno. È una grande opera idraulica costruita nel I secolo per portare acqua alla città ed è stato realizzato con gradi blocchi in granito, squadrati ed assemblati a secco. Dalla parte opposta della città rispetto all’Acquedotto, su un sperone roccioso, si innalza l’Alcazar. La Cattedrale di Segovia è una delle grandi cattedrali di Spagna che, per la sua eleganza, è detta Signora delle Cattedrali. Giovedì 7 Agosto Da Segovia, il mattino seguente, ci spostiamo verso Avila, percorrendo per 74 Km la N110 con uscita Avila. Qui il clima si fa più fresco essendo collocata a 1.128 m sul livello del mare. Anche Avila è stata proclamata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO con motivazione che fa riferimento alle sue mura. Si tratta di un’architettura difensiva spettacolare, ben conservata e per buona parte visitabile. Percorrendole si aprono scorci suggestivi sulla cattedrale e sulle piazze del centro. La Cattedrale è un massiccio edificio eretto tra il XII e XIV. La città offre anche un ricco patrimonio di monumenti religiosi e civili che meritano di essere visitati passeggiando per la città. E’ sufficiente procurarsi una mappa della città, solitamente fornita dagli alberghi in cui si soggiorna, per poter visualizzare l’elenco completo. Venerdì 8 Agosto Prima di lasciarci alle spalle anche Avila è valsa la pena soffermarci sulle rive del fiume Adaja per poter ammirare le imponenti mura dall’esterno e, raggiungendo la riva opposta, è possibile avere una visione d’insieme della cittadina, protetta dall’imponente muralla.
Come accennato il saluto a La Mancia era solo un arrivederci: lasciata Avila, ci lasciamo alle spalle anche la Castiglia y Leon e ritorniamo ne La Mancia, alla volta di Toledo. In questo caso percorriamo la N403, una strada panoramica che per 153 km ci lascia senza fiato con le immense distese di grano, pascoli, ed uliveti interrotti da qualche sporadica macchia di campi di girasoli. Toledo è attraversata dal fiume Tago ed il suo centro storico si trova sulla cima di una collina. Anche Toledo ha un patrimonio religioso molto ricco, con una miriade di chiese, conventi ed anche due sinagoghe. Suggestive sono anche le vie del centro storico, su cui si affacciano una miriade di negozi che espongono prodotti di artigianato locale, ma anche ristoranti, cafè e pasticcerie. Tra i monumenti simbolo della città da non dimenticare l’Alcazar, teatro di una sanguinosa battaglia durante la guerra civile spagnola. Gli amanti dell’arte potranno invece trovare molto interessante la Casa e il Museo del pittore El Greco, che sfortunatamente era chiusa per lavori. Nella città sono conservate alcune sue opere, essendo stata Toledo la città del pittore negli ultimi 37 anni della sua vita.
Sabato 9 Agosto Lasciamo anche Toledo e ci dirigiamo più a sud, nel cuore de La Mancia, a Consuegra. Questa località è nota perché qui è ambientata la scena del combattimento contro i mulini a vento nel romanzo Don Chichotte di Cervantes. Già dalla N400 si scorgono in lontananza i primi mulini, ma imboccata l’uscita Consuegra nord ed arrivati ai piedi della collina ci rendiamo conto di quale meraviglioso spettacolo ci attenderà non appena saliremo. È possibile infatti salire la collina in macchia, attraverso una strada asfaltata che giunge sino ad una piazzetta con vista panoramica sulla vallata. Da qui lo spettacolo è talmente bello da lasciaci senza fiato. I bianchi mulini, candidi e ben tenuti si innalzano dalla collina in contrasto con il cielo limpido ed azzurro di una mattina di Agosto. Tutto intorno la collina scende dolcemente verso la vallata dipinta dal color ocra del grano, interrotta dal centro abitato sottostante e da qualche fattoria. Probabilmente siamo stati favoriti da un pizzico di fortuna, la quale ha voluto che non ci fossimo che noi a goderci questo spettacolo, in una giornata per di più splendida e non troppo calda. Per chi come me è appassionato di fotografia i mulini di Consuegra costituiscono un soggetto affascinante e di grande ispirazione. Vale la pena fermarsi un pochino e goderseli da ogni angolatura, giocare con le mille ombre delle loro pale e con di contrasti di colore che offrono. Il primo mulino che si incontra non appena si sale la collina è stato destinato alla visita per chi fosse incuriosito dal suo funzionamento interno; per chi non fosse interessato vale la pensa salirci ugualmente, anche solo per godersi il panorama della vallata e degli altri mulini dalle piccole finestrelle azzurre. Il biglietto d’ingresso costa solo 3 euro e sono incluse la visita del museo nella piazza principale della città ed il castello. Quest’ultimo si erge a custode dei mulini sulla prima collinetta e vale veramente la pena farci una sosta e visitarlo. Ogni anno è teatro di feste e rappresentazioni in costume. Ci siamo pentiti di non esserci sufficientemente informati; non ci saremo sicuramente persi lo spettacolo. La mattinata trascorre velocemente e sono 131 i Km che ci dividono da Madrid, nostra prossima destinazione, quindi ci mettiamo in viaggio. Arrivati a destinazione c’è il tempo solo per un po’di riposo, restituzione dell’auto, cena e una buona dormita.
Domenica 10- Lunedì 11 – Martedì 12 Il nostro soggiorno a Madrid durerà solo 3 giorni scarsi. Anche per questo motivo è stato molto utile il bus turistico negli spostamenti. L’audioguida segnala i lunghi di interesse turistico, inoltre con lo stesso biglietto è possibile salire e scendere quando si vuole per tutta la giornata. E se la mia passione per la fotografia è stata a lungo alimentata in questo viaggio, anche quella di Stefano ha trovato sfogo (oltre che nei percorsi enogastronomici) nella visita allo stadio Santiago Bernabeu. La visita è costituita da un percorso ben organizzato, semi-guidato e molto carino, anche se non è propriamente economica (più del doppio dell’ingresso al Prado). Da non perdere nella Vecchia Madrid: Plaza Mayor che la sera pullula di artisti di strada con le più svariate rappresentazioni e la Puerta del Sol, che con i suoi negozi e caffè, è una delle zone più vivaci della città, dove non manca la tipica movida. Una passeggiata sulla Gran Via offre suggestivi scorci architettonici dei primi anni del ‘900 e dopo una buona passeggiata permette di raggiungere il Palacio Relal. Nella Madrid Borbonica non si può non passeggiare lungo il Paseo del Prado sino all’omonimo museo. Tra i monumenti di interesse segnaliamo Plaza dei Cibeles, in cui sorge una fontana con la statua di Cibale, dea greco-romana della natura, e la Puerta de Alcalà. In questa zona si trovano anche i principali musei della città: il museo del Prado, il Centro de Arte Reina Sofia ed il museo Thyssen. Da non perdere il Parque del Retiro: è il polmone della capitale, uno dei luoghi più amati da chi vuole rilassarsi all’aria aperta.
Alcune considerazioni: Le città sono facilmente raggiungibili, con possibilità di percorrere strade panoramiche oppure le auto-pista a pagamento (le nostre autostrade, per intenderci). Complice forse il periodo (5-12 agosto) il traffico era praticamente inesistente. Più caotica invece la capitale. È consigliabile prenotare alberghi con parcheggio, poiché i centri storici sono tutti chiusi al traffico e le varie cittadine si possono tranquillamente visitare a piedi. Per quanto riguarda Madrid, invece, è molto comoda la metropolitana ma anche il servizio di bus turistico (Madrid Vision) che permette di attraversare i punti più interessanti della città con servizio di audioguida incluso nel prezzo. Da non sottovalutare i percorsi enogastronomici che ci hanno accompagnato in questo viaggio. Tra i piatti tipici segnaliamo: il queso manchego, formaggio di pecora di La Mancia (è considerato il migliore della Spagna) e la tortilla spagnola sono un classico delle tapas, così come il chorizo, salciccia insaporita con aglio e paprika, e la carne di cervo. Piatto tipico è anche il cochinillo asado, arrosto di maialino che viene servito in tutta la zona. Da non perdere la sopa castellana, una zuppa con pane, aglio, uova e jamon, anche questa presente in tutti i ristoranti. Il jamon (prosciutto crudo) nelle sue versioni serrano (salato ed essiccato in montagna) ed iberico (ricavato dal maiale iberico selvatico, molto costoso) accompagna le tortilla, le tapas e molti altri piatti, oppure viene servito a porzioni e gustato con semplice pane. A Segovia da non perdere è la tarta al ponche segoviana, con crema pasticcera, pan di spagna, cannella e marzapane, un vero spettacolo. Ad Avila sono famose le Yemas de Avila (gemme di Avila) dolcetti di farina, uovo e zucchero. Infine, piatto tipico di Madrid è il cochido madrileno: si tratta di un piatto completo a base di pollo, salciccia, pancetta, carne di manzo, legumi ed aromi vari. Necessita di una lunga preparazione e non tutti i ristornati lo propongono, se non in uno specifico giorno della settimana. Purtroppo l’abbiamo scoperto anche noi troppo tardi, quindi non sappiamo dirvi niente di più rispetto a questo piatto.