In giro per la Castiglia tra La Mancha e Leon

Ricordi di una meravigliosa settimana in Castiglia tra mulini a vento, patrimoni Unesco e movida madrilena
Scritto da: sermed
in giro per la castiglia tra la mancha e leon
Partenza il: 10/06/2014
Ritorno il: 17/06/2014
Viaggiatori: 6
Spesa: 500 €
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Con una sola settimana libera a giugno subito dopo la chiusura delle scuole delle bambine, l’interrogativo è “Dove si va?” la scelta finale deve ovviamente soddisfare alcuni imprescindibili requisiti: 1) novità; 2) volo diretto dalla Sicilia; 3) tanta roba da vedere e…dulcis in fundo… un occhio al portafogli! Spulciando tra i vari voli Ryanair disponibili, la scelta ricade sulla capitale di Spagna e “dintorni”.

1° giorno, 10 giugno: Catania – Madrid – Aranjuez – Consuegra

Ad affrontare questa nuova avventura siamo in sei: (io) Sergio e Letizia con due bimbe Morena e Giorgia insieme ad una coppia di amici: lui di vecchia data, Massimo, lei ancora da scoprire, Marilù perché ancora non la conosciamo. L’appuntamento è alle 13 in aeroporto e l’orario del volo per Madrid è perfetto anche perché M&M arrivano da Lamezia, ma è quasi tempo di imbarcarsi e ancora non si vedono. Passiamo i controlli e siamo in fila per salire sull’aereo e loro ancora devono parcheggiare! (partire un po’ prima no vero?) Qualche minuto e diverse imprecazioni dopo, quando già eravamo convinti di partire da soli, ecco apparire all’orizzonte due figure agitate e madide di sudore che corrono verso di noi agitando le braccia con trolley al seguito: che siano loro?

Arrivati a Madrid, dopo varie peripezie e ritardi riusciamo a prendere possesso dell’auto a noleggio presso la Goldcar (mai più!): ci dirigiamo direzione sud per Aranjuez dove arriviamo alle 19.30, in ritardo di un’ora e mezza rispetto alla tabella di marcia: cominciamo bene… e di bene in meglio, ci accorgiamo durante il tragitto che parte della fiancata della macchina è danneggiata. L’inconveniente non ci era segnalato dal personale Goldcar (buonafede? Ma per favore…) e complice la stanchezza per il viaggio, il caldo asfissiante durante l’attesa della navetta per la sede della Goldcar oltre al parcheggio sotterraneo poco illuminato (ad hoc!) non ce ne siamo proprio accorti! Per fortuna tutto si risolve in un paio di telefonate. Siamo sempre in vacanza e bisogna lasciarsi alle spalle qualche imprevisto! Ma ormai è tardi per visitare gli splendidi giardini reali (sigh! erano il motivo principale della visita) e ci accontentiamo di vedere da fuori il bel palazzo Reale e la curiosa chiesa circolare di San Antonio. Le bimbe hanno fame e anche le nostre pance reclamano, pertanto ci accomodiamo all’aperto in uno dei tanti tapas-bar della piazza e subito ci accorgiamo che igiene e pulizia non sono i punti forti di questo locale! Stiamo per alzarci quando arriva un gentile cameriere per pulire il tavolo: peccato che lo strofinaccio utilizzato, forse usato per pulire i pavimenti, aggiungeva schifo allo schifo!!! (ma dove siamo capitati?) A questo punto inventiamo una scusa per andarcene e ripariamo con dei panini imbottiti in un vicino alimentari. Cominciamo così ad assaggiare il famoso jamon iberico.

Dopo circa 50 minuti di autostrada un magnifico spettacolo ci attende nei pressi di Consuegra: ammutoliti ammiriamo le nere silhouette dei mulini a vento cantati da Cervantes, che si stagliano sullo sfondo rosso scuro del cielo al crepuscolo. Coraggio dunque! come novelli Don Chisciotte corriamo incontro a quei giganti sulla collina, in groppa non a Ronzinante, ma ad una moderna e più comoda Ford Galaxy 2000 sette posti! (anche ammaccata fa la sua porca figura).

L’hotel di questa sera è una struttura in stile rustico-chic: La Vida de Antes, con arredi della tradizione contadina; per due camere comunicanti con bagno abbiamo speso € 100 senza colazione. M&M sono stati più fortunati perché il loro balcone ha l’affaccio diretto sul più vicino dei mulini, si vede anche la scalinata per salire a piedi sulla collina (che noi ovviamente non useremo!)

2° giorno, 11 giugno: Consuegra – Toledo – Avila

Gli imprevisti si sa, in un viaggio sono sempre dietro l’angolo: mia figlia Morena si sveglia con un po’ di febbre e rimane in hotel con la madre mentre noi quattro andiamo a vedere da vicino i mulini e il castello sulla collina. Per chi non avesse presente questa parte de La Mancha, trattasi di pianura coltivata a grano quasi a perdita d’occhio dove la sola altura presente è questa collina con i suoi 11 mulini a vento di cui uno visitabile perché sede di un microscopico bar da minimo sindacale: solo bibite e gelati. La vista spazia letteralmente a 360° anche sul piccolo e grazioso paesello. I pullman dei turisti si susseguono uno dietro l’altro, ma giusto il tempo di scaricare i visitatori, dar loro tempo di qualche foto e via tutti! E così anche per noi che lasciamo presto questo magico luogo.

Una sessantina di km ci separano da Toledo. Giungendo da sud si ha una visuale spettacolare dall’alto dell’antica capitale del Regno di Castiglia: Toledo sembra sospesa come una roccaforte inespugnabile su un promontorio circondato dal fiume Tago. Nel punto più alto l’Alcazar domina e vigila su tutto. La visita alla città è purtroppo breve per causa di forza maggiore: Morena è rimasta in auto con la febbre alta. Le meraviglie di questa città sono tantissime ma riusciamo a vedere solo la Puerta de Bisagra, la Puerta del Sol, la plaza Zocodover e l’Alcazar. Un veloce pranzo da asporto da McDonald’s e via verso Avila dove pernotteremo.

Dal caldo torrido di Toledo passiamo ai più di 1000 metri slm di Avila, nessuna sorpresa quindi se una leggera pioggerellina e un po’ di freschetto ci accolgono al nostro arrivo. Tutto si risolve in breve tempo e mentre con M&M e Giorgia usciamo per la visita alla città con le sue imponenti mura in perfetto stato e le varie bellissime chiese (Santa Teresa di Avila era, ovviamente, di qui), Morena e mia moglie rimangono al calduccio dell’hotel Arco San Vicente (tripla con colazione € 65): poco male, poi le faccio vedere le centinaia di foto fatte! Non posso lasciarle anche per la cena e quindi pizza da asporto in camera e tutti a nanna! Sapremo solo domani mattina, con tanto di documentazione fotografica, dell’impavido tentativo di M&M di mangiare una pizza margherita che presentava un fantasioso ingrediente color fucsia non meglio identificato…

3° giorno, 12 giugno: Avila – Salamanca – Simancas – Valladolid – Fuensaldana

Dopo una lauta colazione in hotel continuiamo il nostro itinerario per Salamanca. Prima però sosta alle Cuatro Postes da dove si vede l’intera città di Avila dall’alto: magnifica, non per niente è patrimonio Unesco. A Salamanca parcheggiamo vicino al ponte Romano e le bimbe si divertono in un parco giochi lì vicino, per fortuna oggi niente febbre per Morena. Milioni di piccoli fastidiosissimi moscerini ci danno il benvenuto di fronte alla cattedrale e anche tenendo la bocca chiusa non rinunciano all’assalto e si infilano dentro orecchie, il naso, sotto le t-shirt… chissà a cosa è dovuta questa vera e propria invasione di insetti (sembra di stare sul set delle dieci piaghe d’Egitto…). Ma non essendo né Mosè, né Burt Lancaster non ci rimane che allontanarci in tutta fretta e trovare tregua più avanti verso il corso principale della città. Al di là di questo spiacevole inconveniente, Salamanca è tra le città più belle che abbiamo visitato: sarà per il colore rosato caldo dei palazzi o per le architetture mudéjar o per la bellissima plaza Mayor (dicono che sia la più bella di Spagna), in tutta onestà non puoi dire di essere stato in Spagna se non visiti Salamanca!

Prossima tappa è la città di Valladolid ma prima breve sosta a Simancas per vedere il castello (che tanto è di strada). Diversamente da Salamanca raccolta attorno al suo centro storico dove ad ogni passo si respira storia, arte, cultura e fede, Valladolid è una città più elegante e cosmopolita con grandi viali alberati. Prendiamo possesso della nostra camera quadrupla all’hotel Roma in pieno centro storico a due passi da plaza Mayor (camera con colazione e parcheggio privato € 66) e subito fuori per un giro al parco cittadino Campo Grande. Un tripudio di fontane, laghetti e roseti dove le bimbe si divertono tantissimo: ci accompagnano diversi pavoni starnazzanti (si dice così per i pavoni?) ed incontriamo anche un paio di scoiattoli. Memorabile la cerveza ghiacciata sorseggiata all’ombra dei pergolati del parco.

Per cena ci spostiamo a Fuensaldana, un paesino ad una decina di km consigliato su alcuni diari per la trattoria “la Sorbona” scavata nella roccia: rustico e particolare l’interno e rustica e particolare anche la cena a base di carne, giudizio positivo anche se il conto è un po’ caruccio. A Fuensaldana da vedere c’è anche un piccolo castillo. Ritornati a Valladolid ci fermiamo per qualche foto alla Cupola del Millennio sul fiume Pisuerga: praticamente mezzo pallone da calcio di dimensioni gigantesche che di notte si illumina di tutti i colori. Non so se mi è piaciuto, di certo è molto kitsch! Niente a che vedere con l’elegante plaza Mayor illuminata di notte.

4° giorno 13 giugno: Valladolid – Cuellar – Segovia

La colazione in hotel è deludente se confrontata con quelle dei due giorni precedenti. Usciamo poi per un ulteriore giro del centro con bimbe al seguito perché le donne vogliono fare shopping (si sa, Valladolid è famosa in tutto il mondo per lo shopping!) Verso mezzogiorno partiamo alla volta di Cuellar dove alle 13 inizia la visita guidata del castello: bellissimo l’esterno ma niente di particolare la visita. Ci colpiscono però i molti nidi di cicogne sulle mura merlate che cingono la zona antica di Cuellar. La splendida giornata ci invoglia a fare un picnic: detto fatto, comprati panini, frutta e insalate in un vicino supermercato ci appostiamo in un grazioso parco con tanto di prato verde e giostrine per le bimbe e riposanti panchine per noi.

La panoramica di Segovia somiglia a quella di Toledo in quanto arroccata su uno sperone di roccia, ma contrariamente a quest’ultima l’Alcazar si trova in basso: immaginate un veliero dove la prua è costituita dall’Alcazar mentre l’altissimo campanile gotico della cattedrale funge da albero maestro e a poppa troviamo l’incredibile acquedotto romano. Segovia è patrimonio Unesco anche per le belle chiese e la raffinata plaza Mayor con tanto di palco centrale in ferro battuto stile liberty per i concerti. E’ iniziato il mondiale di calcio e stasera gioca la Spagna (i campioni del mondo prenderanno una sonora quanto inattesa batosta dagli olandesi!) di conseguenza tutti i locali sono affollati per la partita, troviamo solo un ristorante che in vetrina espone un menù con pollo arrosto e patatine ideale per le bimbe e decidiamo di entrare: ma anche stavolta (abbiamo un sesto senso per i locali chic?) la scena è quantomeno fantozziana: intanto non c’è anima viva, arredi vecchi di secoli, alle pareti simpatiche ragnatele con tanto di inquilini, sporco e unto ovunque e, mentre stiamo per scappare a gambe levate dalla casa dell’orco, ecco arrivare… l’orco: un omone di due metri per centocinquanta chili, una sorta di Cannavacciuolo dei poveri ma con il fiato che puzza di vino! Un po’ intimiditi dalla stazza del proprietario decidiamo di riaccomodarci alla svelta ma solo per delle birre da consumare rigorosamente in bottiglia: inutile spiegare il perché (le dita rimangono disgustosamente appiccicate nei bicchieri..). Dopo la visita notturna al meraviglioso acquedotto romano andiamo a dormire all’Hostal Juan Bravo (tripla € 60 senza colazione) scelto esclusivamente per la posizione centrale, per il resto lascia a desiderare: secondo piano senza ascensore, senza clima, stanza tripla minuscola e rumorosa e cosa da non credere hanno anche preteso il pagamento anticipato (ma crediamo di capire il perché…).

5° giorno, 14 giugno: Segovia – San Ildefonso – El Escorial – Madrid

Dopo una breve colazione al bar ci dirigiamo verso la vicina Granja de San Ildefonso. L’ingresso del palazzo è a pagamento quindi esitiamo ad entrare ed optiamo per i magnifici (e gratuiti) giardini: peccato che le numerose fontane siano spente. Una mezzoretta ed arriviamo a San Lorenzo de El Escorial, un enorme palazzone in granito grigio esternamente molto poco attraente, ma dagli interni sfarzosi. Un Burger king in zona placa i morsi della fame prima di arrivare a Madrid.

L’hotel di oggi è l’Holiday Inn Alcoron, scelto per la vicinanza al Parque de Atracciones, ed anche per la convenzione al parco: paghiamo infatti solo € 50 per la stanza quadrupla con colazione. La scelta di venire al Parque di sabato pomeriggio è stata obbligata ma decisamente non felice: in un caldo infernale e con mezza Madrid in fila per qualsiasi attrazione, sono ben poche le cose che riusciamo a vedere. Se poi il tutto viene condito dalla maleducazione delle persone che scavalcano la fila come se niente fosse, capirete come il desiderio di uccidere qualcuno prenda il sopravvento sulla voglia di divertirsi! Morale della favola andiamo via verso le 20,30 stanchissimi e frustrati dopo aver speso per le circa 6 – 7 giostre utilizzate, la bellezza di € 90 (facendo i biglietti on-line per 2 adulti e 2 bambini). Buona la cena da Gino’s al centro commerciale TresAguas. M&M hanno invece preferito tornare in hotel, in effetti la stanchezza comincia a farsi sentire…

6° giorno, 15 giugno: madrid

Ci svegliamo di buonumore anche perché ieri sera l’Italia ha vinto 2-1 (peccato che poi abbia perso le successive partite) e l’ottima colazione in hotel ci fa dimenticare la disavventura di ieri al parco. Prima tappa di Madrid è il Parco del Buen Retiro dove trascorriamo la mattinata tra viali alberati, laghi artificiali, padiglioni liberty con sottofondo di musica classica suonata dal vivo da una orchestra locale. Prima di lasciare la macchina al parcheggio Goldcar, andiamo in hotel. Oggi e domani siamo ospiti dell’Hotel Francisco I in calle Arenal, via pedonale del centro, per una quadrupla cioè due stanze comunicanti per due notti con colazione € 165: consigliatissimo anche perché recentemente ristrutturato e il nostro bagno ha anche due lavabi in acciaio!

Lasciate valigie, donne e bambine in hotel, con Massimo andiamo a riconsegnare l’auto, non senza prima una sosta al tempio del calcio per antonomasia: il Santiago Bernabeu e due foto anche ai quattro grattacieli di Madrid. Il pomeriggio si conclude con una bella passeggiata al palazzo Reale, la cattedrale, plaza Mayor, mercato di San Miguel (tapas con pesce fresco a un euro) e una frugale cena all’onnipresente Museo du Jamon di cui abbiamo apprezzato soprattutto la birra ghiacciata ad un euro!!

7° giorno, 16 giugno: madrid

Secondo giorno a Madrid, la mattina andiamo al tempio di Debod dalla cui terrazza si ha una vista particolare sul palazzo Reale e sulla cattedrale. Vicino c’è un parco giochi per le bimbe. Ci rinfreschiamo un po’ nella vicina plaza de Espana dove al centro troneggiano le sculture in bronzo di Don Chisciotte e del suo scudiero Sancho Panza. Dalla piazza parte l’arteria principale della città: la Gran Via dove ci fermiamo a pranzare in un mediocre “all you can eat”. Pomeriggio dedicato ai musei, prima però saliamo all’ultimo piano del Circolo delle Belle Arti: dalla terrazza la vista a 360° su Madrid è incomparabile, dalle Cuatro Torres al palazzo Reale riusciamo ad individuare tutti i posti già visitati ma da una prospettiva completamente nuova. Dopo il Prado andiamo al Reina Sofia dove è custodito il quadro Guernica, capolavoro di Picasso: il primo impatto ci lascia di stucco anche perché non ci aspettavamo un quadro di quelle dimensioni, e poi perché le figure rappresentate, uomini e animali, sembrano uscire dalle due dimensioni della tela per gridare tutto il loro dolore per la tragedia che si sta consumando. Da vedere assolutamente. Consiglio: un’oretta prima della chiusura l’entrata è gratuita. Già che ci siamo vediamo anche la vicina stazione Atocha: quasi una serra per piante tropicali con annesso laghetto popolato da decine di tartarughe. Un’ultima passeggiata in centro e poi tutti a letto che domani andiamo via.

8° giorno, 17 giugno

Oggi si parte, il tempo per una fugace colazione in hotel e via in metro per l’ aeroporto: tenete presente che da Madrid centro ci vuole quasi un’oretta e dovete anche cambiare linea due volte prima di arrivare! Imbarco e volo in perfetto orario per Catania.

Alla prossima.

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