Campania intima

Giorno 1, Napoli – Fontegreca
Caricato anche l’ultimo bagaglio in macchina, finalmente siamo partiti. Un traffico insolitamente scorrevole ci ha risparmiato la cappa di calore di fine estate scortandoci fino all’imbocco della tangenziale, dove abbiamo abbassato i finestrini nella speranza che entrasse un po’ di vento.
Ad accompagnarci è una strana sensazione di sollievo misto a tristezza: una vacanza del genere non l’avevamo mai pensata, ma con una pandemia in corso ci sembra giusto non osare di più. E così abbiamo deciso di non andare troppo lontano, ma di esplorare bene il lato più nascosto della Campania, la nostra regione, visitando alcune delle sue località montuose in un ideale itinerario da nord a sud. L’idea, in realtà, è venuta a mia madre, ma il resto della famiglia (me incluso) l’ha accettata senza troppe esitazioni, anche perché valide alternative non ne avevamo.
La nostra prima meta è stata Fontegreca, una località per me ignota ma che grazie a Google Maps ho scoperto essere nella zona del Parco Regionale del Matese, a poca distanza dal confine con il Molise. Il viaggio è durato inaspettatamente poco, appena più di un’ora. Da Napoli abbiamo seguito la A1 in direzione Caserta, per poi proseguire fino a Caianello e da lì dritti fino alla destinazione passando per panoramicissime strade statali.
Siamo arrivati a Fontegreca alle 10:30 circa, abbastanza presto per cominciare subito la nostra visita, per ora senza preoccupazioni legate ai bagagli in macchina. Parcheggiata l’auto in una stradina poco distante dal centro storico, prendiamo una comoda navetta al costo di 1€ a persona verso quella che nel programma stilato da mia madre è la prima tappa del nostro tour tra i monti della Campania: la Cipresseta di Fontegreca.
Col senno di poi, posso dire che è stata una scelta davvero azzeccata: alla modica cifra di 3€ a persona, abbiamo avuto la possibilità di lasciarci avvolgere dall’ombra di questi cipressi e dal fragore ininterrotto del Sava, un piccolo torrente che crea cascatelle e pozze di gelida acqua cristallina. Il percorso risale il corso del fiume per poco più di un paio di km, con un dislivello in salita di almeno un centinaio di metri, resi agevoli dai continui attraversamenti del Sava tra guadi, ponti di legno e tronchi incastonati tra le due sponde. Si tratta di una passeggiata molto piacevole, lungo la quale ci sono diversi punti di sosta e di ristoro, alcuni gratuiti e altri utilizzabili previo pagamento di un prezzo più alto all’ingresso.
Il tempo lì è volato, e senza rendercene conto siamo rimasti oltre sei ore. A spingerci a uscire è stato l’abbassarsi delle temperature, perché il fresco della mattina ad un certo punto si è trasformato in freddo. Solo a quel punto siamo andati a recuperare la macchina, passando anche all’esterno del vicino Santuario della Madonna dei Cipressi, senza però riuscire a vederlo all’interno. Ci siamo quindi diretti verso il nostro affittacamere, posto pochi km fuori dal centro di Fontegreca in piena natura. Ad accoglierci è stata la proprietaria, la signora Emilia, che per poco più di 20€ a persona ci ha offerto una camera per la notte e diversi prodotti del suo orto che ci hanno saziati al punto da rendere non necessaria una cena.