Bastano poco più di 200 euro per una settimana in vacanza alle porte dell’Italia: ecco dove godersi un viaggio economico (ma speciale)
Siamo stati in Albania per una settimana, e abbiamo speso circa 220€ a testa. Alloggi, noleggio macchina e cibo erano tutti molto economici. Devo dire la verità, ci sono tanti paesi più belli al mondo, ma se siete alla ricerca di una meta facile per un viaggio breve, l’Albania offre un’atmosfera interessante e dei bei posti da esplorare, ed è una meta non ancora tanto turistica, almeno al di fuori dei mesi estivi.
Indice dei contenuti
7 giorni in Albania. Diario di viaggio
27 marzo – Tirana
Tirana ci ha accolti con un bel vento caldo e con una non altrettanto bella foschia giallognola non identificata. Dopo quasi due ore di disperazione tra installazione della sim locale e ricerca del nostro autonoleggio ci siamo finalmente messi in marcia, e siamo arrivati sani e salvi fino al nostro appartamento, nonostante i numerosi criminali alla guida che infestano le strade albanesi!
Il pomeriggio lo abbiamo passato a girovagare per il centro di Tirana e farci una prima idea della città. Le due cose che ricordavo dell’Albania dal viaggio del 2007 erano le tantissime costruzioni abbandonate e le case dalle forme improponibili: ecco, entrambe le cose sono confermate 17 anni dopo! A primo impatto la nostra impressione è stata “che città bruttina”, povera Tirana. Ma col passare delle ore, e man mano che vedevamo nuove zone della città, ci siamo un po’ ricreduti: la sua accozzaglia di edifici di tutti i tipi, che propone nello stesso colpo d’occhio condomini comunisti in rovina, casette di colori sgargianti, bianche moschee e grattaceli iper-moderni, è proprio quello che la rende particolare, a volte addirittura affascinante. Non è certo un capolavoro, ma è comunque una città simpatica.
28 marzo – Tirana, Krujë
Questa mattina siamo tornati verso Piazza Skënderbej, dove ci siamo riuniti con la guida del Free Walking Tour che abbiamo prenotato, sempre un’aggiunta piacevole ai viaggi per scoprire un po’ di storia e curiosità sulla città visitata.
Il tour ci ha portati attraverso il centro della capitale dell’Albania, tra cose già viste e nuove scoperte, ed è stato molto carino e interessante. Ormai abbiamo iniziato ad apprezzare l’architettura eclettica di questa città, quindi ci é piaciuta particolarmente la piramide gigante circondata da cubetti colorati. Meno apprezzata è stata l’idea di qualche pazzo riccone di costruire un grattacielo con la forma del viso dell’eroe nazionale proprio sulla piazza principale! Una pessima idea, ma che ci ha messo molta curiosità: dovremo tornare solo per vedere quest’obbrobrio completato.
Il pomeriggio è stato dedicato a Krujë, una carina cittadina abbarbicata sui monti. Cercando di ignorare gli “eco-mostri” che anche qui, ahimè, sovrastavano gli edifici più antichi, ci siamo goduti una passeggiata fino al castello, poi attraverso il nuovo e il vecchio bazaar, per finire in bellezza con una pausa al bar tra tè, cioccolata e una non troppo apprezzata tazza di salep.
Tornati a Tirana ci siamo goduti la cena nel famosissimo ristorante Oda Garden, tra cibo tipico e musica leggermente meno tipica. La cena era buona ed economica.
29 marzo – Voskopoja, Korçë
La mattina ci siamo goduti le tre ore di viaggio osservando dall’auto la campagna albanese, con i suoi grandi spazi vuoti, gli scheletri di edifici mai finiti e le nuovissime ville in mezzo al nulla. Dopo una sosta panoramica al lago Ohrid siamo finalmente siamo arrivati al paesino di Voskopoja, famoso per le sue tante chiese e monasteri.
Ci aspettavamo di trovare quasi una città fantasma, dato il suo recente e drastico calo di popolazione, e invece ci ha accolti un paese in piena rinascita: niente case vecchie abbandonate, pieno di case nuove in costruzione. Per lo meno qui un progetto urbanistico sembra esserci, perciò le strade e tutte le case sono costruite in pietra grigia come le vecchie chiese, dando al paese un bell’aspetto uniforme!
Dopo una disperata e infruttuosa ricerca di cibo siamo andati a visitare le varie chiese di cui due, aperte al pubblico, ci hanno accolti con i loro affreschi (molto belli anche se molto rovinati), e dopo una passeggiata tra le rilassanti strade del paese siamo ripartiti in direzione Korçë.
La cittadina di Korçë è famosa soprattutto per il suo Museo d’Arte Bizantina, quindi ci siamo diretti subito lì. Ovviamente, una volta arrivati, l’abbiamo trovato sbarrato: la guida ci aveva mentito sugli orari di apertura!
Un po’ demoralizzati ci siamo allora diretti verso l’imponente Cattedrale della Resurrezione, la chiesa ortodossa più grande dell’Albania, e proprio mentre ci avvicinavamo per entrare il custode è uscito chiudendo tutte le porte! E niente, ci siamo goduti la chiesa da fuori, così come la piccola moschea e il vecchio bazar, purtroppo riconvertito in una banale piazza di ristoranti per turisti.
Dopo aver fatto una bella passeggiata nel centro della città ed esserci fermati ad osservare le preghiere della sera davanti alla moschea abbiamo cenato in una famosa birreria (ovviamente cena a base di carne perché qui non si trova altro…) e poi siamo tornati nel nostro freddissimo hotel a riposare.
30 marzo – Bashkia Përmet, Gjirokastra
Ed eccoci, siamo già a metà viaggio: una settimana passa presto!
La mattinata di oggi era dedicata allo spostamento. Doveva essere il viaggio in macchina più lungo di questa vacanza, ma è passato veloce grazie ai bellissimi paesaggi che ci scorrevano davanti agli occhi: le alte montagne innevate, le valli piene di alberi bianchi e viola, l’allegro fiume azzurro.
Verso l’ora di pranzo ci siamo fermati nel paesino di Përmet, famoso per il suo slow food, dove però abbiamo trovato da mangiare solo il solito kebap e spiedini di pollo… In cambio ci siamo concessi una bella bottiglia di rakia casalinga dal tabaccaio, e poi un bel pezzo di caciocavallo da un’interessante caseificio costruito dentro a un vecchio bunker fascista.
Girokastra è finalmente una bella cittadina, con le sue vecchie case bianche coi tetti di pietra scura.
Siamo partiti dalla città nuova, dove si trova il nostro hotel, e dopo una ripida salita siamo riusciti a trovare Casa Skenduli, un’affascinante villa preservata dal 1700. Al suo interno la simpatica custode ci ha fatto un bel tour in italiano, mostrandoci le numerose stanze (ai tempi d’oro ci vivevano attorno alle 25 persone!) e illustrandone gli usi ai tempi dell’impero ottomano. Finita la visita siamo andati a passeggiare nell’immancabile bazar, come al solito riconvertito in una trappola per turisti ma sempre carino.
31 marzo – Syri i Kaltër, Butrint, Himarë
Stamattina ci siamo fermati alla famosa Sorgente dell’Occhio Blu, già pronti per una bella delusione, e invece siamo rimasti piacevolmente sorpresi: dopo una breve passeggiata in riva al lago, accompagnati dal potente gracchiare delle tante ranocchie, siamo arrivati al famoso occhio, un laghetto famoso per il suo intenso colore azzurro. E infatti la vista da sopra era proprio bella!
Una volta tornati alla macchina, dopo un pranzo da barboni nel parcheggio, ci siamo goduti il nostro scioltissimo uovo di pasqua, portato di contrabbando dall’Italia. Buona Pasqua!
Nel pomeriggio ci siamo fermati a Butrinto, affascinante penisoletta dove sorgono diverse rovine romane in riva al mare. Anche questa tappa ci è piaciuta molto perché le rovine, seppur non preservate bene come tante altre, erano molto affascinanti grazie all’ambiente circostante: immerse nella natura sotto a grandi alberi, accanto al mare e piene di acque verdi e, anche qui, tante adorabili rane canterine!
Abbiamo finito in bellezza la giornata in riva al mare. Il nostro alloggio di stanotte si trova a Himarë, una delle tante località balneari che stanno sorgendo lungo la costa albanese (e oserei dire che è una delle meno bruttine, da quanto abbiamo visto dalla macchina). La nostra casa è sorprendentemente carina, soprattutto contando il fatto che è nascosta dentro a un edificio che sembra abbandonato! Sta’ a vedere che tutte queste costruzioni in rovina in realtà sono abitate?!
Dopo esserci riposati un po’ a casa ci siamo fatti una bella passeggiata sul lungomare, godendoci il rilassante ritmo delle onde, e poi siamo andati a mangiare una buona cena a base di pesce.
1 aprile – Berat
Dopo il risveglio in riva al mare, dove gli uomini hanno sfidato il freddo per fare un veloce bagno nell’acqua albanese, ci siamo rimessi in marcia e nel pomeriggio siamo arrivati a Berat, la meta più famosa e più bella dell’Albania. Anche qui eravamo stati durante il nostro primo viaggio nel paese, ben diciassette anni fa!
Berat, “la città delle mille finestre”, è proprio una bella cittadina, perché sono riusciti a preservarne l’antica atmosfera ottomana mantenendo le case tutti simili, muri bianchi e tetti scuri: l’ammasso di queste case sulla collina dona un’ottimo colpo d’occhio.
Abbiamo passato il pomeriggio a passeggiare da una parte all’altra della città, tra una riva e l’altra del fiume, esplorando le piccole vie e le vecchie moschee, e una volta calata la sera siamo saliti sulla fortezza di Berat, dove ci aspettava una carinissima casetta in pieno stile tradizionale, il nostro alloggio per stanotte.
Dopo una breve passeggiata notturna tra le scure stradine dentro al castello ci siamo fermati in un ristorantino casalingo per la nostra ultima cena albanese.
2 aprile – Berat
Stamattina ultima passeggiata a Berat, in particolare all’interno della fortezza: alla luce del sole si scoprono zone che ieri avevamo del tutto ignorato!
Abbiamo visitato l’agorà, con le sue vecchie moschee e l’antica cisterna sotterranea, e poi la famosa Chiesa della Dormizione di Santa Maria, molto affascinante con i suoi intagli di legno e le centinaia di iconografie dorate.
Finita la breve visita siamo tornati all’aeroporto di Tirana, pronti a riconsegnare la macchina e a prendere l’aereo per casa. Alla fine l’Albania, con i suoi edifici dal dubbio gusto, i negozietti apparentemente d’altri tempi, le campagne fiorite e il mare cristallino, ci ha regalato in questa breve vacanza quell’aria da viaggio che cercavamo, l’immersione in una cultura diversa.