Balcani insoliti
Buongiorno cari TPC, vi racconto il nostro viaggio appena terminato nei Balcani meno noti tra Albania, Kosovo, Macedonia del Nord e Montenegro. 4 partecipanti: io, mia moglie, mio figlio di 2 anni e un caro amico appassionato dei Balcani.
Indice dei contenuti
Parto con qualche rapido consiglio:
- Frontiere: Ad ogni frontiera abbiamo mostrato passaporto (va bene anche carta di identità elettronica), libretto di circolazione della nostra auto e carta verde (che poi ora si stampa su un foglio bianco). Se la casella del Paese che visitate non è sbarrato potete circolarvi, io ho dovuto solo fare assicurazione di 15 euro per circolare in Kosovo. Passaggi veloci, qualche domanda e molta cordialità
- Valuta: in Montenegro e Kosovo si usa l’euro, in Macedonia i dinari e in Albania i lek ma nelle zone turistiche gli euro sono accettati volentieri, le carte un po’ meno.
- Clima: Siamo stati fortunati clima sempre caldo a luglio ma mai eccessivamente rovente
- Cibo: Nei Balcani per una cena si spendono 10-15 euro a testa e per quanto mi riguarda si mangia ottima carne e buon pesce di mare o lago a seconda della zona, tutto rigorosamente grigliato. In Albania si trova anche una buona pizza fatta dai tanti che sono stati a lavorare in Italia
- Sicurezza e strade: Abbiamo trovato tutte strade in ottimi condizioni, segno dei grandi investimenti degli ultimi anni, ma i tempi di percorrenza sono lunghissimi e soprattutto in Albania la polizia è ovunque e ferma tutti (tranne noi) quindi massima attenzione e godetevi i paesaggi
1° giorno
Partenza dal porto di Bari per Durazzo alle ore 22 con GNV Azzurra puntualissima che il giorno dopo ci sbarca alle 9 del mattino e superata la dogana e ci immette sulla strada per il lago di Scutari, diviso tra Albania e Montenegro. La strada è molto trafficata e il concetto di precedenza è alquanto ambigua, ma in 2 ore siamo al castello di Rozafa che domina la città e che ci regala una splendida vista (niente pos, paghiamo in 3 10 euro totali e il piccolo non paga)
Ripartiamo per Podgorica e in attesa che venga il nostro turno alla frontiera scattiamo foto alla parte Montenegrina del lago di Scutari. Le strade del Montenegro ci sembrano più curate, meno polizia e paesaggi montuosi bellissimi. Ci fermiamo al nostro appartamento prenotato dopo aver accompagnato il nostro compagno di viaggio al Philia Hotel e dopo una rinfrescata siamo in giro per Podgorica. La capitale del Montenegro non compare nella lista delle più belle o speciali d’Europa, ma è molto giovanile, ha bei parchi, una bella torre dell’orologio e un fiume che la attraversa dove qualche temerario (acqua freddissima) fa il bagno. Ceniamo in un tipico ristorantino e torniamo a riposarci.
2° giorno
Sveglia presto per andare a visitare le perle del Montenegro. Passando per Budva che ci carpisce per gli esagerati complessi turistici sul mare, arriviamo nella splendida Kotor. Pur essendo lunedì facciamo fatica a parcheggiare a pagamento ma appena riusciamo ci fiondiamo in giro nella città vecchia che ricorda un po’ quella di Dubrovnik. Qualche sosta souvenir e di nuovo in auto per salire alle famose Bocche di Cattaro. La strada è però davvero stretta e ci fanno passare autobus da 50 posti e così ad ogni tornante è un continuo accostarsi fermarsi ripartire. Salendo, la vista ripaga di questo grande sacrificio della frizione. Scattiamo foto in continuo nei punti panoramici dove ci sono bancarelle che vendono Rakja e prodotti tipici e poi continuiamo la strada per arrivare al Njegos Mausoleum dedicato a Peter II, meta di pellegrinaggio dei montenegrini. Si paga prima l’ingresso al parco e poi la salita (circa 7 euro a persona).
Gli scalini da salire dal parcheggio sono 250, alcuni scavati nel Monte Lovcen (portare una giacca a vento) per arrivare al mausoleo e poi uscendovi a godere di una vista fantastica che arriva fino alla Croazia. Dopo pranzo al sacco ripartiamo per un’altra imperdibile tappa, il monastero ortodosso di Ostrog, incastonato nella montagna, dove ci accoglie un numeroso gruppo di fedeli che sta celebrando la messa. Mentre siamo in attesa di entrare nel monastero un pezzo di roccia si stacca dalla montagna e finisce su una macchina parcheggiata, fortunatamente vuota, rompendo il lunotto posteriore.
3° giorno
Colazione a Podgorica, passaggio per Albania, pranzo in Kosovo, cena in Macedonia del Nord: 4 Stati in un giorno solo! Si torna in Albania e dopo un centinaio di km si gira per il Kosovo che ha subito la guerra nel 1999: qui c’è ancora una situazione difficile. Noi evitiamo il lato serbo e passiamo la tranquilla frontiera con l’Albania e fatta l’assicurazione prendiamo la strada verso Prizren, patrimonio UNESCO. Le belle moschee sul fiume e i ponti in pietra fanno pensare ad una piccola Sarajevo, questa città è davvero un gioiellino. La parte nuova è poi piena di negozi e di gioiellerie cosa che ci stupisce davvero. Tra Byrek e Baklave si può pranzare al volo con pochi euro.
Partiamo poi alla volta di Pristina e affrontiamo un’autostrada gratuita nuovissima e ben tenuta, il Kosovo che mi spaventava anche perché le strade non son visibili su Maps è una bomboniera, e la sua trafficatissima capitale non ha niente da invidiare alle nostre grandi città. Il navigatore ci porta al boulevard Bill Clinton dove campeggiano statua e foto del presidente americano. Qui il sentimento di gratitudine verso gli USA è ben visibile e solo un murales col simbolo dell’UCK ci riporta alla mente la guerra che qui sembra un lontano ricordo. Il palazzo della biblioteca nazionale è quello verso cui dedichiamo le nostre foto ma la strada è ancora lunga. Prossima tappa Skopje, capitale della Macedonia del Nord, alla cui frontiera subiamo qualche domanda in più.
Pernottiamo a Hotel Super 8, 30 euro a notte con ottima colazione a pochi passi dal centro e ci troviamo l’hotel circondato dalla polizia in tenuta antisommossa a causa delle manifestazioni per la turbolenta domanda di ammissione all’unione Europea.
4° giorno
La mattina a Skopje è tornata la tranquillità e ci fiondiamo in visita alla Piazza Macedonia dove tutto è gigante! Superato il classico ponte di pietra ottomano siamo ai piedi della statua di uomo a cavallo che per tutti qui è Alessandro Magno, l’eroe macedone fonte di scontro con la Grecia che per Macedonia intende la sua regione. Le statue di Filippo II come quelle di altri re macedoni sono gigantesche, proprio come i palazzi sul fiume che celebrano in maniera forse un po’ forzata la magnificenza di questa storica città che ha la sua parte più bella nell’antico bazar. Qui mio figlio scoppia in un pianto inconsolabile e un gentile tabaccaio esce dal negozio per regalargli un lecca lecca ricordandomi perché amo i Balcani.
Saliamo alla fortezza che domina Skopje e che si visita gratis da cui la vista sulla città e sulle sue moschee e chiese è fantastica. Qui è nata Madre Teresa di Calcutta e il suo memoriale nella città nuova è molto bello e qui compriamo alcuni souvenir per contribuire alle nobili cause cui si dedicava la Santa.
Dopo tanto camminare ci riposiamo in albergo e dedichiamo il pomeriggio ad una escursione a 30 km dalla capitale, il lago Matka. In realtà si tratta di un fiume che ha scavato un canyon ed il percorso a piedi è davvero consigliato a tutti anche con passeggini e regala belle vedute e foto spettacolari. Ceniamo con vista Matka e base di pljeskavica e caciocavallo locale.
5° giorno
È già tempo di ripartire verso il soggiorno al mare di Durazzo ma scegliamo di fare una lunga deviazione e così in 3 ore siamo ad Ohrid (Ocrida, n.d.r.) splendida località sull’omonimo lago condiviso con l’Albania. La città è sede delle più importanti chiese Ortodosse di Macedonia poste in posizione fantastica e affascinanti all’interno. La più nota e più fotografata è quella di San Giovanni Kaneo, ma la visita con i passeggini o per i disabili è quasi proibitiva. La passerella sul lago è bellissima e la spighetta molto frequentata per le acque limpidissime. Gli altri monasteri sono a pagamento mentre gratuito è l’ingresso al Teatro Ellenico davvero ben custodito. Pranzo a sacco e ripartiamo per Durazzo dove arriveremo in altre 3 ore di auto. Fatto il check in all’appartamento Nuovo Sun Golem che consiglio (100 euro per 3 notti completo di piano cottura e bagno nuovissimo con bidet) Ci allunghiamo alla spiaggia libera e vediamo il mare dove sosteremo per i 2 giorni successivi.
6° e 7° giorno
Dopo giorni così belli ma impegnativi due giorni sul mare di Durazzo ci vogliono. A piedi raggiungiamo la spiaggia di Golem dove 1 ombrellone e 2 sdraio vengono 6 euro al giorno! La spiaggia di Durazzo l’ho scelta per mio figlio infatti è piena di bimbi che scorrazzano in sicurezza in quanto pulita e con un mare bassissimo dove si tocca per metri e metri.
Tutti mi hanno detto che il mare del sud di Valona è più cristallino, ma sarà per un’altra volta, Golemi per famiglie va benissimo. Sulla spiaggia invece della granita si mangia un dolce tipico chiamo Petulla, frittelle cotte al momento buonissime che tutti gli albanesi sembrano adorare.
Nelle lunghissime passeggiate arriviamo ai bunker sulla spiaggia eredità di un periodo in cui la sindrome di accerchiamento era diventata un’ossessione
8° giorno
L’ultimo giorno di vacanza lo dedichiamo a Tirana, la capitale albanese, dove torno dopo 4 anni. Lo stadio che ha ospitato la finale vinta dalla Roma lo avevo visto 4 anni prima in costruzione ed oggi è un capolavoro che in Italia ci sogniamo. Nella piazza Skanderberg dopo la foto di rito con l’errore albanese, visitiamo la Moschea Ethem Bay con i suoi stupendi affreschi e i suoi tappeti su cui mio figlio si diverte a correre autorizzato dai gentilissimi custodi che in italiano mi spiegano che questo luogo di culto è l’unico rimasto in piedi dal periodo della dittatura comunista di Hoxka che la trasformò in un magazzino. Il bunkerart che consiglio lo avevo già visto 4 anni fa e così dato il caldo estremo di oggi ci rifugiamo nel centro commerciale Toptani, 6 piani con parcheggio al centro di Tirana. Poi passiamo un’oretta nel parco pubblico con giochi per bambini e proseguiamo a piedi per la Piramide, mausoleo di Hoxka dalla storia travagliata, e per la Grande Moschea con 4 minareti che punta ad essere la più grande dei Balcani ma che ancora non è completa.
Il nostro traghetto parte alle 23 dal porto di Durazzo e così abbiamo il tempo di vedere la seconda città per abitanti di Albania. Il lungomare è davvero delizioso, l’anfiteatro risale a prima dei romani mentre la famosa Torre Veneziana è in ristrutturazione.
La vacanza è finita ma quanti posto abbiamo visto e porteremo nel cuore. Questo pezzo meno noto della penisola Balcanica merita una visita soprattutto ora che sembrano avvicinarsi sempre più all’Unione Europea, conservando con forza la propria storia e consapevoli delle tante contraddizioni.