Italiana e balcanica allo stesso tempo, questa città è un vero scrigno di sorprese e di incredibili monumenti

Week end lungo nella capitale albanese.
Scritto da: franz1
italiana e balcanica allo stesso tempo, questa città è un vero scrigno di sorprese e di incredibili monumenti

Chi mi conosce per i numerosi diari di viaggio pubblicati su Turisti per caso, sa la mia preferenza per tutti i paesi dell’est Europa. Paesi in via di sviluppo molto attraenti dal punto di vista paesaggistico e soprattutto ancora a misura d’uomo e nettamente più economici dei paesi dell’Europa occidentale e scandinava; insomma si può trascorrervi una bella vacanza in hotel pranzando in ottimi ristoranti senza “svenarsi”. Abitando a Genova siamo un po’ penalizzati dal nostro aeroporto “Cristoforo Colombo” dove non parte granchè, ma noto un volo Wizzair Genova-Tirana a prezzi irrisori (17 euro a tratta a testa) e colgo al volo l’occasione, tra l’altro coincide con una data importante per me e mia moglie: 15 ottobre, il nostro trentacinquesimo anniversario di nozze.

Diario di viaggio

Sabato 14 ottobre

Partiamo con il volo da Genova alle 17,20 ed alle 19,00 atterriamo all’aeroporto di Tirana “Madre Teresa”, così chiamato in onore della santa nata in Albania. Raggiungiamo Tirana con il bus-navetta gestito da LU.NA, il servizio prevede una navetta all’ora, 24 ore al giorno, si può tranquillamente salire sul mezzo ed acquistare il biglietto a bordo in contanti (4 euro o 400 lek).

Il bus fa un’unica fermata in centro città adiacente a piazza Scanderbeg, la principale piazza della città. È già buio ma la piazza è illuminatissima, subito notiamo gli edifici più famosi attorno alla piazza: la torre dell’Orologio, affiancata dalla moschea Et’hem Bey; il municipio di Tirana; la Banca Nazionale dell’Albania; il Palazzo della Cultura; il Teatro Nazionale dell’Opera e del Balletto; il Museo Storico Nazionale. Tutti illuminati e molto suggestivi al vedersi.

Raggiungiamo il nostro albergo “Signature Idea Hotel” molto centrale, dove abbiamo prenotato tre notti al prezzo di 47 euro a stanza a notte inclusa la colazione. Usciamo subito per andare a cena, la città, sarà perché sabato sera, ci sorprende subito piacevolmente, ricca di bar e ristoranti affollati e con molta gente a passeggio per le grandi piazze e vie.

Domenica 15 ottobre

È una splendida giornata di sole e dopo una ricca colazione usciamo per goderci in pieno Tirana. Attraversiamo piazza Scanderbeg che è il fulcro della città dove si affacciano i principali monumenti già citati, ci colpisce in particolar modo il gigantesco mosaico sulla facciata del museo storico nazionale, realizzato da diversi artisti contemporanei, è intitolato Gli albanesi, e rappresenta il popolo albanese nella storia. Vicino a piazza Scanderbeg sorgeva il castello di Tirana, ciò che resta della fortezza è un muro di epoca ottomana, e tre torri in fase di restauro. All’interno delle mura fortificate sono presenti molti negozi di artigianato e ristoranti di cucina tradizionale. Lasciato il castello percorriamo il lungo Bulevardi Deshmoret e Kombit (ex viale dell’Impero ai tempi della dominazione italiana) che congiunge piazza Scanderbeg a piazza Madre Teresa, dove sorge il palazzo dell’università di Tirana, splendido edificio costruito dagli italiani alla fine degli anni Trenta, al suo fianco sorge il nuovissimo stadio Arena Kombetare, un gioiello ultra moderno con annessi negozi ed hotel di lusso.

Lungo Bulevardi Deshmoret e Kombit, dove ai lati stanno sorgendo numerosi grattacieli, Tirana è oggi il più grande cantiere d’Europa, dove lavorano i principali architetti del mondo, si incrociano numerosi palazzi istituzionali e una moderna piramide che avrebbe dovuto essere il mausoleo di Hoxha, dittatore a capo dell’Albania per quarantanni. Superata l’università di Tirana entriamo nel grande parco di Tirana, con verde rigoglioso ed annesso lago, tantissime le famiglie con bambini e pochissimi cani, un po’ l’esatto contrario di quanto si vede nei parchi cittadini italiani.

La sera ceniamo al ristorante tipico albanese Oda, con tanto di suonatori locali, un ‘ottima cena con “fergese” impasto morbido a base di formaggio di capra o pecora, peperoni rossi e gialli spellati, pomodorini e cipolle cotti in forno e serviti tiepidi; “speca te mbushur” peperoni ripieni di riso; agnello arrosto; pane fatto in casa, bevendo ottima birra albanese Puka, il tutto per circa trenta euro in due.

Lunedi 16 ottobre

Abbiamo un’altra giornata di sole da trascorrere in questa bella città. Sempre attraversando piazza Scanderbeg visitiamo l’interno della moschea Et’hem Bey, poi ci dirigiamo verso il bazar che sorge dove c’era il vecchio bazar ma è stato totalmente riammodernato, di seguito visitiamo la nuova grande moschea con i suoi 4 minareti alti 50 metri ed il ponte dei conciatori risalente al periodo ottomano. Notiamo anche diversi bunker, retaggio del periodo comunista, ormai trasformati in musei. Anche questa sera ceniamo in un altro ristorante tipico albanese l’Oda Garden, anche qui la serata è rallegrata da musicanti locali, il menù ed il prezzo simili a quelli della serata precedente con l’aggiunta di melanzane ripiene e dolci tipici.

Martedì 17 ottobre

Oggi è il giorno del ritorno e ci svegliamo con una fine pioggerellina, facciamo una passeggiata mattutina per rivedere in parte i posti visti nei giorni precedenti, poi con l’autobus ci dirigiamo all’aeroporto per il volo di ritorno.

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