Basilicata tour, dal Tirreno al Pollino
Il titolo Basilicata coast to coast sarebbe stato scontato anche se in effetti è proprio quello che ho fatto nell’estate del 2021 con il mio fidanzato, sognando di poter girare per il mondo, abbiamo rivolto lo sguardo al nostro paese e abbiamo deciso di esplorare una regione ancora poco turistica: la Basilicata.
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Ci siamo spostati in auto, il che ha significato per noi un lungo viaggio dalla Lombardia ma poi gli spostamenti in Basilicata sono stati semplici e di poche centinaia di Km e senza traffico anche in agosto.
Potremmo riassume il nostro viaggio in quattro tappe:
- Maratea con capatina in Calabria (2 notti);
- Parco Nazionale del Pollino (3 notti);
- Basilicata ionica (4 notti);
- Vulture (2 notti).
Maratea e Costa dei Cedri
La nostra prima tappa è stata a Maratea, la località balneare che si affaccia sul Mar Tirreno in quel breve spazio di terra che offre alla Basilicata uno sbocco sul mare tra Campania e Calabria.
Qui consiglio di trascorrere una giornata di mare alla spiaggia di Fiumicello e al tramonto di salire alla statua del Redentore, conosciuto anche come Cristo di Maratea, che si trova in cima al Monte San Biagio. Qui è possibile utilizzare un parcheggio a pagamento (5 euro) e raggiungere la cima con un pulmino, per poi concludere la passeggiata a piedi. Ne vale sicuramente la pena al tramonto, prima di un buon aperitivo o di una cena.
Soggiornando a Maratea (PT) per due notti abbiamo deciso di trascorrere una giornata in Calabria a Praia a Mare (CS) che dista 17 km per vedere la spiaggia dell’Arcomagno, che è sempre stata poco conosciuta ed è davvero un peccato perdersela. Si tratta di una piccola caletta nascosta e sovrastata da un arco di roccia raggiungile in canoa o pedalò a noleggio oppure tramite un sentiero che si snoda dalla spiaggia adiacente nel comune di San Nicola Arcella.
Parco Nazionale del Pollino
Per la seconda tappa invece abbiamo abbandonato le pinne e gli occhialini per dotarci di scarpe da trekking e passare alcuni giorni nel meraviglioso Parco Nazionale del Pollino. Abbiamo soggiornato a Viggianello (PT) per tre notti, un paesino carino e che offre alcuni ristoranti, pizzerie e un ufficio turistico.
Prima di raggiungere la nostra destinazione abbiamo deciso di prendere una deviazione per Castelsaraceno (PT) per poter attraversare il ponte tibetano più lungo del mondo, che era stato appena inaugurato nell’estate del 2021. Super consigliato a chi non soffre di vertigini (25 euro se prenotato on-line).
Per non abbassare il livello di adrenalina quello stesso pomeriggio, dopo aver raggiunto l’area del Parco del Pollino, abbiamo pensato di lanciarci nel River Tubing, ossia una discesa del fiume Mercure Lao a bordo di una ciambella monoposto. È un’attività sicura perché organizzata da un gruppo di esperti escursionisti e molto divertente perché il percorso si snoda tra punti tranquilli e cascatelle lungo il fiume. Lo trovate a pochi km dal centro di Viggianello (25 euro a persona).
I due giorni seguenti invece sono stati dedicati alle passeggiate sul Monte Pollino. Il primo giorno ci siamo avventurati autonomamente partendo dal Piano del Ruggio verso il Belvedere di Malvento. Il percorso in auto per raggiungere il punto di partenza è affascinante, dato che si attraversano ambienti boschivi ma anche aree di prato con mucche e cavalli che vivono liberamente. Il breve percorso che conduce al Belvedere è accessibile a ogni tipo di camminatore e anche a famiglie con bambini e permette di avere un assaggio di ciò che abbiamo potuto ammirare il giorno seguente durante un trekking sul versante lucano del Monte Pollino.
Abbiamo deciso di intraprendere il percorso che porta al “Giardino degli Dei” partendo da Colle Impiso accompagnati da una guida alpina di una durata di circa sei ore. Il punto di arrivo è un pianoro dove si trovano gli unici pini loricati presenti sul territorio italiano ossia una specie di pianta rara che ha una corteccia molto particolare che permette di proteggersi e non deteriorarsi nel tempo. Sono alberi molto antichi, infatti, il più vecchio d’Europa ha 1230 anni.
La Basilicata ionica
La nostra terza tappa è stata di quattro giorni e abbiamo dormito nel comune di Grottole (MT) per noi un punto strategico per visitare diverse aree del territorio che si trovano a 30-60 minuti di distanza nella zona ionica della Basilicata.
Per una giornata di relax al mare, vi consigliamo le spiagge sul Mar Ionio di Policoro e Metaponto.
Per una giornata di montagna e divertimento, non potete assolutamente perdervi le Dolomiti Lucane che sono delle montagne che per la forma ricordano le Dolomiti anche se in versione ridotta. Sono delle gemme nascoste nei comuni di Pietrapertosa e Castelmezzano (PT) e valgono la pena di essere visitate per la loro particolare conformazione. N
oi abbiamo optato per un giro con i quad che è stato molto divertente, ma qui è anche possibile fare il Volo dell’Angelo che collega i due paesini sulle montagne poste una di fronte all’altra riportando i temerari al punto di partenza (45 euro volo singolo, 78 euro volo di coppia). Per chi non se la sente di affrontare le altezze spericolate è possibile fare delle belle passeggiate seguendo per esempio il “Percorso delle 7 pietre” che si snoda per 2 chilometri e collega i due paesi.
Visita a Matera
Per la nostra terza giornata in zona, non poteva assolutamente mancare una tappa a Matera, la città dei sassi, uno spettacolo sia di giorno che di notte che vi consiglio di esplorare liberamente per farvi trasportare indietro nel tempo passeggiando tra le case antiche. Per la parte del Sasso Caveoso, quindi la più antica, è consigliata la visita con la guida. Se volete restare fino al tramonto vi consiglio di riprendere l’auto e guidare fino al lato opposto della città quindi aldilà del canyon della gravina per poter ammirare la silhouette della città. Avendo più tempo a disposizione in questa area è anche possibile seguire dei percorsi a piedi per raggiungere grotte e chiese rupestri.
La quarta giornata è stata dedicata invece alla zona della Riserva Regionale dei Calanchi nella zona di Montalbano Jonico e Tursi (MT). Si tratta di un territorio particolare e molto antico con delle dune bianche dalle forme strane che emergono dal terreno. Qui vi consiglio di non perdervi anche un passaggio a Craco (MT) essendo un paese ormai abbandonato ma molto suggestivo come un set cinematografico.
Vulture
La nostra quarta e ultima tappa in Basilicata è stata nell’area del Vulture. Consigliamo di passarci due notti a meno che non siate particolarmente appassionati di vino e vogliate visitare molte cantine. Noi abbiamo dormito a Melfi (PT) dove si trova un bel castello normanno ma consiglio anche di visitare Venosa (PT) e se desiderate una mezza giornata di refrigerio dalla calura estiva vale la pena vedere le Cascate di San Fele (PT): un bel sentiero boschivo che si snoda su brevi percorsi e conduce ad alcune cascate con laghetti di acqua fresca.
Noi abbiamo visitato due cantine per poter degustare il famoso vino del Vulture. In generale vi consiglio di prenotare la degustazione con anticipo soprattutto se viaggiate in alta stagione.
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Non può mancare un accenno alle tipicità culinarie del territorio come i peperoni cruschi, famosi quelli di Senise (PT), ma sicuramente le bontà non mancano tra vino, olio, formaggi, carni e primi piatti. Una particolarità che voglio evidenziare sono le melanzane tonde che si trovano nel comune di Rotonda (PT) e che vengono servite sott’olio oppure come composta. Tenete un piccolo spazio in valigia per portare a case qualche leccornia del posto oltre ai bei ricordi di un viaggio alla scoperta di una bellissima regione italiana.