Amsterdam tra canali, musei e gatti

Cinque giorni per vedere (o rivedere) una città unica e affascinante
Scritto da: sarabo
Partenza il: 10/05/2014
Ritorno il: 14/05/2014
Viaggiatori: 1
Spesa: 1000 €
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Viaggio in aereo da e per l’aeroporto Marconi di Bologna. La partenza è stata il 10/05/2014 alle 6,15; l’arrivo due ore più tardi in una città più fredda di quanto potevo immaginare date le previsioni meteo… I primi tre giorni è piovuto tantissimo e questo mi ha spinta a visitare più musei di quelli messi in programma, o a rivederne alcuni dato che già conosco Amsterdam avendoci vissuto e studiato. Consiglio di prendere una I-amsterdam-card, che permette di viaggare liberamente sui mezzi pubblici Gvb e comprende l’accesso gratuito o fortemente scontato ai principali musei e monumenti (ci sono tre durate rispettivamente da 24, 48 e 72 ore).

Per il cibo e l’alloggio: le soluzioni sono tante e a portata di tutte le tasche o quasi, l’importante è muoversi per tempo e – per l’alloggio – prenotare in anticipo in modo da risparmiare. Per il cibo: io per convenienza e praticità ho spesso mangiato nei negozi di pancakes o di bagel (panini newyorkesi farciti in svariati modi). Alcune catene sono la “Pancake Bakery” o il “Bagel Beans”. Nei mezzi pubblici è impossibile non pagare il biglietto, anche quando l’autista è da solo nota subito chi non striscia il biglietto o l’abbonamento sulla macchinetta (è obbligatorio farlo all’inizio e alla fine di ogni viaggio).

Non farò una cronaca dettagliata, ma indicherò le mete visitate indicandone le caratteristiche che mi portano a consigliarle ad altri viaggiatori. Ho iniziato con il Museum Ons’ Lieve Scheer op soldier, chiesa clandestina costruita nel XVII° secolo da un ricco mercante dopo la Riforma Protestante che vietò la pratica pubblica di tutte altre religioni. la chiesa si articola su più piani ed è oggetto di lavori per riprtarla il più possibile nello stato originale del periodo in cui veniva usata per dire messa. è a disposizione un’audioguida che fornisce spiegazioni sintetiche ed esaustive sui vari locali ed oggetti, nonchè sulla storia stessa dell’edificio. La Niuwe Kerk , che si trova in piaza Dam vicino al palazzo Reale, ha subito diversi incendi e alcune parti quindi sono state aggiunte nei secoli o ricostruite. Il coro risale al 1400, molto belli anche l’organo e il pulpito. Ospita spesso mostre: io ho avuto la possibilità di visitare la mostra dei vincitori del World Press Photo. Il museo storico cittadino – Amsterdams Historisch Museum- ricostruisce la storia della città mettendo ben in luce il collegamento fra sviluppo economico ed evoluzione urbanistica, e sottolineando come la città sia stata costruita sottraendo spazio all’acqua. E’ interessante anche l’edificio che ospita il museo: un ex convento trasformato poi in orfanotrofio. Il Nederlands Scheepvart Museum,ex magazzino della Marina Olandese, ricostruisce a tutto tondo il rapporto tra i Paesi Bassi e il mare, ospitando anche una collezione molto vasta di barche e di armi usate dai marinai. In un percorso guidato – col pretesto di raccontare le gesta di alcuni personaggi tipo – viene ricostruito il ruolo del mare e dell’acqua per gli olandesi, che ne hanno tratto la loro ricchezza ma che rappresenta per loro ancora oggi un pericolo concreto per il rischio di inondazione. I bambini apprezzeranno molto sia lo zoo marino – uno spettacolo dove protagonisti sono varie creature che popolano i mari – sia la ricostruzione della nave della Compagnia Olandese delle Indie Orientali, che si trova ancorata davanti al museo (la nave originale naufragò durante la prima spedizione…). Il Van Gogh Museum ricostruisce il percorso artistico di Vincent Van Gogh, approfondendo anche lo studio delle tecniche e dei materiali impiegati ed evidenziando le le influenze artistiche attraverso i quadri dei pittori che hanno avuto un impatto maggiore sulle sue opere. Interessanti sia i quadri dove raffigura contadini e poveri, sia quelli aventi ad oggetto paesaggi e fiori, perchè entrambi fanno capire come un artista trae ispirazione dalla società contemporante e dal contesto in cui vive ed opera. La collezione si articola su tre piani, e secondo me può essere sintetizzata dal motto “Nemo propheta in patria est” dato che Van Gogh visse le lavorò molti anni in Francia e diventò famoso pochi anni dopo la sua morte. Il Rijkmuseum – tempo minimo per una visita: tre ore, e sottolineo minimo – mette in mostra le collezioni d’arte dei reali olandesi, ed ospita anche la famosa “Ronda di notte” di Rembrandt, riconoscibile per la folla che gli è davanti… le opere esposte spaziano sia geograficamente che in senso temporale: dalle collezioni d’arte orientale si passa alla pittura olandese del secolo d’oro fino a vari esempi di arte decorativa e ad una ricca ocllezione di oggetti in ceramica di Delft. Si rischia così di non notare la bellezza del palazzo che ospita il museo. Il Museo della Resistenza mette in luce come gli olandesi hanno agito e reagito all’occupazione tedesca nei primi anni quaranta; vengono narrate storie di persone che – ognuna nel proprio piccolo, partendo da contesti spoliticizzati e non schierati – hanno messo in campo strategie individuali di resistenza all’oppressore. Il tutto viene inserito in un percorso cronologico che ricostruisce il contesto storico dell’occupazione. Numeroso anche il materiale originale dell’epoca, come oggetti e abiti. Una sezione del museo è dedicata all’olocausto dei bambini. Curioso il museo delle Borse e dei Portamonete: viene ripercorsa la storia – e le trasformazioni sia nell’uso che nei materiali – di questi due accessori dalla nascita nel XVI° secolo fino ad oggi. molto numerosi sono i “pezzi” originali e funzionale è il modo in cui sono esposti, dato che sono tutti visibili da molto vicino ed è quindi possibile osservare i dettagli. Il museo ospita anche collezioni di artisti/artigiani contemporanei ed è possibile acquistarne le opere nel negozio all’uscita. Interessanti anche il museo Van Loon e il Museo Willet-Holthuysen: i palazzi, abitazione delle famigle tra il XVIII° ed il XIX° secolo, permettono di ricostruire la vita quotidiana di due famiglie benestanti e di ammirare non solo le opere d’arte di cui amavano circondarsi, ma anche le “cose belle” come i servizi da tavola. Per una gattara come me era impossibile non visitare il Kattenkabinet, dove sono esposte varie opere d’arte a soggetto felino: mentre si ammirano quadri, fotografie e litografie di gatti è anche possibile accarezzare i mici che girano liberamente per il museo, e che amano mettersi in posa e giocare coi visitatori.

La città, soprattutto col bel tempo, invoglia poi a fare camminate lungo i canali. Consiglio di vedere almeno il Keizersgracht, lo Herengracht ed il Prinsengracht, anche per ammirare le case signorili che li fiancheggiano. Altro consiglio: fare un giro in battello sui canali, varie compagnie fanno questo servizio (ed un giro in battello è compreso anche nella I-Amsterdam-Card) ed è bellissimo vedere la città percorrendone le vie d’acqua.



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