15 gg a Stoccolma e nel suo arcipelago

Paesaggi bellissimi
Scritto da: longyearbyen
15 gg a stoccolma e nel suo arcipelago
Partenza il: 03/07/2013
Ritorno il: 17/07/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Autori del viaggio: Barbara 40 anni e Fabio 43 anni – TRIESTE

Durata del viaggio: 15 giorni, dal 3 al 17 luglio 2013

Destinazione: arcipelago di Stoccolma

1 euro = 8 corone svedesi (SEK)

Alla fine del racconto ho aggiunto altre notizie che possono tornare utili.

Qualche mese prima di partire abbiamo prenotato il volo Ryanair Treviso – Skavsta e ,subito dopo,abbiamo prenotato via internet x 2 settimane un cottage (700 euro complessivi) a circa 15 km da Stoccolma,in una zona tranquilla,boschiva,e sul mare. Lo abbiamo trovato sull’ottimo sito svedese (lingua anche in inglese) www.stugknuten.com. Il cottage,completo di tutto (tranne del bidet) si trova in via Sjobrinken 22 – Saltjo Boo Orminge nel comune di Nacka. La proprietaria è la gentile signora Ulrika che abita con il marito nella stessa tenuta del cottage. Le due case sono completamente separate.

Abbiamo deciso di passare 2 settimane nell’arcipelago stoccolmese perché l’anno prima abbiamo avuto modo di fare una toccata e fuga a Malmoe e a Stoccolma e quest’ultima ci è parsa subito una città bellissima tanto che ci siamo ripromessi di tornarci con più calma.

Atterriamo dunque a Skavsta alle 20:00 e prendiamo il bus che ci porterà al City terminalen di Stoccolma in 75 minuti. Il bus è della Flygbussarna,parte da subito fuori l’aeroporto,ha il wifi gratuito e il biglietto (19 euro a testa solo andata) lo si fa poco prima di uscire dall’aeroporto. Volendo lo puoi fare via internet dall’Italia risparmiando qualche euro. Dopo aver visto solo boschi,foreste,qualche lago e qualche casa colorata giungiamo a Stoccolma e facciamo i biglietti x metrò / bus per poter raggiungere il cottage al quale arriviamo verso le 23:00 (c’è ancora una discreta luce,neanche alle 2 di notte il buio risulterà completo). I biglietti si fanno presso la cassa di tutti i minimarket che riportano fuori la scritta “pressbyren” di Stoccolma (i pressbyren si riconoscono perché hanno un’insegna rotonda in prevalenza arancione e si trovano o in giro x la città o nei sotterranei del metrò). La corsa singola costa un botto (6,20 euro)… conviene sempre farsi un abbonamento,lo abbiamo saputo il giorno dopo.

SECONDO GIORNO (sole e caldo 26°)

Usciamo dal cottage con l’intenzione di recarci a piedi presso l’abitato di Orminge (siamo senza biglietti bus)dove si trova un centro commerciale in cui c’è anche un pressbyren dove comperare un abbonamento bus / metrò.Mentre camminiamo,una coppia di anziani automobilisti si accosta e ci chiede se vogliamo un passaggio. In un minuto siamo davanti al pressbyren e facciamo due abbonamenti di 7 giorni che ci permetteranno di girare tutta la contea di Stoccolma,grande all’incirca come mezza pianura Padana,con i bus e con il metrò. L’abbonamento è una tessera blu della SL Access (la rete di trasporti pubblici della contea di Stoccolma) che acquisti per 2:20 euro e ti dura 6 anni. Prima di utilizzarla sui mezzi pubblici,devi fartela caricare come desideri dal commesso del pressbyren dicendogli che tipo di biglietto o abbonamento vuoi. Ogni volta che sali in bus (solo davanti) appoggi la tessera su un “coso” blu che fa bip e se il segnale è verde vuol dire che puoi salire. Se il segnale è arancione significa che l’abbonamento scade il giorno dopo e se è rosso (con più bip ripetuti) significa che c’è qualcosa che non va.L’abbonamento parte dal momento in cui lo utilizzi per la prima volta. I due abbonamenti x 7 giorni ci costano 36 euro ciascuno (ottimo affare). Giriamo per il centro commerciale,facciamo un po’ di spesa e torniamo al cottage dove pranziamo alle 15:30. Verso le 17:00 andiamo a farci un giretto nella zona che è un dedalo di stradine sterrate,alcune radenti il mare,attorno alle quali ci sono delle case (tutte in legno) una più bella dell’altra,con giardini tirati a lucido. Giungiamo su un promontorio sulla cima del quale c’è una torre in legno alta una ventina di metri: ci saliamo e godiamo di una splendida vista fatta di mare (il Baggensfjarden),barche,bosco e tetti di casette.Verso le 20:00 rientriamo,non prima di aver trascorso un’oretta ad ammirare il mare seduti su una panchina attaccata a esso. Nei giorni successivi ci fermeremo spesso qui,anche perché è presente una piccola e isolata spiaggia dove ho intenzione,prima o poi,di fare il bagno.Una volta rientrati una grigliatina fatta dal sottoscritto nel patio del cottage non c’è la toglie nessuno e successivamente ci stendiamo sul divano posto nel patio a contemplare il silenzio del bosco fino a ben oltre mezzanotte,cosa che faremo quasi ogni sera,con in mano una tazza di tè.

TERZO GIORNO (variabile,prima freddino 15°,poi caldo 25°)

Usciamo dal cottage, camminiamo lungo la strada sterrata per 7 minuti e raggiungiamo il capolinea del bus 418 (fermata Gustavsvik) che ci porterà in pochi minuti a Orminge. Qui prendiamo immediatamente uno dei diversi bus che in 20 minuti ci portano a Stoccolma Slussen (quasi in centro).Questo sarà il solito tragitto che faremo ogni mattina per raggiungere le nostre mete e alla sera per tornare al cottage.

Oggi si va a Vaxholm,un’isola turistica che dista una 40ina di km da Stoccolma e che si può raggiungere o via mare o via terra. Avendo l’abbonamento optiamo x il bus. A Stoccolma la rete di trasporti pubblici comprende bus,metrò e treno, ma non le imbarcazioni che fanno capo a un paio di società private.Con il metrò andiamo da Slussen a Tekniska Hogskolen (qui si prende il bus x Vaxholm) e arriviamo nell’omonimo paese per le 11:00. Il paese si trova all’estremità est dell’isola stessa. La cittadina è carina,piccolina,e la giri in un’oretta,negozietti compresi. Nelle vicinanze c’è anche il wifi gratuito. C’è il tourist information che ti dà diverse informazioni su cosa fare (escursioni,kayak,ecc…). Dopo aver girato per il centro di Vaxholm decidiamo di “perimetrare”,iniziando dalla parte est,tutta l’isola a piedi (ci metteremo 3 ore); l’isola non è grande,misura circa 3km x 500mt . In questo modo passiamo attraverso un molo di pescatori con casette colorate,il cimitero che sembra un prato inglese,il campeggio (immerso nel verde) che si trova quasi all’altro capo dell’isola,per poi arrivare sulla punta ovest dell’isola dove ci fermiamo a mangiare i panini e a contemplare il mare,con le isole di fronte a noi. Riprendiamo il giro facendo la costa sud,decisamente migliore: c’è un sentiero che fiancheggia il mare,si vedono casette colorate un po’ dappertutto e si toccano anche un paio di spiagge dove si può fare il bagno. Arriviamo a Vaxholm per le 15:00 e ci sediamo innanzi al mare nel giardino di un buffet a goderci il panorama fatto di casette,mare,isole e barche. Vicino al buffet c’è anche una casa museo inerente la vita peschereccia di un tempo,ma quando ci arriviamo è già chiusa.Il costo è di circa 6 euro a testa.Prendiamo una fetta di torta e una cioccolata calda (10 euro in tutto) stando comodamente seduti fronte mare nel giardino del buffet e buttiamo giù un programma x l’indomani dando una letta ai depliant (quasi tutti in inglese) che abbiamo con noi. Siccome è previsto sole anche per il giorno dopo,decidiamo di sfruttarlo per avere delle belle visuali di Stoccolma che si hanno da diverse zone della città.Essa,infatti,non è completamente piana,ma si sviluppa su collinette che non sono altro che le alture delle isole che la compongono. Seguiremo 2 itinerari descritti dalla nostra guida comperata in Italia,la Merian.

Verso le 17:00 lasciamo Vaxholm per aprire la porta del cottage 2 ore più tardi.

QUARTO GIORNO (sole e caldo)

Arriviamo a Stoccolma Slussen a metà mattino e da lì iniziamo a camminare verso Monteliusvagen, nel quartiere meridionale di Sodermalm, dove arriviamo dopo circa 15 minuti. Il primo itinerario,infatti,ci porta a percorrere un breve sentiero che culmina in un promontorio dal quale,una volta arrivati,la vista sulla città è splendida: a sinistra ci sono le acque dolci del lago Malaren,a destra quelle salate del fiordo; in mezzo Stoccolma con in primo piano la città vecchia,Gamla Stan,e un po’ più in là uno dei polmoni verdi della città,ovvero l’isola di Djurgarden. Il tutto contornato da,isole,isolotti,barche,navi e tanto verde. Dopo aver mangiato i panini e scattato numerose foto,iniziamo l’altro itinerario che ci porta sempre nel rione di Sodermalm,e precisamente in Katarinavagen,via che ci mostra altri scorci bellissimi della città e del suo fiordo. Prima di arrivarci passiamo nei pressi di una chiesa contornata da un cimitero sul cui prato inglese ci sono sdraiate un centinaio di persone,alle quali ci associamo per riposarci un’oretta. E’ indubbiamente strano vedere gli altri che fanno pic nic o prendono il sole in mezzo alle lapidi,in Italia ciò è impensabile. Scendiamo da Katarinasvagen verso metà pomeriggio e ci dirigiamo verso il chiosco della Stromma,la principale compagnia di navigazione di Stoccolma,e prenotiamo per il giorno dopo una crociera che ci porterà in giro per l’arcipelago. Il chiosco si trova attaccato al mare,dinanzi al Berzelii Park e ci arriviamo in una ventina di minuti. Dopo mezz’ora di fila,sborsiamo 130 euro a cranio per una crociera che il giorno dopo si rivelerà un sogno. Il tipo di crociera si chiama “Thousand Island Cruise”,dura dalle 9:30 alle 20:30,ci si allontana da Stoccolma di circa 100 km,il servizio comprende caffè / tè / dolcetto appena saliti a bordo,il pranzo a buffet (diviso in due turni,tutti non ci stanno nella sala pranzo), la cena con servizio a bordo e lo sbarco su tre isole,Kymmandò,Bullerò e Sandhamn.

Rientriamo al cottage,il giorno dopo ci si deve svegliare presto in quanto dobbiamo essere davanti alla barca alle 9:00. Quasi tutte le barche che compiono le decine di escursioni giornaliere partono dalla zona attorno al chiosco e ci sono delle tabelle numerate a un metro dal mare che indicano il tipo di giro / escursione / crociera che partono da lì. In questa maniera,volendo fare un’escursione con una barca,in un’oretta si può percorrere il lungomare principale e prendersi nota,leggendo le tabelle,di prezzi / orari / itinerari,ecc,ecc.,delle varie escursioni. Il simbolo della Stromma è un’ancora bianca dipinta su sfondo rosso e nero e lo si trova sulle bandiere che sventolano lungo il fronte mare.

QUINTO GIORNO (sole e caldo tutto il giorno 27°)

Ci svegliamo alle 6:00 e arriviamo a Slussen alle 8:00 da dove,in venti minuti a piedi,raggiungiamo il battello. Siccome è presto,ci crogioliamo al sole una mezz’oretta seduti sui gradini del molo,adocchiando di tanto in tanto le poche persone che in questa soleggiata e calda mattinata di domenica fanno footing o vanno in bici.

Saliamo sulla barca (ha più di cento anni ed è a vapore),prendiamo posto su una panchina esterna (che sarà il nostro quartier generale)e alle 9:30 si salpa in direzione isola di Kymmandò. Dopo un po’ ci rechiamo all’interno della barca per prendere tè,caffè e dolcetto che assaporiamo di lì a breve stando seduti sulla panca,ammirando casette colorate,ville,pontili,baie,insenature e il blu del mare che circonda la barca.Dopo un’ora e mezza di navigazione in mezzo ai fiordi e alle isole del Baltico,approdiamo nel piccolo porticciolo di Kymmandò attorniato da non più di cinque case,tra cui il bar / ristorante e il mini tourist information. Ci addentriamo nell’isola con la guida (in inglese) fino a raggiungere una fattoria. Regna sovrano il silenzio,interrotto di tanto in tanto dal frinire delle cicale. Ci sono alcune casette rosse sparse qua e la,ma nulla più. Un po’ deludente come isola,ci aspettavamo un panorama diverso. In inverno l’isola è disabitata. Tornati al molo abbiamo una decina di minuti a nostra disposizione e ne approfittiamo per tastare la temperatura del mare: insopportabile,avrà si e no 16° – 17°,né Barbara né io riusciamo a tenere i piedi nell’acqua per più di mezzo minuto.

Salpiamo da Kymmandò in direzione di Bullerò dove arriveremo tra un’ora e mezza. Intanto arriva il nostro turno per il pranzo e scendiamo nella sala ristorante per il buffet che è vario e ben assortito. Il bere,a parte l’acqua,si paga a parte.Passata un’ora da Kymmandò il paesaggio inizia a cambiare: ci sono sempre meno imbarcazioni,meno casette sulla costa,le isole cominciano a farsi piatte,senza alberi, e il mare è meno increspato,quasi piatto tanto che iniziamo a pensare di entrare in una delle classiche immagini da “puzzle” svedese. E così è. Man mano che ci avviciniamo a Bullerò fino ad attraccarvi,la vista è sempre più spettacolare,sono tutti in piedi a fotografare e a filmare. Una volta attraccati,percorriamo i pochi metri di pontile ed entriamo nel villaggio di Bullerò composto da sei – sette casette rosse abitate da poche famiglie. Una di queste fa anche da mini – rifugio per chi vuole pernottare lì: c’è il caminetto,il microonde,una sala dove mangiare e dormire. Avendolo saputo prima ci saremmo potuti organizzare per passare lì una notte per poi ritornare con la stessa barca con il giro del giorno dopo. Passato il villaggio,dopo 200 metri entriamo in una casa – museo (gratuito) in cui è descritta con foto e didascalie in svedese la dura vita di chi abitava l’isola 100 anni fa. Proseguendo per altri 100 metri si arriva sull’altra sponda dell’isola dove non tira vento,e la vista è assolutamente spettacolare,la più bella di tutti i 15 giorni: il mare è uno specchio e tutto vi ci si riflette dentro al contrario. Abbiamo trovato una delle immagini stampate sui depliant turistici! Ci sono anche due spiaggette con gente che prende il sole,ma in acqua non ci va nessuno. Contempliamo per una mezz’oretta il paesaggio per poi fare mestamente ritorno alla barca con l’auspicio che l’ultima isola che visiteremo,Sandhamn,sia così…anche un po’ meno bella ci andrebbe benissimo. Arriviamo dopo un’ora di navigazione nella cittadina e attracchiamo praticamente in centro. Sandhamn,a dispetto della sua lontananza dalla terra ferma,è un brulichio di turisti impressionante. Noi abbiamo visto solo la cittadina,non abbiamo girato l’isola,ma l’impressione è che sarebbe bastato allontanarsi di 500 metri e la tranquillità sarebbe stata totale. La cittadina,come detto vivacissima,si estende per circa 7 – 800 metri attorno alla sua baia,riempita in ogni suo molo da ogni tipo di imbarcazione. Ci sono negozietti,bar,ristoranti,possibilità di pernottare e alcuni scorci dei suoi vicoli sono veramente spettacolari. Dopo un’oretta salpiamo da Sandhamn,ci attendono circa 3 ore di pura navigazione nell’arcipelago per tornare a Stoccolma e non ci si stanca mai di guardare il paesaggio: pur essendo composto sempre da mare,isole e casette colorate,sembra essere diverso ogni volta si guardi da un’altra parte. Verso le 18 è il nostro turno per la cena,ci caliamo dunque nella sala ristorante per essere serviti con menù fisso per tutti. A me è arrivato pollo arrosto farcito con verdure,un’insalata mista e una fetta di torta. A Barbara (che è vegetariana) un risotto alle verdure,verdure cotte e una fetta di torta: molto più buono il suo che il mio.

Alle 20:30 arriviamo da dove eravamo partiti 11 ore prima,pienamente soddisfatti e consapevoli che i 260 euro spesi sono valsi la pena. Pur essendo stati per la maggior parte del tempo seduti,torniamo al nostro cottage che siamo distrutti.

SESTO GIORNO (sole e caldo, anche 30°)

Oggi ce la prendiamo comoda: sveglia quando vogliamo e giro pomeridiano a Sigtuna,una caratteristica cittadina a 50 km a nord di Stoccolma,famosa,dicono, per essere la più vecchia città della Svezia. Avremmo voluto andare anche a Birka,decisamente più distante,che è famosa (a detta dei svedesi) per essere stato il primo centro abitato vichingo,risalente a circa 1200 anni fa,ma sinceramente i cambi bus / metro / treno e traghetto non avevamo voglia di farli.

Lasciamo il cottage verso mezzogiorno e raggiungiamo Slussen verso l’una. Da qui,con il metrò,raggiungiamo la Central Station per prendere il treno che in 30 minuti ci porta a Marsta. Usciamo dalla stazione e prendiamo il bus 570 che in 15 minuti ci porta a Sigtuna. La cittadina è piccola,tranquilla e accogliente,e,prima di iniziare il tour,consumiamo i panini seduti nel giardino del tourist information, da dove abbiamo preso la mappa della cittadina con riportati 10 punti da vedere.

Iniziamo con la visita a un edificio (con guida in inglese) che si affaccia sulla piazzetta principale e che un tempo era adibito a tribunale. La visita dura 20 minuti,inizia ogni ora intera ed è gratuita. Usciamo dall’edificio,camminiamo dietro ad esso per 2 minuti e arriviamo alle rovine medievali di quella che una volta era una chiesa (didascalie in inglese). Seguendo la cartina passiamo a un’altra rovina del genere per poi imboccare la via principale di Sigtuna,lunga circa 300 metri. Visitiamo gratuitamente la casa museo di un vecchio falegname (c’è una ragazza all’ingresso alla quale,volendo,si possono far domande) per poi uscire e prendere un gelato al baracchino di fronte: una pallina 3 euro. Ci incamminiamo verso il lago Malaren che dista 100 metri la cui camminata lungolago è un brulichio di persone che si rilassano al sole (fa un caldo boia) al quale si aggiunge il vivace trambusto dei numerosi bambini. In Svezia i bambini e la famiglia vengono al primo posto,lo si vede e percepisce dappertutto. Dopo esserci riposati ci incamminiamo verso l’abitato rurale di Viby (distante 2 km) e vi arriviamo seguendo la stessa passeggiata lungo lago. Per arrivarci si vedono a pochi metri le casettine colorate svedesi che compongono l’immediata periferia di Sigtuna: sembra che i proprietari facciano la gara per chi se la mantiene più bella,giardino compreso. Arriviamo a Viby e,cicale a parte,siamo da soli in quanto l’abitato (si fa per dire) è fuori da ogni rotta turistica. Ci sediamo su una panchina ad ammirare per un’oretta la campagna svedese,contornata da qualche casetta rossa disabitata che compone il mini villaggio. Rientriamo a Sigtuna per poi cominciare la solita tiritera del rientro al cottage. Ci fermiamo al Coop di Orminge per fare la spesa e rientriamo al cottage verso le 23:00,cotti ma soddisfatti.

Le previsioni per il giorno dopo dicono ancora sole e caldo,per cui decidiamo l’indomani di andare nella cittadina di Ninashamn, circa 80 km a sud di Stoccolma.

SETTIMO GIORNO (sole e caldo)

Ci svegliamo a un’ora decente e dopo aver preparato le solite cose,usciamo dal cottage per raggiungere la solita fermata Slussen. Da qui prendiamo il treno che ferma a Ninashamn dove arriviamo in circa 50 minuti. La cittadina si estende su una collinetta e il suo centro piccolo e moderno lo giriamo in mezz’ora: niente di che,solo negozi normali. L’unica cosa interessante è il panorama che si ha dalla chiesa che si trova subito fuori dal centro. Riscendiamo verso la baia dove la zona è decisamente più interessante: nonostante ci siano quasi 30°,la vita brulica: ci sono diversi negozietti,gelaterie,ristorantini,bar,il tourist information,ecc ecc,il tutto affacciato sul mare. Decidiamo di andare a piedi sulla penisola che si vede di fronte a noi e ci arriviamo dopo mezz’oretta di ciclabile. Qui ci stendiamo per mangiare un boccone su un prato tirato a lucido,a un metro dal mare e con Ninashamn davanti a noi. Spesso basta fare uno sforzo minimo e allontanarsi dall’orda turistica per godere in pace di quello che ti circonda. Dopo un’oretta e mezza ritorniamo alla cittadina,ci prendiamo un gelato per poi riprendere il treno per Stoccolma.

OTTAVO GIORNO (pioggia,brezza e freschino 13°- 14°)

Stamani il tempo è brutto: piove,tira vento e fa freddino. Il marito di Ulrika ci dice che è abbastanza normale in Svezia un tempo del genere,la media estiva è di circa 9 – 10 giorni al mese di pioggia. Pazienza. Ci armiamo di indumenti idrorepellenti e decidiamo di andare a camminare nell’Haga Parken,un parco curatissimo a nord di Stoccolma. Una volta raggiunto (metrò con fermata Oderplan e poi bus 515),iniziamo a girarlo percorrendo i vialetti divisi tra loro da un verde curatissimo. La giornata è brutta e il panorama non è un granchè,tuttavia arriviamo al ‘700esco palazzo d’Haga in cui sono nati quasi tutti i regnanti svedesi,compreso l’attuale Re Gustavo Adolfo. Sono quasi le 12:00,non c’è nessuno e proviamo ad entrare. La porta si apre e la stanza a cui si accede non è altro che la ex hall del palazzo ora adibita a negozio / ufficio / cassa. L’unica persona presente,una ragazza che lavora alla cassa,ci dice che la prossima visita è all’una e nel frattempo scambiamo alcune chiacchiere con lei relativamente alla famiglia reale: in quella mezz’ora abbiamo imparato più cose e aneddoti da questa ragazza che non in tutto il tempo trascorso a leggere e a documentarci. Anche la pioggia è stata positiva,altrimenti alla cassa ci sarebbe stato il pienone.

Soddisfatti della chiacchierata,la visita al palazzo non ci interessa più e optiamo per gironzolare attorno alla recinzione che si trova davanti all’Haga Palace,piena di telecamere e sorvegliata da guardie giurate: oltre a essa c’è il palazzo dove risiedono la principessa ereditaria Vittoria con marito e figlia. Prima di uscire dal parco passiamo davanti alle rovine di un castello abbandonato che avrebbe dovuto essere costruito da un monarca del ‘700,ma l’opera non venne terminata perché egli fu assassinato nel teatro di Drottingholm durante un ballo in maschera. Poi passiamo davanti al museo delle farfalle (sarà anche bello ma non ci ispira) e ritorniamo verso Stoccolma per buttarci in un centro commerciale,in attesa che il maltempo si plachi. L’indomani ci scade l’abbonamento dei trasporti pubblici e abbiamo intenzione di farci la Stockholm card.

NONO GIORNO (sole e caldo 25°)

Ci rechiamo,come ogni mattina,a Slussen per poi prendere il metrò e arrivare al tourist information che si trova nella trafficata via Vasagatan 14. Qui acquistiamo due Stockholm card valide 5 giorni per circa 125 euro ognuna. C’è anche la possibilità di acquistare la Stockholm card per 1 , 2 o 3 giorni e ci sono sconti per bambini. Con questa tessera,oltre a poter girare per tutta la contea di Stoccolma con i mezzi pubblici (bus / metrò / treno),puoi entrare senza aggiungere una lira in un’ottantina di musei,si ha lo sconto per il bus seegsighteen e si ha la possibilità di un giro di un’ora attorno l’isola di Djurgarden con un battello della Stromma. La card è assolutamente conveniente,visto e considerato che una corsa singola in un mezzo pubblico costa ben 6,20euro! e l’entrata nei vari musei costa mediamente 10 euro. Assieme alla card ti danno anche la brochure (in inglese). La card viene attivata non quando la acquisti ma quando la utilizzi (indifferentemente dove) per la prima volta. La sua validità è a “ore”,nel nostro caso è più corretto dire che vale 120 ore. Decidiamo di dedicare la tarda mattinata e il primo pomeriggio all’acquisto di qualche regalo / souvenir,in particolar modo per nostra figlia Martina che per la prima volta non ha passato le vacanze con noi,girando per il centro storico, completamente medievale. Ci basiamo sempre sulla guida acquistata in Italia e seguiamo un itinerario che ci porta a vedere alcune delle cose principali dell’isola (tale è Gamla Stan): la statua di un musicista svedese,il suo locale preferito,il quartiere tedesco con chiesa annessa,il vicolo più stretto di Svezia,alcuni cortili creati con lo scopo di far girare i carri con i cavalli,la chiesa finlandese (trovata chiusa),la statua più piccola d’Europa (alta circa 15 cm),una palla di cannone conficcata in un edificio di Maria Torget (la piazza principale),le classiche case ottocentesche,tutta la zona che circonda il Palazzo Reale,e diverse altre cose,il tutto contornato dal flusso dei turisti che entrano ed escono dalle decine di negozi presenti. Verso le 16:00 entriamo nella settecentesca cattedrale di Stoccolma (Storkyrkan) attivando così la Stockholm card. L’interno è bello e vicino all’altare sono presenti i palchi dove siede la famiglia reale durante le celebrazioni ufficiali. All’ingresso è presente una esauriente guida cartacea in italiano.Verso le 17:00 le nostre gambe reclamano un po’ di riposo e decidiamo,tornando indietro,di sederci ai tavolini della pasticceria più antica di Stoccolma che si trova nella parte sud di Gamla Stan,nella piazzetta Jam Torget,e soddisfare il nostro palato con un gustoso gelato: ne rimaniamo un pò delusi perché,a parte i 14 euro spesi per 4 palline,il gusto non è granchè. Lo avevamo notato anche in altre parti,gli svedesi non hanno un buon gelato. Per contro, i dolci e le torte che abbiamo assaggiato nei locali in cui siamo entrati erano eccezionali. Il caffè invece,che costa circa 2,50 euro,è la classica “brodaglia” marrone servita nel bicchiere di cartone tipo “Pepsi”. Sono le 19:00 passate,l’orda turistica è decisamente inferiore e decidiamo di percorre le vie del centro che sono più nascoste (basta spostarsi di due metri dalle due vie principali),assaporando così la tranquillità che si ha nei vicoli alla sera. Il sole,pur rimanendo alto nel cielo,non riesce a illuminare i ciotoli dei vicoli e il calo della temperatura ci fa respirare Arriviamo fino al Palazzo Reale le cui zone limitrofe,affollate fino a qualche ora prima,sono deserte e suggestive.

Solito ritorno al cottage.

DECIMO GIORNO (sole e caldo 28°)

Oggi ci alziamo prestino,abbiamo intenzione di sfruttare la Stockholm card il più possibile nei quattro giorni rimanenti.Andiamo,dunque, nella zona sud della città dove c’è lo Sky View (metrò fermata Globe,apre alle 9:00),una “palla” enorme al cui interno c’è il palazzo dello sport e attorno alla quale due piccole “astronavi”,che possono contenere circa 12 persone ognuna,salgono lentamente fino alla sommità,dalla quale il panorama di Stoccolma e dintorni è notevole.Lasciato lo Sky View ritorniamo in centro da dove prendiamo il metrò per scendere alla fermata Bromma e da qui prendere il bus per Drottingholm dove c’è il palazzo in cui vivono il Re e la Regina Silvia. Dopo 5 minuti di bus scendiamo a 200 metri dal palazzo (che si può raggiungere in mezz’ora anche via battello,partenza da davanti il Municipio di Stoccolma con un battello della Stromma,costo circa 25 euro A/R). Il posto è decisamente carino e il palazzo si affaccia sul lago Malaren. La struttura del palazzo e i suoi giardini (visitabili gratuitamente) assomigliano al palazzo di Schonnbrunn e di Versailles,solo che è più piccolo. Il Re e la Regina,assieme alla servitù,vivono nella non visitabile ala sinistra guardando il palazzo dal lago.Esibiamo all’ingesso la Stockholm card e in un’oretta lo visitiamo. Le didascalie sono tutte in svedese e inglese. Usciti dal palazzo,entriamo nel piccolo teatro seicentesco che si trova duecento metri più in là e,dopo aver esibito la S.card in una piccola palazzina attigua che fa da cassa, lo visitiamo (tour guidato in inglese con partenza ogni ora) in circa 40 minuti. Terminata la visita al teatro,iniziamo a passeggiare per i giardini che fortunatamente sono ombreggiati,altrimenti sarebbe impossibile farlo sotto il sole delle 13:00. Arriviamo in un altro palazzo costruito 300 anni fa dal monarca di turno per la sua consorte e,usufruendo della S.card,visitiamo anche quello. Dopo 15 minuti usciamo e ci rechiamo nelle vecchie cucine di tale palazzo,ora adibite a bar ristorante,e ci prendiamo due coni gelato confezionati (4 euro ciascuno). Successivamente,prima di uscire dai giardini,ci fermiamo su una panchina e consumiamo gli immancabili panini farciti,come sempre,con le verdure grigliate al cottage. Tornati a Stoccolma decidiamo di visitare il Teatro dell’Opera (Kunkliga Operan in Gustav Adolfs Torg),ma in quel momento lo troviamo chiuso perché le sue visite hanno orari e giorni ridotti. Visto che sono le 17:00 e tutti i musei sono ormai chiusi,optiamo per la Kaknastornet,una torre panoramica in cemento di 155 metri poco fuori Stoccolma,che è l’edificio più alto di Svezia. Per arrivarci prendiamo il metrò,usciamo a Sergels Torg e da qui prendiamo il bus 69 che in 10 minuti ci porta alla torre. Dopo aver esibito la S.card,entriamo nell’ascensore che in 30” ci porta all’ultimo piano. Siamo da soli…incredibile….e la vista è mozzafiato,non serve descriverla. Sulla torre c’è il bar / ristorante e una serie di fotografie che mostrano le varie fasi della sua costruzione.

Ritorniamo al cottage e mentre Barbara si rilassa con succo di frutta,divano nel patio e tablet,io vado a correre per un’oretta,gironzolando tra casette,stradine,spiaggette e piccole baie.

UNDICESIMO GIORNO (DOMENICA) (sole e caldo 30°)

Anche oggi sveglia prestino,vogliamo passare tutta la giornata sull’isola di Djurgarden. L’isola,grande pochi km quadrati,è lo svago sia invernale che stivo dei stoccolmesi: Si può fare footing,andare in bici,passeggiare,usufruire delle attrazioni che essa offre come divertimenti x bambini (e adulti): acquario,museo Vasa,museo dell’alcol, museo della cultura nordica,ma la vera attrazione è il parco Skansen che descriverò tra breve. Sull’isola si arriva con il bus 44,con il tram storico N° 7 o con un battello che parte o da davanti il Berzelii Park o da davanti il Palazzo Reale (costo 10 euro a persona,valido tutto il giorno). Arrivati a Slussen prendiamo il metrò per scendere a Karlaplan,da qui prendere il bus 44 per Djurgarden,per poi scendere alla fermata subito dopo l’unico ponte che collega l’isola alla terraferma. Una volta scesi si può salire sul classico trenino che fa il giro dell’isola,ma non è contemplato nella S.card,quindi non ci saliamo. Dopo circa 200 metri e girato parzialmente attorno all’enorme e stupendo palazzo che fa da museo della cultura nordica (che non visiteremo,non ne abbiamo il tempo),arriviamo all’attrazione per bambini e adulti chiamata Junibacken dove entriamo ed esibiamo la S.card. Ci sediamo in una carrozzina che parte lentamente e ci scarrozza per un quarto d’ora all’interno di un mondo in miniatura. Credevamo si trattasse qualcosa adatto ai bambini,ma è perfettamente godibile anche dagli adulti. Lasciamo la Junibacken e arriviamo 200 metri dopo al Vasa Museo nel cui interno è incastonato un gigantesco galeone affondato nel fiordo di Stoccolma durante il viaggio inaugurale nel ‘600, attorniato da un’infinità di reperti con didascalie in svedese e inglese. Non ci entriamo perché lo abbiamo visitato in circa 3 ore l’anno precedente. Nel suo interno,presso la cassa,si può prenotare con supplemento al biglietto il tour con guida in italiano. Noi non lo avevamo fatto perché avevamo appena saputo che alle 15:30,presso l’attigua sala proiezioni,avrebbero trasmesso mezz’ora di filmato in italiano. Passiamo dunque tale museo,poi il museo dell’alcol e dello spirito che non visitiamo per arrivare successivamente all’Aquaria Water Museum dove,sempre con la S.card,entriamo e lo visitiamo in un’oretta. Barbara tentennava all’entrata,non ci voleva entrare,ma la speranza era quella di assistere a giochi e attrazioni con l’acqua,invece si tratta di un acquario vero e proprio.Lasciamo l’acquario per arrivare dopo 200 metri al Grona Lund,il luna park permanente di Stoccolma,dove entriamo (ci sono circa 10 entrate a 10 metri ml’una dell’altra) esibendo la S.card. Il luna park pullula di persone,non credevamo che ci sia un tale casino quindi optiamo per mangiare i soliti panini,uscire e raggiungere il vicino parco Skansen. Il parco è enorme e,volendo girarlo tutto,ci si impiega una giornata intera. Noi vi entriamo verso le 13:00,sempre con la S.card,e ci danno la mappa del parco in inglese.Il parco si sviluppa sul promontorio di Djurgarden e nel suo interno ci sono case svedesi vecchie e tipiche prese e portate lì da tutta la Svezia,animali da fattoria,animali tipicamente nordici (orsi,lupi,linci,alci,renne,ecc…),animali acquatici (foche,otarie,lontre),riproduzioni di villaggi svedesi,giochi per bambini e adulti,manifestazioni (a orari prestabiliti) folkloristiche,riproduzioni di mestieri antichi,ecc…ecc…,in pratica è una riproduzione in miniatura di quella che era la vita svedese di un tempo. Barbara storce il naso nel vedere gli animali che non dovrebbero essere lì,ma cede comunque alla curiosità di vederli. Il caldo è torrido e i vialetti in salita e discesa,parzialmente ombreggiati non sono il massimo per passeggiare senza stancarsi. Tuttavia, a farci strabuzzare gli occhi sono gli scoiattoli presenti vicino al centro del parco che ti vengono addosso in cerca di cibo. A me uno ha frugato in pochi secondi dentro una tasca dei pantaloni,a una signora si è infilato nella maglietta,a un bambino è salito sulla nuca…incredibile,mai visto nulla del genere.

Tutte le didascalie e descrizioni sono in svedese e inglese,eccetto in una casa,detta casa del popolo,posta a est del parco,vicino a quella che era una volta una scuola,dove è presente una guida cartacea in italiano dell’edificio. Successivamente,nella zona ovest dove è rappresentata una vecchia farmacia,troveremo alla cassa della vecchia farmacia una vecchina che parla bene l’italiano e che ci racconta la vita di un tempo.Le attività all’interno delle varie casette,eccetto i bar e i ristoranti,chiudono alle 17:00 e siccome le 17:00 sono già passate,decidiamo di tornarcene al cottage passando per il solito supermercato per poi goderci la serata al fresco e in tranquillità. Usciti distrutti dal parco prendiamo il tram storico numero 7 che in 10 minuti ci porta al Berzelii Park. Il tram,che ha più di cento anni,mantiene ancora il suo aspetto originale: tutto in legno,con macchinista da una parte e bigliettaio dall’altra,il quale annuncia anche le fermate gridandone il nome. Camminando sul lungomare dominato dalle bandiere della Stromma,vediamo che riusciamo a beccare l’ultimo giro del battello che in 50 minuti gira attorno all’isola di Djurgarden. Il tour si chiama “Royal Canal Tour” e ci andiamo volentieri,(sempre con la S.card) così ci riposiamo le membra ascoltando con le cuffiette la spiegazione dei vari posti in italiano.Passiamo davanti alla casa di Bjon Borg e Per Gessle (si trovano a metà lungomare del quartire dei “vip” – vi abita anche il figlio maschio del Re – Ostermalm),successivamente a quella di uno dei cantanti degli ABBA.Una volta scesi dal battello,torniamo al cottage. Come ogni sera pensiamo a cosa fare il giorno dopo e decidiamo che l’indomani (domenica) si va al Palazzo Reale.

DODICESIMO GIORNO (pioggerellina 16° poi variabile 20°)

Arrivati come sempre a Slussen ci dirigiamo a piedi verso Gamla Stan per poi giungere,in una ventina di minuti da Slussen,davanti al Palazzo Reale. Esibiamo la S.card e vi entriamo. Il palazzo è la sede lavorativa del Re,è qui che riceve i suoi ospiti e sbriga le faccende di Stato. Ci sono diversi reperti,abiti,fotografie,ecc…ecc…con didascalie in svedese e inglese. Dopo averlo visitato in un’oretta e mezza,passiamo a vedere i Tesori della Corona (sempre con S.card) che sono posti nei sotterranei del Palazzo Reale e protetti da una super porta blindata: ci sono gioielli,diademi,corone,spade,ecc…dei reali svedesi dai tempi del fondatore del regno,Gustav Vasa nel ‘500,fino all’ultima creazione (una corona,se ricordo bene)datata primi del ‘900. All’entrata si trova un’esauriente guida cartacea in italiano.Usciti dai sotterranei consumiamo i panini e ci dirigiamo a piedi verso la vicina isola di Riddarholmen (passando davanti al Parlamento,non visitabile) dove,assieme a qualche palazzo ottocentesco, c’è la chiesa Riddarholmskyrkan,decisamente suggestiva, in cui sono sepolti i reali,dal ‘500 fino al nonno dell’attuale Re. Assieme a loro ci sono anche quelle di famiglie nobili. Destano scalpore alcune bare molto piccole che appartenevano a principini morti dopo pochi anni di vita. Si entra pagando o esibendo la S.card ed è presente una esauriente guida cartacea in italiano. Usciti dalla chiesa prendiamo il metrò a Gamla Stan,scendiamo a Universitet Norra e da li,in dieci minuti a piedi,dopo essere passati davanti all’enorme edificio che ospita il Museo di Storia Naturale,arriviamo nel più grande giardino botanico di Svezia per vedere il fiore più grande del mondo: non è in fioritura,i petali sono afflosciati,ma se lo fosse stato,avremmo visto la sua apertura che è di circa 2 metri. Verso sera torniamo al cottage,distrutti ma sempre soddisfatti per come abbiamo passato la giornata.

TREDICESIMO GIORNO sole e caldo 25°

Arriviamo a Slussen verso metà mattina e ci dirigiamo allo Stadshuset,il Municipio di Stoccolma, raggiungibile in 10 minuti a piedi dal Palazzo Reale e riconoscibile da vari punti perché è affacciato sul lago Malaren e ha una torre ben alta. Vi arriviamo verso le 10:30. Le visite alla torre sono ogni ora,durano mezz’ora,(noi prenotiamo quella delle 11:15) e per salire sulla torre si devono fare 340 gradini attraversando,specie nella parte finale,un cunicolo che non è altro che il perimetro della torre stessa. Non ci sono guide,si sale e basta e poi l’addetta,quando è ora,fa scendere la comitiva. Il panorama è eccezionale,si vede l’estensione della città a perdita d’occhio e la vista sulla sottostante città vecchia vale da sola la mini scalata. Una volta ridiscesi,aspettiamo la visita del municipio in italiano che parte alle 12:00,l’ultima in italiano,(l’abbiamo prenotata prima assieme a quella della torre),c’è n’era una anche alle 10:00. La visita dura 45 minuti e la guida si dimostra esauriente,anche se dopo 2 settimane di svedese e inglese qualsiasi parola in italiano sarebbe stata lo stesso ben gradita. Usciti dal Municipio,pranziamo con i soliti panini e ci dirigiamo verso il museo delle monete che si trova di fronte all’entrata principale del Palazzo Reale,un po’ più in basso. Esibiamo la S.card e in 45 minuti lo visitiamo tutto. Le didascalie sono in svedese e inglese; all’entrata c’è una mini brochure in italiano che tratta forse l’1% del materiale esposto. Usciamo dal museo per andare verso il palazzo dove ogni anno,il 10 di dicembre,vengono assegnati i vari Premi Nobel. Il Palazzo è il Koncerthuset che si trova subito dietro alla fermata del metrò Hotorget. Breve visita (gratuita) alla chiesa finlandese,niente di che,che si trova 50 metri più su del museo delle monete e prendiamo il metrò a Gamla Stan per scendere a Hotorget. Una volta giunti al palazzo dei Nobel,vi entriamo e,tramite S.card,prenotiamo la visita in inglese (alternativa lo svedese),l’ultima della giornata,delle 15:00. Dentro è bello e sontuoso,ma francamente ci aspettavamo qualcosina di più: le poltroncine sono semplici,strette l’una all’altra,e il palco neanche tanto grande. Sicuramente durante la cerimonia lo scenario cambia,anche grazie ai fiori che provengono ogni anno da San Remo.

Usciamo dal palazzo e torniamo verso il cottage bighellonando lungo la vicina e pedonale Drottninggatan,senza dubbio una delle vie principali per quanto riguarda lo shopping stoccolmese.

QUATTORDICESIMO GIORNO (ancora sole e caldo 28°)

Oggi volevamo starcene nella zona vicina il cottage,passeggiando lungo i vialetti,e magari fare il bagno,visto che in precedenza abbiamo notato temerari che lo facevano. Ma il piano salta perché Barbara,guardando meglio la brochure della S.card,si accorge che,tra gli innumerevoli musei che abbiamo tralasciato,c’è né un paio che potrebbero rivelarsi interessanti, e sono quello delle rovine medievali del Palazzo Reale,della sua armeria e di una casa che fino a 60 anni fa era abitata dalla famiglia più ricca di Svezia. Decidiamo quindi di sfruttare le ultime ore della S.card e nella tarda mattinata siamo davanti al museo delle rovine,un po’ imboscato (abbiamo chiesto a una guardia dove si trova) che è ubicato esattamente dietro all’entrata principale del Palazzo Reale,alla fine di una scalinata. Il museo è decisamente interessante (didascalie in svedese e inglese) perché si vede abbastanza chiaramente quale era la struttura del castello originale distrutto completamente nell’incendio nel 1697. Tra le rovine sono esposti numerosi reperti antecedenti il 1697 e c’è anche un filmatino di 10 minuti,muto,che illustra le varie fasi della nascita e dello sviluppo di Stoccolma. Dopo un’ora usciamo dal museo ed entriamo nella vicina armeria.Anche questa si rivela interessante (didascalie in svedese e inglese),soprattutto per l’esposizione di tutto quello che fece parte della regina Cristina che regnò per pochi anni nel ‘600. Essa aveva un carattere “mascolino”,tanto che la fecero abdicare e la spedirono in esilio a Roma dove morì successivamente. Tradotto,era ritenuta lesbica e la Corona non poteva permettersi una regina che non avrebbe procreato. Cristina di Svezia,attualmente,è ritenuta un idolo da diverse associazioni di lesbiche. Negli anni ’60 è stata profanata la sua tomba a Roma per addirittura verificare,una volta per tutte,che fosse stata effettivamente una donna (c’è il filmato originale,muto, che dura 10 minuti). Ma il vero piatto forte è l’esposizione temporanea (dura fino l’8 settembre 2013,purtroppo),offerta dal Vaticano, di una 30ina di libri antichissimi scritti in latino. Sono tenuti sotto teca e ti fanno venire la pelle d’oca perchè hanno diversi secoli,tre di questi addirittura più di mille anni! Il più vecchio è datato 799 A.C. e facciamo una mini fila per vederlo. Dopo un paio d’ore usciamo dall’armeria,pranziamo con i soliti panini,e ci dirigiamo verso Hamgatan 4,dietro il Berkelii Park,per visitare la casa che una volta era la più “in”di tutta la Svezia,abitata da una famiglia che si è arricchita trafficando legname. Fa un caldo boia e prima di entrare nella casa ci concediamo mezz’oretta di stravaccamento sul “biliardo” del Berkelii Park.

Esibiamo la S.card e subito dopo prendiamo la guida cartacea in italiano,decisamente esauriente. La casa è bellissima,sembra un castello,e all’epoca in cui è stata costruita – fine ‘800 – era considerata un gioiello perché dotata di tutti i comfort moderni (riscaldamento,corrente elettrica,doccia,ascensore per il cibo,acqua calda,ecc…). Finita la visita in un’ora,ci sediamo nel cortile interno della casa dove assistiamo alle prove di un concerto,ascoltando le voci di due tenori e due soprani,accompagnati dalle note di un violino e di un pianoforte. Per l’ultima volta (domani si torna a casa) rientriamo al cottage facendo due biglietti per l’indomani da 6,20 euro l’uno (la S.card è quasi scaduta),ma prima di arrivarci decido che è ora di fare il bagno,non ci sono santi che tengono! Andiamo alla solita spiaggetta che si trova a 5 minuti dal cottage e mentre Barbara immortala la scena,mi immergo finalmente nelle fredde acque del Baltico.

QUINDICESIMO E ULTIMO GIORNO (sole e caldo)

Lasciamo il cottage (con il cuore in mano)alle 9:00 dopo averlo pulito in maniera sufficiente,raggiungiamo Slussen per poi arrivare con il metrò a T-Centralen. Facciamo i biglietti del pullman per Skavsta alla biglietteria della stazione e alle 14:30 decolliamo per Treviso.

E’ stato un viaggio bellissimo,condito dal fatto che abbiamo avuto sole quasi sempre.

– I bagni sparsi in giro per la città costano 5 SEK e sono dei cassoni tipo bivacco montano di colore verde scuro. In alcune parti,tipo centri commerciali,sono gratuiti. Sono sempre presenti all’interno di ogni attrazione / museo.

– Da quelle parti piove spesso e la temperatura può scendere anche a 10°.

– Conviene prenotare le SEK ondine tramite il sito www.forexchange.it. Noi abbiamo cambiato 400 euro direttamente a Treviso prima di partire e ci hanno commissionato 24 euro.

– I prezzi nei supermercati sono accessibili,ma comunque più alti dei nostri di circa il 50%.

– La lingua italiana è quasi inesistente,è conveniente acquistare in Italia una guida e affidarsi a quella. Nei paesi scandinavi le TV trasmettono in svedese le produzioni locali e in inglese tutto il resto per,fin da bambini,loro imparano l’inglese con i cartoni animati,poi con film,tg e programmi sportivi.

– Stoccolma ha molte vie pedonali,è zeppa di turisti e francamente mi chiedo come mai sia così poco reclamizzata in Italia.

– L’arcipelago è un incanto:a parte la Stromma,anche la Cinderella (che fa parte della Stromma e ne gestisce i motoscafi e aliscafi)porta i turisti in giro per i fiordi e le isole che sono zone imperdibili da visitare. Conviene informarsi sul meteo e poi prenotare le escursioni o via internet (in inglese) o ai chioschi sul lungomare. Il costo medio di un’escursione è di 30 – 40 euro a cranio e dura mediamente mezza giornata.

– Quasi tutti i musei aprono alle 10:00 e chiudono tra le 16:00 e le 17:00.

– Il traffico è ridotto all’osso,girano tutti con i mezzi pubblici o in bici.

– T- Centralen è la stazione dei pullman,Central Station è la stazione dei treni e City Terminalen quella dei bus cittadini. Le 3 stazioni distano 100 metri l’una dall’altra e sono collegate da un sottopasso pedonale trafficatissimo. Altro snodo importante è Slussen.

– I biglietti non si fanno a bordo ma nei “pressbyren”.

– Utilissimo è il sito “SL.SE”dei trasporti pubblici (in inglese).

– I ristoranti sono cari per noi italiani: una pasta al pesto costa almeno 15 euro,una pizza margherita almeno 13 euro,e tutto il resto è proporzionale a questi due prezzi.

Ciao e buon viaggio a tutti, ovunque andiate.

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15 gg a Stoccolma e nel suo arcipelago

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