Poche città italiane hanno la sua eleganza, e queste sono le 5 piazze dove scoprirne l’essenza “nobile”

Dal castello (che non c'è) alla statua simbolo, Torino ha molti volti: quelli delle sue piazze la raccontano così
Stefano Maria Meconi, 16 Lug 2024
poche città italiane hanno la sua eleganza, e queste sono le 5 piazze dove scoprirne l'essenza nobile
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Non molto tempo, parlando di uno dei bar più antichi e celebri di questa città, non potevamo non evidenziarne quella caratteristica che è la cifra media della sua attrattività. L’eleganza nobile, quella allure sabauda che ha saputo mantenersi inalterata anche nel traumatico passaggio da un governo monarchico a uno repubblicano, fa della prima capitale dell’Italia unita una città diversissima da tutto il resto del nostro Paese. Ne è sinonimo evidente la forma, e la diffusione armonica, delle piazze di Torino. Salotti, ancor prima che spazi urbanistici, dove si respira un’atmosfera rilassata, non scanzonata, ma operosa eppure aperta al bon vivre. E come tanti bon vivant, i torinesi vi si ritrovano, passeggiando come in un’operetta in costume, per vivere anche nella furia della quotidianità la bellezza di luoghi che hanno traslato il passato al giorno d’oggi. Curiosi di saperne di più? Gambe in spalla, si cammina!

Piazza San Carlo

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Deve il suo nome a Carlo Borromeo, l’apostolo della fede cinquecentesca che, dalle sponde aronesi del lago Maggiore, portò i temi della Controriforma in tutta Italia. Per i torinesi, Piazza San Carlo è il salotto per definizione. Un luogo deliziosamente armonioso, impreziosito sul lato sud dalla presenza delle “chiese gemelle” di San Carlo appunto e di Santa Cristina, che segnano anche l’inizio di Via Roma.

Nei suoi oltre 10mila metri quadrati, interamente pavimentati a ventaglio, emerge tutta la storia e l’eleganza di Torino, di cui ideale portavoce è Emanuele Filiberto di Savoia. Non il protagonista di Ballando con le stelle, s’intende, ma il cinquecentesco Duca di Savoia, la cui statua equestre – opera ottocentesca di Carlo Marochetti – svetta al centro della piazza.

Piazza Vittorio Veneto

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Intitolata alla più celebre e decisive delle battaglie che le truppe regie combatterono nella Grande Guerra, e che diede all’Italia la decisiva vittoria, Piazza Vittorio Veneto ha forse poco degli spazi ridotti, e prevalentemente naturali, della bella cittadina trevigiana. Qui, a dominare lo sguardo del visitatore, sono 38mila metri quadrati di pura eleganza, di palazzi dai colori candidi che si aprono come una quinta scenica verso il fiume Po, oltre il quale troneggia la celebre Gran Madre di Torino.

Da qui, inoltre, si può ammirare anche la guglia della Mole Antonelliana, uno dei simboli del capoluogo piemontese. La piazza è un fenomenale luogo di ritrovo, grazie alla selva di bar, ristoranti e locali dove ritrovarsi a ogni momento della giornata.

Piazza Castello

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La storia sedimentata nei libri e quella che ancora cerca il suo spazio si incontrano in uno dei luoghi più significativi, in una delle piazze di Torino più iconiche. Piazza Castello trae in inganno con il suo nome, perché almeno oggi un castello non c’è. Al suo posto, in posizione preminente e centrale, troviamo Palazzo Madama, oggi trasformato nella sede del Museo Civico d’Arte Antica mentre, senza soluzione di continuità, è possibile percorrere l’attigua Piazzetta Reale che introduce al Palazzo Reale che, insieme alla Cattedrale di San Giovanni Battista e al Giardino Ducale, disegnano uno dei luoghi più attrattivi e ricchi di storia della città.

Il tutto, senza dimenticare, sul lato opposto, la Torre Littoria che, con i suoi 109 metri, è stato per quasi vent’anni uno dei più alti palazzi d’Italia e d’Europa.

Piazza della Repubblica

piazza della repubblica

La Repubblica e Torino, un rapporto che certamente non è così facile da dedurre se si mira al resto della toponomastica cittadina. Tant’è che questo enorme spazio aperto, risalente all’Ottocento, in origine era chiamata piazza Emanuele Filiberto. Ma ancor prima, qui c’era Porta Palazzo, e fu proprio con la rimozione delle mura decisa nel XIX secolo che questo nuovo angolo della città acquisì un ruolo diverso, quello di mercato cittadino.

Una selva di strade, di fili del tram e di bancarelle la si può trovare ai quattro angoli di questo ottagono, sul quale insistono il Mercato dei contadini, il Mercato centrale (o di Porta Palazzo), il Mercato della frutta e quello dell’oggettistica, abbigliamento e chincaglierie varie. Sembra di stare a Jemaa el-Fna, ma a posto dell’Erg, ci sono le Alpi.

Piazza Carignano

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Non è solo una delle più piccole tra le piazze di Torino che abbiamo visitato (idealmente) in questo viaggio, ma allo stesso tempo è anche una delle più iconiche. Qui si respira non l’atmosfera di grandeur che fa della città piemontese una meta pregiatissima di turismo, ma una eleganza che trova il massimo sfogo nel curvilineo profilo della facciata di Palazzo Carignano, con i suoi mattoni rossi. Un luogo che ha segnato la storia torinese e d’Italia, facendo da palcoscenico alla nascita del Re d’Italia, Vittorio Emanuele II, e alla firma dello Statuto Albertino nel 1848.

Oggi che quei tempi (per alcuni fortunatamente, per altri meno) sono ormai andati, rimane un proscenio di statue e monumenti dedicati ai grandi nomi d’Italia, dall’Alfieri a Gioberti fino al Conte di Cavour. 



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