L’Italia in estate? No, grazie! Il nuovo trend è la “coolcation”, ed ecco quali paesi i turisti vogliono davvero
Un trend che è tutto un programma, cool timer, del condizionatore. Evidentemente il solito tormentone dell’estate più calda di sempre comincia a farsi sentire in maniera pesante, e questo è il risultato: il boom turistico per i Paesi più fresh e l’esatto opposto per quelli più hot. Grossi incrementi per i paesi più freschi, ma è una conseguenza più che naturale.
L’anno scorso in diversi paesi del Mediterraneo ci siamo superati… i 40°C (e anche quest’anno, siam lì), oltre a tristi ed eventuali notizie di caldo killer, incendi e afa un po’ ovunque, anche da noi. Italy? No thanks. Ma pure Spagna e Grecia sono nel mirino delle inversioni a U, mentre le nuove necessità del turismo salpano verso nord. Coi paesi fortunati che parlano di coolcation, cool + vacation, lì dove c’è il freddo, il ghiaccio e tanto, tanto verde.
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E quali sono i paesi che i turisti vogliono davvero?
Si va al fresco con numeri da record
Vorreste essere qui? Non siete i soli, anzi, tutt’altro.
Senza indugio, chiavi in mano, o meglio dati alla mano: l’anno scorso c’è stato un aumento esponenziale in Norvegia, in Svezia e pure in Finlandia (il paese più felice del mondo… dove avere moglie è un peso), del 22% nella prima, dell’11% nella seconda e del 17% nella terza. Tenendo pure conto che diversi paesi del nord hanno avuto restrizioni causa covid fino a poco tempo fa, poco ma sicuro.
Questo, più il coolcation, hanno fatto tornare più o meno l’80% del turismo pre-covid in generale e il 90% solo in Europa, soprattutto in Lapponia (Finlandia) dove ci sono state migliorie per l’accessibilità del paese. Specie sui collegamenti aerei. Per un sondaggio tedesco di Visit Sweden, 2 persone su 5 sono ben disposte a cambiare meta per qualcosa di più fresco, di meno affollato e per altri motivi che trovate qui.
Un “nuovo” trend già vecchio e in crescita da diversi anni, che solo in Finlandia tra covid e temperature dal 2019 ha aumentato di sessantadue punti percentili la quantità di turismo. E il tutto a discapito del sempre-meno-accettato sovraffollamento nelle vacanze, specie sulle spiagge nostrane (dove siamo top 2 in Europa).
Che in tanti ormai preferiscano una boccata d’aria fredda in un luogo praticamente ascetico è solo una risposta naturale alle conseguenze innaturali sul clima del pianeta. C’è chi, in Norvegia, Svezia e in Finlandia, per un po’ di coolcation ci viene dalle Canarie… e con le temperature che salgono, finisce per sentire il fresco, neanche il freddo.
Coolcation, leggasi “potrebbe andare peggio. Potrebbe piovere”… turisti
Rovaniemi, capitale della Lapponia, nel nord della Finlandia
Siamo in un periodo in cui, per un motivo o per l’altro, alcuni paesi si stanno ribellando al turismo. C’è stata la protesta del Perù di Machu Picchu, dove sono stati evacuati 700 turisti per la privatizzazione dei biglietti di uno dei siti archeologici più importanti del mondo. C’è la situazione di Lisbona dove la speculazione per il turismo sta portando a un esodo di massa dai centri storici, portando via gli abitanti per dare case a favore dei turisti. Ci sono nuove regole a Parigi per le piattaforme di AirBnb dove si può affittare una casa solo per 120 giorni l’anno come limite.
Alla fine della fiera, non sono mica 3 paesi ad essere influenzati dal coolcation, anzi. Dov’è che i turisti vogliono davvero andare?
Norvegia, Svezia, Finlandia e Islanda per i paesi del nord Europa, tra fiordi, kajak, laghi e montagne verdi
Estonia, Lettonia e Lituania per i paesi Baltici per le stesse motivazioni, parchi naturali et alii
Canada tra laghi cristallini, fauna selvatica, il freddo propriamente detto e il foliage
Scozia e le sue Highlands, antichi castelli e loch
C’è solo un intoppo come abbiamo già visto in alcuni luoghi: dal coolcation al rifiuto il passo è breve. La capitale della Lapponia, Rovaniemi, ha preso un 29% di incremento nei pernottamenti. Le prenotazioni di AirBnb che si moltiplicano come le mosche portano ad un aumento di turisti che si possono controllare sempre meno, e i rischi li conosciamo tutti.
D’altronde le ondate di calore in Europa diventano sempre peggio, secondo l’IPCC, il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico. L’IPCC stima che entro il 2050 metà della popolazione sarà in rischio molto elevato di stress da caldo in estate, triplicando i decessi delle ondate e aumentando le temperature fino a 3°C.