Il santuario che guarda il lago dall’alto: la meta prediletta dai ciclisti è lo scorcio d’autore tra i panorami lombardi
Nascosto tra le incantevoli colline della Lombardia, si erge un luogo che ha catturato il cuore di migliaia di ciclisti e viaggiatori di tutto il mondo: il Santuario del Ghisallo, ricco di storia e significato, è una tappa imperdibile per gli sportivi amanti delle due ruote che salgono fin qui per visitare la chiesa e, dal 2006, anche il Museo del Ciclismo. Infatti, la Madonna del Ghisallo è la Patrona dei Ciclisti, del Ciclismo Italiano e internazionale dal 1948.
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Le origini del Santuario del Ghisallo e di come è diventato un punto di riferimento per i ciclisti
Il Santuario del Ghisallo si trova nel comune di Magreglio, nella provincia di Como in Lombardia e sorge sulla cima di una collina panoramica, a circa 754 metri sul livello del mare, offrendo una vista mozzafiato sul Lago di Como e sulle Alpi circostanti.
La tradizione racconta che l’immagine sacra della Madonna fu ritrovata anni fa nei boschi dal conte Ghisallo, durante una battuta di caccia. Venne così eretta una cappella che, grazie alla sua posizione, divenne un punto di riferimento sempre più frequentato. Durante la Seconda Guerra Mondiale il santuario divenne un vero e proprio rifugio e luogo di preghiera per chi cercava aiuto e, dal 1944, ogni prima domenica di ottobre la comunità si riunisce in processione e per una messa solenne di ringraziamento per la pace.
Sempre nel 1944, Don Ermelindo Vigan divenne parroco e rettore del santuario e lo trasformò in un luogo di riferimento per i ciclisti. Infatti, durante il Giro di Lombardia del 1947, quando il Ghisallo rappresentava la sfida più impegnativa per i ciclisti dell’epoca, il sacerdote osservò i corridori fare il segno di croce davanti alla cappella della Madonna e comprese il significato di quel gesto: decise, quindi, di rendere la Madonna venerata nel Santuario la Protettrice dei ciclisti.
Don Ermelindo coinvolse campioni come Coppi, Bartali e Baldini, organizzò gare e ottenne il passaggio del Giro d’Italia e del Giro di Lombardia sul Ghisallo, promosse il monumento al ciclista e altre iniziative.
La notizia della Madonna del Ghisallo come Patrona dei ciclisti italiani ha attirato ciclisti e sportivi da tutta Europa e, infatti, all’interno del Santuario, un piccolo spazio custodisce un numero incalcolabile di ex voto e campioni come Coppi, Bartali e Magni hanno donato alla Madonna le loro biciclette vittoriose.
Il Santuario del Ghisallo: cosa vedere tra cimeli e curiosità legate al mondo del pedale
A lato del Santuario si trova un museo del ciclismo: fondato e inaugurato nell’ottobre del 2006 dal grande campione di ciclismo Fiorenzo Magni, si sviluppa su tre piani ed espone bici d’epoca, maglie da ciclista autografate e una vasta collezione di trofei e medaglie, quindi offre un affascinante viaggio nel mondo di questa disciplina.
La chiesa all’interno del Santuario è adornata con ex-voto e omaggi lasciati dai ciclisti in segno di gratitudine e devozione alla Madonna del Ghisallo e statua della Madonna, posta sopra l’altare, è venerata come protettrice dei ciclisti e delle loro imprese.
Gli appassionati delle due ruote, quindi, trovano qui un vero e proprio paradiso, considerando anche che nelle vicinanze del Santuario si trova il leggendario “Muro di Sormano“, una delle salite più temute del ciclismo professionistico; con pendenze superiori al 25%, questa salita è una sfida epica per i ciclisti coraggiosi che desiderano testare le proprie abilità e la resistenza.
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