Dal cous-cous alle genovesi con ricotta, la “terrazza della Sicilia” è il borgo dei 1000 sapori

Manuela Titta, 30 Ago 2024
dal cous-cous alle genovesi con ricotta, la terrazza della sicilia è il borgo dei 1000 sapori
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Ci sono posti dove ci si sente dei privilegiati perché basta affacciarsi da uno dei punti panoramici e si coglie il mondo intero, riuscendo a spaziare così tanto da avere la sensazione di essere padroni di tutto ciò che si vede. Non è una semplice impressione, ma uno stato d’animo che ci accompagna anche quando siamo andati via, perché di questi posti indimenticabili rimane una memoria inconfondibile. Tutto ciò succede a chi visita Erice, una dimensione indescrivibile perché siamo sulla terrazza della Sicilia che offre una visuale impressionante: una meta da non perdere.

Padroni dell’infinito

Siamo a più di 700 m. s.l.m., dove troviamo il castello, i monasteri e i vicoli che ci consentono una passeggiata alla scoperta della storia e della cultura che cogliamo in ogni piccolo particolare. Da qui si può ammirare non solo il golfo di Trapani, ma si scorgono anche le isole Egadi, il monte Cofano e addirittura Pantelleria se il meteo presenta condizioni favorevoli. Erice è molto di più di una terrazza panoramica, è una dimensione magica nella quale bisogna calarsi almeno una volta e le motivazioni non sono semplicemente quelle appena elencate. Ci sono tante ragioni per scegliere questo posto meraviglioso che è un concentrato di bellezza e armonia, un gioiello che impreziosisce ancora di più una terra come la Sicilia che sembrerebbe avere già tutto, eppure Erice aggiunge quel tocco in più che riempie di meraviglia. Non a caso  Borgo DiVino in Tour ha deciso di fare tappa proprio qui nel prossimo weekend, dal 30 agosto al 1° settembre: un’occasione unica dove ad Erice diventa protagonista il vino. 

Profumi e sapori dalla terrazza della Sicilia

Bordo DiVino in Tour sceglie i luoghi più belli d’Italia e li arricchisce con un’esperienza enogastronomica che mette insieme le etichette regionali e nazionali, con le specialità del posto. Quale occasione migliore per coniugare una visita all’antico Castello di Venere, al Duomo, al Giardino del Ballo, alla Torretta Pepoli per poi conoscere e degustare le numerose proposte? La Sicilia oggi presenta un assortimento di vini che spazia davvero egregiamente, tra bianchi e rossi che nulla hanno da invidiare al resto d’Italia, perchè qui le caratteristiche e le condizioni climatiche fanno del panorama enologico una delle migliori espressioni del nostro paese. Andiamo a scoprire quali sono i vini siciliani. 

La Sicilia nel calice

Cominciamo con Erice DOC che comprende sia vitigni autoctoni, che internazionali: sicuramente tra i primi spicca lo Zibibbo (Moscato d’Alessandria), vitigno fondamentale un po’ per tutta la Sicilia. In questa denominazione lo troviamo al 95% nell’Erice Moscato DOC, una tipologia di vino caratterizzata da una grossa aromaticità, con un profumo inconfondibile e un gusto secco, morbido e con una buona persistenza. Un vino che si abbina bene con gli antipasti e primi piatti di pesce, con il pesce al forno o alla griglia. Altro vitigno di riferimento è il Catarratto, tra i più antichi, noto per i suoi sentori fruttati e aromatici, piacevolmente fresco e sapido. Quando si parla di rossi viene subito in mente il Nero d’Avola, un vitigno diffuso in tutta la regione che in base alle zone di produzione e, ovviamente, alle tecniche di lavorazione, si traduce in un vino più o meno strutturato. Il profumo di macchia mediterranea è un tratto distintivo; altra nota da segnalare è che questo vitigno è alla base della DOCG Cerasuolo di Vittoria, un vino che, oltre al Nero d’Avola, include anche il Frappato, altro vitigno a bacca nera autoctono. Il Cerasuolo di Vittoria DOCG è di un colore rosso ciliegia dal profumo fruttato, con un sapore pieno e morbido, perfetto per gli abbinamenti con i brasati, la selvaggina e i formaggi stagionati.

La tradizione a tavola

Erice è proprio in provincia di Trapani, la patria del cous cous, un piatto carico di storia, frutto della contaminazione che ha reso incredibilmente ricca la tutta la nostra gastronomia. Questo alimento tipico del Maghreb ha trovato una delle sue migliori espressioni qui, in provincia di Trapani, quando si è legato all’ingrediente principe dell’isola: il pesce! Composto da piccoli granelli di semola, dal colore dorato, il cous cous ha una consistenza e una versatilità che lo rendono un’ottima base per moltissime preparazioni, ma quello di pesce è diventato un vero e proprio capolavoro. Il cous cous si diffuse in area mediterranea tra il ‘600 e il ‘700: portato dai pescatori nella zona di Trapani, questo alimento venne condito con brodo di pesce, riadattando completamente la ricetta che, nella tradizione dell’Africa settentrionale, viene abbinato con carne e verdura. Questo piatto nasce dalla tradizione popolare come ricetta povera, perché frutto della cucina delle famiglie dei pescatori che disponevano di un pescato modesto e di pochi altri ingredienti, tra cui cipolla, aglio, alloro e olio di oliva.  Quando si parla di genovesi con ricotta, ci si riferisce al dolce tipico della tradizione siciliana: sono piccole tortine di pasta sfoglia ripiene di una crema a base di ricotta, zucchero e aromi come la vaniglia o la scorza di limone. Solitamente vengono spolverate con zucchero a velo dopo la cottura e sono molto apprezzate per il loro gusto delicato, grazie alla consistenza cremosa della ricotta. 

Weekend all’insegna dell’enogastronomia

Alcune delle proposte che Borgo DiVino in Tour mette a disposizione per questo fine settimana sono davvero irresistibili. La focaccia cunzata è un piatto tipico della tradizione siciliana, proprio della zona di Trapani. È una focaccia ricca di sapori mediterranei, condita con ingredienti freschi e di qualità, tra cui pomodori maturi a fette, acciughe sott’olio, pecorino, olio extravergine d’oliva, origano, sale e pepe. Cunzato significa proprio condito: siamo di fronte ad una ricetta semplicissima, ma dal sapore talmente esplosivo che non si può rinunciare all’assaggio anche perché è il cibo di strada per antonomasia. La caponata è sicuramente uno dei piatti più famosi della Sicilia, risulta nell’elenco dei Prodotti agroalimentari tradizionali (PAT): era la protagonista sia della cucina popolare, che di quella di élite dove tra gli ingredienti compariva il pesce. L’attuale ricetta base prevede molte varianti che troviamo nelle varie città dell’isola, quella palermitana è probabilmente la più classica, perché oltre alle melanzane fritte, ci sono le olive, sedano e cipolla, i capperi, i pomodori; il condimento prevede zucchero, aceto, olio e sale. È possibile trovarla anche con aggiunta di basilico, mandorle grattugiate e pinoli. Se ci spostiamo a Trapani troveremo il peperone tra gli ingredienti, come ad Agrigento, dove la caponata prevede anche l’uvetta secca.



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