È la meta più bella della Puglia che ancora non conosci: tra antichi castelli e centinaia di masserie, la “città del biscotto” è pronta a incantarti
Nascosta nel cuore della Puglia, a soli 17 chilometri dalle coste del Mar Adriatico, Ceglie Messapica è una delle gemme più autentiche (e buone) della regione, ancora poco conosciuta. Menomale. La storia incontra bellezza e bontà, e non c’è poco da vedere. Chiamato Celia da Tolomeo, porta con sé un’eredità in una civiltà che ha saputo vederci lungo, e anche bene, tra le fortificazioni che amava creare. Stradine bianche del centro storico, un maestoso Castello Ducale, infinite masserie e tanti biscotti, Ceglie si celebra le proprie tradizioni con orgoglio e tanto gusto: la città del biscotto ti dà il benvenuto in quella Puglia autentica da scoprire con calma e calorie. E biscotti. Tanti biscotti.
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Il panorama di Ceglie Messapica. Tra il Castello Ducale e i trulli ci sono centinaia di masserie
Castello Ducale di Ceglie Messapica. Miti74, Shutterstock
Il Castello Ducale di Ceglie Messapica è la parte storicamente più vissuta ed è uno dei simboli più grandi della città. Nasce tra il 1070 e il 1100 nel periodo normanno come una torre di avvistamento e difesa, parte di un sistema fortificato molto sull’essenziale per proteggere Ceglie, che all’epoca era un grosso centro strategico dell’entroterra pugliese. Nel periodo normanno d’altronde la Puglia era frammentata, soggetta a incursioni di Saraceni e Bizantini e Ceglie Messapica dava (e dà) un’ottima panoramica, praticamente un collo di bottiglia sul mare a protezione degli altri borghi interni. Il fatto che c’erano già le mura messapiche (di molti secoli prima dell’epoca normanna) dava a Ceglie Messapica un’infrastruttura di base che si poteva adattare velocemente, cosa apprezzata dai Normanni, esperti nel fare e usare fortificazioni.
Comunque, il Castello Ducale è una struttura originaria molto austera e con mura belle spesse: nel XVI secolo viene trasformato pesantemente dai Sanseverino che lo amplia e lo adatta a residenza nobiliare con tanto di elementi rinascimentali. Tra le aggiunte spicca la torre cilindrica che affianca il mastio normanno quadrangolare, alto 35 metri. Si creano anche cortili interni e finestre decorate, portando il castello da fortezza a luogo di rappresentanza; col declino della nobiltà la funzione si dà alla macchia e il castello va in abbandono. Il recupero comincia nel XX secolo, riportandolo in auge: dentro il Castello Ducale c’è la Biblioteca Comunale e la Pinacoteca Civica Emilio Notte dedicato all’arte moderna e contemporanea.
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La campagna attorno a Ceglie Messapica è punteggiata da un sacco di masserie, che se non le conosci sono fattorie fortificate che sono l’essenza della tradizione rurale della Puglia. Sono state fratte tra sedicesimo e diciottesimo secolo, centro dell’agricoltura e della zootecnia, fatte per essere effettivamente autosufficienti e difensive con mura, torri di avvistamento e cortili. Molte di queste masserie sono state restaurate e trasformate in agriturismi o residenze, una più bella dell’altra, come la Masseria Camarda che sta a pochi km dal centro di Ceglie, o allo stesso modo la Masseria Beneficio immersa negli uliveti.
Uliveti secolari, trulli, muretti a secco: questo è il paesaggio che ti aspetta nella campagna di Ceglie, con un panorama stupendo. I trulli si raccontano da soli, dopotutto.
Zia Pasqua e Gianfreda conquistano il mondo col biscotto di Ceglie
Biscotto di Ceglie Messapica
Città del biscotto. Ceglie Messapica la si conosce così per il legame indissolubile col biscotto cegliese, una di quelle prelibatezze locali che quando la nomini all’estero è il massimo del gusto ma in Italia non sanno nemmeno cosa sia, viste le tante eccellenze di un paese di eccellenze. Origini antiche della cultura contadina, si faceva in occasioni speciali (matrimoni e feste) come un bel gesto di ospitalità e buon augurio. La ricetta del biscotto cegliese (che si tramandano) riflette in essenza la semplicità della roba buona. Mandorle di zona, miele e marmellata di ciliegie (o uva), più scorza di limone e rosolio di agrumi (liquore fatto di petali di rosa e altri aromi, eccolo qui in sconto per il Black Friday).
L’impasto lo si modella in cilindri o cubetti, farcito e poi cotto al forno: l’esterno è molto molto croccante e l’interno morbidissimo, molto tipico, al che a livello internazionale è un Presidio Slow Food. Se tocchi sul link il benvenuto te lo danno le varietà di mandorle coi nomi bellissimi, tipo Zia Pasqua e Gianfreda.
Ceglie Messapica: cosa vedere
Chiesa di San Gioacchino, Ceglie Messapica
Andiamo al sodo, ci siamo innamorati ma non sappiamo cosa vedere a Ceglie Messapica. Non c’è poca roba, andiamo subito al centro storico: un dedalo di vicoli bianchi, scalinate e piazzette che si aprono all’improvviso con chiese e scorci che non ti aspetti. Le case imbiancate a calce con le prote colorate e i fiori sui balconi danno a Ceglie un’atmosfera molto di casa. Ne abbiamo parlato prima, ma la prima cosa da vedere a Ceglie Messapica è il Castello Ducale che si domina il tutto con la sua architettura. Scendiamo da lì (e dal suo panorama) per tornare al centro città.
Camminando per il centro la prima tappa è la Chiesa Matrice di Santa Maria Assunta, chiamata meglio come Collegiata, nata nel 1521 e sorge sull’antica acropoli della città, tra la Chiesa del Sacro Cuore e Piazza Plebiscito. Quello originario è del 1521, quello attuale è frutto di un restauro e ampliamento tra 1781 e 1787, e per secoli è stata l’unica parrocchia di Ceglie fino al 1855, quando si istituisce la parrocchia di San Rocco. Rimanendo in tema c’è da vedere la Chiesa di San Gioacchino, fatta tra il 1861 e il 1867, con l’enorme cupola che sembra il Pantheon di Roma. Dentro ha le pareti dipinte di calce bianca, luminosissime, dedicate a San Gioacchino, padre della Vergine Maria.
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Non lontano dal centro ci sono le Grotte di Montevicoli a darti un’esperienza completamente diversa per portarti in un mondo sotterraneo di meraviglie naturali. Stanno a un km e mezzo e sono un fenomeno carsico, scoperte nei primi anni ’60 mentre risistemavano un muretto a secco. Puoi farci le visite guidate per vedere stalattiti e stalagmiti e fare un sacco di foto, ma poi c’è la campagna cegliese che si apre in tutto il suo splendore. Trulli, masserie e ulivi: l’essenza di un’intera regione te la ritrovi in uno dei tanti agriturismi sorti dalle masserie. Buon divertimento, e buon appetito.