Il gioiello di pietra della Gallura: circondato da nuraghi e vigneti, ecco il borgo antico che guarda al futuro
Siamo a Ottobre, ma quando si parla di Sardegna viene subito in mente il magico colore del mare, quello che per tutti rappresenta il paradiso: le immagini della Costa Smeralda, con le sue infinite sfumature, rimandano ad una terra oggetto di desiderio per chiunque ci sia già stato e per chi deve ancora scoprirla. Ma la Gallura è molto di più, perché la parte interna regala dei tesori che sono incastonati in un paesaggio granitico, in cui la macchia mediterranea si alterna con i boschi caratterizzati dai sugheri e dai lecci. In questo scenario, circondato da nuraghi e vigneti, ecco il borgo antico che guarda al futuro: Tempio Pausania è la meta che tutti dovrebbero visitare e proprio per questo Borgo DiVino in Tour l’ha scelta per la sua prossima tappa.
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Il cuore della Gallura
Città principale della Gallura, Tempio Pausania è nota per l’eleganza dei suoi edifici realizzati in pietra di granito locale, un aspetto distintivo di questo luogo. Le strade strette, le magnifiche piazze e le chiese vanno a definire un aspetto incantevole a questa città che, con con il suo centro storico, accoglie il visitatore in una dimensione senza tempo. Tempio Pausania è un concentrato di architettura tradizionale e cultura, che si sviluppa a partire dal dialetto locale che incarna l’anima di questa terra, ma non solo: Carrasciali Timpiesu (Il Carnevale di Tempio Pausania) è la più importante manifestazione folkloristica dell’isola, che si svolge grazie alla ricchezza degli elaborati costumi e delle sfilate. La città è circondata da una natura caratterizzata da questa catena montuosa che domina il paesaggio: il granito è l’attore principale insieme alle viste mozzafiato; qui è possibile fare delle bellissime escursioni anche grazie alla presenza delle sorgenti termali, le Terme di Rinaggiu note per le loro acque terapeutiche. I siti archeologici, tra cui nuraghi, antichi edifici megalitici, e resti di insediamenti romani completano il quadro di grandissimo interesse.
Autoctoni sardi
Borgo DiVino in Tour è l’occasione ideale per gustare una selezione di vini locali e nazionali: quando si parla di Sardegna si pensa immediatamente alle due grandi eccellenze che hanno guadagnato la giusta notorietà. Il Vermentino di Gallura DOCG è il vino che nasce proprio in questa zona della Sardegna, dove le terre vicine al mare sono proprio quelle caratterizzate dal granito. Come già accennato, qui si sviluppa principalmente la macchia mediterranea, mentre nella parte più interna, con le antiche architetture, ci sono i boschi di querce e le sughere. Il Vermentino cresce qui ed è la perfetta espressione di questa terra, con il suo clima meraviglioso: un luogo dove il sole e il mare sono protagonisti e ci regalano un vino dai profumi intensi ed eleganti, una sapidità bilanciata e ottima persistenza. Il Cannonau è una DOC dal 1972: questo vitigno autoctono a bacca nera diffuso in tutta la regione, probabilmente è stato portato sull’isola dai Fenici. Il nome deriva dalla canna che i viticoltori utilizzavano per rimescolare il mosto e agevolare la colorazione durante la macerazione con le bucce. È decisamente un vino di grandissimo e meritato successo che ben rappresenta quest’isola e incarna l’anima mediterranea. il Cannonau è perfetto con i secondi a base di carne, in particolar modo con l’agnello dell’isola: questo vino ha un colore rosso rubino, al naso sentori di frutta matura e finale speziato, caldo, morbido, tannico e sapido, corposo e persistente. Disponibile in diverse versioni: rosato, Rosso, Riserva, Passito.
La Sardegna in tavola
Borgo DiVino in Tour accompagna sempre le degustazioni dei vini con le proposte gastronomiche tipiche del territorio. Vediamo cosa troveremo a Tempio Pausania il 19 e 20 ottobre. La Zuppa Gallurese ha origini contadine, è uno di quei piatti che si definiscono ‘’poveri’’ perché frutto di ciò che si aveva a disposizione, ma in realtà ci accorgiamo che questa ricetta mette insieme tutto il gusto tipico di questa terra. Per prepararla abbiamo bisogno del formaggio locale e utilizziamo due eccellenze: il pecorino e il Casizolu. In un’isola caratterizzata dagli allevamenti di pecore, spicca questa produzione a base di latte vaccino: questo formaggio a pasta filata era preparato dalle donne con il latte appena munto. Dopo la filatura della pasta, il siero – “s’abbagasu” – veniva utilizzato come ingrediente aggiuntivo per le minestre. Grazie a questi due formidabili ingredienti e al pane di semola di grano duro – “tricu ruiu” – raffermo, si ottiene questa zuppa nascosta – “suppa cuata” – dal gusto intenso. Troveremo, inoltre, lo street food per eccellenza, il panino con porchetta di produzione locale, la frittura mista di pesce e le Seadas, ravioli dolci, ripieni di formaggio fresco aromatizzato, fritti e ricoperti di miele.