Vacanze in Sicilia

Itinerario da Ovest a Est in una terra ricca di storia, di tradizioni e di scenari mozzafiato
Scritto da: beretz
vacanze in sicilia
Partenza il: 11/08/2016
Ritorno il: 30/08/2016
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Voglia d’Italia, voglia di cibo Italiano, del Mare Nostrum, della nostra storia, della nostra lingua e della nostra natura. Quest’anno vogliamo andare in una delle nostre regioni e viverla intensamente. Non potevamo che scegliere la Sicilia, ricca di storia, di tradizioni, di scenari mozzafiato con un mare che non ha nulla da invidiare ad altri paradisi esotici.

Scegliamo come punto di partenza per le nostre escursioni Mazara del Vallo. Per raggiungere l’isola prenotiamo il traghetto con partenza da Livorno e arrivo a Palermo, a conti fatti è risultato il modo più economico per arrivare a destinazione.

Il nostro programma, come sempre devo programmare, prevede di visitare le località a partire dalla costa Trapanese fino a Noto. Un programma abbastanza impegnativo, ma abbiamo 19 giorni.

Preferisco raccontare il mio viaggio non in ordine cronologico ma seguendo l’itinerario che parte da Palermo e arriva a Noto, cercherò di darvi qualche spunto per i luoghi che meritano, per i ristoranti e le cose assolutamente da fare.

PALERMO

Il nostro viaggio comincia qui l’11 agosto. Palermo ci dà il benvenuto in Sicilia quando sbarchiamo dalla nave della compagnia Grimaldi e ci saluta quando a malincuore partiamo il 30 agosto.

CASTELLAMMARE DEL GOLFO

Una insenatura tra Palermo e San Vito lo Capo. Decidiamo di non visitare la città perché c’è molto traffico, così proseguiamo per la spiaggia di Guidaloca, una bella insenatura, circondata da torri erette a difesa della costa, con un mare stupendo grazie anche ai fondali rocciosi. Ci sono numerosi parcheggi e una spiaggia libera. La spiaggia è di ciottoli ed è un po’ affollata ma ci godiamo ugualmente qualche ora di sole, c’è la possibilità di fare snorkeling.

Proseguendo lungo la costa si arriva a Scopello, località famosa per i faraglioni, anche se qualcuno la conosce perché location di una famosa pubblicità. Lasciamo l’auto al parcheggio del ristorante e a piedi raggiungiamo l’ingresso della riserva, il costo è di 4 euro a persona. C’è coda, veramente non sono tante le persone in attesa solo che per poter entrare bisogna aspettare che escano i visitatori, questo per mantenere un numero massimo di persone all’interno del parco, è senz’altro meglio venire al mattino. Aspettiamo pazientemente il nostro turno, nel frattempo scattiamo qualche foto al bellissimo panorama, da qui si ha un’ottima vista sui faraglioni, e ascoltiamo le chiacchiere del custode, ottimo intrattenitore.

Percorrendo un sentiero nel parco si arriva alla tonnara, non c’è spiaggia, non ci sono bar o ristoranti, c’è uno spazio attrezzato sotto un tendone con alcune sdraio che sono a disposizione degli ospiti e l’accesso al mare è costituito da una discesa in cemento. La tonnara dovrebbe essere visitabile ma oggi è chiusa. Lo spettacolo maggiore lo offre comunque il mare. Acque che invitano a bagnarsi, colori dal blu intenso all’azzurro chiaro con i faraglioni che si stagliano dal mare. In questi luoghi sono state girate anche alcune sequenze della fiction del Commissario Montalbano. Per il ristoro ci sono delle macchinette per bevande e snack.

SAN VITO LO CAPO

Partiamo all’alba da Mazara per raggiungere il porto di San Vito Lo Capo, arriviamo al parcheggio libero situato vicino al Cimitero. Ottima soluzione per chi vuole trascorrere qualche ora a San Vito senza spendere un patrimonio in parcheggi. Raggiungiamo il molo dove ci attende la barca Maria I° che ci porterà a scoprire la costa della Riserva dello Zingaro. Facciamo la conoscenza del proprietario della barca e scopriamo che è Lombardo e che ha lavorato anche nel Comasco. Ci sistemiamo a bordo e il capitano dà delle indicazioni sull’escursione, cosa vedremo e dove ci fermeremo. La Riserva dello Zingaro è visitabile da terra, circa 7 chilometri di sentieri lungo la costa che ci è stata sconsigliata in questo periodo perché fa troppo caldo senza punti di ristoro, inoltre la vegetazione in questa stagione è piuttosto brulla per cui abbiamo preferito l’escursione in barca e devo ammettere che vista dal mare è spettacolare. La barca arriverà fino a Scopello con soste nelle insenature più belle dove faremo il bagno. Poi ci sarà l’aperitivo e il rientro previsto per l’una, a bordo c’è una guida che ci descrive le bellezze della costa.

Si parte! La prima sosta la facciamo alla Tonnara del Secco, ci tuffiamo in acque limpidissime e di un colore intenso, ci siamo portati le attrezzature per fare snorkeling e sono contenta di averlo fatto perché i fondali meritano. Riprendiamo la navigazione lungo la costa, la vegetazione come avevamo previsto non è lussureggiante , la seconda sosta per il bagno è in una bella insenatura, Torre dell’Urzo, ci sono tanti pesciolini attirati dal cibo che il capitano getta in acqua. Qualcuno ci fa notare che in lontananza ci sono i delfini, peccato che io non riesca a vederli, sarà che senza occhiali vedo poco! Terza sosta a Scopello, posso fare il paragone con la visita già fatta da terra e devo ammettere che da qui la visione d’insieme è più emozionante.

Torniamo verso S. Vito e il capitano ci omaggia di un’altra sosta per un ultimo bagno. Rientriamo dopo le 14,00, è stato divertente e rilassante in più tutto il viaggio è stato allietato dai racconti di vita vissuta del nostro simpatico capitano. A piedi ci dirigiamo verso il centro del paese, e quando incrociamo la Via Lipomo ci fermiamo per fare delle foto da postare sul gruppo facebook Sei di Lipomo se… Lipomo è il paese dove viviamo e S. Vito è il nostro Santo Patrono, qualche anno fa è stata creata un’associazione dei paesi Italiani legati a San Vito con la sede dell’organizzazione qui a S.Vito Lo Capo, e ci hanno dedicato una via. Raggiungiamo il centro pedonale e ci fermiamo a mangiare al ristorante A’ Lampara. Ci voleva proprio, un buon servizio e piatti gustosi!

Rinunciamo a una sosta in spiaggia, è impraticabile. La spiaggia è una distesa di corpi, ombrelloni, sdraio, non c’è uno spazio libero e anche il mare è una delusione, non è quel bel turchese come si vede nelle foto. Siamo senz’altro nel periodo peggiore,per cui non ci resta che fare una bella passeggiata per il centro. La strada principale è coloratissima, negozi che espongono i colorati prodotti artigianali, i balconi delle case ricolmi di piante e fiori, è una vista piacevole. Visitiamo la chiesa di San Vito che una volta era una fortezza. Il centro storico di San Vito ricorda molto i paesaggi arabi, anche la cucina è stata influenzata da quella araba, infatti San Vito vanta tra i suoi piatti il cous cous e a settembre c’è una manifestazione dedicata a questo piatto che richiama i migliori cuochi del mondo, ma come suggerito dal capitano della spiaggia è meglio mangiarlo a casa propria, infatti abbiamo avuto il piacere di assaggiare quello cucinato da una zia del nostro amico Mario, una prelibatezza. Non possiamo lasciare San Vito senza aver assaggiato il gelato CaldoFreddo, una specialità del posto, una bomba calorica fatto con gelato, pan di spagna imbevuto di liquore, tanta panna montata e per finire cioccolata calda.

ERICE

Situata a nord di Trapani è un paesino medievale posto su un’altura raggiungibile in macchina o con la funicolare. Quasi sempre avvolta dalle nuvole è piuttosto ventosa, è il posto ideale per riprendersi dal caldo estivo. Il nostro primo approccio di andare a Erice è fallito. Abbiamo trascorso una bella mattinata in spiaggia al lido San Giuliano, il mare era molto agitato, c’era molto vento, ma c’era anche un bel sole caldo, in fondo all’insenatura ci sono due mulini a vento che ho raggiunto con una bella passeggiata sul bagnasciuga. Abbiamo pranzato molto bene al ristorante del lido, e alla fine del pranzo invece del solito caffè la cameriera ci suggerisce di bere il loro caffè speciale, una vera delizia, sopra caffè freddo e sotto caffè caldo. Intanto abbiamo verificato sul sito se la funicolare era attiva ma purtroppo segnalavano la chiusura per troppo vento. Ce ne siamo accertati andando sul posto ed effettivamente era chiusa. Delusi siamo tornati verso casa facendo una breve sosta alle saline di Trapani, le si incontra sulla strada che da Marsala va verso Mazara, c’è un bellissimo mulino a vento.

Per il secondo tentativo siamo partiti nel primo pomeriggio da Mazara che dista circa un’ora da Erice. Attraversare Trapani è un vero delirio, gli incroci mancano di qualsiasi segnaletica per cui passi sperando che la precedenza sia tua. Abbiamo lasciato l’auto al parcheggio della funivia e con 9 euro a testa abbiamo acquistato i biglietti di andata e ritorno. A metà strada, a causa del vento, la cabina comincia ad oscillare un po’ e poco dopo siamo avvolti dalle nuvole che coprono l’altura. Arrivati in cima raggiungiamo con pochi passi Porta Trapani che ci introduce nella via Vittorio Emanuele, la via principale che attraversa il centro storico. La prima tappa è appena varcata la porta dove c’è un negozio specializzato in arancini, i ripieni sono dei più svariati e quelli che abbiamo preso erano molto buoni. Percorrendo la strada principale c’è subito a sinistra la Chiesa Madre che però non riusciamo a visitare perché è chiusa durante la funzione, tra l’altro l’ingresso è a pagamento. Raggiungiamo il Castello di Venere, un suggestivo castello Normanno che sorge dove un tempo i Romani avevano eretto un tempio a Venere, percorrendo le stradine parallele a quella principale c’è meno gente rispetto al corso principale, ed è possibile vedere la Chiesa di San Francesco. Purtroppo le nuvole basse non ci permettono di vedere il bellissimo panorama che si gode da quassù, ma il fascino del castello è certamente amplificato dalle nuvole che lo avvolgono. Il castello è circondato da un giardino ben curato, l’interno non è visitabile tranne il museo Archeologico, ma è quasi in chiusura per cui non ci fermiamo.

Ritorniamo verso il centro del paese e ci godiamo la passeggiata sbirciando nei negozi che vendono ogni tipo di prodotti, ma il negozio che ci interessa di più è la pasticceria delle sorelle Grammatico, storica pasticceria di Erice, c’è un delirio di gente per cui decidiamo di ripassarci dopo cena. Ma, a mio parere, merita di più una visita la Pasticceria San Carlo in Via Guarnotti. Il negozio credo sia rimasto fermo agli anni 50, due anziane signore si danno da fare a servire la loro specialità, le genovesi, pasta frolla ripiena di crema, ne sfornano a centinaia, anche noi non ci sottraiamo al piacere di acquistarne qualcuna. Abbiamo prenotato un tavolo alla Pentolaccia, scelto più che altro per le recensioni, ma a mio parere poco meritate. Dopo cena passeggiamo per le stradine illuminate, riusciamo ad acquistare qualche dolce dalle sorrelle Grammatico, poi raggiungiamo la funivia per il rientro.

LE EGADI

Non si può venire in Sicilia e non visitare le Egadi, tre bellissime isole: Favignana, Levanzo e Marettimo. Le prime due le abbiamo visitate facendo l’escursione in barca con la motonave Sandokan. Si salpa alle 9 del mattino dal porto di Trapani, visita delle due isole, pranzo a bordo e rientro nel pomeriggio.

Levanzo è una piccola isola con un mare stupendo, casette bianche con persiane blu che ricordano molto le isole greche, il piccolo borgo di pescatori si gira in poco tempo, le bellezze dell’isola sono solo opera della natura. Con la barca abbiamo fatto sosta nella Cala Fredda per fare il bagno in un mare trasparente e dalle intense sfumature di azzurro.

Favignana, l’isola più grande dell’arcipelago, richiede un po’ più di tempo per la visita, al porto abbiamo preso il trenino che fa il giro dell’isola e l’autista ci ha raccontato in modo piacevole la storia dell’isola che ha avuto uno sviluppo economico quando la famiglia Florio aveva aperto qui una tonnara, la cui costruzione ancora troneggia vicino al porto, credo sia adibita a museo. Il centro è animato dai tanti negozietti, bar e ristoranti, i battelli ogni giorno scaricano sul molo tanti turisti. Anche qui ci sono numerose calette ma le più frequentate sono la Cala Rossa e la Cala Bianca. Con la barca facciamo il giro dell’isola, poi ci fermiamo nei pressi della cala Rossa dove facciamo il bagno, snorkeling e mangiamo. L’estrazione del tufo ha segnato visibilmente la costa rendendola particolare. Alle 18 si rientra al porto di Trapani, stasera ci aspetta la festa di ferragosto che da queste parti festeggiano il 14 agosto mangiando, cantando e ballando, e a mezzanotte ci sono i fuochi. Siamo stati invitati a casa dei vicini e abbiamo festeggiato fino alle 3 del mattino.

La terza isola, Marettimo, l’abbiamo raggiunta qualche domenica dopo in gommone con mio fratello. E’ quella che più mi è piaciuta, meno turistica delle altre, molto piccola ma un vero gioiello incastonato nel mare blu. Dopo un breve giro per le stradine vicino al porto siamo andati a fare il bagno a Cala Bianca.

MARSALA

La nostra giornata a Marsala comincia alle 10.30 con la visita guidata con degustazione alle cantine Florio, dove poi allo spaccio c’è la possibilità di acquistare i loro prodotti. La visita è molto interessante, inizia con la visione di un’animazione in 4D e prosegue con il giro delle cantine durante il quale la guida ci racconta la storia di queste gloriose cantine conosciute in tutto il mondo. La famiglia Florio fu molto importante nel tessuto commerciale ed economico dell’isola, proveniente dalla Calabria iniziò la sua attività con una drogheria per poi espandere i suoi interessi in molti settori. Ma la fortuna dei Florio cominciò ad avere una parabola discendente dopo la prima guerra mondiale che si concluse con la vendita di tutte le loro proprietà per far fronte ai debiti, attualmente le cantine Florio sono di proprietà della Ilva di Saronno. La visita si conclude verso le 12.30 con la degustazione, sei tipi di vini abbinati ad assaggi di piatti.

Proseguendo sulla strada verso Mazara c’è il litorale con le spiagge attrezzate e qui trascorriamo qualche ora di relax, sole e mare. Nel pomeriggio ci avviamo verso il centro storico, anche Marsala è caratterizzata da palazzi e chiese in stile Barocco. Nel Duomo di San Tommaso stanno celebrando un matrimonio, nel mese di agosto c’è un’alta concentrazione di cerimonie, ne abbiamo visti tanti, dovuto quasi certamente al fatto che molti parenti non vivono più in Sicilia e ad agosto vi fanno ritorno per le vacanze; dopo il matrimonio è la volta di un battesimo, riusciamo comunque a fare una breve visita all’interno ma come molte chiese barocche la bellezza sta nelle facciate mentre gli interni sono alcune volte spogli. E’ giunta l’ora di cena e i ristoranti che ci avevano segnalato sono pieni così ripieghiamo sul Ristorante Hecate in Via XI Maggio, 27, un piccolo locale dove ci siamo trovati davvero molto bene, ottima la cucina e deliziosa l’accoglienza della proprietaria.

SULLA VIA DEL SALE: itinerario alla scoperta delle Saline

Partiti da Mazara ci dirigiamo verso le Saline di Nubia dove visitiamo il Museo del Sale, di proprietà della famiglia Culcasi che per decenni hanno lavorato in queste saline, e la loro dedizione traspare dalle parole del proprietario del Museo quando ci racconta, in modo anche divertente e leggera, la storia di questi luoghi e la lavorazione del sale. Dopo la visita ci rechiamo alla Spiaggia di San Teodoro, caratteristica spiaggia dai bassi fondali, ma dobbiamo rinunciare per l’inciviltà della gente che ha trasformato la strada da percorrere in un cumulo di immondizia. Torniamo indietro e ci fermiamo in un’altra spiaggia libera non lontano. Nel pomeriggio riprendiamo il nostro itinerario e raggiungiamo Mozia. Siamo in anticipo per il tour all’interno delle saline, potremmo raggiungere l’isola di Mozia ma i prezzi sono davvero esagerati. Ripieghiamo con una sosta alla Trattoria di Mamma Caura, con vista sulle saline e i mulini a vento. Facciamo quindi il nostro tour e ancora una volta ci spiegano come avviene l’estrazione del sale, la funzione delle varie vasche e gli attrezzi antichi e moderni che vengono impiegati. C’è anche un museo e un negozio di souvenir.

All’uscita è quasi l’ora del tramonto, e a farcelo capire è il numeroso gruppo di persone che si è accalcato in un punto della recinzione delle saline, la postazione da cui scattare le foto al rosso sole che si riflette nelle vasche delle saline. Mi unisco a loro e pazientemente attendo il momento migliore per scattare le foto, quando all’improvviso tutto assume un colore dal rosso all’arancio e si vedono le sagome dei mulini a vento in controluce, resto estasiata a guardare e cerco di immortalare questo bellissimo spettacolo con la mia macchina fotografica.

MAZARA DEL VALLO

È qui che abbiamo preso in affitto l’appartamento per il nostro tour in Sicilia. Mazara è meno rinomata come località turistica, più conosciuta per la pesca, ma andrebbe senz’altro rivalutata per le belle spiagge, il mare stupendo e un centro storico notevole. La costa è molto lunga e offre numerose spiagge attrezzate di cui una anche per disabili, il Lido Malibù, mare pulito e dai colori caraibici, come già detto ha una lunga passeggiata sul lungomare e un centro storico molto curato.

Da vedere il museo del Satiro, nell’ex chiesa di Sant’Egidio, dove è esposta la statua del Satiro Danzante rinvenuta in fondo al mare. Ho però trovato un po’ caro i 12 euro per l’ingresso. I resti della Chiesa di Sant’Ignazio, della Chiesa sono rimaste delle colonne e una parte dell’altare, il tetto è crollato. Consiglio di visitarlo soprattutto di sera con un bel cielo stellato. La bella piazza della Repubblica su cui si affacciano i palazzi in stile barocco, da visitare la bella Cattedrale San Salvatore, l’Arco Normanno nella Villa Jolanda, percorrere le stradine della Kasbah di Mazara, e ammirare un bel tramonto dal Lido Costanza. Merita una sosta per l’aperitivo il Diva Louge Bar in Piazza Repubblica. Ci sono numerosi ristoranti sul lungomare e nel centro storico. Segnalo, un po’ fuori dal centro, il Cozzaro per la splendida vista, consiglio però di prenotare perché è sempre pieno.

TORRETTA GRANITOLA – Poco distante da Mazara, Punta Granitola è un piccolo paesino con due Torri di controllo del XVI secolo, un porticciolo e un faro, la costa è costituita da scogliere e da un mare cristallino.

Ci siamo seduti in un bar della piazzetta a fare colazione e a godere della tranquillità del borgo, una breve passeggiata e il resto della giornata in spiaggia.

SELINUNTE – la particolarità di Selinunte sono i templi che sorgono vicino al mare. Al mattino abbiamo visitato il sito archeologico, con dei comodissimi trenini elettrici ci siamo spostati da un tempio all’altro. Per il relax siamo andati alla spiaggia La Pineta nella Riserva Naturale della foce del Belice, bella la spiaggia attrezzata con ristorante, anche se un po’ cara.

SCALA DEI TURCHI E VALLE DEI TEMPLI – impieghiamo circa un’ora e venti per percorrere i 102 km. che ci separano da Realmonte. Purtroppo le strade non sono tutte a scorrimento veloce, in compenso gli scenari che si possono ammirare rendono piacevole il viaggio. Lasciamo la macchina nel parcheggio e con una navetta, costo 1 euro, ci facciamo portare sul litorale. Prendiamo ombrellone e sdraio al lido Majata e dopo aver fatto colazione ci incamminiamo verso la Scala dei Turchi. Quando in lontananza ci appare restiamo a bocca aperta ad ammirare il biancore della scogliera che arriva fino a lambire il mare blu. La natura ha creato un capolavoro, il sito è inserito nel Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.

Ci avviciniamo e proviamo a camminare sulla scogliera, ma per evitare di scivolare dobbiamo farlo a piedi nudi. Purtroppo c’è molta gente che non si accontenta della passeggiata e che occupa la scogliera con asciugamani ed altro, ho visto addirittura una persona che cercava di mettere un ombrellone, purtroppo non ci sono sorveglianti ad evitare che tanta bellezza venga deturpata. Ci godiamo il panorama, scattiamo un bel po’ di foto e poi facciamo ritorno al nostro lido. Inutile dire che il mare è magnifico! Pranziamo, e molto bene, al ristorante del lido e nel primo pomeriggio lasciamo Realmonte per raggiungere la Valle dei Templi.

Prendiamo il biglietto per la visita del sito archeologico e per il giardino della Kolymbetra, non ci sono opuscoli che aiutino nella visita. Lo scenario della Valle dei Templi è davvero unico, il sito è molto curato anche se a mio parere dovrebbero dare più informazioni sui vari templi che ancora oggi si possono ammirare. Il giardino è stato un po’ una delusione forse perché andrebbe visto nel periodo della fioritura, in compenso si ha l’occasione per fare una bella passeggiata. I templi sono per la gran parte cumuli di pietre con qualche colonna ancora in piedi, l’unico ben conservato è il Tempio della Concordia. Visitare il sito ci ha portato via circa due ore, per cui abbiamo la possibilità di ammirare il tramonto che dona una particolare luce ai templi. Il caldo è stato abbastanza sopportabile, unica nota dolente è che non ci sono bar a parte uno vicino al Tempio della Concordia dove ci siamo fatti rapinare per una granita al limone.

L’ITINERARIO DEL COMMISSARIO MONTALBANO

Quando abbiamo deciso di fare il nostro viaggio in Sicilia una delle tappe che assolutamente non volevamo perderci era visitare i luoghi del Commissario Montalbano. L’itinerario richiedeva qualche giorno per cui abbiamo deciso di prenotare una stanza senza pretese a Punta Secca. Il giorno della partenza, nonostante la febbre, Valter si è messo alla guida di buon’ora per giungere nella prima parte della mattinata al Castello di Donnafugata. Più che un castello si tratta di una dimora costruita nel 19° secolo, in queste stanze Luchino Visconti ha girato delle scene del Gattopardo. La visita al castello e al giardino richiede almeno due ore. Facciamo quindi tappa all’agriturismo per lasciare i bagagli e mentre Valter riposa, io vado in perlustrazione a Puntasecca. Cercare di trovare un parcheggio è un delirio per cui ritorno sulla strada principale dove avevo notato un ampio parcheggio, lascio lì la macchina e mi avvio a piedi verso il paese.

Nella memoria ho le scene del telefilm girate in questi luoghi e passeggiando ritrovo il faro che si erge nella piazzetta, la casa di Montalbano, adibita a B&B, e la spiaggetta davanti a casa, che però è strapiena di bagnanti. Faccio colazione nel bar sotto al faro e poi continuo la mia passeggiata sul lungomare fino al ristorante da Enzo a mare, la trattoria che prepara piatti deliziosi al Commissario.

Nel pomeriggio andiamo a Ragusa Ibla, arrivando al parcheggio si vedono le case arroccate, saliamo verso il paese e arriviamo davanti alla Chiesa di Santa Maria dell’Itria da dove cominciamo il nostro tour. Lungo il tragitto che dalla Chiesa porta al Duomo di San Giorgio si possono notare notevoli palazzi dell’architettura tardo-barocca con i mirabili balconi caratteristici di questo stile come il palazzo Cosentini. In piazza della Repubblica si affaccia la scenografica Chiesa caratterizzata da una grande scalinata. Peccato che dobbiamo accontentarci di guardarla dall’esterno seduti al bar gustandoci una granatina visto che è chiusa! Questa è una cosa che non riesco proprio a concepire, perché, soprattutto nei periodi di grande afflusso di turisti, alcuni siti debbano essere chiusi?

Dalla piazza parte il Trenino del Barocco che porta a fare il tour della città ma c’è un solo trenino e c’è già tanta gente ad attenderlo, non ci resta che andare a piedi. Una bella passeggiata tra antichi palazzi e chiese fino ad arrivare al parco Ibla, alcuni viali sono inaccessibili per dei lavori in corso. All’interno del parco c’è la chiesa di San Giorgio Vecchio, dal parco si gode un bel panorama. Facciamo ritorno verso il centro, il sole sta tramontando e ci regala uno spettacolo di colori che si riflettono sulle facciate delle bianche chiese che assumono un bellissimo color corallo. Per cena abbiamo prenotato un tavolo al ristorante Cucina & Vino, si mangia divinamente. Torniamo al parcheggio e da qui si vede Ragusa in alto illuminata come un presepe.

Secondo giorno: Noto-Modica

Noto, dichiarata patrimonio dell’Unesco, la scorgi dalla strada che conduce al centro. Come Ragusa Ibla anche Noto è arroccata su una altura, a disturbare la vista c’è però un orrendo palazzone che mi domando come abbiano fatto a costruirlo proprio lì! Partiamo presto per raggiungere Noto così troviamo facilmente parcheggio vicino al centro, Corso Vittorio Emanuele, su cui si affacciano i principali monumenti e chiese. Saliamo sul campanile della Chiesa di San Carlo e ci godiamo il bel panorama. Prima di continuare la nostra passeggiata ci sediamo a gustare una delle più buone granite al pistacchio che abbia mai mangiato. Visitiamo la bellissima Cattedrale alla quale si accede salendo la bella scalinata, di fronte alla Cattedrale c’è il Palazzo Ducale, sede del municipio, e continuando per la strada principale fino alla Porta Reale si incontrano altri palazzi e Chiese, si cammina con il naso all’insù per ammirare la particolarità dei balconi tipici dell’arte Barocca. Noto fu distrutta dal terremoto nel 1693 e sulle rovine di quel terremoto è sorta la nuova città con lo stile in auge in quel periodo creando un vero capolavoro d’arte barocca. Il percorso a ritroso lo facciamo per Via Cavour e abbiamo così l’occasione di imbatterci nella Chiesa di Montevergini, di fronte alla Chiesa c’è la Via Nicolaci che a maggio è protagonista della festa dell’infiorata.

Raggiungiamo Modica, a circa 45 minuti di strada da Noto, ci fermiamo per un pranzo veloce e poi affrontiamo le strade assolate della città. Modica si sviluppa in altezza e ci sono salite e gradinate da fare per raggiungere i siti di maggiore interesse, decidiamo allora di prendere il Trenino Barocco, la partenza è da Corso Umberto davanti all’ufficio del Turismo il costo è di € 5 euro a persona. Forse Modica non è bella come Noto ma ha due chiese, il Duomo e la Chiesa di San Giorgio che sono due capolavori dell’architettura Barocca. La città è famosa anche per il cioccolato, che subisce una diversa lavorazione rispetto al cioccolato che siamo abituati a mangiare perché più granuloso, in un negozio di prodotti tipici acquistiamo un po’ di tavolette ai vari gusti. Per la sera abbiamo prenotato un tavolo da Enzo a Mare, la famosa trattoria dove a Montalbano vengono serviti piatti che fanno venire l’acquolina in bocca, ma a quanto pare solo a Montalbano… questo posto è stata l’unica delusione di tutto il viaggio. Cibo sotto la media, prezzo sopra la media e servizio scarsissimo. La passeggiata sotto una luna splendida per il paese, un po’ meno affollato, ci rimette di buonumore.

Terzo giorno: Scicli

L’ultimo giorno nel Ragusano ci spostiamo a Scicli, 45 minuti di strada da Punta Secca, anch’esso inserito nel Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Cominciamo il nostro tour dalla piazza dove si affaccia la bella Chiesa Madre S. Ignazio di Loyola. A deturpare la bellissima piazza Italia un edificio scolastico costruito accanto alla chiesa sulle ceneri del convento, che è stato abbattuto per fargli posto! Proseguendo arriviamo al municipio dove nella fiction di Montalbano rappresenta il commissariato. Accanto un’altra bella chiesa. Arriviamo sulla parte alta di Scicli dove prendiamo il Trenino Barocco con il quale visitiamo il resto della città. Facciamo una sosta per il pranzo al Baliku e dopo un altro giro per l’incantevole paesino facciamo ritorno a Mazara.

Il nostro tour della Sicilia finisce qui, non so se sono riuscita a trasmettere la meraviglia e le emozioni che ho provato di fronte a tanta bellezza paesaggistica e artistica. La Sicilia, meno blasonata della Sardegna, ha tutti i numeri per essere al primo posto delle mete turistiche Italiane. La gente è cordiale e disponibile, si mangia divinamente, oltre agli arancini mi viene ancora l’acquolina in bocca quando penso al pane cunzato, una specialità della cucina povera del luogo. Dovunque volgi lo sguardo ci sono mirabili testimonianze delle varie dominazioni che hanno attraversato questi territori, secondo me c’è ancora da lavorare per sfruttare al cento per cento le opportunità che può dare questa bella terra, ma tutto sommato posso dirmi più che soddisfatta della vacanza.



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