Da Skagen a Copenhagen: dalla natura incontaminata alla capitale danese

Non solo luoghi magici, paesaggi naturali sterminati e sorprendenti... ma anche storia: l’ordinarietà e l’ordine di un Paese così straordinario che non può far altro che rimanere nel cuore
Scritto da: Eurienne
da skagen a copenhagen: dalla natura incontaminata alla capitale danese
Partenza il: 11/08/2012
Ritorno il: 19/08/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Non solo luoghi magici, paesaggi naturali sterminati e sorprendenti.. ma anche storia: l’ordinarietà e l’ordine di un Paese così straordinario che non può far altro che rimanere nel cuore.

Abbiamo volato, all’andata da Orio al Serio con Ryanair in direzione Billund (circa 350 € in due) e al ritorno da Copenhagen con la Scandinavian Airlines (150 € in due) a Milano Malpensa. Il nostro aereo, con partenza da Bergamo verso le 8.30 del mattino, ci ha indotte a pernottare il venerdì sera al NH Hotel che si trova proprio di fronte all’aeroporto. La strada per raggiungere l’hotel non è segnalata bene (noi siamo arrivate all’aeroporto con i pullman che partono dalla Centrale) e nonostante non sia particolarmente distante (un 15 minuti a piedi) percorrerla con i bagagli non è proprio una passeggiata e la mancanza di una navetta dall’aeroporto all’hotel si fa sentire.

L’albergo (107 Euro colazione inclusa), molto pulito e decisamente bello (comunque nella norma quando si parla di una catena così conosciuta), ci ha permesso di passare una serata rilassante. La sera abbiamo cenato all’hotel e la cucina, seppur non propriamente economica, era ottima!

IN PILLOLE…

  • Le strade sono segnalate piuttosto bene. Lungo il tragitto vi capiterà sicuramente di incontrare dei segnali raffiguranti una margherita, si tratta, appunto, del Percorso Margherita: una serie di strade che vanno a costituire quelle più panoramiche e turistiche della Danimarca. Prima di partire, se interessati, potete richiedere gratuitamente la cartina al sito web: www.visitdenmark.com. Inoltre, già dall’autostrada, i punti di maggiore interessi sono segnalati da dei cartelli su sfondo marrone.
  • Noi abbiamo prenotato dall’Italia solo la prima notte a Skagen e le ultime due a Copenhagen, per il resto, abbiamo cercato in loco oppure lungo il tragitto con la macchina. Non ho notato una particolare affluenza di turisti e non abbiamo mai avuto particolari problemi nel trovare una camera libera (al contrario della Cornovaglia lo scorso anno). Quindi, personalmente, consiglio di organizzarvi giorno per giorno.
  • Il costo della vita, come è risaputo, è davvero caro (per due coni Ben & Jerry’s siamo arrivate a spendere qualcosa come 15 Euro!). Consiglio di non perdere tempo e soldi per il pranzo.. un panino al volo è più che sufficiente, potete sempre rifarvi e spendere qualcosa in più la sera.
  • Prima di partire ci siamo documentate in Internet (Turisti per caso in primis) e abbiamo acquistato la Lonely Planet, ci è stata estremamente utile.. nonostante non avesse una cartina (separata) dettagliata della Danimarca e nemmeno di Copenhagen.
  • Nonostante il sole, sono zone che rimangono sempre piuttosto arieggiate e fresche, vi consiglio quindi di portare con voi qualche maglia e, se possibile, una giacca a vento e una k-way (ci è capitato spesso di trovare pioggia, non scrosciante e duratura.. ma temporali di passaggio o pioggerelline lievi che sono comunque una scocciatura. E se dovesse piovere.. non demoralizzatevi, il paesaggio e il tempo cambiano tantissimo da un posto all’altro).

1° giorno: Billund – Alborg (Lindholm Hoje) – Skagen

Atterriamo a Billund in perfetto orario e, ritirati i bagagli, troviamo subito la nostra compagnia di autonoleggio, la Sixt. Il personale molto gentile e, dopo aver sbrigato tutte le pratiche, ci ha indicato dove trovare la macchina, una Citroen C3 (in questo caso senza un addetto che ci accompagnasse o che comunque ci spiegasse un minimo le funzioni della macchina). Dopo aver litigato con il portabagagli (che non voleva aprirsi!!) e mentre le prime gocce di pioggia cominciano a scendere ci mettiamo in moto in direzione di Skagen!

Lungo il tragitto ne approfittiamo, a nord di Aalborg, per fermarci a visitare Lindholm Hoje, un importante sito di sepoltura vichinga. E’ possibile visitare il museo, ricco di reperti ma soprattutto didattico e molto curato, e accedere poi, gratuitamente, alla collina dove si possono ammirare un’infinità di tumoli. Il luogo, non particolarmente assediato da turisti, si è rivelato davvero bello e rilassante.

Siamo quindi ripartite alla volta di Skagen dove siamo arrivate intorno alle sei del pomeriggio, ci siamo dirette verso il camping che avevamo prenotato prima di partire, il Rabjerg Mile Camping & Cottages (per 574 DKK, circa 77 euro in totale), dove ci è stato assegnato un cottage, con rigoroso noleggio di lenzuola e asciugamani in loco.

La sera stessa ci dirigiamo prima verso il Rabjerg Mile, il cosiddetto deserto danese: uno spettacolo incredibile dove sabbia, cielo e orizzonte si confondono creando un paesaggio suggestivo… sarà poi che la quasi completa assenza di turisti ci ha permesso di goderci ancora di più le splendide e particolari dune.. ma è il luogo che, probabilmente, mi è rimasto più nel cuore di tutto il viaggio! Torniamo alla macchina e, inconsapevolmente, ci dirigiamo verso il mare. Ne approfittiamo per una passeggiata sulla battigia.. e presto ci rendiamo conto che sempre più persone si stanno radunando sulla spiaggia, chi a bordo della macchina, chi a piedi o chi, ancora, facendo un picnic. E presto ci rendiamo anche conto del perché: stanno assistendo al tramonto, uno splendido tramonto dove vediamo il sole che, sempre più celermente, viene inghiottito dall’acqua.. uno spettacolo magico e suggestivo. Stanche ma soddisfatte torniamo al camping, dove mia madre, prima di cedere al sonno, si concede chip & fish al bar.

2° giorno: Skagen – Arhus (Den Gamle By)

Lasciamo (non a malincuore) il nostro bungalow e ci dirigiamo verso la prima meta della giornata: la Tilsandede Kirke, la cosiddetta Chiesa Insabbiata. La si raggiunge dopo una breve passeggiata immersa nel verde e, neanche a dirlo, nella sabbia! Noi l’abbiamo visitata verso le otto del mattino e la completa assenza di turisti ha reso sia la passeggiata che la vista della Chiesa ancora più bella.

Ripartiamo questa volta dirette a Grenen, una penisola sabbiosa a nord di Skagen in cui i due mari, lo Skagerrak e il Kattegat, si incontrano. Lasciata la macchina nell’apposito parcheggio a pagamento ci incamminiamo: dapprima una passeggiata in mezzo alla sabbia e arbusti per poi arrivare in riva al mare e percorrere tutta la lingua di sabbia che ci separa dall’estremità più settentrionale della Danimarca. Consiglio di visitarlo il mattino presto o in serata, il luogo è molto frequentato dai turisti… e poter passeggiare sulla battigia tranquillamente è una sensazione impagabile. E’ incredibile, poi, come i due mari paiano essere di due blu completamente diversi. Siamo tornare a bordo del Sandormen (15 DKK a testa), una sorta di pullman trainato da un trattore che ci ha riportate al parcheggio.

Ci rimettiamo in viaggio e, a malincuore, lasciamo il nord della Danimarca per inoltrarci nell’entroterra dirette ad Arhus. La prossima tappa della giornata è la Den Gamle By (125 DKK a testa): un museo all’aperto costituito da casette provenienti da tutto il paese. Il posto è davvero grande e anche qui, nonostante la zona sia più battuta, non abbiamo trovato una grande calca di turisti. Il posto è meraviglioso: casette di tutti i generi, dalla serra, alla drogheria, alla farmacia fino ad arrivare alle poste.. ancora le stalle e, addirittura, un pollaio.

Andiamo alla ricerca di un hotel per la notte e ci imbattiamo nel City Hotel Oasia (895 DKK – circa 120 Euro), un albergo a tre stelle, vicino alla stazione ferroviaria di Arhus e molto carino e pulito.

La sera abbiamo visitato a piedi il centro della città fino ad arrivare al quartiere latino dove abbiamo cenato, in riva al canale, da Römer. Nonostante il fresco abbiamo mangiato all’esterno e si stava piuttosto bene.. bella location e soprattutto ottima cucina. Ho adorato sia la mia insalata (che come in genere fanno nei paesi nordici non le fanno da nessuna parte..!) che il dessert (inconsapevolmente avevamo ordinate delle fragole immerse nella panna).

3° giorno: Arhus – Silkeborg (Himmelbjerget ) – Ribe

Dopo un’abbondante e ottima colazione lasciamo Arhus e ci dirigiamo verso Silkeborg. La città, che si snoda lungo un fiume/lago, riesce ad essere, nonostante la sua modernità e particolarità, a tratti pittoresca. Lasciata la macchina ci dirigiamo prima all’ufficio turistico e poi al Silkeborg Museum (45 DKK a testa). Il museo, nel suo genere, non è nulla di eccezionale, si viene continuamente catapultati da un’era all’altra e non pare seguire un determinato ordine cronologico. Ma vale comunque la pena andarci per vedere l’Uomo di Tollound: il corpo, conservato sorprendentemente bene, è praticamente mummificato e non sembra risalire all’età del ferro.

Decidiamo quindi di effettuare un giro sull’Hjejlen (90 KRR a testa): il piroscafo a pale, ancora in funzione, più antico al mondo. I tour proposti sono diversi e noi abbiamo optato per raggiungere l’Himmelbjerget (la montagna del cielo, alta soli 147 m!). Siamo partite alle 14.15 e il viaggio, di un’oretta, ci ha permesso di scrutare dentro le case dei danesi (le tende alle finestre paiono essere un optional!) e ammirare le splendide costruzioni e barche che costeggiano tutto il fiume. Siamo scese alla montagna del cielo verso le 15.30 e, se si vuole ripartire al più presto, si ha un’ora di tempo per “scalare” la montagna e riscendere. La passeggiata è piacevole, non particolarmente irta è però più lunga di quanto non possa sembrare e, se non si è più che veloci, un’ora di tempo per salire e scendere potrebbe non essere sufficiente. Il paesaggio che si ammira una volta arrivati alla vetta è stupendo, è inoltre presente una sorta di campanile sul quale si può salire e in cui hanno ricavato un negozio di souvenir (sul genere ho comunque preferito il Tor a Glastonbury).

Torniamo a Silkeborg intorno alle 17.30 e ripartiamo questa volta dirette verso Ribe. La piazza centrale era completamente chiusa a causa di diversi lavori in corso. Muovendoci con tutte le difficoltà del caso siamo riuscite a trovare da dormire al Backhaus, un albergo/ristorante che si trova praticamente sulla piazza principale. Ci hanno assegnato una camera che definire “espansiva” non rende l’idea.. sembrava più che altro un appartamentino da cui avevano ricavato una stanza e un bagno, con corridoio simil sgabuzzino in mezzo a separare. Ci accontentiamo e, dopo una cena piuttosto deludente, approfittiamo dell’ultima oretta di luce per una passeggiata nella città. Ribe è molto carina e pittoresca, si fanno sicuramente notare una serie di case storte.. case, dalle cui finistre, si riesce a vedere tutto. E’ molto raccolta, acciottolata e ricorda un paesino delle fiabe.. Infondo, guardando la Danimarca tutta, non è difficile capire da dove H. C. Andersen abbia preso l’ispirazione.

4° giorno: Ribe – Kolding Slot – Odense

Dopo una colazione al di sotto della media (una brioche zuccherosa, pane, marmellata, burro, spremuta e latte) ne approfittiamo per una visita della città alla luce del sole. L’idea era di andare al Viking Center ma, visto il tardo orario d’apertura, abbiamo desistito. Ci siamo mosse quindi in direzione di Odense e, lungo la strada, ci siamo fermate a visitare il Koldinghus (70 KRR), dove ruderi antichi e strutture in legno e acciaio moderne convivono in un connubio sicuramente particolare che rende giustizia al castello stesso. Nel complesso, comunque, è una struttura moderna, gli stessi interni ne sono la dimostrazione. Non è stato male ma.. da visitare solo se si ha più tempo a disposizione.

Arrivate a Odense, nella bellissima Fiona, ci fermiamo a pranzare in un ristorantino che offriva il pranzo a buffet. Appesantite da questa ulteriore tappa arriviamo finalmente all’H. C. Andersen Museum (70 KRR) giusto in tempo per assistere ad uno spettacolo all’aperto dove vari personaggi delle fiabe si esibiscono in alcuni simpatici siparietti su un palco davvero particolare e fantasioso! Nonostante piova a intermittenza è incredibile vedere come tutti sembrino rapiti e, nonostante tutto, non rinuncino a seguire l’esibizione.

Il museo non è nulla di eccezionale, ripercorre la vita dello scrittore e si può ammirare la ricostruzione del suo studio di Copenhagen e la casa dei genitori in cui ha vissuto da bambino (ed è proprio intorno alla casa che si è sviluppato ed è stato costruito poi il museo).

Lasciato il museo passeggiamo per la città fino al Centro Informazioni dove, con l’aiuto di un addetto, prenotiamo la stanza per la notte al Windsor Hotel (circa 100 Euro), un albergo a tre stelle a 5 minuti a piedi dal centro. Il personale non è risultato particolarmente cordiale ma la camera, nonostante un aleggiante odore di muffa e l’onnipresente moquette, non era male. Divisa in due: da una parte il salottino e dall’altra il letto, con ben due televisori.

Ceniamo in centro in uno dei tanti ristorantini che offrono anche la possibilità di un tavolo all’aperto e questa volta la scelta ricade su Gertrude’s: la cucina non è male ma le porzioni sono piuttosto scarse.

5° giorno: Odense – Egeskov Slot – Trelleborg – Roskilde

La giornata comincia con un’ottima colazione in albergo e, oltre a un buon assortimento sia di dolce che di salato, sono presenti anche delle crepes da farcire a proprio piacimento.

Lasciamo presto Odense dirette all’Egeskov Slot (398 KRR a testa), in cui arriviamo intorno all’orario di apertura. Per quanto riguarda il biglietto si può scegliere se visitare i soli giardini e le varie mostre che ci sono all’esterno oppure dedicarsi anche al castello.. personalmente mi sento di consigliarlo, è davvero bello.

Prima di tutto visitiamo una mostra dedicata all’”abbigliamento d’epoca”, splendidi vestiti e accessori sono esposti in teche. Ci siamo poi dirette al castello e, posso dirlo, mi è davvero piaciuto. Ci sono diverse stanze più o meno elaborate con una serie di oggetti esposti. Nel “solaio” si può anche ammirare una mostra di giocattoli (comunque più o meno recenti).

Ma la cosa che mi è piaciuta di più, oltre ai giardini del castello, è la gigantesca e dettagliatissima casa delle bambole custodita all’interno del palazzo.

Risaliamo in macchina e partiamo alla volta della nave di Landby, l’unica nave funeraria vichinga rinvenuta in Danimarca. Il “museo” è molto piccolo e più che altro comprende uno shop e pochi oggetti in esposizione ritrovati all’interno della nave e riassemblati. La nave originale è custodita esternamente e la si raggiunge con una piacevolissima passeggiata in mezzo ai campi, una volta giunti davanti ad un’asettica porta (sembra quasi di entrare in un covo segreto) bisogna avere pazienza e abituare i propri occhi al buio. La nave è custodita in una teca ed è davvero molto grande, la luce è comunque flebile quindi non siate impazienti, è solo dopo qualche minuto che potrete ammirarla in tutta la sua maestosità. Sulla barca, ormai fossilizzati, si possono notare anche gli scheletri di alcuni cavalli che furono seppelliti insieme al defunto. E’ sicuramente una delle cose che ho più apprezzato di tutto il viaggio. Tornando poi al museo, al piano sottostante si può anche ammirare una ricostruzione della barca (con personaggi/animali inclusi) e, circa ogni ora, viene proiettato un video che divaga e ipotizza sulla vita del defunto e della sua famiglia nonché della vita dopo la morte. Rimane forse un po’ fuori dalle solite rotte… ma vi consiglio davvero di non perderla!

Ultima tappa della giornata: la fortezza circolare vichinga di Trelleborg. Siamo arrivate intorno alle 16:00 e, dopo aver visitato di sfuggita il museo, ci siamo incamminate verso quello che resta della fortezza. Accanto al museo sono presenti anche diverse ricostruzioni con personaggi in costume (purtroppo siamo arrivate abbastanza tardi quindi non abbiamo avuto modo di vederli all’opera). Anche qui la passeggiata immersa nel verde è davvero bella e, ancora di più, lo è camminando in mezzo alle pecore! Oramai è rimasto poco da vedere, più che altro dei tracciati e dei resti nel terreno che danno comunque l’idea (con un po’ di fantasia!) di come dovesse essere all’epoca.

Ripartiamo questa volta dirette a Roskilde. Lungo il viaggio in macchina ne approfitto per spulciare gli hotel presenti in zona, non sono molti e alla fine optiamo per il Comwell Roskilde (895 KRR): l’albergo è recente, piuttosto bello e confortevole.. Rimane comunque fuori dal centro quindi comodo solo se si è automuniti. E’ una struttura nuova e molto ampia e, per raggiungere la nostra stanza, il tragitto non è brevissimo! C’è da dire che comunque si sviluppa in larghezza e non in altezza. La camera è molto carina e affaccia su un bel prato dove, ogni stanza, ha il suo tavolino e le sue sedie, visto anche il prezzo non particolarmente eccessivo mi sento senz’altro di consigliarlo (l’unico problema è che, in serata, abbiamo trovato un lumacone in camera..comunque comprensibile visto che affaccia sul giardino).

Ne approfittiamo per cenare all’hotel (anche se un po’ in lontananza, si riusciva a scorgere il mare). Abbiamo quindi preso due menù a buffet alla griglia (buona varietà di carne/verdura/stuzzichini) e un buffet di dolci (in questo caso nulla di particolare). Cena non proprio economica ma piuttosto buona.

6° giorno: Roskilde – Hillerod Slot – Kronborg Slot

Dopo una ricca colazione a buffet (molto buona sia in termini di dolce/salato/frutta) ci dirigiamo verso il centro città per visitare il Roskild Viking Ship Museum (100 KRR a testa). I resti delle navi ricostruite si trovano in un edificio poco lontano dall’ingresso mentre fuori si possono ammirare delle ricostruzioni ormeggiate su cui si può anche salire.

All’esterno sono presenti diversi artigiani che mostrano i mestieri tipici dell’epoca e, grazie a dei simpatici laboratori, il divertimento per i bambini è assicurato!

Ne approfittiamo per visitare anche la Roskilde Domkirke (60 KRR a testa): la stessa Lonely Planet la definisce la più bella cattedrale della Danimarca (forse anche perché non sono poi così diffuse..). Non è particolarmente imponente e gli interni, dove vengono custodite le tombe di tutti i reggenti della Danimarca, (rispetto ai nostri standard) sono piuttosto semplici. Vale comunque la pena d’essere visitata.. se non altro perché è diversa rispetto alla nostra idea canonica di “cattedrale”.

Ci dirigiamo quindi verso uno dei castelli più belli che abbia mai visto e sicuramente il migliore di tutto il viaggio: Frederiksborg Slot. Lasciamo la macchina in un parcheggio a pagamento nei pressi del centro e, attraverso un via davvero brutta e trascurata, giungiamo al castello che, al contrario, è un vero piacere per gli occhi. L’unico lato negativo solo gli innumerevoli lavori in atto che non ci permettono di godere a pieno dell’atmosfera.

Solo una parte del castello è aperta e le stanze sono stupende e ricche di dettagli. In seguito dedichiamo un’oretta ai giardini che circondano il castello: un paesaggio che, nonostante i turisti, è da favola.

Riprendiamo il viaggio dirette a Helsingor dove si può ammirare il Kronborg Slot (il castello di Amleto). Abbiamo prenotato anche qui un albergo/motel che rimane un po’ fuori rispetto alla città, ma comodo se si è in macchina, l’Hotel Sleep2Night (650 KRR), in pratica è composto da una serie di cottage che si sviluppano intorno all’albergo, ognuno con il suo posto macchina.. Tutto sommato la sistemazione è “carina”.. Nonostante la stanza non fosse particolarmente pulita e il bagno nulla di speciale, almeno le lenzuola e gli asciugamani sembravano a posto.

Approfittiamo della serata per una passeggiata nella cittadina (nonostante il freddo!) e ci fermiamo a cenare in un ristorante italiano (che di solito evitiamo come la peste all’estero.. ma, in tutta onestà, non c’era molta scelta!): Amici miei dove abbiamo preso due contorti e una pizza divisa in due.. la cucina non era male ma, per la qualità e quantità del cibo, piuttosto cara.

7° giorno: Kronborg Slot – Copenhagen Ci alziamo presto e, dopo una colazione discreta, ci dirigiamo verso il vicino Kronborg Slot. Purtroppo, visto il tardo orario di apertura (intorno alle 10.30), ci accontentiamo di visitarlo esternamente. Quindi parcheggiata la macchina e, costeggiando la scogliera, ci avviamo verso il castello, ci addentriamo nelle mura e scopriamo un bellissimo fossato con all’interno dei cigni! Il castello è molto possente e massiccio, abbiamo abbandonato la vena più lussuosa e idilliaca che avevamo trovato negli altri castelli e ci troviamo di fronte ad una vera e propria fortezza.

Da notare, inoltre che dalla scogliera si può anche vedere la vicinissima Svezia!

Con rammarico ripartiamo ora alla volta di Copenhagen che raggiungiamo nel giro di un’ora circa. Orientarsi all’interno della città (nonostante il TomTom e Google Maps sull’iPad) è quanto di più difficile sia capitato durante il viaggio.. Tra sensi unici che spuntano da ogni dove e le onnipresenti biciclette raggiungiamo, a fatica, l’autonoleggio dove riconsegniamo la macchina.

Ci incamminiamo quindi, con valige al seguito, in direzione dell’hotel (che dista 5 minuti a piedi): The Square (3.700 KRR per due notti colazione esclusa). L’albergo, nonostante il prezzo sia piuttosto alto se comparato alla tipologia, vanta una posizione davvero invidiabile: si trova proprio sull’H.C. Andersens Blv., a due minuti dal Radhuspladsen e da Tivoli.

La camera, nonostante arrivate intorno alle 12:00, a sorpresa, era già pronta! Ne approfittiamo quindi per riposare un po’ (nonostante, forse non sapendo che era già stata occupata, due donne di servizio sono entrate per ben due volte nella stanza dopo un preavviso di pochi secondi).

Nella nostra prima giornata a Copenhagen ci dirigiamo prima al Radhuspladsen e da lì prendiamo lo Stroget (la principale via dei negozi) arrivando fino a Nyhavn. La prima impressione è quella di una città molto caotica e davvero disordinata, insomma, ci delude un po’.

Il Nyhavn è affollatissimo ma al contempo magico, in una parola: da cartolina. Nonostante la giornata non prometta bene ci prenotiamo alle 17:00 per una gita dei canali con Linda Tour, più caro degli altri ma con il vantaggio della lingua.

Tornati a Nyhavn decidiamo di cenare in loco e la nostra scelta ricade su Nyhavn Faergekro dove ci vengono serviti due ottimi secondi a base di salmone e patate, due buffet di dolci (non all’altezza del resto della cucina) e, per concludere, un Irish Coffee.. il tutto per la “modica” cifra di circa 800 KRR.

8° giorno – Copenhagen Ci alziamo presto e ci dirigiamo verso il vicino Tivoli (da dove partono tutti i vari pullman) e scegliamo di girare la città con il Copenhagen CitySightseeing (linea rossa). Decidiamo quindi di vedere prima la Sirenetta (non così male come tutti dicono.. bisogna semplicemente prenderla per quella che è. Non vuole essere un’opera.. è semplicemente diventata un simbolo) e ci spostiamo poi verso la Gefion Fountain e St. Albans Churc (che vista dal giardino sembra davvero un paesaggio incantato! Bellissima) e in seguito al Kastellet, un’antica fortificazione militare al cui interno si può trovare un simpatico mulino a vento!

Riprendiamo il pullman e scendiamo questa volta all’Amalienborg Royal Palace (65 KRR a testa) che visitiamo. E’ aperta soltanto un’ala del palazzo e sembra quasi una presa in giro. All’interno, a parte la ricostruzione di due o tre studi, sono esposti solo gli abiti utilizzati dalla famiglia reale durante eventi pubblici in epoca recente. Una vera delusione.

Ne approfittiamo comunque per visitare anche la vicina Marmorkirken (Frederiks Kirk): la chiesa la cui cupola pare sia ispirata al Pantheon di Roma.

Risaliamo sul pullman verso l’ultima tappa della giornata: Rosenborg Castle, molto bello e circondato da dei giardini altrettanto splendidi che purtroppo, a causa della stanchezza, siamo riuscite a visitare solo sommariamente.

La serata, la più bella di tutto il viaggio, l’abbiamo passata a Tivoli. Cosa c’è da dire? Immagino che sia bello di giorno ma la notte diventa splendido. Ha un fascino diverso rispetto agli altri parchi divertimenti come Gardaland o Disneyland.. e tutto quello che c’è di contorno lo rende una bellezza di altri tempi. Verso le otto abbiamo assistito al teatro di pantomima dove è andato in scena un balletto durato all’incirca mezz’ora, simpatico e davvero carino!

I ristoranti poi si riducono ad una serie di luci e spazi, si viene inghiottiti dalla folla, ci si ritrova tra viottole catapultati in un altro secolo. Noi abbiamo cenato al Promenade (personalmente lo sconsiglio, il buffet non era nulla di eccezionale e comunque piuttosto caro rispetto alla qualità del cibo offerta).

9° giorno – Copenhagen – Rientro La giornata del rientro è una sorta di limbo, combattuti tra la voglia di tornare a casa e la tristezza del ritorno alla stessa monotonia. Questa dicotomia si è abbattuta su di noi sin dal primo mattino.

Abbiamo approfittato della calma della domenica per un’ultima passeggiata nello Stroget (ma praticamente tutti i negozi, a parte quelli di suovenir, erano chiusi). Siamo quindi tornate in albergo e, una volta lasciate le valigie alla reception, siamo andate a mangiare in un Irish Pub vicino all’hotel. Una sola parola: bellissimo. Davvero grande, sembrava di entrare in un altro secolo.. molto caratteristico e nonostante la cucina non fosse nulla di eccezionale (hamburger, zuppe..) ci è davvero piaciuto.

Decidiamo di arrivare in aeroporto con il taxi (circa 25 euro) che ci scarica proprio davanti al nostro terminal. Ho notato che i controlli danesi sono molto rigidi: mia madre ha un respiratore che deve sempre portare con sé, in genere al controllo lo lasciamo chiuso nel bagaglio a mano per non mettere soqquadro nella valigia (un’impresa poi rimettercelo!) e non ci hanno mai fatto problemi.. tranne a Copenhagen.

Per concludere.. la Danimarca è davvero splendida, soprattutto la parte più a nord. Skagen sarebbe il posto ideale in cui passare qualche giorno (e se ne avete la possibilità ve lo consiglio!). Ci sono splendidi paesaggi naturali e moltissime attività all’aperto da svolgere. Le altre cittadine di per sé non sono nulla di eccezionale, lo diventano nel complesso grazie alle diverse attrattive che offrono. Nonostante Ribe sia piuttosto cara (magari potete trovare qualche sistemazione all’esterno) è una cittadina acciottolata carinissima: mi sarebbe piaciuto avere più tempo da dedicarle. Lo stesso per Arhus che, nonostante sia una città piuttosto recente, conserva una passeggiata centrale (quella che poi comprende il quartiere latino) davvero splendida e accogliente.

Non fermatevi solo a Copenhagen (tra l’altro il posto che ho apprezzato meno di tutto il viaggio), la Danimarca è ricca e varia, dovete solo scoprirla!



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