Berlino con famiglia in 6 giorni
Esistono, comunque, diverse soluzioni personalizzate, secondo la durata della permanenza e ciò che si intende vedere; la soluzione un po’ meno costosa (la Welcome AB) non permette di sfruttare il biglietto (che va vidimato solo per la prima corsa, poi solo mostrato all’occorrenza) per Potsdam. Noi optiamo per la Berlin Welcome Card (5 giorni), che permette di andare dovunque (Berlin ABC). La Welcome Card include sconti per una serie di monumenti, musei ecc, elencati nell’opuscolo che viene consegnato con la Card, ma molte notizie si trovano su internet. Il consiglio generale è di valutare preventivamente come, quanto e dove si intende spostarsi.
GIORNO 1 – GIOVEDI’
Iniziamo dal quartiere est di Berlino: Alexanderplatz, Nikolaiviertel Con la metro (nei giorni successivi con il bus a 2 piani numero 100, dalla fermata metro Zoologischer Garten ) raggiungiamo Alexanderplatz. Il percorso in bus permette di vedere tanti dei siti che poi si andranno a visitare. La Colonna della Vittoria (Siegessäule), con il famoso angelo, purtroppo è ingabbiata per restauri.
Alexanderplatz appare come una grande piazza con, al centro, la Fontana dell’amicizia tra i popoli e l’orologio del mondo. La torre della televisione (a pagamento) alta 365m, merita una visita perché: appena comprato il biglietto (n.b. La fila alla macchinetta che funziona con carte di credito è molto più breve) si legge a che ora è il turno del proprio gruppo, così nel frattempo si può andare in giro; inoltre, permette di avere un’idea a 360° della città, cosa molto utile oltre che bella.
Berlino si mostra molto estesa, con tanto verde; apprendiamo che circa il 33% del territorio è, appunto, rappresentato da verde urbano! Sotto la Fernsehturm (Torre della televisione) si trova la Marienkirche, la più vecchia chiesa parrocchiale di Berlino. Spostandoci a sud attraverso la piazza, si arriva alla Neptunbrunnen, fontana di Nettuno. Sulla parte opposta il Rotes Rathaus , sede del governo unificato di Berlino. Vicino a questo, si trova la zona “medioevale” della città, ricostruita dopo la guerra, il quartiere Nikolaiviertel. Al centro sorge la Nikolaikirche.
Non lontano, sul viale Unter den Linden, si trova il Berliner Dom (Duomo), che abbiamo visto solo dall’esterno.
Pranzo da Maredo, in Rathaustsrasse 23, dove è possibile scegliere chiedendo il menù plurilingue. Poco lontano, al centro commerciale Alexa, il Tourist information, dove comprare, se si pensa di visitarne più di uno, la carta dei musei di durata tre giorni
Le differenze tra Berlino est ed ovest non ci sono sembrate molto appariscenti, al contrario, questo almeno da semplici “pedoni”; diciamo che la demarcazione più evidente la danno i semafori, visto che quelli della zona est hanno mantenuto il famoso omino verde (“Ampelmann”) che poi i ritrova stampato su mille diversi souvenir (è possibile leggerne la curiosa storia su http://quadernetto.splinder.com/post/21665600)
Prenzlauer Berg
Giunti in Prenzlauer Berg facciamo visita al Mauerpark dove si trova una sezione di quella che un tempo era “la striscia della morte” del muro. Visitiamo, poco distante, il Museo del Muro (Mauer museum), molto interessante, da dove si osserva un tratto che offre un’idea precisa di come era strutturato il “doppio muro”; un documentario, realizzato poco dopo la costruzione del muro con riprese a bassa quota da un elicottero, suscita emozioni davvero intense sulla sofferenza patita da questa gente; sul marciapiede, ai piedi del tratto del muro grigio-segno del passato- piastre di ottone ricordano alcuni caduti nel tentativo di scavalcare. La torretta di controllo è lì, offrendosi come inquietante simbolo e memoria.
GIORNO 2 – VENERDI’
Isola dei musei.
Dei 2 dichiarati, dai più, “imperdibili”, abbiamo scelto il Pergamon (il Neues Museum sembrava presentare molte cose già viste); la visita ha annullato il disagio della lunga coda, perché il Pergamon contiene cose interessanti e grandiose al tempo stesso. All’uscita dal museo ci rechiamo sulle rive del fiume Spree, dove ci imbarchiamo su uno dei tanti battelli turistici che ci permette un giro con affacci molto suggestivi su tanti angoli della città, nonché permettendoci di rilassarci sorseggiando una bibita (che, però, non è offerta ma è a pagamento! Su questo battello abbiamo ottenuto un importante sconto esibendo la Welcome card.
POMERIGGIO
Quartiere ebraico e quartiere turco
Passeggiando nel quartiere Ebraico, raggiungiamo la Neue Synagoge. La Sinagoga fu molto rimaneggiata, prima dall’incendio nella famigerata “notte dei cristalli” del 1939, poi dai bombardamenti; è stata restaurata la cupola e la facciata anteriore, merita una visita anche per la storia che si apprende all’interno. Nell’ex quartiere turco di Kreuzberg notiamo tratti di architettura rimasti intatti, e visitiamo il Colours Kleidermarkt (BergmannStraße 102 – quartiere Kreuzberg): un immenso emporio dell’usato, dove i vestiti si comprano “un tanto al chilo”. Sito in un loft all’interno di un cortile, ci si può trovare di tutto, di ogni epoca.
GIORNO 3 – SABATO
Percorrriamo viale Unter den Linden, lungo e largo, ricorda gli Champs d’ Elysees; termina con la porta di Brandeburgo. Ammiriamo la facciata della Humbolt Universitat, edificio neoclassico risalente al 1748, che ebbe come docenti i fratelli Grimm e Einstein. Di fronte all’università si trova la Bebelplatz, nota per il rogo dei libri del 1933. Sul lato occidentale della piazza si trova l’Alte Bibliothek. Sul lato orientale la Staatsoper fu il primo teatro di Berlino. Lentamente raggiungiamo Pariser Platz, dove si affaccia la Porta di Brandeburgo; la piazza è festosa, davvero un momento di allegria collettiva con Rom, “indiani”, prestigiatori e tanta musica.
Ci dirigiamo, poi, verso il monumento in memoria dell’Olocausto e visitiamo il Centro di Documentazione controllo del passaggio tra zona americana e zona sovietica.Potsdammer Platz ci appare una piazza enorme ma ricca più che altro di traffico, così decidiamo per una visita ad una mostra estemporanea su Dalì, allestita nei pressi. Abbiamo ripreso la metropolitana per arrivare al checkpoint Charlie, ex punto di Nel pomeriggio ci dirigiamo a visitare il museo chiamato “Topographie des terrors”, dove una serie di pannelli riportano foto e didascalie, anche in inglese, delle atrocità naziste in tutta Europa.
Grazie all’imbeccata di un giornale italiano, ci mettiamo a caccia degli HOFE, cortili condominiali recuperati e resi “vivaci”, secondo il caso, da gallerie d’arte, ristorantini e bar, negozi ecc.
Su Oranienburger Straße 32 s’incontra Heckman Hofe; al n.6 di Sophienstrasse c’è Hackesche Hofe, labirinto di 8 cortili Berliner Klamotten, in RosenthalerStraße 40/41; al n.72 di Rosenthaler strasse c’è St Oberholz, locale bohemien di artisti e creativi
Al n 13 di Neue Schonhauser strasse c’è “14 Oz”, negozio di moda casual
Visitiamo, infine, l’Istituto di arte contemporanea Kunstinstitut KW al 69 di Auguststrasse
La sera… festa: lungo la Spree, sul viale Unter den Linden, c’è la Festa della Birra di Berlino, inutile dire che è un trionfo da wurstel, panini, birra..ma anche altre specialità tedesche non mancano, come pure angoli di cabaret e musica per i più giovani.
GIORNO 4 – DOMENICA
Tiergarten Partiamo dal Reichstag, sede del parlamento tedesco, dove desistiamo dal visitare la cupola (che pure meriterebbe) a causa di una lunghissima coda (ergo: avviarsi di buon mattino o prenotare!). Il Tiergarten è un parco enorme, più che un polmone verde! Addentrandoci verso Ovest si trova la “Casa delle culture”, soprannominata per il suo aspetto “Ostrica Gravida” o “Sorriso di Jimmy Carter. Svoltando a sinistra si trova lo Schloss Bellevue, residenza del capo di stato. Raggiungiamo la rotonda Grosser Stern, con al centro la colonna della vittoria.
Dopo la passeggiata, visitiamo la Kaiser-Wilheim-Gedachtniskirche, la chiesa bombardata durante la seconda guerra mondiale, che si trova nel Kurfursterdamm, strada dove gli interessati torvano l’Hardrock cafè e che presenta anche belle piazzette e tanti negozi di souvenir. La chiesa non è stata restaurata, come segno del tragico passato, preferendo costruirne una nuova a fianco.
GIORNO 5 – LUNEDI’
Potsdam
Arriviamo a Potsdam in circa 30 minuti e lì abbiamo la felice intuizione di noleggiare le bici, appena fuori a destra della stazione; in questo modo visitiamo senza sforzo il vasto territorio, che presentala bellezza del parco in sé e delle cose che contiene: la zona delle case olandesi, dove assaggiamo anche delle favolose torte; Alexandrowka, un piccolo centro russo costruito nell’800 per i cantanti del coro russo. Il Parco di Sanssouci, creato da Federico il Grande, con il castello di Sanssouci al cui interno non perdetevi il Neues Palais (bellissimo palazzone barocco); il Cecilienhof (grande casa in stile tudor dove si sono incontrati Churchill, Truman e Stalin nel 45). Il Vecchio Muino; l’Orangerie; la Chinesisches Teehaus, pagoda cinese sede di un museo di porcellane. L’alternativa alla bici è un giro con gli autobus turistici che aspettano fuori della stazione . Per arrivare a Potsdam, dalla stazione dello Zoologischer Garten, abbiamo preso il treno S7 che in mezz’ora ci ha portati a destinazione. Consiglio, se si affitta la bici (10 euro per 8 ore), di seguire l’itinerario sulla cartina consegnata dal noleggiatore, permette di vedere il meglio fermandosi dove si ritiene opportuno.
Pomeriggio: lunga camminata per l’intero percorso della East Side Gallery (1 km e 300 mt), la parte di Muro più lunga di tutta Berlino, suggestiva per i tanti graffiti, che insieme ai messaggi scritti affidano al visitatore la memoria delle emozioni di chi giunse da tutto il mondo richiamato, finalmente, dal crollo del muro divisorio.
SERA: Gerndarmenmarkt è una piazza deliziosa con la Konzerthall e, ai lati, il duomo ugonotto e quello cattolico
GIORNO 6 – MARTEDI’
Charlottemburg, antica residenza degli Hohenzollern, presenta la Galleria di Pittura Romantica e bei Giardini: ancora una volta, la lunga fila ci fa desistere. Decidiamo, così, di anticipare la visita al CAMPO DI CONCENTRAMENTO DI SACHENLAUSEN, appena fuori Berlino. Per questa visita troppi commenti sono superflui; dirò che si raggiunge prima Oranienburg, piccola cittadina fuori Berlino, usando la S-Bahn (metro di superficie), partendo dalla fermata Zoologischer Garten, poi, appena fuori della stazione, ci sono gli autobus che portano al Campo in 10 minuti (informazioni presso il Mc Donald a fianco alla stazione). All’ingresso (gratuito) consegnano un’audioguida (direi indispensabile).
Tornati verso le 18, decidiamo per un “giro libero”, sempre consigliabile per farsi un’idea del “mondo reale”; così, ripartendo da Charlottenburg, ci incamminiamo nella strada di fronte, per circa mezzora, fino a una piazza alberata e vivace; questa passeggiata ci permette di apprezzare il verde pubblico, le zone pedonali, i parchi gioco per bambini, l’assenza non del traffico ma del caos edel rumore associati tipici delle nostre strade. Un gruppo di pensionati gioca a bocce e, per coincidenza, veniamo perfino coinvolti nelle riprese di un film, all’interno del parco, centrato sulla diversa percezione delle cose nelle persone con disabilità visiva, basta una benda (semitrasparente) colorata sugli occhi per creare una situazione particolare….. Un’altra singolare esperienza da raccontare!
PARTENZA Da Zoologischer Garten saliamo sul bus X9 che ci porta in aeroporto in mezz’ora scarsa
Commenti finali: Berlino è una città molto interessante per la sua storia, testimoniata in molti punti, compresa quella più recente della caduta del Muro e della riunificazione.
Si nota la mancanza di frenesia, forse anche per l’uso assai esteso delle bici e dei mezzi di trasporto pubblici; questi ultimi sono sincronizzati, capillari (metro U, treni di superficie S, tram su rotaia, autobus). La gente è cordiale, i prezzi in generale buoni, buona la qualità della vita e, ovviamente, dei servizi. Molti italiani che vivono lì ci hanno confermato questa impressione.
Mangiare e bere: superata la fase “wurstel e birra”, si apprezza la presenza costante di ricche e colorate insalate fresche e di un ottimo pane, nonché di piatti “combinati” interessanti nei sapori. Abbiamo provato, divertendoci molto, anche la cucina messicana della catena “Que pasa?”, nelle immediate vicinanze della Sinagoga. L’acqua in bottiglia costa molto.
Il verde cittadino e le larghe strade aumentano la sensazione di comfort generale. Un viaggio, questo, condiviso con i nostri 2 figli adolescenti senza che questi mostrassero la minima insofferenza, forse perché Berlino vede convivere un’anima più “classica”, comunque interessante, ed una più “giovane”, che per loro è una scoperta continua e affine alla loro stessa inquietudine verso nuove forme e identità più compiute.