ferragosto in malesia: kuala lumpur e perhentian

Questa è stata la nostra prima volta in Asia, quasi per caso, e anche la nostra prima vacanza completamente fai-da-te. Inizialmente volevamo andare in Baja California, ma a causa dell’influenza suina abbiamo iniziato a dirigere l’attenzione verso l’Oriente, e dopo un documentario visto in tv e la lettura di racconti di viaggio decisamente...
Scritto da: valentinadonati
ferragosto in malesia: kuala lumpur e perhentian
Partenza il: 07/08/2009
Ritorno il: 19/08/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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Questa è stata la nostra prima volta in Asia, quasi per caso, e anche la nostra prima vacanza completamente fai-da-te. Inizialmente volevamo andare in Baja California, ma a causa dell’influenza suina abbiamo iniziato a dirigere l’attenzione verso l’Oriente, e dopo un documentario visto in tv e la lettura di racconti di viaggio decisamente coinvolgenti non abbiamo avuto dubbi: destinazione Malesia. È stato proprio un bel viaggio, che ci ha permesso di visitare Kuala Lumpur, una grande e multietnica città asiatica, in cui fare shopping a prezzi competitivi e vedere aspetti di culture differenti, quali quella malese, cinese ed indiana, e di goderci un mare meraviglioso nel piccolo paradiso delle Perhentian, in cui nuotare tra i coralli, con squali e tartarughe, mangiare pesce fresco sulla spiaggia, fare trekking nella giungla e rilassarci in spiagge tranquille, alcune delle quali praticamente deserte.

La Malesia è un paese sicuro, da girare tranquillamente in autonomia, organizzato per quanto riguarda i trasporti ed i servizi turistici. L’inglese è molto diffuso e i costi molto bassi, sia per quanto riguarda gli alloggi che per il cibo! Abbiamo trovato una buona offerta dell’Emirates sul volo intercontinentale (870 € a persona, prenotato due mesi prima), con scalo a Dubai sia all’andata che al ritorno. Per arrivare a Kota Bharu abbiamo volato con la Malaysia Airlines, ottima compagnia (115 euro a persona, spesa che è possibile ridurre notevolmente volando con la compagnia low cost AirAsia, che tra l’altro è la migliore compagnia low cost del mondo; noi, avendo letto in diversi racconti di viaggio lamentele relative a ritardi e cancellazioni di voli di questa compagnia, avevamo deciso di andare sul sicuro prenotando con la Malaysia Airlines; tuttavia, tutte le persone che abbiamo incontrato durante il nostro viaggio, che avevano volato con AirAsia, ce ne hanno parlato benissimo in quanto a puntualità, dicendo di non aver avuto alcun tipo di problema; l’unica cosa da tenere presente, in caso di coincidenza con un altro volo a Kuala Lumpur, è che i voli AirAsia partono da un terminal diverso, distante una trentina di minuti dall’aeroporto principale).

A Kuala Lumpur abbiamo soggiornato all’hotel Equatorial, un 5 stelle a 10 minuti a piedi dalle Petronas (sui 20 € a notte per persona, senza colazione, prenotato su booking.Com). Per trovare un alloggio alle Perhentian abbiamo faticato parecchio, mandato e-mail a tutti gli hotel, la maggioranza dei quali chi ha risposto con un “fully booked” (dato che i posti nell’isola sono limitati, è consigliabile soprattutto se si ha intenzione di andarci ad agosto, prenotare con largo anticipo). Quindi, abbiamo chiaramente fermato senza pensarci troppo i primi hotel che ci hanno dato la disponibilità, il Cozy Chalet per le prime 4 notti e il Perhentian Island Resort per le ultime 3.

Il Cozy Chalet (sui 20 € a notte per persona, colazione compresa, prenotato tramite il sito dell’hotel), di recente apertura, è costituito da casette in legno, spartane ma spaziose, costruite in salita, a ridosso della collina, e unite da delle scalinate; la nostra camera era quella più in alto di tutte, praticamente nella giungla (ogni sera dovevamo sbrigarci ad entrare per evitare un’invasione di insetti e zanzare!); con le valigie è stata una faticaccia arrivarci, ma dal terrazzino avevamo proprio una bella vista. Il Perhentian Island Resort o PIR (sui 38 euro a notte per persona, colazione compresa, prenotato tramite il sito dell’hotel) è l’unico resort dell’isola che si avvicini ad un villaggio internazionale; questo lo rende molto meno caratteristico, ma il pezzo forte è che si trova sulla spiaggia più bella dell’isola. Appare molto curato all’esterno, mentre le stanze sono abbastanza vecchiotte. Però noi avevamo la camera Deluxe, proprio sulla spiaggia! Infine, dato che al ritorno avevamo 11 ore di scalo a Dubai, abbiamo deciso di pernottare al Lotus Hotel, un buon 4 stelle centrale, nel Deira, a 4 km dall’aeroporto (sui 20€ a notte per persona, con colazione e trasferimenti da/per l’aeroporto inclusi, prenotato su booking.Com) , in modo da poterci riposare ed avere un breve assaggio della città. 7-8 agosto Arriviamo all’aeroporto di Malpensa puntuali, anzi, anche in anticipo, due ore e mezza prima della partenza del nostro volo per Dubai, e già al check in c’è una fila pazzesca…Siamo quasi gli ultimi della fila e inizia a prenderci il terrore dell’overbooking…

Per fortuna c’è posto anche per noi, anche se dobbiamo accontentarci di non avere i posti vicini. Arriviamo a Dubai verso mezzanotte e le 3 ore di attesa le trascorriamo a rifocillarci al McDonald dell’aeroporto e a guardare i vari negozi, aperti tutta la notte e gremiti di gente. L’aeroporto di Dubai è molto bello, nuovo e lussuoso, con palme e “cascate”, strapieno di gente anche in piena notte. Qui iniziamo a fare i conti con una realtà molto diversa dalla nostra, che non avevamo mai visto con i nostri occhi, e ci ha particolarmente colpiti: iniziamo a vedere un sacco di uomini, sia vestiti all’occidentale, sia sceicchi accompagnati da donne tutte di nero, coperte dal burqa dalla testa ai piedi, che lasciano intravedere solamente gli occhi, alcune accuratamente truccate e con borse griffate; altre che, lasciano comunque intravedere dagli occhi la loro eccessiva giovinezza; inoltre, alcuni uomini accompagnati chiaramente da più mogli. Partiamo in orario per Kuala Lumpur, questo aereo è decisamente migliore del primo, più grande e più nuovo, e anche il servizio è decisamente migliore; ci danno da mangiare un sacco di volte durante il volo e pensate, ci hanno portato anche il menù, in cui venivano descritti tutti i pasti e anche le possibili opzioni tra cui scegliere (ad esempio, pollo, salmone, agnello, pasta); molto buona la qualità del cibo; inoltre, ognuno di noi aveva poi a disposizione, nel monitor di fronte, più di 400 canali. Addirittura quando hanno spento le luci per farci riposare, nel soffitto dei corridoi hanno proiettato una luce blu, con le stelle, che è diventata viola e sempre più chiara man mano che diventava giorno! Arriviamo con un leggero ritardo a Kuala Lumpur, nel primo pomeriggio e, appena scendiamo dall’aereo, inizia subito a sentirsi l’afa; quant’è caldo! In aeroporto c’è una lunghissima fila per i controlli, ci fanno compilare il modulo dove dobbiamo dire se abbiamo sintomi che possono essere riconducibili all’influenza A e incominciamo a vedere un sacco di persone che si aggirano con le mascherine per proteggersi dall’influenza…Devo dire che sono parecchio inquietanti! Facciamo subito i biglietti per il KLIA Express (7 euro a persona), il trenino che in mezz’ora ci porterà alla Stesen Sentral, la stazione centrale, da dove è possibile prendere la metropolitana o la monorail (il biglietto costa sui 1,20 – 1,60 RM, a seconda della distanza). Il trenino è nuovissimo, moderno e pulito; iniziamo a guardare incuriositi fuori dal finestrino; vediamo moltissimo verde, palme e giungla, che diminuisce man mano che ci avviciniamo alla città; qualche moschea, palazzi con i caratteristici tetti orientali, e già da lontano spiccano loro, le Petronas, insieme alla Menara Tower.

La Stesen Sentral è abbastanza caotica, non riusciamo a capire subito dove si prende la monorail; in effetti bisogna scendere al piano di sotto ed uscire dalla stazione, proseguendo un po’ a piedi sotto un caldo atroce.

Chiediamo indicazioni e sono tutti molto gentili, un signore addirittura ci accompagna lui stesso alla fermata. Scendiamo a Raja Chulan e l’Equatorial è lì a due passi; siamo sulla Jalan Sultan Ismail, una delle arterie principali di Kuala Lumpur, e lì sorgono diversi hotel. All’Equatrial sono tutti gentilissimi e ci assegnano subito la nostra stanza, all’ultimo piano, il sedicesimo; da lì vediamo, riflesse nel grattacielo di fronte, le Petronas. Doccia veloce ed usciamo subito, nonostante la stanchezza.

Prima tappa proprio le Petronas; le abbiamo già viste dal trenino e dalla nostra camera…Ma vederle da sotto è un’altra storia! Sono da paura, altissime, bisogna praticamente distendersi a terra per fare una foto e riuscire ad inquadrarle tutte!!! Facciamo una marea di foto ed entriamo nel Suria, il centro commerciale interno, distribuito su sei piani. Iniziamo ad entrare freneticamente da un negozio all’altro, decidendo di non comprare ancora niente, ma rimandare le compere al giorno successivo, dopo aver visitato anche altri posti.

Decidiamo di cenare in uno dei ristorantini che si trovano all’ultimo piano; ci colpisce il Little Wok, dove fanno dei grandi piatti di riso o noodle, serviti proprio nel wok, con pesce, pollo, verdure, spezie…Realizziamo solo dopo un bel po’ di aver cenato in due con 18 RM, bevande comprese (± 3,70!!!).

Ancora negozi, ci sediamo un po’ davanti all’ingresso del Suria ad ammirare le torri e scattare altre foto…Poi decidiamo di tornare in hotel.

9 agosto Appena svegli prendiamo la monorail fino a Medan Tuanku, con l’obiettivo di andare a vedere Little India; ci fermiamo nei tragitto a fare colazione e…Riusciamo a sbagliare strada, trovandoci in un quartiere che non ispira il massimo della fiducia…Cosicché, già stanchi per il caldo e l’afa eccessiva, decidiamo di rimandare la visita e trasferirci sulla Bukit Bintang, per rinfrescarci all’aria condizionata in qualche centro commerciale.

Questa via è al centro del Triangolo d’Oro ed è circondata da centri commerciali di ogni tipo, enormi. Entriamo in uno che vende solamente articoli d’elettronica e non resistiamo alla tentazione di comprare una macchina fotografica. Non si risparmia poi così tanto su questo tipo di merce, ma c’è comunque una leggera differenza, maggiore nella merce in saldo. Alcuni centri commerciali vendono grandi firme, altre merce più grossolana; in alcuni sembra di essere in un mercato al coperto, tanti sono le “bancarelle” e i venditori, altri sono decisamente più ordinati; insomma, ce n’è per tutti i gusti! Ci ritroviamo infine al Papillon; questo sarà l’ultimo che gireremo, perché trascorreremo l’intero pomeriggio qua dentro!!! È un centro commerciale di recente apertura, ed al suo interno ci sono più di 400 negozi! È enorme, e qui iniziamo seriamente a fare shopping! Ad una certa ora torniamo in hotel a riprendere un po’ di forze, ci rinfreschiamo con un bagno in piscina, poi torniamo al Suria, accaparrandoci quelle cose che avevamo visto ieri sera. All’ingresso troviamo persino esposta la moto di Valentino Rossi, e Dani inizia a fare 100 foto, da tutte le angolazioni possibili! Ceniamo sempre al Little Wok, stavolta noodle, e dopo un bel giro ci rilassiamo nel parco del KLCC, dove la fontana ogni tanto ci fa arrivare qualche piacevole schizzo, e continuando ad ammirare le Petronas, che spiccano argentate e illuminate nella notte, e lasciano decisamente senza parole! 10 agosto Stamattina è la volta delle Batu Caves; usciamo dall’hotel e ci fermiamo ad aspettare un taxi; nel frattempo si avvicina a noi un monaco buddista che, augurandoci inizialmente la pace, capiamo che, in cambio di un’immagine buddista o un braccialetto, vorrebbe qualche donazione…Il tassista che si ferma, per 80 ringgit ci accompagna alle Batu Caves, ci aspetterà per più di un’ora e ci riporterà poi in città. È di origine indiana, così inizia a spiegarci qualcosina sulla grotte, dicendoci che i 272 gradini che conducono in cima sono stati costruiti non molto tempo fa e che prima i fedeli, tra cui suo padre, si arrampicavano con delle corde per arrivare in cima.

Le Batu Caves distano 13 km da KL e sono il più importante sito indù della Malesia; è costituito da un complesso di grotte, sulla cima di un dirupo calcareo. L’ingresso al tempio è dominato da un’enorme statua dorata del dio Murugan, alta 43 metri e da qui inizia la ripida scalinata che conduce alla caverna principale, detta Caverva della cattedrale, alta ben 100 metri. Ci incamminiamo su per la scalinata, che si rivela più dura del previsto! Sarà il caldo afoso, ma già a metà io non ce la faccio più! Le grotte sono carine, meritano una visita, ci sono all’interno alcuni tempi e statue indù, e tra l’altro è anche pieno di scimmie che si avvicinano alle persone sperando di guadagnare qualcosa da mangiare! Ci facciamo riportare dal taxi alle Petronas, ormai il nostro punto di riferimento e mangiamo fish and chips in uno dei ristorantini del Suria.

Dopo pranzo passeggiamo un po’ nel parco del KLCC, prima di dirigerci alla volta di China Town. Prendiamo la monorail e scendiamo a Marajalela; poco dopo ci troviamo di fronte il tempio cinese di Chan See Shu Yuen e non lontano intravediamo l’inizio di Petaling Street; ci addentriamo così nel suo mercato del tarocco, dove si trova decisamente di tutto.

Qui contrattare è d’obbligo, in genere si riesce sempre ad arrivare alla metà di quello che propongono all’inizio. Chiaramente tutto taroccato, tuttavia alcune borse e scarpe sembrano fatti veramente bene. Percorriamo tutta Petaling Street e ci dirigiamo verso Merdeka Square, dove osserviamo sotto una piacevole pioggerella il palazzo del sultano. Ci dirigiamo poi per l’ultima sera alla volta delle Petronas, e più tardi torniamo in hotel a fare le valigie. Domani finalmente si va al mare! 11 agosto Stamattina la sveglia è alle 6 e 30, alle 7 ci aspetta fuori dall’hotel il taxi che per 80 ringgit ci porterà all’aeroporto. Ci vuole un’oretta, e, durante il tragitto, il responsabile dell’hotel che ci aveva chiamato il taxi, preso dal dubbio che avessimo un volo AirAsia, ci chiama tutto preoccupato per assicurarsi che l’autista ci avesse portato al terminal giusto. Tutto a posto invece, partiamo dal terminal M con la Malaysia Airlines, il volo parte puntualissimo.

Sorvoliamo la penisola malese, verdissima, e 55 minuti dopo atterriamo a Kota Bharu. All’aeroporto ci aspetta l’omino del Cozy Chalet, che tiene in mano un foglio di carta con scritto il mio nome e ci accompagna in pulmino a Kuala Besut (il tragitto dura un’oretta e possiamo vedere una realtà decisamente diversa da quella che abbiamo visto a Kuala Lumpur, fatta di piccole casette, baracche, negozietti e bancarelle lungo la strada, molta natura, piantagioni di palme), da dove parte la barca per poter raggiungere le isole Perhentian. La barca veloce in mezz’ora ci porterà a Perhentian Besar, siamo una decina di persone, e noi gli unici italiani; ci mettiamo il salvagente e così sembriamo propria una scialuppa di profughi! Le valigie e gli zaini vengono ammucchiati da una parte…Devo dire di aver temuto parecchio per la mia valigia, che più volte ha sobbalzato, rischiando di finire nel Mar Cinese Meridionale! La barca va velocissima, iniziamo a scorgere sempre più chiara la sagoma delle Perhentian e man mano che ci avviciniamo il mare cambia decisamente colore, uno spettacolo, e più ci avviciniamo alla riva più è sempre più celeste e trasparente! Siamo arrivati in paradiso! Ci lasciano su una piattaforma traballante di legno direttamente davanti al Coconut, dove sta la reception anche del Cozy. La nostra camera è l’ultima, la più alta di tutte, praticamente nella giungla; abbiamo un’ottima vista del mare, portiamo faticosamente le valigie in camera e corriamo subito a tuffarci! L’acqua è stupenda, limpida, trasparente e caldissima! Pranziamo al ristorante del Cozy e da qui in poi cammineremo sempre scalzi per tutta la settimana! (Anche nei ristoranti non fanno entrare con le scarpe, ma le fanno lasciare all’entrata!) Poi subito di nuovo in acqua. Nel pomeriggio decidiamo di andare a vedere la nostra prossima destinazione, il Perhentian Island Resort, un po’ più a nord. Ci avventuriamo via spiaggia e ci troviamo a dover superare degli scogli scivolosi, dove io cado subito subito graffiandomi tutta la gamba! Superato questo punto critico (poi scopriremo un sentiero nella giungla per superarlo!) arriviamo davanti al Mama, camminiamo fino alle rocce del Coral View e ci si apre davanti la bellissima baia del PIR! Torniamo indietro stavolta con il taxi boat (chiedono 5 – 10 RM a persona a seconda della distanza da percorrere, per andare nell’altra isola anche di più; con alcuni si riesce a contrattare, mentre altri hanno le tariffe fisse; di notte il prezzo è raddoppiato) e il nostro “tassista”, Rafi, ci propone di andare domani a fare snorkeling con lui.

Ceniamo al Coconut e scopriamo che la sera, come poi vedremo in tutti i ristorantini dell’isola, oltre alle varie pietanze proposte nel menù, c’è il barbecue, ed è possibile scegliere il pesce che si vuole e farselo cuocere (bastano 10-15 euro in due, e viene sempre servito con salse, riso, a volte patate e frutta).

Scopriamo inoltre che al tramonto il cielo si popola di pipistrelli, alcuni dei quali enormi; rimaniamo un po’ in spiaggia ad osservare le stelle, si vede anche la via lattea.

12 agosto Facciamo colazione, poi iniziamo ad ispezionare l’isola. Ci incamminiamo verso sud, arriviamo da Abdul Chalet, bungalow decisamente carini, e spiaggia poco affollata, così ci sistemiamo lì per un po’; facciamo anche un po’ di snorkeling, dove rimaniamo stupiti per quanti pesci ci sono. Vediamo pesci pagliaccio, pesci chirurgo, pesci balestra e molti altri coloratissimi.

Torniamo al Cozy per pranzare e nel pomeriggio ci aspetta Rafi ci aspetta per lo snorkeling. Per 35 RM a persona, maschera compresa (la mia si rompe proprio questa mattina!) ci porta a fare snorkeling, fermandosi in 5 punti: primo di tutti lo shark point, dove appena tuffati incontriamo subito 3 squali pinna nera, uno dei quali anche bello grande, che ad un certo punto viene in superficie e si avvicina a noi.

Dicono che non sono pericolosi, però è comunque parecchio inquietante vederseli girare intorno! Risaliamo in barca e stavolta ci fermiamo in un punto dove ci sono tanto coralli e piccoli pesci colorati, sembra di essere in un acquario! Risaliamo ancora e ci dirigiamo verso la baia del PIR, ottimo punto di avvistamento delle tartarughe, in quanto il fondo è pieno di alghe e vanno lì a mangiare. Rafi inizia a cercarle per farci tuffare vicino a loro, ne vediamo subito una che però perdiamo di vista, e poco dopo un’altra, così ci tuffiamo e nuotiamo un po’ con lei. Dopo averla persa di vista, risalgo sulla barca a prendere fiato e subito Rafi ne indica lì vicino una decisamente più grande, così mi rituffo subito e rimango ad osservarla per un po’ mentre sta mangiando, è enorme, dopo un po’ inizia a nuotare, sembra che voli, e viene in superficie per respirare, arrivano anche altre persone, così inizia a nuotare sempre più velocemente. Che emozione! Prossima tappa una baia lì vicino in cui Rafi ci dice si dovrebbero avvistare i grandi pesci napoleone, ma siamo sfortunati e non riusciamo a trovarli, in compenso l’acqua lì è limpidissima, verdissima, e vediamo un sacco di altri pesci. Ultima tappa le rocce vicino al Coral View, dove dovrebbero esserci i barracuda: non li vediamo, ma in compenso troviamo altri squali, stavolta piccolini.

13 agosto e 14 agosto Giornate dedicate completamente al relax. Ci avventuriamo a sud dell’isola e troviamo delle spiagge praticamente deserte. Scopriamo anche un piccolo bar sulla spiaggia, il Nia Cafè, che ci rimarrà nel cuore e in cui torneremo a mangiare anche nei giorni seguenti. Facciamo anche amicizia con dei pescatori locali; sono lì perché è il loro giorno di riposo, ci raccontano di loro, delle loro usanze, e del loro lavoro e sono molto curiosi di sapere di noi e dell’Italia.

15 agosto Stamattina lasciamo il Cozy Chalet e con un taxi boat ci trasferiamo al PIR.

Non ci danno la camera fino alle due, così lasciamo le valigie alla reception e ci fiondiamo subito in spiaggia. Il mare qui davanti è veramente uno spettacolo! Andiamo a mangiare al ristorante del Watercolors e mentre aspettavamo i menù Dani mi colpisce all’improvviso sulla testa: avevo un ragno giallo e peloso che mi camminava tra i capelli e non mi ero accorta di niente, se ci ripenso adesso, ancora mi vengono i brividi! Mangiamo riso fritto anche qui, buono, e dopo pranzo torniamo al PIR e prendiamo possesso della nostra nuova camera, in prima fila sulla spiaggia, con il mare a pochi passi.

Era molto più caratteristica quella del Cozy, anche se più spartana, e questa è anche decisamente vecchiotta. Però la posizione è stupenda, bellissimo uscire dalla camera e avere quella vista e il mare a due passi! Nel pomeriggio ci tuffiamo e poco dopo vediamo altre tartarughe, non lontane dalla riva, e nuotiamo un po’ con loro. Rimaniamo in acqua fino a tardi, si sta benissimo. Cena al ristorante del Paradise (si mangia bene ed è molto economico), poi ci fermiamo a chiacchierare tutta la sera con dei ragazzi bolognesi che avevamo già incontrato al Cozy.

16 agosto Realizziamo che forse è il caso di cambiare altri soldi, così in mattinata torniamo dalle parti del Cozy; lì vicino infatti c’è l’unico negozietto che permette di prelevarli tramite carta di credito, con una commissione del 10% sull’importo prelevato. Per quanto riguarda il cambio, invece, non ci sono problemi, quasi tutti gli hotel cambiano i soldi, anche se è molto meno conveniente che a Kuala Lumpur.

Già che siamo in zona ci dirigiamo al Nia Café a mangiare squid and chips; poi torniamo al PIR, e rimaniamo in acqua fino al tramonto.

Nel tardo pomeriggio inizia ad abbassarsi la marea e molti pesci rimangono intrappolati a riva; riesco a fotografare anche qualche pesce pagliaccio.

Stasera ceniamo al Mama, ottima scelta, infatti ci torneremo anche domani, ci fanno aspettare pochissimo per mangiare, cibo buono e prezzi bassi.

Non riesco a staccare gli occhi dal cielo, tantissime stelle e la via lattea… Di notte veniamo svegliati di soprassalto da dei rumori provenienti da sotto la nostra camera (le camere sono rialzate), probabilmente un varano, ma ci ha fatto comunque prendere un colpo! 17 agosto Ultimo giorno alle Perhentian. Decidiamo di avventurarci nella giungla; prendiamo il sentiero che conduce all’altra parte dell’isola, in pratica nella baia dove ci sono il Flora Bay e l’Arwana.

Ci inoltriamo nell’isola, è caldo, ma almeno lì c’è l’ombra degli alberi. Vediamo scoiattoli, varani, farfalle grandi e colorate, formiche enormi e dopo un po’ anche le scimmie! Ci scrutano dall’alto e ogni tanto si lanciano da un albero all’altro facendo cedere un sacco di foglie sopra di noi! Continuiamo il nostro cammino e dopo un po’ raggiungiamo il mare, che lì non è bellissimo. Un attimo di pausa e ci rimettiamo in cammino per tornare indietro.

Ci imbattiamo nuovamente nelle scimmie e questa sono vicinissime, rimaniamo in silenzio ad osservarle per un po’ e scattiamo un sacco di foto: c’è chi si riposa, chi gioca, chi si dondola dai rami, chi mangia e persino una piccola scimmietta albina che prende il latte dalla mamma! Che bella la natura! Arrivati al PIR subito un bel bagno per rinfrescarci della faticaccia e torniamo a mangiare al Mama che c’è proprio piaciuto.

Ultimo pomeriggio di relax per goderci fino alla fine questo paradiso e ultimo barbecue sulla spiaggia, stavolta al Coral View. 18 -19 agosto Alle 8 ci aspetta la barca veloce che ci riporterà sulla terra ferma. Arrivati a Kuala Besut scopriamo che il pulmino che doveva portarci in aeroporto a Kota Bharu non c’ha aspettato ed è già partito senza di noi…Ci prende il panico per paura di perdere l’aereo, dato che non abbiamo molto margine, ma il responsabile dell’agenzia del PIR ci dirotta sul pulmino del Bubu che sta per partire. Arrivati a Kuala Lumpur, dopo aver preso le valigie ci mettiamo alla ricerca di un deposito bagagli. Abbiamo il volo per Dubai alle 19:30, quindi quasi 5 ore di tempo, così vorremmo andare a vedere il circuito di Sepang che dovrebbe essere nei dintorni. Mentre cerchiamo di orientarci, ci si avvicina uno degli addetti dell’aeroporto che gentilmente di accompagna lui stesso al deposito bagagli e, spiegandogli l’intenzione di andare a vedere il circuito di Sepang, si offre di accompagnarci. Contrattiamo un po’ il prezzo e per 10 euro a testa chiama un suo collega che ci accompagna, ci aspetta per una mezz’oretta e ci riporta in aeroporto. Il circuito in linea d’aria è vicinissimo, ma in auto ci vuole una mezz’oretta per arrivare. Entriamo, nella speranza di vedere qualche pilota famoso che si sta allenando, ma ci sono solo alcuni ragazzi che corrono con le loro moto.

Il tizio ci riaccompagna in aeroporto. Anche stavolta fila lunghissima al check in, ma partiamo in orario e verso le 10 arriviamo a Dubai. Prima di uscire dall’aeroporto ci perquisiscono come se fossimo dei narcotrafficanti.

Dani finisce in mutande in uno stanzino, a me perquisiscono portafoglio, cellulare, macchina fotografica e persino un fazzoletto usato nella tasca dei pantaloni! Una perquisizione simile è toccata a tutti quei pochi europei che erano sul nostro volo e si fermavano a Dubai, mentre né gli uomini né le donne arabi chiaramente non sono state perquisiti! Sfiniti, riusciamo dopo un’ora ad uscire dall’aeroporto, dove ci aspetta l’omino del Lotus Hotel che è venuto a prenderci. Fuori fa un caldo allucinante, è quasi mezzanotte ormai, ma sono sicuramente più di 40 gradi, non si respira! L’hotel è ottimo, inizialmente l’avevamo scelto perché centrale, nel Deira, davanti ad una delle isole artificiali, così che volendo potevamo uscire a fare un giro e per vedere un po’ la città; ma, ormai senza forze, dopo una doccia veloce ci buttiamo sul letto. Veniamo svegliati dalla voce del muezzin che avvisa della preghiera e poco più tardi la sveglia ci ricorda che è ora di rimettersi in viaggio. Colazione a buffet, molto ricca, poi ci accompagnano all’aeroporto (tutti i trasferimenti erano compresi nel prezzo della camera!). Da quel poco che abbiamo visto Dubai non ci è piaciuta, né ci ha incuriosito; ci è sembrata una città, oltre che finta, anche molto grigia, piena solo di hotel, palazzoni, limusine, gioiellerie. Sfiniti dalla stanchezza e dal fuso orario si torna a casa…Ma con la consapevolezza di tornare presto da queste parti (stiamo già programmando un bel viaggio nel Borneo Malese)!!! Valentina e Daniele



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