Città, mare e tanta natura selvaggia: viaggio alla scoperta della terra di Sandokan

un viaggio vario, ricco di natura ma anche di storia, isole ancora incontaminate
Scritto da: giuliag72
città, mare e tanta natura selvaggia: viaggio alla scoperta della terra di sandokan

La Malesia è forse il più bel viaggio fatto da me e mio marito, un mix di città, cultura, mare e soprattutto natura. Non starò ad elencare tutte le bellezze della Malesia in quanto facilmente potete documentarvi da voi. Indicherò il mio itinerario ed eventualmente ciò che ci è particolarmente piaciuto o non piaciuto inserendo utili consigli e idee per la pianificazione del viaggio.

Diario di viaggio

Singapore

28-30/03 (Hotel 30 Bancoleen, 2 notti)

Singapore è ben collegata con l’aeroporto. Usare la metro è facile ed efficiente. Il costo della vita è paragonabile al nostro, ma mangiare costa meno se si opta per cibo locale. A Singapore è tutto pulitissimo, sicuro e ben organizzato, insomma una piccola Svizzera. Il clima è afosissimo, tanto da evitare di uscire nelle ore centrali della giornata, sicuramente peggiore di KL. Ho adorato la parte nuova della città, Garden by the Bay ed il Marina bay Sands.

Decidiamo di salire in cima al Marina bay Sands per l’aperitivo al tramonto presso il  Loung bar accedendo dalla torre numero 3. Non serve prenotazione ed in 5 minuti ci trovano un divanetto libero con una vista spettacolare. Il tiket non è economico, circa 30 euro, ma nel prezzo è compreso un voucher per mangiare, aggiungendo poco ceniamo li e devo dire inaspettatamente non male! Attendiamo il tramonto e i giochi di luci sulla baia che a mio parere sono imperdibili.

China Town carina ma edulcorata per i nostri gusti, quella di KL è molto più autentica. Visitiamo velocemente Little India e facciamo una passeggiata serale lungo il fiume nella zona di Clarke Quay. Per ragiondi di salute non riusciamo a visitare altro.

Borneo – regione del Sarawak

30/03-2/04/23 Kuching (Ranee boutique Hotel, 2 notti). Peraya Homestay con Borneo adventures (1 notte)

Raggiungiamo Kuching con volo da Singapore. Per le nostre tre gionate in Borneo decidiamo di acquistare in Italia due pacchetti con Borneo Adventure. Avendo solo tre notti a disposizione questo ci servirà per massimizzare i tempi ma avendo un paio di giorni in più consiglio di organizzarsi in loco, spendendo molto ma molto meno. Ci siamo pentiti di non avere dedicato almeno un giorno in piu alla regione del sarawak, i parchi da visitare sono davvero molti e tutti diversi.

31/03 Bako National Park. Il parco merita davvero, con il senno di poi avremmo pernottato in uno dei lodge nel parco per vivere una esperienza piu a diretto contatto con la natura. Molti animali si avvistano piu facilmente la mattina presto. I lodge di categoria più alta sono carini e con l’aria condizionata, sebbene sempre basici, ma economici e prenotabili in autonomia. Le guide sono sempre le stesse, ciaoè i ranger abilitati dal parco.

1-2/04 Semengoh e rafting sul fiume

La terza notte la passiamo presso Peraya Homestay, organizzata da Borneo Adventure, il programma prevede il primo giorno la visita a Semengoh per vedere gli oranghi e il villaggio di Anna Rais, il secondo giorno il bambù rafting.

Semengoh: è la ragione del nostro viaggio! Immaginate la nostra delusione quando dopo due ore di attesa gli oranghi non si sono fatti vedere. Dopo pranzo la nostra brava guida nonché proprietario della homestay (Valentino) ci ha proposto una modifica al programma, abbiamo saltato la visita al villaggio e siamo tornati a Semenngoh alle 14,00 per avvistare gli oranghi che non si erano fatti vedere nel turno delle 9,00. Mai scelta è stata più azzeccata, avvistiamo molto da vicino Edgar, uno dei maschi più grandi, in una zona inaspettata del parco e l’incontro soddisfa pienamente tutte le nostre aspettative!

Generalmete se gli oranghi se non si fanno vedere la mattina, si vedono facilmente nel pomeriggio, ma non è assicurato. Attenzione al periodo, ci sono 3-4 mesi in cui non si fanno proprio mai vedere perchè trovano facilmente da loro la frutta. Infatti la gente del posto se li ritrova nei frutteti dei giardini di casa, ma non a Semengoh.

Potete tranquillamente organizzarvi da voi la visita, magari abbianata al Sarawak Cultural village, entrambi visitabili in autonomia.

Peraya homestay: si tratta di una costruzione in paglia fatta come le tradizionali longhouse, costruita da Valentino a ridosso del villaggio e collegata ad esso da un tipico ponte di bambu. Ma sogggiornandoci ci si fa bene l’dea di come vivano le popolazioni locali nelle loro case tradizionali.

Contattate direttamente Valentino, il proprietario che è molto conosciuto in loco. I ragazzi che soggiornano con noi (studenti squattrinati) hanno speso pochissimo, a noi questi due giorni costano ben 350 euro! Piu 100 euro per il Bako National Park, e per fare le stesse  identiche cose. Valentino è simpaticissimo e fa sentire come a casa, facciamo la spesa insieme e cuciniamo cucinato nella homestay. La camera è spartanissima, solo un materasso sul pavimento, valentino ci da le lenzuola per farci il letto, il bagno è distante circa 50 metri e  raggiungibile tramite un piccolo sentiero di sassi, molto molto spartano. Mentre mangiamo ci è passato sotto i piedi un grosso scorpione, ed in quel momento ringrazio il cielo di non avere una camera arredata perchè prima di andare a letto ispezionato attentamente tutto, alzo il materasso, chiudo valigia e zaino e dormo tranquilla. Cerco di bere il meno possibile per non dovermi alzare di notte e farmi i famosi 50 metri nella giungla. Non è un’esperienza per tutti, ma nello stesso tempo la più bella di tutto il viaggio e la consiglio vivamente.

Rafting sul fiume: Il giorno saliamo barche di bambù, credetemi letteralmente costruite al momento. Ogni tanto ci fermiamo lungo le sponde del fiume per approvviagionarci di felci d’acqua, ananas, germogli di bambù, per poi cucinare tutto insieme ai malesiani sul un’ansa del fiume. BBQ e quasi tutto il resto viene cotto dentro le canne di bambù raccolte al momento, anche il tè viene preparato su una canna e poi servito in un bichierino di canna, anch’esso costruito al momento. Una vera emozione, tutto squisitissimo! Mio marito ha il coraggio d fare una nuotata nel fiume, io avendo avvistato un serpente d’acqua preferisco evitare.

Alle 16 rientriamo e ci portano direttamete in aeroporto per KL. Devo dire che al di la del costo eccessivo, Borneo Adventure è stata impeccabile nell’organizzazione. In aeroporto riusciamo a prendere senza troppe formalità un altro volo in pertanza un paio d’ore prima rispetto a quello da noi acquistato, tutto molto easy e veloce.

Kuching: è la nostra base alla scoperta della regione del Sarawak. Ha una piacevole passeggiata lungo il fiume dove la sera si svolgono giochi di luce e musica. Bellissimo il ponte pedonale di recente costruzione, che di sera si illumina con gichi di luci.

Kuala Lumpur (KL)

2-4/04/23  volo Kuching – kuala Lumpur (Element Hotel)

A KL ci siamo mossi comodamente sia con la metro (tutte le tipologie KTM, LTR e Monoreil) che con il grab. All’inizio sembra complicato ma capito meglio ci si sposta facilmente. Rimaniamo stupefatti dalla qualità dei servizi pubblici e dalla pulizia dei mezzi di trasporto, paragonabile a Singapore. A differenza di Singapore però KL è una vera metropoli, molto estesa e dispersiva, attraversata da grandi arterie stradali. Solo dopo un pò abbiamo capito quanto fossero comodi i tunnel sotterranei e i mezzi trasporto pubblici.

Batu Caves: in 20 minti da KL raggiungiamo le famose caverne, che distano una decina di km dal centro e sono praticamente inglobate nella città. Un paio d’ore in tutto bastano per salire la meravigliosa gradinata e visitare i templi all’interno. gradiamo quasi più la location dentro la caverna e la particolarità in cui sono stati costruiti questi templi che non i templi in sè. Sarebbe necessaria una guida per avere almeno una siegazione in più su questa cultura religiosa tanto distante dalla nostra. A dispetto di quanto letto non vediamo nemmeno una scimmia e questo ci dispiace.

Verso fine mattina prendiamo un grab in direzione del tempio cinese di Thean Hou, che non troviamo per la verità particolarmente interessante e dovendolo raggiungere apposta data la distanza da tutto, credo non ne valga la pena. Sin Sze ya temple invece è molto bello e antico.

Passiamo la serata al Jalan alor, la famosa via dello street food, e lo è davvero dati i numerosissimi locali e bancherelle. Stride completamente con il quartiere moderno di KLCC e vale assolutamente la  visita. La zona è lastricata di localini dove mangiare e bere quacosa e anche di centri massaggi per i piedi.

Il giono visitiamo la Menara Tower. Abbiamo prenotato con anticipo la salita alla torre da cui si gode un panorama credo ancor piu bello di quello dalle Petronas. Il biglietto acquistato con anticipo comprende anche la Sky box. Si tratta di un cubo di vetro (2 in realtà cubi posti sui lati opposti della torre) sospesi nel vuoto, non adatto a chi soffre di vertigini. È scuramente un’attrazione moltop turistica, con il relativo costo, ma ne vale comunque la pena. Scesi dalla torre ci dirigiamo a piedo alla vicina Canopy walking del KL Forest Eco Park. Non capisco davvero le recensioni di questo posto. Nulla di speciale, assolutamente banale la passerella ed estramamente costoso il biglietto. Potrebbe valerne la pena solamente con bambini piccoli e soprattutto se non avete visitato alcuna foresta malesiana, altrimenti evitatela!

KLCC: il quartiere delle petronas ed il parco adiacente alle torri merita assolutamente la visita. Noi ci limitiamo ad un veloce giro dentro il centro commerciale Suria, nulla di trascenden6tale ma per farsi un’idea va bene. Acquistiamo della frutta fresca e attendiamo il tramonto comodamente sdraiati sull’erba del parco KCLL. Alle 20 ogni giorno iniziano i giochi di luci e musica, attrazione un po’ datata ma comunque molto suggestiva. Le Petronas risalgono ormai agli anni ’90 ma restano bellissime ed imponenti, costruite con uno stile inconfondibile ed un acciaio quasi abbagliante.

Stanchi della cucina malesiana abbiamo optato per la cena al ristorante Thailandese Malai, la migliore cucina thai mai provata (anche in Thailandia).

Redang

  • 4-06/04/23 Redang (Coral Redang Island Resort)
  • 4/4/23 volo KL – Kuala Terengganu
  • Taxi da Kuala Terengganu a Merang Jetty (1 ora)
  • Barca da Merang Jetty a Redang Island  (1 ora)

Inizialmente il nostro programma prevedeva un volo diretto Singapore-Redang con la piccola compagnia Sky airways. Avevo dei seri dubbi sull’affidabilità di questa nuova compagnia ma era l’unica a fare questa tratta che obiettivamente avrebbe fatto risparmiare parecchio tempo, così abbiamo cancellato la tappa su Melaka (purtroppo ma dato il poco tempo a disposizione una scelta la si deve fare) ed inserito Redang.

La compagnia un mese prima della partenza ci cancella il volo ed essendo solo 3 volte la settimana optiamo per un volo su Kuala Terrenganu e trasferimento taxi e barca. Alla fine ci va bene comunque perchè questo trasferimento è piu veloce e semplice di quanto sembri e anche molto più economico. Sky airwas peraltro ci ha risarcito completamente. Per una giusta programmazione meglio arrivare all’aeroporto di Terrenganu prima delle 13, perchè gli ultimi traghetti partono sulle 15-16 per Redang. Taxi boat privati esistono, ma costano molto di più.

Inserire Redang oltre a Perhenthian non è un doppione perchè le isole sono molto diverse, non solo per le caratteristiche morfologiche di rocce e spiagge, quanto per l’atmosfera che si respira. A Redang si percepisce più l’idea del paradiso isolato. Non ci sono taxi boat ma bisogna affidarsi ai vari diving/snorkling center sparsi lungo la spiaggia. Noi troviamo un giovane malesiano disponibilissimo che ci porta in barca ovunque (si trova facilmente perché è proprietario dell’unico negozietto lato scogli della spiaggia di Long beach che si chiama “Aurora” (nome peraltro anche della figlia e della barca, in onore del suo idolo Eros Ramazzotti.). Normalmnte in alta stagione porta una decina di turisti, in aprile solo noi due, per la modica cifra di 15 euro al giorno.

Da fare la traversata dell’isola a piedi verso la spiaggia adiacente al Tahara Resort, il sentiero parte dietro il Coral Redang Island Resort ed è ben segnalato perché è la pista dei Kart. In 40 minuti si raggiunge la desertissima spiaggia, indispensabili buone scarpe ed acqua a sufficienza. Solo noi e le tartarughe marine a pochi metri da riva. Oltre agli oranghi questa è stata l’emozione più grande, anche perché arriviamo addirittura toccarle e a nuotare lentamente insieme a loro, incredibile.

Durante il traking avvistiamo diversi varani, più che altro visto la coda perchè sono molto schivi e fuggono velocemente. Tentiamo di visitare il villaggio ma purtroppo è tutto chiuso fino al tramonto a causa del Ramadam.

Indimenticabile l’alba che ci godiamo ogni mattina dalla camera dell’hotel!

A differenza di Perhentian qui abbiamo mangiato malino, quasi tutti mangiano dentro i resort, qui il turismo è concepito più stanziale e meno itinerante, più da famiglia che chiedono pensione completa che per spiriti liberi come noi. Ragione per la quale nonostante l’atmosfera paradisiaca abbiamo preferito le isole Perenthian.

Isole Perenthian (Besar)

  • 6/04/23 traferimento tramite taxi boat privato da Redang a Perenthian Besar
  • 6-9/04/23 (Perenthian Island Resort)

Essendo un taxi privato paghiamo parecchio, 500 RM. Tempo navigazione 1 ora, ma è l’unico modo per evitare il trasferimento via terra.

La migliore delle soluzioni a Perenthian Besar è il PIR, solo colazione, poi ci si sposta a piedi lungo la spiaggia ci sono tre buoni ristorantini. È un tre stelle, nulla di più, ma lo chalet fronte spiaggia è impagabile. Non aspettatevi grandi servizi, pulizia nello standard malese, se non chiedete non rifanno neppure il letto. Probabilmente si trovano standard migliori a Kecil ma la spiaggia piu bella è quella del Pir.

Dal PIR è possibile camminare lungo la spiaggia e per un breve tratto all’interno fino al Tuna e ad Abdul Chalet. Ma purtroppo il sentiero é poco agibile. Cosi prendiamo un taxi boat e poi raggiungiamo a piedi la punta sud di Teluk Kake dove ammiriamo uno splendido tramonto. Torniamo a piedi verso Abdul e poi un breve tratto di taxi notturno. Qui lo prendono abitualmente ma secondo me è pericoloso quindi lo abbiamo fatto solo una volta e per un brevissimo tratto. Si mettono un faro in testa e navigano al buio.

Le proposte di snorkeling sono due, noi le abbiamo fatte entrambe. La piu bella è qualla che comprende Rawa island e Tukung Buring Island (dove avvistiamo un branco di pesci napoleone), bello è anche Nemo point (pieno zeppo di anemoni e piccoli pesci papagallo), shark point dove si vedono i piccoli squali pinna nera da barriera. Al rientro dal giro ci facciamo lasciare dopo Nemo point all’adiacente villaggio, dove pranziamo e compriamo della frutta. Qui adattandosi è possibile mangiare qualcosa e visitare la moschea.

Nel pomeriggio ci prepariamo per la passeggiata che da Long beach porta alla sommità di Kecil fino alla pala eolica, da qui parte una scalinata che scende sul versante opposto ma che è agibile solo fino ad una certo punto, poi è distrutta e si deve tornare indietro. Ma ne vale la pena perchè da qui la vista è spettacolare. Andata e ritorno sempre dalla stessa parte in circa 1 ora e mezza di tracking.

L’ultimo giorno in 5 minuti di taxi boat ci facciamo portare alla vicina turtle beach e prelevare dopo due ore (questa spiaggia è deserta e dovete concordare il ritorno prima). Solo noi e un pic nic sotto l’albero con qualche  mango comprato il  giorno prima al villaggio di Kecil. Dopo qualche minuto sopra le nostre teste si presentano un decina di scimmiette presbiti dagli occhiali, carinissime!

Migliore ristorante di Besar tra quelli provati il Mama’s ed il Tuna bay. Kecil era piena di baretti ma di basso livello e a mio parrere long beach è più trasandata e meno bella delle altre spiagge che abbiamo visitato, anche se ci sono un paio di trutture di alto livello.

09/04/23 trasferimento in barca da PIR a Kuala Besut e poi taxi fino all’aeroporto Kota Barhu

Volo Kota Barhu- Kuala lumpur

Kuala Lumpur

9/04/23 Kuala Lumpur (Four Point Sheraton Hotel)

Preferiamo passare l’ultima notte a KL anzichè tornare direttamente a casa perchè avevamo letto di rischi di mare grosso, ritardi nel collegamento tra isole e terraferma. Essere prudenti in questo caso non è sbagliato. Per la nostra ultima giornata a KL scegliamo un altro hotel, sia perché pernottare in un diverso hotel per noi è parte inegrante della scoperta e del viaggio, sia perché abbiamo dedicato la serata del 9 e l’intera giornata successiva ad na parte della città diversa, china Town e zona Merdeka.

L’hotel, oltre ad averci regalato la migliore colazione di sempre, si trova nel bel mezzo del quartire di China Town e la nostra camera gode della meravigliosa vista sul nuovissimo grattacielo che viene soprannominato KL 118, per il numero dei piani. Appena terminato è il secondo grattacielo più alto al mondo e svetta tra le basse costruzioni intorno, lascia senza parole! Usciti dal portone di ingresso dell’hotel si è immersi nei murales e nell’atmosfera magica di questo quartiere. Petalin Street va vista ma non è la parte migliore a mio parere, anche se si possono fare dei veri affari comprando falsi fatti davvero bene. Rispetto alla china town di Singapore ha un sapore più autentico ed una carattere tutto suo, dato dalle gallerie d’arte sparse qua e la, dai numerosi murales e dall’architettura coloniale. Di sera poi le lanterne rosse illuminano le viuzze e la rendono magica.

Il giorno seguente visitiamo il quartiere cinese ed indiano. Il tempio Sri mahamariamman purtroppo era chiuso per restauro, anche la facciata era coperta da impalcature e non siamo riusciti a visitarlo. Merdeka Square non è nulla di che ma a mio parere va visitata, non fosse altro per l’architettura coloniale dei dintorni.

Carino il Central Market, mercato coperto per acquistare qualche regalino. Decidiamo di visitare il mercato di Chow kit, molto verace e certamente non turistico. Ovunque andiamo ci prefiggiamo di visitare i mercati piu autentici che ci sono,  luoghi che più di ogni altro raccontano di un popolo e della loro cultura culinaria, la nostra grande passione. Qui compriamo una grande quantità di frutta che imbarchiamo in aereo e portiamo a casa come souvenir per la nostra famiglia. È stato divertente riconoscere su unternet le strane varietà di frutta ed assaggiarle insieme a loro una volta tornati a Treviso.

10/04/23 volo Kuala Lumpur – Venezia h.23,15 – arrivo 11/04 h 8.30

Informazioni utili

Clima

Il periodo scelto è aprile. Nonostante le titubanze iniziali dovute alla paura di trovare brutto tempo, soprattutto nelle isole, abbiamo scelto questo periodo. E abbiamo fatto bene. La stagione nelle isole è iniziata da appena un mese e spesso ci siamo trovati gli unici turisti in spiaggia. Molto diversa la situazione in agosto, a detta dei vari Malesi con cui ci siamo confrontati. In generale non abbiamo trovato pioggia, 3-4 volte in tutto ma è durata poco e non ci ha cambiato i programmi. Certo l’umidità è molto alta e si è sentita soprattutto a Singapore e durante i nostri trekking nel Borneo.

Ramadan

È periodo di Ramadan e questo ci facilita in quanto i musulmani difficilmente vanno in vacanza in questo periodo, dovendo osservare il digiuno fino al tramonto. In questo modo abbiamo evitato il periodo di maggiore turismo. In generale la religione musulmana è osservata dalla stragrande parte della poppolazione ma solo nelle isole lo è in modo un pochino più integralista, ma nulla dei esagerato se paragonato ad altri paesi musulmani, dove le moschee si fanno sentire molto di piu. La popolazione è molto cortese e la gente sempre disponibile ad aiutare.

Guide turistiche e servizi

Una cosa che abbiamo imparato è che in Malesia il turismo e le strutture sono gestite interamente dai malesiani, con standard e servizi livellati verso il basso. Le guide sono mediamente preparate ma mai al top, sia che le abbiate prenotate da casa a cifre esorbitanti, sia che le abbiate trovate sul posto. Non ho visto in Borneo e nemmeno sulle isole strutture gestite da stranieri. I taxi boat hanno lo stesso prezzo ovunque lo prendiate, sia davanti all’hotel 4 stelle che presso la più economica delle strutture. Ciò da una parte facilita le cose, dall’altra bisogna abbassare le pretese soprattutto sulla preparazione dei ranger nei parchi o degli accompagnatori per lo snorkling nelle isole.

In generale il livello di pulizia e servizi malesi è inferiore al nostro, eccezione fatta per le catene di hotel medio-alte delle grandi città.

Snorkeling

Non facciamo immersioni ma lo snorkeling a nostro parere è favoloso, paragonabile solo al Mar Rosso e il migliore tra i mari tropicali che abbiamo visitato (Phuket in Thailandia, Phu Quoc in Vietnam, Boracay nelle Filippine, Martinica, Seyshell, Zanzibar). Le isole sono da visitare ora, prima che arrivi il turismo di massa. Purtroppo abbiamo visto numerosi cantieri, strutture  anche deturpanti il paesaggio, non oso immaginare cosa sarà del fondale che ora è incontaminato. Purtoppo la gestione rifiuti e del turismo malesiano non è delle migliori.

Cucina malesiana

Nonostante ci piaccia la cucina orientale in genere, quella malese è un po’ insipida e ci è piaciuta meno certamente di quella vietnamita, thai, indiana o cinese. Non è il loro punto forte.

Air Asia

È davvero affidabile, economica e offre buoni servizi per essere una low cost, soprattutto se paragonata a ryanair. Molto flessibile. Ci è capitato di arrivare con anticipo di 2 ore e ci hanno caricato nel primo volo disponibile senza problemi, cosa che ci è accaduta anche in Vietnam, sempre con Air asia. Abbiamo preso 4 voli interni che a prima visa potrebbero sembrare tanti, in realtà abbiamo risparmiato molto tempo, sono economici e davvero al top!

Costi

La Malesia è economica ma non tanto quanto Vietnam, Thailandia, Indonesia o Filippine. Il costo degli aerei per spostamenti interni invece è veramente basso.

Costo totale della vacanza per 2 persone: 4100 euro

  • Volo Turkish Airlines: 1210 euro
  • Hotel: 1430 euro
  • 4 Voli air asia: 278 euro
  • Supplemento bagagli air asia: 66 euro
  • Borneo adventure (Bako National Park day trip e Peraya 1 NT): 454 euro
  • Assicurazione sanitaria: 210 euro
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