Alternativa Langhe
Questa volta la nostra meta non è il mare, ma un alternativo Piemonte: in fondo per oziare in spiaggia ci sarà tempo per tutta l’estate e poi si prevede il pienone in tutte le zone costiere italiane, quindi, onde evitare il turismo di massa, insieme ad una coppia di amici studiamo un itinerario che ci porterà a visitare il territorio piemontese a cavallo tra le province di Cuneo, Asti ed Alessandria, per apprezzare luoghi a noi sconosciuti e trascorrere, perché no, un week-end alternativo alla scoperta di sapori e tradizioni diverse dalle nostre.
Caricati i nostri esigui bagagli, in moto si viaggia leggeri, e fatto il pieno di benzina, partiamo di primo mattino, imboccando l’entrata in autostrada, direzione Genova, per poi raggiungere Alessandria, dove finalmente ci immergeremo nel territorio delle Langhe.
Effettivamente le nostre previsioni si rivelano azzeccate e, mentre percorriamo in tutta tranquillità un’autostrada quasi deserta, nella corsia opposta alla nostra una coda infinita di villeggianti aspetta pazientemente di muoversi per raggiungere la costa ligure.
La nostra prima meta è Santo Stefano Belbo, un paese in provincia di Cuneo, famoso per aver dato i natali allo scrittore Cesare Pavese; è qui che abbiamo deciso di pernottare ed abbiamo prenotato un agriturismo appena fuori dal paese, La bella estate, dal nome di uno dei più famosi romanzi dello scrittore. Qui lasciamo i bagagli, ci sgranchiamo un po’ le gambe e ripartiamo subito, rimandando la visita al paese che ci ospiterà al nostro ritorno nel tardo pomeriggio, avendo deciso di cenare comunque nelle vicinanze dell’agriturismo.
Saliti in moto ci lasciamo coinvolgere dalla bellezza del paesaggio: dolci colline coltivate a viti (questa è la patria del Barbera) cedono il posto a paesini piccoli ma ordinati, spesso raccolti attorno alla piazza principale, alcuni abbarbicati sulle cime delle colline, altri placidamente distesi a valle. Prima tappa Costigliole d’Asti, tra la zona delle Langhe e il Monferrato, che ci attira con il suo imponente castello che domina il paese. Appena arrivati ci rendiamo conto di non essere i soli provvisti di casco: infatti nella piazza del paese c’è un motoraduno, con tanto di stand, musica e motociclette tirate a lucido in bella mostra davanti a noi. Naturalmente i ragazzi ne approfittano subito per dare un’occhiata agli ultimi modelli e, soprattutto, alle moto più accessoriate, alcune delle quali davvero originali. Ci incamminiamo, poi per una visita al paese, ma, complice anche il giorno di festa, non c’è molto da vedere, se non il castello, che comunque non è possibile visitare; anche le chiese sono tutte chiuse, quindi, visto che la fame comincia a farsi sentire, ci fermiamo a mangiare qualcosa in un bar e proseguiamo il nostro giro.
Ancora qualche chilometro ed arriviamo ad Asti, capoluogo d provincia, dove, parcheggiate le moto, ci rechiamo a visitare il centro storico, anche questo quasi deserto; la città è ricca di palazzi e chiese, esempi di architettura medievale e barocca, inoltre è la patria di Vittorio Alfieri e la sua memoria è viva nella città anche grazie al Teatro Comunale intitolato a suo nome. Anche qui ci limitiamo ad una passeggiata per il centro guardando dall’esterno i monumenti cittadini, dato che è tutto chiuso.
Nel tardo pomeriggio cominciamo ad avvertire i primi segni della fatica, dovuti alla levataccia mattutina e ai chilometri percorsi in moto, quindi rientriamo verso l’agriturismo e, dopo una doccia rinfrescante e una sosta rilassante ad ammirare il tramonto in collina, ci dirigiamo verso Santo Stefano Belbo per visitare la cittadina e per cercare un posto dove cenare. Dalla piazza principale ci muoviamo nelle diverse direzioni cercando un centro storico, qualche monumento interessante, ma alla fine ci rendiamo conto che si tratta di un paesino davvero piccolo, senza nessuna attrazione turistica, se non la casa natale di Cesare Pavese, così ci arrendiamo e aspettiamo l’ora di cena godendoci un abbondante aperitivo in un affollato bar che si affaccia sulla piazza. Per cenare, visto che in centro non troviamo una grande scelta di ristoranti, ci accomodiamo al tavolo di un’enoteca che ci sfama adeguatamente, anche se i piatti che offre non sono propriamente di tradizione piemontese.
Il mattino seguente, dopo una dormita ristoratrice ed un’abbondante colazione, rimontiamo in sella per affrontare una giornata alla scoperta delle Langhe e del Monferrato. Ci dirigiamo subito in direzione di Alba, cittadina nota per il suo tartufo e per il Dolcetto, un vino rosso corposo e gradevole. Al nostro arrivo ci rendiamo subito conto che è giorno di festa: in città, infatti, si sta svolgendo una fiera, e una folla di gente si riversa nelle vie principali del centro storico, tra bancarelle, stand gastronomici e artisti di strada. Visitiamo Alba, soffermandoci in Piazza Risorgimento, ad ammirare l’imponente Cattedrale e il Palazzo Comunale che dominano la piazza, vero e proprio fulcro cittadino. La città ancora oggi è sicuramente il centro principale delle Langhe e nel corso dei secoli ha sempre mantenuto un ruolo storico molto importante, come testimoniano i numerosi edifici cittadini, dalle torri medievali ai palazzi risorgimentali. Naturalmente la nostra passeggiata include anche numerose soste alle varie botteghe gastronomiche, dove il vino e i tartufi in bella mostra nelle vetrine attirano la nostra attenzione. Dopo la visita ad Alba riprendiamo le moto per immergerci pienamente nella campagna delle Langhe: le strade digradano dolcemente per poi risalire sulla cima delle colline e i colori sfumano dal verde al marrone, in netto contrasto con un cielo azzurro e terso; intorno a noi tanti piccoli paesini, incastonati sulle colline, costruiti attorno a castelli o ai campanili delle chiese e, soprattutto, un infinita serie di vitigni, curati dalle mani esperte ed amorevoli degli abitanti di questo territorio che hanno saputo produrre vini ormai famosi nel mondo, come il Dolcetto, il Barbera, il Barbaresco e soprattutto il Barolo, considerato il re dei vini. Deliziati da questo paesaggio, decidiamo di fare una sosta a La Morra, incantevole borgo da cui si gode una splendida vista su tutto il territorio, con le Alpi innevate a fare da sfondo. A La Morra visitiamo anche una fornitissima cantina comunale e la piccola piazza principale, dove le autorità cittadine sono ben rappresentate dalle settecentesche chiese di San Martino e San Rocco e dalla coeva facciata del Palazzo del Comune. Lasciata La Morra, sempre tra splendidi paesaggi continuiamo il nostro giro; purtroppo, durante la giornata siamo costretti a fare diverse variazioni di percorso, in quanto le violente piogge che hanno investito la zona nei giorni precedenti hanno provocato diverse frane e molte strade sono tutt’ora chiuse; questo, però non ci impedisce di raggiungere, trovando strade alternative, la prossima tappa del nostro viaggio: la cittadina di Barolo. Già a prima vista Barolo si presenta come un luogo molto caratteristico, dove il vino e il turismo rappresentano, senza dubbio, il fulcro dell’economia del paese. Ristorantini, enoteche, negozietti di souvenir sono ad ogni angolo di strada e molti turisti si lasciano tentare dalle degustazioni di vini e dagli assaggi dei prodotti caratteristici della zona. Il paese è costruito attorno al famoso castello dei Marchesi Falletti, castello che viene fatto risalire al X secolo e che oggi, di proprietà comunale, ospita un museo e l’enoteca regionale de Barolo; purtroppo è chiuso e dobbiamo rinunciare alla visita. Decidiamo quindi di fermarci a mangiare qualcosa, per poi proseguire spediti il nostro tour delle Langhe. Il nostro itinerario ci porta a Bra, altra cittadina nel cuneese. Qui ci fermiamo per fare una breve passeggiata nel centro storico ed ammirare la splendida piazza Caduti per la Libertà; da Bra decidiamo di fare ritorno verso l’agriturismo, per riposare un po’ prima di cena, ma, sulla strada del rientro, prima di arrivare a Santo Stefano Belbo veniamo attratti dal piccolo borgo di Neive, considerato, non a torto, tra i borghi più belli d’Italia: di impianto medievale, con i suoi eleganti palazzi dai tetti rossi e i torrioni, da Neive di gode una favolosa vista sulle colline circostanti. Anche qui abbiamo la fortuna di trovare un mercatino in cui sono esposti svariati prodotti artigianali ed uno stand gastronomico dai profumi davvero invitanti. Da Neive, in pochi chilometri arriviamo finalmente alla base, dove ci concediamo una serata davvero rilassante con una cena nel ristorante dell’agriturismo, dove il nostro palato viene deliziato con i piatti della cucina tradizionale della zona, il tutto accompagnato da un ottimo vino che viene prodotto dai proprietari del nostro agriturismo che hanno anche un’azienda agricola: tra formaggi, marmellate, salumi, tortellini e arrosti, non ci facciamo mancare niente, consapevoli del fatto che sarà la nostra ultima serata in questi posti meravigliosi.
Al mattino seguente, ancora sazi dalla cena della sera prima, ci limitiamo ad una colazione leggera e, dopo aver acquistato alcune bottiglie di vino locale da portare a casa come souvenir, ci prepariamo al viaggio di ritorno. Lasciamo il Piemonte con una punta di nostalgia, certi di aver trascorso un fine settimana piacevole e rilassante, di aver visitato luoghi ricchi di cultura e di tradizioni antiche e torniamo a casa un po’ più ricchi dentro, con tante cose da raccontare e foto da fare vedere ai nostri amici.