Kuala Lumpur e Redang, selamat datang

Quello con la Malesia è stato “un grande incontro”. La scoperta di un mondo affascinante e suggestivo. Ogni angolo una sorpresa. E lo si capisce già all’aeroporto, il più moderno e tecnologicamente avanzato del mondo e dove il vetro e le trasparenze dominano su tutti gli altri materiali e le altre concezioni adottati per la costruzione....
Scritto da: nadia tarantino
kuala lumpur e redang, selamat datang
Partenza il: 17/08/2007
Ritorno il: 01/09/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 3500 €
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Quello con la Malesia è stato “un grande incontro”. La scoperta di un mondo affascinante e suggestivo. Ogni angolo una sorpresa. E lo si capisce già all’aeroporto, il più moderno e tecnologicamente avanzato del mondo e dove il vetro e le trasparenze dominano su tutti gli altri materiali e le altre concezioni adottati per la costruzione. Kuala Lumpur è fuori da ogni misura: grattacieli, grandi strade urbane sempre trafficate, marciapiedi invasi da gente di ogni razza e colore, megacentri commerciali a otto-dieci piani, migliaia di metri quadrati per lo shopping, ristoranti affollati a qualsiasi ora. Sul caos domina l’eleganza assoluta delle Petronas, le twin towers di nuova generazione, realizzate appena un decennio fa. 452 metri di architettura moderna che rappresenta una delle opere più imponenti mai costruite al mondo. Lo skybridge, a quasi 200 metri di altezza, collega le due torri e offre un panorama mozzafiato. L’ingresso è gratuito, su appuntamento, ma solo a patto che si riesca a stare in fila (anche due ore) già delle otto di mattina per accaparrarsi uno dei cinquecento ticket giornalieri per la visita. Le Petronas illuminate, di sera, sono fantastiche. Niente effetti fantasmagorici ma un’illuminazione bianca, quasi lunare, che conferisce ai due grattacieli un aspetto sobrio e raffinato. Di grande impatto la Menara KL Tower, 421 metri su cui svetta il ristorante girevole. Con un po’ di fortuna si può trovare un tavolo libero per il pranzo o per la cena e gustare un buonissimo sushi mentre il panorama cambia continuamente immagine grazie alla piattaforma ruotante che completa il giro in un’ora. Il conto è una sorpresa: l’equivalente di 17 euro. Così come sono una sorpresa i costi delle corse dei taxi e dei mezzi di trasporto pubblico, i costi degli alberghi, i prezzi nei negozi compresi quelli delle grandi firme della moda. Chinatown ha le sembianze degli altri quartieri cinesi sparsi nel mondo: insegne colorate mescolate tra loro, bazar di merci di ogni tipo, l’odore nauseabondo di fritti che esce da bettole e ristoranti, locali con grandi poltrone per la riflessologia plantare offerta a meno di 5 euro. Il quartiere cinese si trova a ridosso di Bukit Bintang, zona pittoresca dove convivono diverse etnie: ci sono cinesi, malesiani, filippini, indiani, qualche africano. Bukit Bintang è molto frequentata per via della forte concentrazione di grandi centri commerciali e offre scorci di autentica vita locale. La zona si sveglia alle 10.00 del mattino e, la sera, va a letto molto tardi. Discoteche, bar e ritrovi restano aperti fino a notte fonda. Muoversi a Kuala Lumpur è quanto di più semplice possa esserci. Spostarsi a piedi è agevole e non richiede cartine visto che le principali attrazioni sono tutte segnalate lungo le “Jalan”. Le stazioni della monorotaia – che non copre tutta la metropoli – sono facilmente individuabili così come quelle della metropolitana che si stende da un lato all’altro della città e per questo risulta il mezzo di trasporto più affollato. I prezzi sono stracciatissimi in ogni caso. La capitale è letteralmente tappezzata di bandiere: ce ne sono di tutte le misure ovunque per i festeggiamenti del cinquantesimo anniversario dell’indipendenza dalla Gran Bretagna. Il cuore della festa è Dataran Merdeka dove si trova il Sultan Abdul Samad Building, sede del palazzo presidenziale e dove è collocato uno dei pennoni più alti del mondo. La bandiera sventola in segno di orgoglio e forte appartenenza e rappresenta il simbolo dello sviluppo e del futuro del Paese.

Dopo alcuni giorni trascorsi nella capitale, trasferimento al mare. 45 minuti di volo per raggiungere Kuala Terengganu, un quarto d’ora di auto per arrivare all’imbarco di Merang, un’ora di barca veloce per mettere piede sulla straordinaria isola di Redang. Due resort con ogni comfort: uno isolato sulla spiaggia di Teluk Dalam Kecil, l’altro sul versante opposto, sulla spiaggia di Pasir Panjang Kecil. Lungo questa lingua di sabbia bianchissima che prosegue, superata una curva naturale scavata da uno sperone, con la spiaggia di Pasir Panjang (o Long beach) si trovano altre strutture alberghiere, molto modeste e non sempre attrezzate. Il mare di Redang somiglia tantissimo a quello delle Maldive: le tonalità di blu si confondono tra loro dando vita ad uno spettacolo magnifico, l’acqua è trasparente e anche senza immergersi è possibile osservare centinaia di pesci di ogni forma, colore e dimensione. La spiaggia divide il mare dalla foresta: scenario suggestivo. La vegetazione è molto fitta, caratterizzata da piante secolari e da arbusti rigogliosi che solo a sprazzi lasciano filtrare il sole. Varani, scimmie, scoiattoli e farfalle giganti sono tutt’altro che timidi: meglio però non fidarsi. L’escursione nella foresta, capeggiata da una guida locale che impugna un machete (incontri indesiderati, infatti, non sono esclusi) è una bella esperienza. Scarpe comode e abbigliamento leggero (l’afa è insopportabile) per scavalcare gli arbusti, camminare sui massi e affrontare gli scoscendimenti. Il percorso è l’unico modo per spostarsi a piedi dalla spiaggia di Pasir Panjang a quella di Teluk Dalam Kecil e viceversa, e dunque l’unica alternativa al mare. Mare, a Redang, abitato da alcune famiglie di squali, facili da vedere senza allontanarsi eccessivamente dalla spiaggia. Da non perdere l’escursione al parco marino sull’isola di Pulau Pinang, a sud di Redang. Il tragitto in barca dura una ventina di minuti. Mai visti tanti pesci tutti assieme. Redang è l’ideale per una vacanza all’insegna della natura e della tranquillità. Il resort Laguna è curato, molto pulito, accogliente. Due ristoranti: uno al piano terra dove si mangia, tra le altre cose, dell’ottimo pesce a prezzi incredibili; l’altro al piano rialzato, frequentato per la maggior parte da cinesi, e perciò riservato esclusivamente alla cucina cinese. Il personale del resort è molto discreto, gentile e pronto ad accontentare ogni richiesta. Pochi giorni e una piccola dose di disponibilità ricambiata per stringere amicizia con ragazzi e ragazze giovani, perlopiù provenienti da Indonesia e Filippine, che trattano gli ospiti con riguardo ed entusiasmo. Qualsiasi descrizione di Kuala Lumpur e Redang, anche la più curata e attenta, non sarà mai capace di restituire la vera immagine dei luoghi. Vacanza straordinaria. Selamat Jalan!



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