Cuba, 22 giorni, 5 anni dopo

Cosa si può dire in più di quanto non si sia già detto, letto e sentito su Cuba? Poco, quasi nulla, tenendo conto che si sta parlando ad una comunità di viaggiatori… ma modestamente anche noi pensiamo di poter dare il nostro piccolo contributo di carattere squisitamente “tecnico”, e ci mancherebbe altro che non lo facessimo... Troppe...
Scritto da: Claudio Amadini
cuba, 22 giorni, 5 anni dopo
Partenza il: 08/01/2003
Ritorno il: 30/01/2003
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 3500 €
Ascolta i podcast
 
Cosa si può dire in più di quanto non si sia già detto, letto e sentito su Cuba? Poco, quasi nulla, tenendo conto che si sta parlando ad una comunità di viaggiatori… ma modestamente anche noi pensiamo di poter dare il nostro piccolo contributo di carattere squisitamente “tecnico”, e ci mancherebbe altro che non lo facessimo… Troppe volte ci è capitato di trarre preziosi consigli più che dai siti commerciali, proprio da forum come questo, spulciando con pazienza i resoconti degli altri “avventurieri”. Ma questo è un altro discorso, e lo vedremo dopo. Cuba dunque. Ci torniamo dopo 5 anni, con l’intima speranza che non sia cambiato niente dall’ultima volta.

Vorremmo ritrovare l’orgoglio di un popolo che ha fatto una Rivoluzione, l’orgoglio di un popolo che l’ha sostenuta nell’arco di 44 anni, l’orgoglio di un popolo che l’ha difesa, sostenendola con le idee e anche con i fucili quando è servito. Un popolo, non un Esercito. L’orgoglio che gli leggi negli occhi quando ti mostrano “Los prencipios de la Sanidad en Cuba”, quando ti dicono che a Cuba l’alfabetizzazione raggiunge la punta del 98% della popolazione e che mandare un ragazzo a scuola non ti costa niente, dall’asilo all’università. L’orgoglio di quando ti raccontano che sì, magari non è piacevole passeggiare la sera tra le Calles dell’Habana Vieja inseguiti da ragazzi che ti propongono una cena nel Paladar della zia o di comprare una scatola di Cohiba Esplendidos, ma che mai nessuno ti punterà il coltello alla gola per rubarti la telecamerina da 1500 dollari e il portafoglio. L’orgoglio di farti notare che per le strade non vedrai nessuno chiedere l’elemosina. L’orgoglio di quando garbatamente ti ricordano che tutto questo avviene nonostante 40 anni di “bloqueo”.

Sì, da questo punto di vista, niente è cambiato, per fortuna. È tutto ancora incredibilmente uguale in questo paese anacronistico ed impossibile da capire, specie se lo si osserva da dietro i vetri di un airconditionedBuspertourdell’Havanabynight o della Reception di un Hotelcinquestelleallinclusiveconanimazione… Ma basta se no facciamo un comizio.

Tre giorni tre all’Havana possono essere sufficienti. Occorre ricordarti di visitare l’Habana Vieja passeggiando anche senza meta precisa tra le sue pittoresche viuzze? Dobbiamo suggerirti di passare un paio d’ore in Plaza de la Catedral mollemente rilassato sui gradini della cattedrale semplicemente osservando la gente che va e che viene con il sottofondo di salsa dell’immancabile complessino? Vuoi non vedere la mitica Plaza de la Revolucion con il monumento a Josè Martì e col murale più fotografato del mondo, quello che raffigura quel dottorino argentino che un giorno a Santa Clara ha fatto un casino della Madonna per via di un treno blindato? E dove lo metti il Museo de la Revolucion, il Capitolium…E poi sai che bello fare su e giù tre o quattro volte per il Malecon, dalla Rampa fino al Paseo del Prado…A proposito, molti dei pittoreschi edifici dai colori improbabili del Malecon sono in fase di ristrutturazione. Magari non avrà più lo stesso fascino di 5 anni fa, ma aspetta che i lavori finiscano. Insomma, dai un’occhiata alla guida, e fai te! Ma non dimenticare anche le visite-cult del turista tradizionale: non vorrai mica tornare in Italia senza una foto di te che sorseggi un Mohito alla Bodeguita del Medio o un Daiquiri al Floridita? Mettiti una mano sul cuore e l’altra sul portafoglio e affronta da uomo vero la folle spesa di 130 $ ( a coppia ) per una serata al Tropicana! Poi ci racconti.

Cuba in auto è un pochino difficile da organizzare, perché essendo lunga e stretta tipo Italia, se la si vuole vedere tutta da ovest a est alla fine non bastano 12-13 giorni. Noi per fortuna l’oriente l’avevamo già visitato 5 anni fa, quindi siamo partiti dall’Havana, siamo passati da Playa de l’Este (bellissimo mare), abbiamo piegato a sud verso Jovellanos per vedere la Baia dei Porci (Museo de Playa Giron da brividi), poi Trinidad (non ci sono parole per descriverla, tanto è bella), poi Cienfuegos (belloccia). Da qui abbiamo iniziato a piegare verso nord est, e passando per la stupenda Valle de los Ingenos, dove si vedono le rovine di zuccherifici XIX secolo, abbiamo raggiunto Sancti Spiritus (altra bella città coloniale), quindi ci siamo diretti decisamente più a nord, verso Moron, dove ci siamo fermati due giorni perchè ci sarebbe servita come trampolino di lancio per le visite ai Cayos Coco e Guillermo, e che a dispetto del suo anonimato ci ha comunque destato vive emozioni. I due Cayos sono ancora molto selvaggi e poco frequentati; purtroppo l’unica possibilità per fare mare e spiaggia stabilmente è data dai sette-otto mega-scatoloni da 500 stanze dove ti marchiano col braccialetto giallo (trattamento all-inclusive)…Troppo triste. Si possono comunque trovare delle spiaggette (non molte) attrezzate con baretto dove fare il bagno e prendere il sole, nonché mangiare e bere con una spesa contenuta (dai 2 $ per un sandwich ai 15$ per una langosta y camarones, cerveza nacional incluida!!!). Ottima comunque l’idea di tenere Moron (a circa 70 km) come base per tornare a dormire la sera, sempre se si prevede di dedicare ai Cayos non più di due gioni. Poi siamo ripartiti iniziando a chiudere verso ovest l’anello del nostro tour. Inutile dire che la tappa obbligatoria è Santa Clara (bella), con la visita al Tren Blindado e all’austero Mausoleo del Che, dove, se per caso ancora non l’hai capito, realizzi una volta per tutte cosa significhi il Comandante per il popolo cubano (…). Poi dovevamo tornare verso la costa atlantica, poiché avevamo deciso di fare il nostro soggiorno mare nella bistrattata Varadero, che a dispetto della sua fama di località turistica da turismo consumistico e gremita di gente, ci ha riservato una piacevolissima sorpresa. La parte estrema della penisola di Varadero è quella che conoscono tutti dai depliants delle Agenzie, ma se vi capiterà di trascorrere 10 giorni come e dove siamo stati noi, proprio nel cuore del piccolo centro cittadino, vi ricrederete. Era come essere a Gatteo Mare in gennaio, solo che c’erano 25 gradi. La spiaggia era quasi deserta, tutta per noi. Di giorno come di sera nelle strade c’era la “giusta quantità” di gente, né troppa né troppo poca, e quando ci sono capitati quel paio di giorni di nuvole è stato piacevole bighellonare per i mercatini locali (qui, a differenza del resto del paese, se ne trovano parecchi). E poi ci sono un sacco di locali dove si può mangiare di tutto, con costi accessibilissimi persino per le cene a base di pesce. A proposito di vitto…Avevamo il timore che questa vacanza ci costasse un patrimonio, poiché pensavamo che le croniche difficoltà di questo paese impedissero di fornire al viaggiatore fai-da-te una scelta abbastanza varia da metterlo al riparo dai salassi dei ristoranti di lusso. Sbagliatissimo. Certo qui i costi non si possono paragonare a quelli dell’economicissima Thailandia, ma ce la siamo cavata alla grande senza farci mancare niente, anzi! Aragoste e gamberi a go-go, mega-bistecche de cierdo (bistecche di maiale), accompagnate da papas fritas (patatine fritte) o tostones (banane fritte tagliate a rondelle) deliziose. Il tutto innaffiato dall’immancabile cerveza nacional (birra nazionale). Bene, anzi benissimo! Per quanto riguarda l’alloggio, ci uniamo al coro delle migliaia di altri turisti che hanno avuto la fortuna di visitare Cuba alla nostra maniera: le case particular sono un’esperienza indimenticabile!!! E siccome gliel’abbiamo promesso…Lasciateci finire con questo piccolo-spazio-pubblicità. Beccatevi questi quattro indirizzi di Arrendador Iscripti (sono gli affittacamere autorizzati dal governo e li riconoscete da una specie di A azzurra all’ingresso della casa): Trinidad: Senora Rosa Gonzales – Rita Montelier N° 21 entre Ramon Romano y Enrique Villega Moron: Senor Carlos Borroto y Senora Victoria Guevara – calle 8 N° 2 esquina C Moron: Senora Gina Margarita Sierra – Calejas N° 89 e /Marti y Castillo Santa Clara: Familia Sarmiento – calle Lorda # 61 Apto 1 e/Boulevard Marti lorda61@yahoo.Com oppure www.Geocities.Com/paseovedado/sarmiento.Html (questi sono veramente attrezzati e possono indirizzarvi da altre famiglie in altre città).

Ancora grazie Syusy, grazie Patrizio. Ci avete insegnato come si viaggia. La nostra Polinesia, la nostra Thailandia, la nostra Malesia, la nostra New York, la nostra Cuba ed le nostre future mete le dobbiamo a voi. Ciao Claudio e Laura Ps: a proposito di Thailandia…Ci siamo persi qualcosa delle vostre produzioni oppure proprio non ci avete ancora pensato? Possibile??? Non basterebbero cinque puntate!



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche