Dentro la Turchia

Osservazioni e suggerimenti per confrontarsi senza preclusioni con un ambiente diverso dal nostro e restarne entusiasti
Scritto da: mimmo valenti
dentro la turchia
Partenza il: 24/05/2012
Ritorno il: 07/06/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Siamo una giovane coppia (sessantenne) che vuole condividere l’entusiasmo che ci ha lasciato il nostro viaggio in Turchia. Le note che abbiamo stilato, che pongono in evidenza tutti quei fattori che hanno valorizzato la nostra esperienza, sono destinate a chi vuole confrontarsi senza preclusioni con un ambiente diverso dal nostro, per coglierne l’essenza, le tradizioni, il modo di vivere, i sapori, la natura.

Il periodo scelto è stato fine maggio prima decade di giugno, con temperature ottimali per le escursioni (max 25°c). E’ necessario ricordare che la parte interna della Turchia è un altipiano con temperature che salgono sensibilmente nei mesi di luglio ed agosto.

Data itinerari e visite notti km

24mag12 voli Palermo-Roma, Roma-Istanbul

24-29mag12 visita Istanbul 5

29 mag12 volo Istanbul-Izmir, ritiro auto

29mag12 Izmir -> Selcuk (Efeso), visita Efeso 60

29mag12 Selcuk -> Pamukkale 1 200

30mag12 visita Pamukkale e Hierapolis

30mag12 Pamukkale -> Ergidir 1 200

31mag12 Ergidir -> Konya: Milli Park e lago Beysheri

31mag12 visita Konya 1 200

1giu12 Konya -> Goreme: Sultanhani e Obruk Gölü 250

1-6giu12 visita Cappadocia 5 600

6giu12 Goreme -> Kayseri: visita Kayseri 1 80

7giu12 voli Kayseri-Istanbul-Roma-Palermo

· Voli

Le tratte Italia Turchia sono state fatte con il vettore Blu Express. Sui voli nulla da eccepire; abbiamo invece avuto problemi con le prenotazioni, infatti dopo avere pianificato il viaggio con 2 mesi di anticipo l’operatore ci ha comunicato, ad un mese dalla partenza, la cancellazione del volo di ritorno (6giu12), costringendoci ad allungare di un giorno il soggiorno e perdere il volo già prenotato per la tratta RMO-PA.

I voli interni sono stati fatti con la compagnia turca Pegasus, low cost, con aerei nuovi e servizio impeccabile. Preferibile Pegasus anche per le tratte Italia Turchia.

· Cambio

Il cambio è di 1 euro = 2,25-2,30 lire turche (LT). Consigliamo di fornirsi di moneta turca subito all’arrivo in aeroporto, tramite bancomat (+favorevole) o uffici di cambio. Ad Istanbul non siamo riusciti ad effettuare prelievo Bancomat perché le casse non dispongono di accesso internazionale. La moneta turca residua alla fine del viaggio può essere facilmente scambiata agli uffici di cambio in aeroporto, prima della partenza.

· Costi

Vitto sia ad Istanbul che nell’itinerario verso e in Cappadocia economico.

Carburante costa quanto da noi in Italia.

Incidono significativamente i ticket di ingresso alle aeree monumentali e naturalistiche.

Costo finale del viaggio per 2 persone, 15gg, 14 pernottamenti, auto 9 gg, voli Palermo Roma Istanbul A/R, 2 voli interni, 2650 euro.

· Percorsi in auto

Dopo la visita di Istanbul ci siamo spostati sulla costa Egea con volo interno Istanbul-Izmir.

All’aeroporto di Izmir abbiamo noleggiato una vettura Hertz. Un consiglio: la società di autonoleggio ci ha segnalato che l’unica modalità di pagamento delle tratte autostradali è con schede prepagate, da acquistare necessariamente prima dell’ingresso in autostrada; non è necessario in quanto, nell’itinerario verso Efeso e poi verso la Cappadocia l’unico tratto di autostrada è Izmir Selçuk (Efeso) di appena 60 km mentre con la statale la percorrenza è identica con gli stessi tempi.

Fatta questa premessa, per i nostri spostamenti verso la Cappadocia, con tappe a Pamukkale e Konya, per un impegno di ca. 1500 km, non abbiamo avuto problemi. Le arterie sono tutte a scorrimento veloce, in pratica le nostre autostrade senza svincoli. Il fondo delle arterie principali non è sconnesso.

Pianificate con attenzione gli itinerari di alcuni siti decentrati in Cappadocia (Kaymakli e Soganli valley); mantenete sempre il percorso principale e sfuggite dalle tentazioni del navigatore di accorciare su strade secondarie.

· Verde

Ci ha piacevolmente colpito la cura del verde che abbiamo trovato ad Istanbul, lungo il tragitto verso la Cappadocia ed in Cappadocia. Spettacolari le fioriture delle rose.

· Collegamenti con l’Italia

Costi del traffico telefonico con l’Italia proibitivi. Abbiamo utilizzato i collegamenti internet wifi sempre disponibili negli hotel (Booking).

· Avvertenze

Attenzione ai passaggi pedonali, specie ad Istanbul. L’automobilista pone poca attenzione al pedone, specie i tassisti.

· Visita Istanbul

Nelle 5 giornate dedicate ad Istanbul non abbiamo avuto il tempo di annoiarci.

Anche se la visita della parte storica monumentale è risultata di assoluto interesse, quello che più ci ha affascinato di Istanbul è l’ambiente, con la gente, i costumi e le consuetudini, il ritmo per noi diverso dei mercati, i sapori del cibo di strada, la loro fede islamica.

Tragitto aeroporti Istanbul

La citta di Istanbul dispone di due aeroporti: il principale Atarturk – distante una decina di km dalla città e impiegato principalmente per i voli di linea – e Sabiha, distante circa 40 km ed impiegato dalle compagnie low cost. Entrambi dispongono di collegamenti diretti con la città in pullman con la compagnia Havatas, che collega direttamente gli aeroporti con piazza Taksim, centro nevralgico della città: pullman nuovi, puntuali (frequenza partenze 30 min), sicurezza del bagaglio in stiva (tracciato con biglietto), economico Sabiha-Istanbul Taksim (12 LT, 1h 10 min), Atarturk-Istanbul Taksim (10 LT, 40 min). Consigliabile rispetto ai taxi.

Hotel Istanbul e collegamenti in città

Abbiamo scelto l’hotel in posizione piazza Taksim per i seguenti motivi.

La posizione Taksim è strategica per i collegamenti verso gli aeroporti (vedi sopra) e dentro la città. Proprio da piazza Taksim parte un rapido ed efficiente collegamento in teleferica sotterranea verso Kabataş da dove parte la metropolitana di superfice M1 che collega rapidamente con le aree monumentali di Sultanahmet (a seguire Gran Bazar e Fatih). Munitevi ai distributori automatici di un buon numero di gettoni (2LT) che valgono per ciascuna corsa di teleferica e metropolitana.

Inoltre, Iskitlal Caddesi, l’arteria pedonale cuore pulsante della città, parte proprio da piazza Taksim. Per Iskitlal Caddesi ogni giorno, dopo le nostre giornate di visita, abbiamo piacevolmente passeggiato insieme a qualche migliaio di istanbulesi.

Abbiamo scelto l’hotel Star Taksim (Booking, 165 LT/g): 100 mt da piazza Taksim, tra i più economici della zona (cara), unico neo le stanze piccole anche se pulite e funzionali (vi suggeriamo di scegliere camere doppie con letti singoli, più capienti).

Un altro importante collegamento è la teleferica sotterranea (Tunnel), che evita la salita tra il Ponte di Galata e l’inizio di Iskitlal.

Note e mappa servizi pubblici: Http://www.scoprireistanbul.com/wp/guida-turistica/come-arrivare-e-spostarsi-ad-istanbul/dentro-istanbul/guida-dei-mezzi-pubblici-a-istanbul

Visite Istanbul

I principali monumenti storici di Istanbul sono concentrati nella zona Sultanamet: Topkapi (Unesco, 25 LT + 15 LT per visita Harem, 4-5 ore, chiuso mar), moschea S. Sofia (Unesco, 25 LT, 1.5 ore, chiuso lun), moschea Blu (Unesco, free, 1 ora), Cisterna Basilica (Unesco, 25 LT, 1 ora, chiuso mar). Imperdibile il Topkapi ed il suo Harem; la moschea S. Sofia colpisce per la sua imponenza, però dei famosi mosaici restano pochi resti; essenziale nelle forme, maestosa, la moschea Blu, anche se troppo turistica (in altre moschee meno note, dentro i quartieri, abbiamo percepito l’essenza della loro fede islamica); suggestiva la Cisterna Basilica (Yerebatan Sarnici).

Consigliamo la loro visita suddivisa in due giornate, di cui una dedicata solo al Topkapi (4 ore), anticipando l’entrata all’apertura (9,00) per evitare le code di turisti nelle ore di punta.

La zona Sultanahmet è raggiungibile da piazza Taksim con teleferica e metro M1 fermata Sultanahmet.

Il mercato del Gran Bazar (Unesco) è visitabile proseguendo a piedi da Sultanahmet (40 min.) o attraverso metro M1 fermata Beyazit-Kapalicarşi. Visita interessante anche se a noi è piaciuto di più il mercato che si trova alle spalle del Gran Bazar, con tanta gente e tante tradizioni, non perdetelo.

Proseguendo dal gran Bazar, tra le viuzze, siamo arrivati alla moschea di Solimano (Unesco, free, 1 ora), a nostro avviso la più bella di quelle visitate. Da non perdere.

Dalla moschea Solimano è possibile raggiungere a piedi in mezzora l’acquedotto romano Valente, alla cui spalle sorge il quartiere Fatih, anch’esso da non perdere. Entrate nei loro negozi per capire quali sono le loro tradizioni alimentari; abbiamo capito qual’è la consistenza e l’importanza per la loro alimentazione degli allevamenti ovini: l’impiego di tutte le parti dell’animale, accuratamente selezionate e lavorate nonché tante varietà di prodotti caseari, alcuni a costi irrisori. Se riservate questa visita nelle ore pomeridiane potrete cenare al Sur Ocakbaşı (vedi). Ritorno da Fatih verso Taksim con metro M1 a ca. 1km, fermata Yusufpaşa o Aksaray.

Palazzo Dolmanbache, vale la visita (25 LT, guidata) anche se dovrete sobbarcarvi le attese. All’uscita dal palazzo vi consigliamo la visita del quartiere Besiktas e del suo mercato, dove troverete tanti piccoli locali frequentati dagli istanbulesi dove vi consigliamo di fermarvi per mangiare.

Una passeggiata che potrete ripetere tante volte è quella su Iskitlal Caddesi. Non perdetevi le loro tradizioni: il tram d’epoca che attraversa il corso, i carrettini numerati che preparano caldarroste, i gelatai che preparano i pani di gelato facendoli roteare in aria, nonché l’abbigliamento femminile, dal burka al jeans e maglietta con tutta una serie di toni intermedi. Al centro di Iskitlal fate una puntata al mercato Balik Pazar.

Alla fine di Iskitlal da visitare la Torre di Galata (Unesco, 12 LT), che offre una splendida visuale sul Corno d’Oro e sul Bosforo.

In prosecuzione si arriva sul ponte di Galata, dove potrete assistere alla tradizionale pesca sul Corno d’Oro. Centinaia di pescatori, posti a pochi metri l’uno dall’altro, sono avvinti dalla pesca di un pesciolino della dimensione di una nostra sardina, che riescono a catturare in gran quantità.

Sul versante opposto del ponte di Galata, il quartiere di Eminönü, con il suo Bazar delle Spezie, la moschea di Yeni Camil (con discrezione potrete osservare il rito delle abluzioni prima dell’ingresso in moschea) e l’affollata area sul Corno d’Oro dove gustare il loro cibo di strada (vedi). Il Bazar delle Spezie ci è piaciuto ancor più del Gran Bazar, per l’atmosfera ed i suoi colori. All’esterno, tra la parte coperta del Bazar e la moschea, il mercato continua con un’area destinata al giardinaggio ed agli animali da cortile dove è interessante fare un confronto con le nostre abitudini (vendono sanguisughe).

Per il tour del Bosforo consigliamo di avvalersi della municipalizzata Şehir Hatlari che organizza tour con partenza da Eminönü (10.35, 12.00 e 13.35). Fa 5 fermate, con l’ultima nel piccolo Anadolu Kavagi sulla sponda asiatica, dove si ferma per tre ore. La durata complessiva del tour è di 6 ore, costo A/R 25 LT. Impegna una intera giornata.

Dove e cosa mangiare ad Istanbul

Non formalizzatevi e provate in libertà la cucina turca, non ve ne pentirete.

Cominciamo con il cibo di strada, che assume ad Istanbul una importanza fondamentale: conoscerlo e provarlo significa entrare nell’anima della città.

Sono innumerevoli i locali in cui si prepara il Kebab (carne scura di manzo, chiara d’agnello squisita); consigliamo quelli con maggiore afflusso e quindi con lo spiedo preparato e consumato in giornata. Viene preparato con il classico panino (Döner Ekmek) o nella piadina turca (Dürüm).

Nel quartiere Eminönü vi suggeriamo di immergervi nella folla in riva al Corno d’Oro. Ci sono dei variopinti barconi dove su grande piastre arrostiscono centinaia di sgombri, serviti in panino con insalata (5 LT). Ci siamo seduti su piccoli sgabelli, con un tavolino bassissimo, in mezzo a tanta gente vociante, le donne con i loro abiti tipici, alcune con il burka. Da non perdere. Dimenticavo, il panino era buonissimo (Panino con lo sgombro – Balık ekmek huskumru).

Lungo Isketlal vi consigliamo di passare dal Balik Pazar. Noi abbiamo gustato le cozze fritte in pastella (Midye tava) ed il panino con il Kokoreç, in pratica l’intestino dell’agnello che avevamo visto a Fatih, cotto allo spiedo, finemente tritato ed aromatizzato; entrambi eccellenti, sapore delicato il primo, per gli amanti dei sapori forti il secondo. Se proprio non volete provare, non mancano le occasioni per curiosare: in un altro locale di Balik Pazar abbiamo visto tante teste di agnello già cotte; il cliente ne ordina una ed il venditore, con fare chirurgico, la prepara estraendone tutte le parti commestibili, confezionandola in un contenitore usa e getta di alluminio.

Sempre per strada abbiamo gustato delle ciambelle fritte, di cui non conosco il nome, imbevute di uno sciroppo di miele, squisite (1 LT).

Qualche suggerimento sui locali dove andare a cenare. Su Isketlal abbiamo provato positivamente qualche Lokanta, sono dei self service dove potete vedere esposte le pietanze. I piatti di carne sono in primo piano, vasta scelta e prezzi sempre accettabili (1 cena 15-25 LT).

Sempre in area Isketlal abbiamo provato un locale suggerito in internet. Üçüncü Mevkii su Iskitlal da Taksim verso Galata 3° incrocio dx Atif Yilmaz, seconda traversa dx Öğüt Sokak n 18. Locale spartano, con massimo 15 coperti, senza camerieri, menu scritto a mano (turco) e con ordinazioni scritte su un foglietto di carta e mandate alla cucina tramite una carrucola al piano di sotto, dalla quale pochi minuti dopo sbucheranno i vostri piatti pronti e preparati al momento. Abbiamo provato piatti tipici della loro cucina, con soddisfazione. Unico problema sono stati i nomi in turco dei piatti che non ci hanno consentito di capire di cosa si trattasse. Abbiamo poi capito che c’era la possibilità di chiedere alla signora che prepara in cucina di vedere i piatti prima di ordinarli. Prezzo irrisorio (cena 10-15 LT).

Ritorniamo infine al quartiere Fatih. Un posto davvero tipico, dove vanno a mangiare gli istanbulesi e pochi turisti per caso è Sur Ocakbaşı. Si trova vicino all’acquedotto romano Valente, in Hüsambey Mh., le loro specialità sono i piatti di carne guarnite da saporite insalate. Noi abbiamo provato Özel Sur Kebabı, la specialità della casa, misto di vari tipi di carne cucinate in maniera differente, accompagnati da gustosissimi lahmacun e da abbondante insalata. Da bere Ayran servito nella tradizionale ciotola di rame. Come dolce abbiamo gradito il Sur Tatlısı, semola e formaggio fuso all’esterno con cuore freddo di gelato. Prezzo 20-25 LT. Da non perdere.

Note e guida vitto ad Istanbul

Http://www.scoprireistanbul.com/wp/guida-turistica/cosa-mangiare-ad-istanbul

· Visita Efeso (Selçuk)

Dopo l’arrivo all’aeroporto di Izmir, ritiro dell’auto a noleggio e prima tappa a Selçuk (Unesco, Efeso N37°56’44” E27°20’31”, 2.5 ore).

Efeso fu un importante e ricco centro commerciale e dal 29 a. C. fu la capitale della provincia romana di Asia. Tra le rovine, che ne fanno uno dei più noti siti archeologici del Mare Mediterraneo, sono degne di nota quelle del Teatro, del piccolo tempio di Adriano, della Biblioteca di Celso e dei numerosi stabilimenti di bagni pubblici. Da non perdere.

· Visita Pamukkale e Hierapolis

Siamo arrivati a Pamukkale nel tardo pomeriggio. Nel tragitto fino a Pamukkale si notano piantagioni di fichi e melograni, per noi inusuali. L’hotel Melrose House (Booking – N37°54’40” E29°07’12”) si trova alle porte del paese, è economico (75 LT), dispone di una buona ristorazione, inoltre si trova vicino ai siti da visitare, raggiungibili con una passeggiata di 10 min.

Alcuni consigli per le visite.

Hierapolis è una città ellenistico-romana della Frigia, le cui rovine si trovano nella odierna località di Pamukkale (=Castello di Cotone), famosa per le sue sorgenti termali che originano le note concrezioni calcaree.

Dopo avere visitato Efeso, la visita di Hierapolis perde di interesse: sono rimaste solo rovine. L’area naturalistica di Pamukkale è invece straordinaria.

Ci sono due accessi all’area storico-naturalistica (Unesco, unico ticket 25 LT), una principale sulla collina dove confluiscono i numerosi pullman dei tour organizzati ed una nella parte bassa alle porte del paese; non ci sono orari di chiusura. Vi consigliamo l’accesso dall’ingresso situato alle porte del paese, anticipandolo alle prime ore del mattino (7,00) o ritardandolo al tramonto (illuminazione ottimale) per gustarvi in tranquillità lo spettacolo unico del Castello di Cotone con i suoi laghetti. All’ingresso vi faranno togliere le scarpe e terrete per quasi tutto il percorso i piedi immersi nelle calde acque termali. Dopo le ore 9 cominciano ad arrivare i torpedoni ed il sito diventa affollato. Da non perdere, specie per gli appassionati di foto paesaggistiche. Durata della visita ca. 3 ore (1 ora salita, 1 ora visita Hierapolis, 1 ora discesa).

· Pamukkale Isparta Ergidir

Dopo la visita di Pamukkale, abbiamo iniziato la seconda tappa di avvicinamento verso la Cappadocia. Nel tragitto ci siamo fermati a Isparta, la città delle rose. Vale una breve visita nel periodo delle fioriture di fine maggio inizio giugno.

Il lago di Ergidir ha le dimensioni del nostro lago di Garda.

Abbiamo pernottato nei pressi dell’omonimo paese di Ergidir, a Choo Choo Pension (Booking – N37°52’54” E30°52’03”), su un piccolo isolotto collegato da un istmo di 1 km alla terra ferma. Buon rapporto qualità prezzo (92 LT) e massimo relax, grande cortesia e disponibilità del titolare Hüseyin che ha contattato per ns. conto l’assistenza Hertz per un problema all’auto.

Buona la cena e la prima colazione (non perdetevi la confettura di fichi preparata dalla mamma di Hüseyin).

· Ergidir Konya

Dopo la nostra partenza mattutina da Choo Choo Pension, passando da Ergidir abbiamo notato che era in corso il mercato locale. Ci siamo fermati e dopo una rapida occhiata abbiamo capito che era il caso di ritagliare un paio d’ore della nostra giornata a questo evento inaspettato. Ci siamo immersi nel mercato perdendoci in un condensato di costumi e tradizioni. I produttori del comprensorio vendevano le loro produzioni locali ed è stato un susseguirsi di interessanti scoperte, dalle 40-50 varietà di olive da tavola messe in bella mostra dai venditori, alla loro frutta ed ortaggi, al miele, fino ad arrivare al latte appena munto contenuto nelle bottiglie di Coca Cola giganti ed ai tanti prodotti caseari. La maggior parte delle venditrici erano donne, vestite con i loro costumi locali, che proponevano con grande cortesia i loro prodotti, pure a noi. Nel loro ambiente ci siamo sentiti a nostro agio. Abbiamo acquistato della frutta (consumano tante susine acerbe, le abbiamo provate con delusione) ed una buona scorta di cetrioli, ce ne erano proprio tanti ed a prezzi irrisori. Non sappiamo se questo mercato ha frequenza giornaliera, ma se doveste avere la fortuna di trovarlo, non perdetelo.

Per il tragitto verso Konya abbiamo preferito attraversare la foresta di cedri Kızıldağ Milli Parkı. Il paesaggio di queste particolari conifere è davvero interessante. Lungo il tragitto abbiamo incontrato numerosi centri di apicoltura e piantagioni controllate di papavero da oppio (x estrazione farmaceutica morfina). Si sale fino a quota 1800 mt/slm (N37°42’59” E31°17’35”) per poi ridiscendere fino a Kurucaova e costeggiare quindi il lago Beyşehir fino all’omonimo paese. Lungo il lago natura incontaminata con tanta flora e fauna, splendide le fioriture spontanee di ninfee. Strade secondarie da percorrere con un po’ più di attenzione. Da non perdere.

A Konya abbiamo pernottato al Dervish Hotel (Booking – N37°52’20” E32°30’26”, 130LT), ottimo a poca distanza dall’importante Tekke di Mevlana, uno dei più importanti santuari dell’Islam in Turchia. Necessaria la visita (Unesco, chiusura ore 18, 3 LT, 1 ora). Cena a xxx: self service con diverse varietà di kebab (provate gli spiedini).

· Konya Göreme

Lungo il percorso Konya Göreme consigliamo la visita del Caravanserraglio (aree di sosta delle carovane verso i mercati dell’oriente) di Sultanhani, uno dei più grandi e meglio conservati (N38°14’53” E33°32’51”).

A seguire, con una modesta deviazione si può raggiungere il grande lago dolina di Obruk Gölü (N38°10’33” E33°10’58”).

· Cappadocia

Il paesaggio unico della Cappadocia è il risultato del corso della natura nelle varie ere geologiche. Circa 60 milioni di anni fa, la formazione della catena montagnosa del Tauro nell’Anatolia meridionale diede origine a numerose depressioni. Dieci milioni di anni fa, queste depressioni sono state colmate dal materiale vulcanico proveniente dai vulcani Erciyes, Keciboyduran, Develi, Göllü Dagi e Melendiz, adesso spenti, che trasformarono la regione in un vasto altopiano.

La successiva azione erosiva causata dagli agenti atmosferici sugli strati di tenero materiale lavico ha fatto il resto, modellando le numerose valli che hanno reso famosa la Cappadocia.

Nelle varie epoche la regione è stata inoltre luogo di insediamenti umani. Vi fiorirono alcune antiche civiltà, come quella degli Ittiti, o altre ancora provenienti dall’Europa o dalle stesse regioni dell’Asia Minore, e ognuna di esse ha lasciato in Cappadocia la propria impronta culturale.

Le peculiarità geologiche del sito, il tenero materiale tufaceo, consentì all’uomo di ricavare nella roccia le sue abitazioni. Sorsero così nelle varie epoche numerosi insediamenti rupestri, che hanno lasciato a noi importanti testimonianze, tra cui le straordinarie chiese ed i monasteri di epoca bizantina.

Le visite in Cappadocia (Unesco) assumono pertanto, spesso, la duplice valenza storica-naturalistica, lasciando il turista estasiato.

La Cappadocia ci è tanto piaciuta e le 5 giornate di soggiorno sono passate piacevolmente.

Abbiamo alloggiato a Göreme all’Hotel Travellers Cave (Booking, 148LT, accesso da N38°38’32” E34°49’45” seguire poi le indicazioni). L’hotel ha posizione panoramica sul paese, che però ha solo vocazione turistica; camera in grotta. Da prendere in considerazione soggiorno ad Avanos.

Indichiamo di seguito i siti visitati con una breve nota. Abbiamo inoltre contrassegnato i siti vicini tra di loro, per facilitarne la visita nella stessa giornata (x).

– Göreme Open Air Museum (25LT, N E, 2 ore, x1), vasto complesso monastico di epoca bizantina, evidenza Dark e Buckle church (Karanlik e Tokali kilise), da non perdere

– Rose valley, in questa valle le colorazioni dei camini delle fate assumono toni varianti dal bianco al rosa; l’orario migliore per osservare questo spettacolo è prima del tramonto. Vi indichiamo due punti panoramici facilmente raggiungibili con una modesta passeggiata dopo avere lasciato l’auto (a N38°39’11” E34°50’19”, b N38°38’12” E34°51’18”, 1.5+1.5 ore, x1), assolutamente da non perdere.

– Uchisar, fortezza rupestre in posizione prominente, dalla cima panorama sull’intera Cappadocia, visitabile, (5LT, N38°37’47” E34°48’18”, 1 ora, x1). Splendido panorama sulla fortezza prima del tramonto (N38°37’60” E34°48’09”). Vale la visita, da non perdere il panorama al tramonto.

– Pasabag, (N38°40’41” E34°51’16”, 1 ora, x2) camini delle fate nel tragitto verso Zelve, vale la visita

– Zelve Open Air Museum (8LT, N38°40’10” E34°51’49”, 2.5 ore, x2), si tratta di uno dei maggiori insediamenti rupestri della regione, abitato fino agli anni ’50. Da non perdere

– Devrente valley (N38°40’21” E34°53’07”, 0.30 ore, x3), camini delle fate. Passaggio

– Çavuşin, (N38°40’01” E34°50’38”, 1.5 ore, x3) paese rupestre abitato sino all’inizio del secolo scorso, poi abbandonato per i crolli, chiesa triplice abside, monastero S. Giovanni Battista; vale la visita

– Love valley (N38°39’49” E34°49’47”, 1.5 ore, x3) in questa valle i camini delle fate assumono forme falliche inquietanti; passeggiata lungo la strada sterrata che parte proprio di fronte all’area di parcheggio indicata (1 km). Da non perdere

– Avanos, (N38°43’09” E34°50’51”, x4) paese situato sulle rive del Kizilirmak (fiume Rosso), fornisce argilla rossa x artigianato; venerdì mattina interessante mercato all’aperto. Ci siamo rilassati un paio di volte passeggiando per il paese e sostando nell’area attrezzata lungo il fiume. Consigliato per relax.

– Gulsehir, Aciksaray (N38°44’19” E34°39’45”, 2 ore, x4), a nostro avviso la più importante area monastica della Cappadocia, anche se trascurato e fuori dai circuiti turistici (visita libera). Nella stessa zona sono presenti particolari ed interessanti formazioni rocciose (fungo, accesso da N38°44’08” E34°40’17”), seguire in auto il percorso sterrato ca. 400 mt). Da non perdere

– Ürgüp (x5), uno dei centri più popolari per la visita della Cappadocia. Passaggio.

– Ortahisar, (x5) altra fortezza rupestre, in prossimità della fortezza produzione artigianale e vendita manufatti in onice. Visita solo per i souvenir in onice

– Keslik monastero (4LT, N38°30’49” E34°56’38”, 1.5 ore, x5), tra le maggiori aree monastiche in Cappadocia con numerose chiese scavate nella roccia e grande refettorio, poco turistico, ci ha accolto il guardiano Cabir che ci ha fornito una breve indicazione in italiano del sito e ci ha offerto te turco. Da non perdere.

– Kaymakli città sotterranea (Unesco, 15LT, N38°27’36” E34°45’06”, 1 ora) La posizione geografica ha fatto per secoli della Cappadocia un crocevia di rotte commerciali, oltre che l’oggetto di ripetute invasioni. Gli abitanti della regione hanno costruito rifugi sotterranei che permettevano a intere città di rifugiarsi nel sottosuolo, e di sopravvivervi per molti mesi, senza necessità di arrischiare sortite esterne. La costruzione di queste città sotterranee si articolava su più livelli ed erano equipaggiate con fori di aerazione, stalle, forni, pozzi d’acqua e tutto quanto fosse necessario ad ospitare una popolazione di qualche migliaio di abitanti. Vale la visita

– Ihlara Valley (8LT, N38°15’13” E34°14’08”, x6, da 3 ore), itinerario storico naturalistico nel canyon Ihlara del fiume Mendeliz, ricche chiese rupestri fino Belirsirma (ant Peristrema); 400 gradini dal centro visitatori. Vale la visita.

– Selime (8LT, N38°18’02” E34°15’37”, x6, 2 ore) cattedrale e villaggio rupestre con paesaggi mozzafiato. Da non perdere.

– Giro in pallone aerostatico, la tariffa per un’ora di volo è di 150 euro. Abbiamo rinunciato.

– Soganli valley, paesaggio con particolari formazioni geologiche, con importanti testimonianze artistiche. Produzione bambole stoffa. Non visitato per problemi di tempo.

Durante il nostro soggiorno a Göreme abbiamo cenato al Firin Express (15-20 LT, N E), un locale in prossimità del corso principale, ottima ed abbondante la pide (pizza turca), buona la zuppa e la carne preparata nei cocci di terracotta; immancabile il te turco finale. Consigliato.

· Kayseri

Ci siamo spostati a Kayseri il giorno prima della partenza, per poterci trovare facilmente in aeroporto la mattina presto per prendere il volo Kayseri-Istanbul. Pernottamento c/o hotel Ibis, posizionato in prossimità della strada per l’aeroporto.

Ci ha impressionato l’efficiente rete stradale ed il verde, tanto per rendere l’idea, la metropolitana di superficie scorre su un prato verde. Il centro dista ca. 1 km dall’hotel e vale la visita.

Buona Turchia anche a voi

Ina e Mimmo

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Istanbul



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