Sri Lanka isola magica

A tutta natura
Scritto da: federica!
sri lanka isola magica
Partenza il: 15/09/2008
Ritorno il: 29/09/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Io e Diego, il mio ragazzo, siamo partiti all’avventura…Era il nostro primo viaggio insieme, e muniti di zaino, volontà e curiosità siamo partiti per lo Sri Lanka.

Non avevamo prenotato nulla da casa, se non la prima notte a Colombo, ci siamo affidati al caso e alle occasioni che si sono presentate, volevamo fare un viaggio insolito, stare a contatto con le persone, vedere veramente come vivono e come sono, non volevamo nasconderci dietro il lusso di Hotel a cinque stelle con viaggi in pulman pieni di turisiti..Ed è stato magnifico.

Dopo un giorno di viaggio finalmente atteriamo nel pomeriggio del 16/09/08, Colombo è una città impazzita, tutti corrono, tutti sono sempre in movimento, mille macchine, suoni e odori, è una città caotica e confusa, abbastanza deludente. Di sera uomini, donne e bambini senza casa si rintanano ai lati della strada, che per quella notte sarà il loro letto.

Il giorno dopo ci allontaniamo da questo scenario, che non dimenticherò, e in treno raggiungiamo Kandi, la prima classe comprendeva 20 posti scarsi, con ventilatore a soffitto e odore di pop-corn (anche se erano le 6 di mattina)! Viaggio lungo ma veramente bello, il verde ha riempito i nostri occhi, la natura vive in Sri Lanka, e colma il paesaggio. Durante il viaggio incontriamo ancora la povertà, questa volta sotto forma di favelas. Arriviamo a Kandy alle 10 e il primo tuk tuk disponibile ci porta in un hotel sul lago (Hotel Suisse), per ambientarci facciamo un giro lungo il lago (4km), e vediamo scimmie che corrono libere sugli alberi, varani che riposano al sole e tartarughe che nuotano.Nel pomeriggio siamo andati a PINNAWALA. E’un orfanotrofio di elefanti, è veramente particolare, ci sono elefanti che sono stati raccolti e salvati da piccoli, che vivono in un ambiente naturale, liberi, ma sempre controllati. Sono accuditi e curati, ed è un piacere passare qualche ora li, e ho avuto anche l’onore di dare da mangiare ad un cucciolo con il biberon..Fantastico!!

Il giorno seguente abbiamo visitato la città di Kandi, in particolare il tempio del dente del Buddha, e il Big Buddha, monumenti molto belli e caratteristici, che raccolgono fedeli che meditano e pregano e offrono fiori e incensi al loro Dio, tutto questo, logicamente..A piedi nudi..

Al pomeriggio ci aspetta una gita all’orto botanico, il 92% delle specie vegetali era sotto i nostri occhi, con case occupate da mille orchidee,pipistrelli addormentati a testa in giù, con alberi che sembravano grattacieli, e amanti che si stringevano sotto l’ombra di palme.

Il 19/09 con un taxi abbiamo fatto diverse fermate e diversi chilometri,il primo scalo è a Matale un templio Indù con mille statue e mille storie.

Poi arriviamo al monastero di Aluvihara, le protagoniste di questo scenario sono le grotte, che ospitano diverse raffigurazioni di Buddha e meravigliosi nidi di rondini. Altra meta è Dambulla, moltissimi scalini ci portano ad altre grotte piene di scimmie e di Buddha intagliati nella roccia, i colori e i fiori riempiono l’atmosfera, facendola diventare indimenticabile. Tre volte al giorno chiudono le grotte, per dare da mangiare al Buddha i fiori donati dai fedeli.

Il nostro viaggio prosegue con Sigirya, una roccia rossa enorme, color sangue, in mezzo al verde, da scalre. I gradini sono infiniti, ma una volta lassu sembra di avere il mondo ai tuoi piedi, e ti senti un pò re e un pò nessuno. Finalmente dopo tutte queste tappe, stanchi morti, raggiungiamo Anuradahapura, e passiamo la notte all’hotel Milano! Dopo una mattina di relax il pomeriggio ci dirigiamo verso Mihintale dove ci aspettano ben 1800 gradini, ovviamente a piedi nudi! Questo posto è indubbiamente il migliore di tutti, niente turisti, solo fedeli, e noi, che ci sentiamo parte integrante di quel luogo. Tra templi, terrazze costruite su piccole colline, buddha in diverse posizioni, alberi sacri e tanto verde passiamo tutto il pomeriggio, e al ritorno, scendendo i gradini ci saluta un tramonto spettacolare.

Il giorno successivo con un taxi facciamo il giro della città, Anuradahapura, vediamo in ordine: Isurumuniyatemple e i giardini reali ( sono dei giardini di due amanti, come Giulietta e Romeo); Sri Maha Body Tree (un tempio con l’albero più antico del mondo); Brazen Palace (palazzo colmo di scimmiette curiose); Dagoba Ruvanvelisaya (un dagoba enorme che si confondeva con il cielo, entrambi dipinti di azzurro); la piscina dei monaci (altro che le nostre piscine…) e altri posti che non sto ad elencare ma perchè sono troppi, ma sono le tappe standard della città! Andiamo a dormire di buon ora, il giorno dopo il nostro amico taxista Akila ci aspetta alle 4,15 AM per portarci alla stazione.

La stazione è piena di gente, alle 5,00 facciamo fatica a fare i biglietti tanta è la folla, ma ci riusciamo, e passiamo 8 ore in treno, pagando ben 8 dollari in due!! Il viaggio è lungo, ma ci permette di vedere molte persone, di entrare in contatto con loro e di vedere la leoro abitudini più da vicino! Logicamente non si va al bagno, perchè lo utilizzano come salottino di conversazione, e non si mangia, anche se passavano venditori ambulanti con cipolla fritta e peperoncino.

Arriviamo a Hikkaduwa, località sull’oceano indiano, dove avevamo prenotato per 6 giorni l’Amaya Reef resort, un hotel confortevole, pulito e rilassante, non ci sono molti turisti, è un paradiso dove passeremo gli ultimi 6 gioni! Non sono accadute molte cose in questo perodo, molti bagni in piscina, molti pranzi e cene in riva all’oceano, molti tramonti mozzafiato sul mare, molti scoiattoli e iguane libere.

La vita da Relax mi piace, ma dopo pochi giorni convinco il mio ragazzo a muoverci,andiamo in giro per negori per comprare diveri regalini, vediamo una donna che lavora tele con l’antica tecnica dei Batik e infine andiamo all’orfanotrofio delle tartarughe nella medesima città, ci accoglie un uomo che ci porta in mezzo alle vasche dove vediamo tartarughe ferite, piccole, medie e grandi. Vediamo delle uova sepellite che stanno per schiudersi, e ho l’occasine di liberarne una in mare. Penso che questo sia stato il modo migliore per concludere il mio viaggio, è stato un gesto di libertà e speranza, le stesse cose che io auguro al popolo cingalese, che ci ha accolto molto serenamente e gentilmente, che vive in sintonia con l’ambiente e ne ha il massimo rispetto, che regala fiori e incensi al proprio Dio e che si affaccia al mondo con cautela e senza fare rumore, con le loro usanze e i loro colori.

federica



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