Viaggio in auto d’epoca da Catania a Saragozza passando per Barcellona

Avventuroso viaggio on the road attraversando l'Italia e la Costa Azzurra per raggiungere la mitica Barcellona e da lì un salto a Saragozza, al santuario della Vergine del Pilar, per un sentito omaggio alla Madonna
Scritto da: nunzio79
viaggio in auto d'epoca da catania a saragozza passando per barcellona
Partenza il: 02/10/2010
Ritorno il: 16/10/2010
Viaggiatori: 4
Spesa: 2000 €
Il nostro sogno nel cassetto è stato sempre quello di realizzare un lungo viaggio in auto, non un auto moderna con tutti i comfort, veloce e scattante ma con un auto del 1979 una gloriosa Fiat 131 racing. Io e mia moglie volevamo da tempo intraprendere questa impresa, quella di attraversare la penisola e la costa azzurra per raggiungere la mitica Barcellona e da lì imboccare la strada per il tempio della Madonna del Pilar a Saragozza, per un viaggio, che oltre ad essere indimenticabile, possa purificare lo spirito. Con noi si è unita un’altra coppia di amici: Paolo e Antonella (anche loro in auto d’epoca) con una Renault 5 turbo dei primi anni 80. Dopo una buona messa a punto alle auto e preparati i bagagli, bisogna studiare bene le tappe e le soste da fare. Abbiamo quindi preparato un itinerario di viaggio della durata di 15 giorni.

Finalmente è arrivato il momento! Si parte di buon mattino, per evitare file ai caselli autostradali, in poco più di un’ora siamo già sul traghetto che dalla Sicilia ci porta a Villa San Giovanni in Calabria (foto di rito) è sempre bello attraversare lo stretto con il traghetto, non me ne vogliano i sostenitori del ponte. Salutiamo la nostra cara Sicilia, con uno sguardo ed una preghiera alla Madonnina della Lettera, che saluta il viaggiatore dal porto di Messina.

Attraversare la Calabria è un’impresa titanica, con l’autostrada Salerno – Reggio Calabria, che è un continuo cantiere aperto: rallentamenti, strade interrotte e chi più ne ha più ne metta. Ci fermiamo a Tropea, perla della Costa Calabra, visitiamo il centro storico e il Duomo normanno risalente al XII secolo. Pranziamo presso il ristorante “La Cantina del Principe” dove assaggiamo uno spettacolare timballo di alici e spatola e l’immancabile frittata di cipolla rossa (tipica della zona) bevande e frutta per la modica spesa di € 12 a persona.

Il pomeriggio relax, ci concediamo un bagno nello splendido mare sullo sfondo della chiesa di Santa Maria dell’isola.

Il tempo passa in fretta è già sera, onde evitare di viaggiare di notte, per attraversare la seconda parte della Calabria, decidiamo di pernottare in questo splendido borgo e troviamo alloggio presso il b&b Portercole € 40 colazione inclusa.

La mattina successiva riprendiamo il nostro viaggio. Mia moglie Pinella vuole visitare le grotte dell’angelo a Pertosa, quindi, la prossima tappa sarà proprio la grotta di Pertosa, che si trova a pochi chilometri dall’uscita autostradale di Polla, nel Cilento. Vi arriviamo intorno mezzogiorno, entriamo nelle grotte optando per il tragitto breve di circa 60 minuti, che prevede i primi 200 metri in barca e la restante parte di 1000 metri a piedi sino alla grande sala. Uno spettacolo meraviglioso (forse una delle grotte più belle esistenti in Italia), uno scenario da inferno dantesco, che difficilmente si potrà dimenticare. Impressionati dalla forza della natura, riprendiamo le auto calde perché esposte al sole e senza aria condizionata, l’unico metodo per trovare refrigerio è munirsi di ventaglio o mini ventilatori, che fortunatamente io porto sempre con me.

Ci fermiamo al primo autogrill per un pasto veloce e proseguiamo. Nel pomeriggio siamo già in Campania e ci fermiamo a Pompei, per una visita al santuario della Madonna del Rosario comunemente detta Madonna di Pompei, è Domenica, quindi, decidiamo di partecipare alla Santa Messa.

Sono le 18 in perfetto orario con la tabella di marcia, infatti, avevamo calcolato di raggiungere la capitale in serata, dove, tramite consigli di amici, abbiamo prenotato due stanze matrimoniali presso il Grande Hotel Olympic nel centro di Roma a pochi passi dal Vaticano, € 60 a sera compresa la cena. A Roma arriviamo intorno le ore 21 e subito, dopo una doccia, ceniamo e andiamo a letto stanchissimi.

Nella capitale ci fermeremo 2 giorni, le auto le lasciamo a riposo e ci muoviamo in metropolitana per visitare nell’ordine: Piazza San Pietro e la grande Basilica con doverosa visita alla tomba del grande Papa Giovanni Paolo II, Castel Sant’Angelo, Piazza di Spagna, Fontana di Trevi, Il Pantheon, Piazza Navona. Pranzo veloce con un tramezzino e proseguimento della visita con i fori imperiali e il Colosseo (solo esterno), cena in Hotel con specialità romane come i bucatini all’amatriciana. Il secondo giorno capitolino, lo dedichiamo allo shopping per la felicità delle nostre mogli.

Il quinto giorno di viaggio deve essere tappa di trasferimento (abbiamo calcolato di arrivare in Liguria entro la serata) oltre 500 km. Riprendiamo i nostri bolidi, facciamo il pieno di benzina e via per una lunga giornata in auto.

Attraversiamo la Toscana, verso Prato sopraggiunge un fortissimo temporale, che rallenta la nostra marcia, volevamo fermarci a Lucca, ma rinunciamo il tempo è troppo brutto. Solo una doverosa sosta in autogrill per uno spuntino.

Nel pomeriggio siamo già in Ligura, un nostro amico vive a Savona e ci darà ospitalità nella sua villetta a Savona. Poco prima di arrivare a destinazione l’auto di Paolo (la Renault 5 turbo) perde acqua, surriscalda il motore, non resta che trovare un meccanico. Grazie all’aiuto del nostro amico Giovanni lo troviamo e vi lasciamo l’auto, per essere riparata il giorno seguente. Noi trascorreremo la serata nella bellissima villa di Giovanni con una spettacolare grigliata di carne sotto le stelle.

Il giorno dopo Giovanni ci farà anche da Cicerone alla scoperta della sua Savona. Percorriamo la Via Paleocapa principale arteria cittadina con i suoi portici e tanti bei negozietti, visitiamo il Duomo del 500 e poco distante la “Cappella Sistina”, anche Savona nel suo piccolo ha la cappella Sistina, fatta costruire da Papa Sisto V della Rovere. Savona è anche conosciuta come “Città dei Papi” proprio perché vi dimorarono diversi pontefici.

Un giro nella zona del porto, con la fortezza del Priamar dove vi fu rinchiuso prigioniero Giuseppe Mazzini, dall’alto della fortezza si può ammirare un panorama mozzafiato, che copre tutto il porto con vista sui torrioni della città. Spuntino veloce con tradizionali focacce ligure preparate dalle buone mani della moglie di Giovanni, il quale, poi, ci porta a visitare il comune di Albissola Marina, cittadina famosa per la ceramica (facciamo qualche acquisto) e poi andiamo a ritirare l’auto di Paolo dal meccanico, fortunatamente nulla di grave si è semplicemente spaccato un manicotto, che faceva fuoriuscire acqua, tutto risolto. il viaggio continua.

La sera solita grigliata a casa di Giovanni, mentre l’indomani di buona lena (siamo al settimo giorno di viaggio) ripartiamo alla volta di Barcellona. Dopo appena un’ora siamo alla frontiera a Ventimiglia, iniziamo a percorrere la Costa Azzurra, con spettacolari paesaggi. Ci fermiamo a Monte Carlo per un doveroso giro (da appassionati di corse automobilistiche) nel famoso tracciato del circuito cittadino di Formula 1, poi una visita alla cattedrale, che conserva le spoglie del principe Ranieri e dell’amatissima Grace, tragicamente scomparsa in un incidente stradale, ancora oggi a distanza di anni avvolto nel mistero.

Riprendiamo la marcia, per arrivare a Barcellona ci sono poco più di 6 ore di viaggio, circa 680 Km, arriveremo in serata a destinazione. Abbiamo prenotato con Trivago presso l’Hotel Catalunya vicino il quartiere gotico a breve distanza dalla Rambla e Piazza Catalunya, mezza pensione circa € 70.

Siamo stanchissimi, ceniamo con Paella Valenciana e poi subito a nanna.

I prossimi tre giorni li dedicheremo alla scoperta di Barcellona, le auto possono riposare.

Il primo giorno Catalano lo consacriamo con il giro sulla Rambla e al Barrio Gotico. Le Ramblas son famosissime con decine di locali all’aperto e un via vai di persone di tutti i tipo ed anche per gli spettacoli e la musica da strada, per i giocolieri e i mimi numerosissimi che davvero incuriosiscono la nostra attenzione. Entriamo quindi nel Barrio Gotico, che è la città vecchia, pieno di negozi di souvenir e stradine, che portano alla cattedrale, costruita intorno al XIII secolo in stile Gotico ed è dedicata a Sant’Eulalia patrona della città. La domenica nella piazza antistante la cattedrale si esegue una tipica danza popolare catalana: “La Sardana”, che coinvolge tutti i presenti. Il primo pranzo Barcellonese lo consumiamo presso la “Taverna del Bisbe” che pratica prezzi davvero convenienti, € 10.50 con menù fisso. Abbiamo preso un ottimo piatto di calamari ripieni e grigliata mista di verdure.

Nel pomeriggio da Plaça Catalunya (qui convergono tutti i principali mezzi di trasporto) prendiamo l’autobus, che ci porta alla fine della Rambla (zona Porto) dove si può ammirare l’altissima colonna con la statua di Cristoforo Colombo e da qui raggiungiamo il Maremagnum. Il Maremagnum è il centro commerciale più famoso della città con ogni sorta di negozio e l’acquario che non facciamo in tempo a visitare. Torniamo in Hotel per la cena.

In serata l’hotel mette a disposizione delle navette per assistere allo spettacolo della fontana magica del Montjuic, una spettacolare esibizione di colori, luci, movimenti, musica e giochi d’acqua. Un grande spettacolo che chi viene a Barcellona non può di certo mancare.

Il secondo giorno catalano lo dedichiamo interamente alle opere di Antoni Gaudi, il massimo esponente del modernismo catalano, per farlo ci serviamo del Bus turistico. Il costo del biglietto è di € 22 (validità un giorno in tutte le linee). Prendiamo l’autobus linea blu, nella fermata di Plaça Catalunya. Visita panoramica di “La Pedrera e Casa Battlo” mentre scendiamo dinanzi la grandissima opera incompiuta di Gaudi cioè la Basilica della “Sagrada Familia”, vero simbolo di Barcellona, recentemente consacrata dal Papa Benedetto XVI. Riprendiamo l’autobus (sempre linea blu) prossima destinazione è il Parco Guell sempre opera di Gaudi, costruito nei primi anni del novecento è oggi un bellissimo giardino pubblico aperto tutto l’anno.

Pranziamo in hotel e il pomeriggio prendiamo, nuovamente l’autobus turistico, stavolta linea rossa, per un vero giro panoramico della città con passaggio anche nella collina del Montjuic con vista sugli impianti sportivi della città, che ospitò le Olimpiadi del 1992. La sera andiamo per tapas nel solito ristorante vicino la cattedrale “La taverna del Bisbe”.

Il terzo giorno catalano relax completo. Le donne vanno in cerca di souvenir sulla Rambla mentre io e Paolo decidiamo di fare una visita allo stadio “Camp Nou” il tempio calcistico del Barça con annesso museo del club, in cui vengono esposti i numerosi trofei vinti dalla squadra blaugrana.

La sera prenotiamo un’escursione per assistere ad uno spettacolo tradizionale di Flamenco, presso il Tablao Cordobes, che è considerato uno dei più importanti di tutta la Spagna, qui, infatti si sono esibiti i più grandi danzatori di Flamenco. Il costo è di € 38 compreso un drink e lo spettacolo ha una durata di circa 2 ore, devo dire che ne vale la pena. Una grande emozione da provare, qui si può vivere la passionalità del popolo catalano.

La mattina dopo sveglia molto presto, riprendiamo le auto (posteggiate nel parcheggio dell’ hotel) facciamo l’ennesimo pieno, ci attendono oltre 300 km e circa 4 ore di viaggio, poca cosa, pensando a quanti ne abbiamo percorsi sino ad ora.

L’autostrada è abbastanza scorrevole, si tratta dell’autopista del mediterraneo, che poi diventa autopista del Nord Est. Siamo in ottobre ed è il mese dedicato alla Virgen del Pilar, migliaia di persone vengono per onorare la Vergine in uno dei santuari mariani più importanti del mondo. Arrivando nei pressi di Saragozza già vediamo decine e decine di pellegrini che a piedi scalzi raggiungono il santuario, recando in mano chi fiori e chi cera o doni da offrire alla Madonna. Posteggiamo le auto in uno dei posteggi vicino il centro, ma solo per una passeggiata. La visita della Basilica la rimandiamo all’indomani, c’è troppa fila, oltre 3 ore di attesa.

Pernottiamo presso il b&b Siesta in ottima posizione a circa 5 minuti a piedi dal centro, nei pressi del Puente de Piedra. La titolare la Signora Marta è una persona molto gentile ed al nostro arrivo ci ha subito indicato le principali attrattive cittadine e un ristorante dove mangiare.

Il giorno dopo ci rechiamo a piedi per visitare il Santuario di Nostra Signora del Pilar (mettendoci in fila) e aspettando di poter entrare nel meraviglioso tempio dedicato alla Vergine patrona dell’intera nazione iberica, infatti, si festeggiamo il 12 ottobre (festa nazionale spagnola). Secondo la leggenda la Vergine Maria si recò nell’anno 39 d.C a Saragozza da Gerusalemme per confortare l’apostolo Giacomo deluso dall’inefficienza della sua predicazione, gli donò un pilastro chiedendogli di edificare un tempio in suo onore nelle vicinanze. San Giacomo fece come gli disse Maria e pose il pilastro nel punto esatto in cui si trova oggi il Santuario. Il pilastro è sormontato da una piccolissima statua lignea della Madonna risalente all’anno 300, veneratissima per i numerosi miracoli, che si dice abbia impartito ai suoi fedeli. Ci inginocchiamo davanti a questa sacra icona e ci sentiamo pervasi da una sensazione di serenità, mai provata prima.

Abbiamo portato a termine il nostro cammino di oltre 2000 km, contenti perché abbiamo rinvigorito la nostra voglia di viaggiare, scoprendo luoghi meravigliosi. Ci aspetta un lungo viaggio di ritorno, stavolta però il tragitto sarà dimezzato, infatti, faremo ritorno in Italia con il traghetto della Grimaldi lines, con partenza dal porto di Barcellona. Il nostro viaggio è davvero finito, pronti a ricominciare una nuova avventura.



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