Barcellona in carrozza e un pò di Madrid

BARCELLONA!!! Ho visitato Barcellona la prima volta nel 2002, era il mese di febbraio in giorni feriali ed il tempo era molto uggioso, quindi non si è presentata al meglio del suo splendore. Mi sono invaghito immediatamente. Da allora ci sono tornato molte volte, ho potuto rivederla in tutte le stagioni. Ovviamente il periodo in cui emerge...
Scritto da: ROTEX
barcellona in carrozza e un pò di madrid
Viaggiatori: da solo
BARCELLONA!!! Ho visitato Barcellona la prima volta nel 2002, era il mese di febbraio in giorni feriali ed il tempo era molto uggioso, quindi non si è presentata al meglio del suo splendore. Mi sono invaghito immediatamente. Da allora ci sono tornato molte volte, ho potuto rivederla in tutte le stagioni. Ovviamente il periodo in cui emerge maggiormente il suo fascino è la primavera e l’autunno, ma anche durante l’inverno quando le temperature sono miti oppure in estate in cui tutto è lento ed i colori sono accessi oltre che la “movida” è più viva ed intensa che mai e si possono visitare le note località balneari vicine.

Se un giorno deciderò di trasferirmi all’estero, Barcellona è senza alcun dubbio tra le mie città prescelte.

Mi piacerebbe abitare in una città, anche se il traffico e la frenesia della metropoli alla lunga mi infastidisce, amo il mare ed il caldo, i luoghi vivaci ed in trasformazione, che esprimono fantasia ed estro, ma che abbiano un loro passato ed una loro storia. Sono un nottambulo, il mio bioritmo si accelera nelle ore serali/notturne.

Barcellona ha tutti questi requisiti è una città libera ed aperta ma anche con una forte “personalità”. Infatti Barcellona non è in Spagna ma è in Catalunia.

Per tutti questi motivi la sento molto simile a me ed ogni qualvolta che arrivo a Barcellona è come se arrivassi a casa mia.

Inoltre, fattore molto importante è una città accessibile ed ha superato l’esame “rotelle”.

Vi sono sempre rimasto solo per alcuni giorni, mentre l’anno scorso ho trascorso tre settimane.

Sono arrivato in terra catalana con ogni mezzo: in aereo, in nave, in auto.

Con l’aereo ho sempre volato con Raynair, partenza da Bergamo Orio al Serio ed arrivo a Girona.

A Girona vi è l’autobus che porta a BCN, ma per la carrozzina non è comodo, pertanto con gli amici abbiamo noleggiato un auto e in 50minuti si arriva a BCN.

E’ una città comoda per utilizzare l’auto, le vie sono collocate in modo orizzontale e verticale.

Mi è inoltre capitato di viaggiare da solo, imbarcandomi con la mia auto da Genova. La prenotazione è stata effettuata tramite Grandi Navi al sito www.Gnv.It, prenotando una cabina singola per disabili. La nave è totalmente accessibile, così come la cabina (quella esterna è leggermente più ampia ed ovviamente più luminosa, di quella interna). La partenza avviene da Genova alle 21:30 con arrivo il giorno successivo alle 15:30. La scelta di andare in nave è stata fatta per utilizzare la mia auto durante la mia permanenza in Spagna.

Non ho avuto la possibilità di utilizzare i mezzi pubblici della città, in quanto avendo un auto non ne ho avuto l’esigenza, ma mi è parso che i bus sono accessibili, i taxi sono numerosi, mentre non ho idea dell’accessibilità e della fruibilità del metro.

Ho soggiornato in diversi hotels, ma quelli che mi sento di consigliare sono: HOTEL CANTON (www.Hotelcanton-bcn.Com) situato a pochi metri dalle Ramblas e alla zona del porto. E’ un hotel modesto, con una camera singola per disabili con bagno molto ampio, mentre solo alcune delle camere doppie sono accessibili.

Nonostante sia estremamente modesto è in zona centralissima, tutte le parti in comune sono accessibili, è pulito e molto economico. APARTHOTEL NAPOLS (si può trovare nel sito www.Venere.Com), situato in zona centrale, vicino a Placa Catalunya, vi sono dei mini appartamenti molto grandi ed accessibili a prezzi estremamente vantaggiosi. Unico problema è uno scalino, di circa 15cm, all’entrata. Mentre per il resto è accessibile e vi è l’ascensore.

Barcellona con le “rotelle” si gira in maniera comoda, gran parte della città è moderna e pertanto non presenta molte barriere architettoniche, vi sono marciapiedi molto ampi e scivoli agevoli.

Anche le vie del Barrio Gotico, la Ribera, el Raval che sone le zone più storiche, sono estremamente agevoli da visitare, vi sono alcune zone con pendenza e tratti poco accessibili. Uno dei miei quartieri preferiti è la Barceloneta, suddiviso da una parte, dalla zona “vecchia” di Barcellona con un intricato groviglio di vicoli molti simili alle zone portuali di Napoli o di Genova, e da un’altra, che dopo le Olimpiadi del 1992, è stata totalmente rimodernata in cui sono nati locali dove, soprattutto durante l’estate vi è un intensa vita notturna.

La Barceloneta è il quartiere più vicino al mare ed è costeggiata da lunghe spiagge, in cui i barcellonesi si recano nei week ends o durante le ore della siesta pomeridiana. Lungo i chilometri di spiaggia, nei periodi estivi vi sono i chiringuitos, piccoli bar sulla spiaggia in cui si ascolta musica e sorseggia cocktails. La spiaggia è accessibile, vi è un bagno con sedie job (sedie a rotelle adatte al mare, alla neve o al trekking off-road. Sono muniti di una coppia di ruote studiate per il trasporto agevole su tutti i tipi di fondo sabbia, ciottoli, neve).

I locali soprattutto nella zona più moderne sono senza barriere architettoniche, così come tutta la zona di Port Vel e del Mare Magnum.

Anche le Ramblas sono facilmente percorribili, in generale posso dire che non ho mai trovato grandi problemi in nessuna parte della città.

La zona meno accessibile è quella a nord, in quanto in salita.

Parc Guell non è totalmente praticabile, come non è possibile salire con la carrozzina sull’ascensore che porta alle guglie della Sagrada Famiglia.

Un luogo meraviglioso è la collina del Montjuic, in cui sia di giorno che di notte si ha un incantevole vista dall’alto di BCN.

Quando ricordo Barcellona i miei primi pensieri vanno al mare, al sole e alla modernità della città, così come agli abitanti.

Si sveglia un po’ tardi al mattino, non ha ritmi frenetici, ma appena si arriva è possibile captare l’entusiasmo e l’innovazione. E’ una città “giovane” e questo spirito lo si osserva durante tutte le ore del giorno. Ovviamente, come in tutta la Spagna, il cuore batte con ritmi più gioiosi durante la notte.

Barcellona riesce a trasmettermi spensieratezza, che non è da confondere con la superficialità. Si lascia e ti lasci conquistare velocemente, senza troppi convenevoli è un luogo in continuo mutamento e pertanto devi essere in grado di stare al suo passo veloce e deciso.

A circa 40 chilometri a nord-est di Barcellona, vi è il Monastero ed il Santuario di Montserrat, si trovano contro una montagna inusuale (in catalano Montserrat significa “montagna seghettata”).

Si arriva con l’auto (o con i pullman che partano da BCN), il santuario e la zona limitrofe è accessibile e molto suggestiva. E’ un luogo emozionante, in cui è possibile ammirare la Madonna nera di Montserrat, è pertanto un luogo di pellegrinaggio e di preghiera. Si può inoltre assistere ad un meraviglioso coro di voci bianche, che ha una lunga tradizione di scuola di canto.

Durante le mie permanenze a Barcellona ho trascorso alcuni giorni a Madrid. Sono partito dalla stazione Sants di Barcellona per arrivare alla stazione Atocha di Madrid (dopo gli attentati vi sono numerosi controlli anti-terrorismo, simili a quelli effettuati negli aeroporti), la durata del viaggio è di circa 4 ore. Il treno (paragonabile al nostro Eurostar) è accessibilissimo, per salirvi vi è un scalino di pochi centimetri che viene superato mediante l’installazione di un piccolo scivolo, collocato dall’assistente del treno. Niente di paragonabile al sollevatore utilizzato in Italia e alla lunghezza delle procedure che vi sono nelle stazioni italiane.

A Madrid mi è capitato di avere delle esperienze molto negative con i taxi.

Le prime difficoltà le abbiamo riscontrate, appena arrivati in città, ovvero cercando di prendere un taxi dalla stazione all’albergo. Eravamo in tre, diversi autisti si sono rifiutati di caricarci, dicendoci che eravamo in troppi e non ci stavamo con la carrozzina e i bagagli, al quarto tentativo per ”magia” siamo riusciti a salire in un auto di normalissime dimensioni, tutti quanti e con tutto il bagaglio…

Durante i giorni e le serate successive mi è capitato, di tentare di fermare per la strada dei taxi, ma senza successo. Ho provato poi a nascondermi, a quello punto i taxisti si fermavano, ma appena mi vedevano in carrozzina, scappavano a gran velocità o dicevano che dovevamo chiamare un apposita autovettura, ad oggi non mi è ancora chiaro “apposita” per cosa?! Nonostante spiegassi che sono autosufficiente e veloce negli spostamenti dalla carrozzina all’autovettura e la facilità con cui la carrozzina si piegava, fuggivano a gran velocità.

Una sera sono riuscito a salire su un taxi, ma nonostante fossi già seduto, l’autista mi ha fatto scendere. Lascio immaginare gli insulti da me lanciati, senza sortire alcun effetto.

Viaggio spesso e mi è capitato più volte, in varie parti del mondo, di prendere dei taxi sia da solo che in compagnia, non ho mai avuto particolari problemi, pertanto non so spiegarmi quanto mi è accaduto a Madrid, se casualmente mi sono capitati quelli più “stronzi” oppure è un atteggiamento normale. Pertanto sconsiglio di prendere un taxi a Madrid.

Mi sono fermato in città per circa tre giorni ed ho sempre utilizzato i bus, sono attrezzati per la salite delle sedie a rotelle, soprattutto nelle zone centrali e turistiche.

Girare per la città non è agevolissimo in particolare se si è soli, in quanto i marciapiedi sono spesso con gradini e la città ha molti dislivelli. Situazione molto simile a quella che troviamo nella maggior parte delle nostre città.

Sono rimasto deluso Madrid, probabilmente avevo aspettative molto alte.

E’ una città molto grande, non è così semplice trovare i locali in cui vi la “movida”, anche se la mia permanenza è stata troppo breve per dare un giudizio complessivo e reale.

Inoltre avevo troppa voglia di tornare nella “mia” Barcellona e forse il paragone mi ha dato una visione poco obbiettiva della capitale spagnola. Ci tornerò per vedere se è stato una incomprensione oppure non vi è effettivamente feeling tra noi, sperando che questa volta i taxisti mi accettino sulle loro autovetture.

rotex http:\\rotex.Myblog.It



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche