Portogallo on the road 6

Due settimane tra l'Algarve e Porto, cominciando da Siviglia
Scritto da: lugas
portogallo on the road 6
Partenza il: 25/08/2012
Ritorno il: 09/09/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Due settimane su e giù per il Portogallo, ecco il nostro itinerario

25.8

Sveglia alle 2,45, volo in partenza alle 6,05 da Orio (ma che fatica riuscire a bere un caffè alle 5,30, nonostante un bel po’ di passeggeri che volevano far colazione prima di imbarcarsi…), arrivo a Siviglia alle 8,30. Prendiamo il bus, arriviamo in centro e lasciamo i bagagli all’Hostal Dona Lina in Piazza Dona Elvira, la pittoresca piazza con le panchine in azujelos. Siamo nel centro storico di Siviglia, nel quartiere di S.Cruz. La prima visita è per l’imponente cattedrale con salita alla Giralda con uno sguardo a 360° sulla città. Pausa pranzo con tapas e una bella birra fresca cui segue una bella pausa relax nell’hamman Aire de Sevilla, un vecchio bagno arabo ristrutturato dove ci concediamo un’ora e mezza di piscine d’acqua calda e fredda, bagno turco, bagno di sale e massaggio. Per le 17 siamo di nuovo a spasso per il vecchio barrio ma la stanchezza si sta facendo sentire e quindi in prospettiva della serata è il momento di un due orette di sonno. Prima di cena facciamo due passi lungo l’Avenida de la Constitucion e il Guadalquivir dove torniamo, dopo una bella paella e del pesce alla griglia, per vedere la Torre de Oro illuminata. Finalmente un po’ d’aria concede una tregua al caldo ma dopo 20 ore dalla sveglia il sonno arriva definitivamente a farci salutare la notte andalusa

26.8

Veloce colazione e siamo all’Alcazar appena prima dell’apertura. Il fascino e la bellezza di questo palazzo si apprezza meglio senza la folla di turisti che vediamo alla nostra uscita due orette dopo, quindi potendo entrate entro le 10. Segue uno sguardo agli azujelos di Plaza de Espana e due passi sotto i suoi portici, un ultimo giretto per i vicoli e le stradine di S.Cruz dove ci concediamo un bel piatto di jamon per spuntino. Prendiamo l’autobus C-3 per arrivare in Plaza de Armas dove puntuale alle 15 parte il bus Eurolines per Faro. Per le 17,30 arriviamo in Algarve dove ci accoglie una temperatura ben più fresca e un bel venticello; in bus ci rechiamo all’Hotel Ibis, un po’ fuori dal centro ma molto tranquillo e comodo. Per cenare preferiamo prendere il taxi, molto economico (5 € a tratta) e più pratico del bus di linea (ne passano pochi e ti lasciano lungo la tangenziale), visti i costi. Dopo due passi in centro ceniamo al ristorante Chelsea dove ci concediamo una bella zuppa di pesce, sardine e tonno al griglia ed un primo incontro col vino portoghese, un bianco del Douro. Il conto ci dà subito conferma che i costi e i prezzi dell’Italia sono ben lontani. Dopo cena un bel caffè (niente da dire, in Portogallo lo sanno fare…) e primo incontro con i pastel de nata. Chiudiamo la serata assistendo nella zona del porto alla serata finale di un festival folk internazionale e tra un balletto e un canto ci concediamo un bel bicchierino di cioccolato pieno di ginja. Due passi tra le bancarelle di golosità locali e le prime ore di Portogallo sono al termine.

27.8

Recuperiamo in aeroporto l’auto noleggiata con Auto Jardim, colazione al centro commerciale di Faro (dove con sorpresa vediamo nell’adiacente parco pubblico attrezzi ginnici ad uso pubblico, commentando che da noi non resisterebbero interi tre giorni !!) e via, prima tappa le rovine romane di Milreu…chiuse il lunedi, forse bastava leggere meglio la Routard! Un po’ delusi ripartiamo per il primo tour dell’Algarve quindi risaliamo la N2 fino a Sao Bras de Alportel e da qui scendiamo verso Tavira. Seguiamo la costa lungo la N125 e superata Faro facciamo la prima sosta a Vilamoura, spiaggia Falesia. Primo bagno nelle fresche (o fredde?) acque oceaniche, relax in spiaggia e dopo due orette ci spostiamo alla ben più bella spiaggia Oura. Un hotel a forma di transatlantico sovrasta la costa, la spiaggia è molto frequentata e ben attrezzata, alcuni sentierini consentono di risalire le rocce e arrivare alle belle calette circostanti. Al far del tramonto torniamo vero Faro dove ceniamo con altri due bei piatti di pesce, sempre con prezzi “portoghesi”. Due passi in un centro un po’ vuoto per godere del fresco della serata e torniamo in albergo.

28.8

Prima meta (assolutamente consigliata) Silves. Parcheggiata l’auto cominciamo a risalire le strette vie della città con prima sosta alla Cattedrale; segue l’ingresso nella cittadella con visita al castello e museo archeologico col biglietto cumulativo. Dalla balconata del museo due cicogne ci guardano dal loro nido fatto sulle mura della città. Una spremuta di arance per dissetarci e ripartiamo per la costa vicentina attraversando la sierra di Monchique; N124, N266 e N267, strada panoramica tra eucalipti e alberi del sughero fino a Aljezur, sormontata dal suo castello, e da qui 20 km e arriviamo alla spiaggia di Arrifana. Spuntino a base di pesce, paesaggio spettacolare dal parcheggio e col bus navetta gratuito scendiamo al mare. Bagni, passeggiate, relax totale per circa tre orette; con una marea impressionante (dal nostro arrivo il mare si è ritirato di circa 30 mt.) salutiamo anche Arrifana direzione Cabo S.Vicente. Lungo la strada ammiriamo i paesaggi che offre la costa vicentina, non solo spiagge e scogliere; qui c’è una nebbia pazzesca, il faro sbuca a fatica in mezzo all’umidità e il clima non è propriamente estivo. Altra sosta al castello di Sagres, soste lungo la strada per vedere le calette e le spiagge sotto la strada e per le 21 siamo in albergo. Veloce doccia e bella cena a base di un favoloso e più che abbondante risotto di mare, ricco di scampi, pesce vario e gamberi. Per noi l’Algarve finisce qui, sicuramente la parte più suggestiva è quella ovest, avevamo scelto Faro perchè in posizione centrale ma avendo 2/3 gg. forse è meglio scegliere come base una città più a ovest (Lagos, Portimao) e da qui godersi con calma paesaggi e spiagge.

29.8

Colazione come al solito al centro commerciale di Faro e lasciamo l’Algarve attraverso la sierra do Caldeirao; da Sao Bras prendiamo la N124, strada tortuosa e un po’ lenta, è un continuo saliscendi lungo le colline dell’interno ma il paesaggio è bellissimo, peccato che in alcune zone gli incendi recenti abbiano lasciato il loro segno. Incrociamo la N122 e facciamo la prima sosta a Mertola, dove visitiamo tutto il centro storico inerpicandoci lungo le vie della cittadina. Dal castello il panorama sul fiume sottostante è grandioso. Ripartiamo e decidiamo di saltare altre tappe intermedie per arrivare direttamente a Evora. Ci sistemiamo nell’albergo Dom Fernando che consigliamo perchè vicinissimo al centro, raggiungibile in 5 m. Il primo approccio è con la bellissima cattedrale, due passi attorno il tempio di Evora, Piazza Do Giraldo e vie limitrofe con una

Sosta a Rotas do Vinho de Alentejo, dove assaggiamo tre rossi e acquistiamo una buona bottiglia. Visitiamo alcuni negozietti in rua 5 de Outubro dove apprezziamo soprattutto oggetti vari in sughero. Cena al Burgo Velho con una bel maiale all’alentejana (con vongole !!), manzo con funghi e patate, vino, due caffè per 33 € in due. Alla luce dei lampioni Evora è ancora più affascinante, due passi lungo le stradine del centro e stanchi della lunga giornata torniamo in albergo.

30.8

Attraversiamo l’intero Alentejo, una regione bellissima che va fatta assolutamente: pianure e ulivi a perdita d’occhio alternati a vigneti e cantine, pinete e sughero, all’improvviso appaiono paesini abbarbicati su rocche isolate. Lasciamo Evora di buon mattino e la prima tappa sono i siti megalitici dei dintorni, di cui la regione è molto ricca. Vediamo dolmen attorno a Guadalupe e menhir a Valverde; le indicazioni per le decine di siti non mancano, anche se i monumenti sono un po’ sperduti nella campagna. Via Arraiolos arriviamo a Estremoz; lasciamo l’auto nella piazza principale e risaliamo a piedi la rocca fino al castello. Da quassù la vista è mozzafiato, spazia su tutta la regione; passeggiamo per il borgo racchiuso nelle mura del castello con pausa pranzo a base di ottime salsicce affumicate alla griglia accompagnate da patè locali e un ottimo pane. Visitata la chiesa di S.Francesco riprendiamo la E802 direzione Portalegre e quindi Marvao, borgo da non perdere. Passeggiamo per due orette tra la bellissma rocca e i vicoli del paese. Le ben conservate mura del castello permettono di godersi un panorama che lascia senza parole. Mezz’oretta di strada ed eccoci poi a Castelo de Vide situato più a valle; il paese non è bello come Marvao ma merita una bella sosta. C’è aria di festa e si stanno montando le bancarelle per la serata; visitiamo la rocca e il piccolo quartiere ebraico con quel che resta della sinagoga. Da provare il dolce locale, la bola de maca. Avendo scelto di non prendere le autostrade e quindi di non avere il meccanismo elettronico di controllo, perdiamo un po’ di tempo per seguire statali un po’ tortuose e arrivare così a Fatima, dove dormiamo nella Casa das Irmas Dominicanas, ottimo prezzo (49 € a notte con colazione) e posizione (5 m. dal Santuario), con parcheggio privato. Non è periodo di pellegrinaggi quindi c’è poca gente in giro e anche per mangiare troviamo con difficoltà un locale che riesce a darci ben poco (sono le 22); anche molti alberghi sono chiusi, non si sa se definitivamente o meno. Due passi per vedere l’immensa spianata del santuario e andiamo a dormire.

31.8

Dopo un’ottima colazione prendiamo l’A1 direzione Coimbra; primo stop alle rovine di Conimbriga che però sono ancora chiuse. Non intendendo attendere 40 m. (solo le rovine romane aprono alla 10 in Portogallo !) arriviamo a Coimbra. Parcheggio lungo il fiume e ci inerpichiamo lungo la città vecchia, direzione Università. Visita da non mancare, alcuni gioielli sono da ricordare: la sala delle lauree, la bellissima biblioteca, il panorama sulla città. Vediamo poi la cattedrale, una visita a qualche negozio di piatti e ceramica varia (davvero belli) e girondolando per le vie del centro arriviamo alla chiesa di S.Cruz e chiudiamo con il vecchio convento di S.Clara. Coimbra ci appare un po’ decadente ma probabilmente la chiusura dell’università e l’assenza di studenti toglie un po’ di brio alla città. Pranziamo nel centro commerciale presso la catena Vitaminas; dalla terrazza si gode una bellissima vista sulla città. Riprendiamo l’auto e in statale attraversiamo la regione sulla N110 direzione Tomar. Prima tappa la bella piazza Repubblica e dopo una faticosa salita lungo la collina arriviamo all’imperdibile monastero templare, bellissimo e affascinante; facciamo il biglietto cumulativo (15 €) con i monasteri di Alcobaca e Batalha e visitiamo in lungo e in largo i suoi chiostri, le sue cappelle, le sue sale con gli stili che si alternano l’un dopo l’altro: preponderante ovviamente lo stile manuelino, con la bella finestra. Acquistiamo della buonissima frutta appena fuori dal monastero e ci rilassiamo nel piacevole parco lungo il fiume. Ceniamo a Tomar alla Casa das Ratas provando una specie di cotechino locale accompagnato da vino verde e siamo pronti per tornare a Fatima.

1.9

Ultima giornata a zonzo per il Portogallo; la prima parte della mattinata la dedichiamo al Santuario di Fatima, breve sosta alla cappellina, visitiamo le tombe dei tre pastorelli nella basilica e facciamo una passeggiata nella piazza. Partiamo poi per Batalha e Alcobaca, dove visitiamo gli ultimi due monasteri, più bello quello di Batalha, un po’ più decadente e povero quello di Alcobaca; pranzo ad Alcobaca di fronte al monastero a base di salumi locali e fresche birre (il caldo si fa davvero sentire), acquistiamo un bel piatto decorato e poi ripartiamo per Lisbona. Lasciamo la macchina in aeroporto da dove prendiamo la metro per l’hotel AS Lisboa, appena fuori dalla fermata Alameda, ottima posizione e buon indirizzo. La sera restiamo in zona cenando con un bel risotto di pesce e del polpo alla griglia, due passi lungo il vicino parco e poi a dormire.

2.9

E’ domenica, musei gratis (prendere nota!) e quindi decidiamo di cominciare dalla zona di Belem. Facciamo la tessera giornaliera per i trasporti (5 € per 24 h dal primo utilizzo) e da Cais do Sodre prendiamo il tram; visitiamo il monastero, la torre, il museo dos coches, il museo archeologico e la chiesa del monastero, visite inframmezzate da due passi lungo il Tago e in un mercatino locale e da una bella sosta alla Confeteria de Belem, pasteis de nata e non solo a prezzi davvero modici. Il pomeriggio è dedicato al centro di Lisbona quindi Rossio, Baixa, ascensor de gloria per arrivare al Barrio Alto, chiesa di S. Roque. Su e giù per i vicoli del Barrio, scendiamo a Cais do Sodre lungo la rua da Bica (no l’ascensor perché non è per niente economico !). La serata la passiamo al Barrio Alto con una bella cena a base di cataplana e anatra arrosto, due passi tra i mirador e i vicoli pieni di locali, prendiamo l’elevador di S.Justa, due passi finali al Chiado con foto accanto a Pessoa e la prima giornata a Lisbona può terminare.

3.9

Cominciamo con l’Alfama, quindi tram 28, mirador de S.Lucia, riprendiamo il tram, scendiamo a Largo da Graca dove ci fermiamo al bellissimo mirador, scendiamo alla Mouraria dal caracol e da qui tram 12 e castello (7,5 €). In sé non è granchè ma i panorami a 360° su Lisbona sono i migliori della città. Scendiamo lungo i vicoli dell’Alfama per arrivare alla Sé, visita completa anche di chiostro e tesoro, e sosta pranzo alla già provata catena Vitaminas con una bella insalata mista. Sosta in albergo per riposarci un poco e il pomeriggio è dedicato al Parco delle Nazioni: due passi nel parco, visita al centro commerciale Vasco de Gama dove ceniamo e due orette le passiamo all’Oceanario tra pesci tropicali, otarie, pinguini e pesci di ogni colore e dimensione, assolutamente da non perdere.

4.9 Gita fuori porta

Alla stazione Rossio biglietto giornaliero per treno e bus (12 €) e via verso Sintra. Col bus arriviamo al Palacio de Pena, stranissimo e surreale, dove di contorno c’è un godibilissimo panorama sui dintorni, sul castello e fino alla costa. Torniamo in paese e visitiamo il Palazzo Nazionale, pranzo volante e facciamo due passi tra i vicoli del paese. Nel primo pomeriggio prendiamo il bus per Cascais attraversando la regione verso la costa, scendiamo a Cabo do Roca per due orette di visita per poi riprendere il bus per Cascais e da qui il treno per Lisbona. Cena in rua Sapateros con un favoloso risotto già ricordato da altri tpc, altro giretto nell’Alfama sul tram 28 e due passi notturni (nessun pericolo) e poi a nanna dopo una lunga e faticosa giornata.

5.9

Tuttalfama: riprendiamo il bus 28 e gironzoliamo per il quartiere. Visitiamo la chiesa do Graca, il monastero di Sao Vicente de Fora con i suoi bellissimi azujelos, ci perdiamo nel dedalo di vicoli, bica e piazzette. Il pomeriggio, dopo una sosta merenda alla Confeitaria Nacional, lo dedichiamo per un’ultima visita al Carmo e all’omonima chiesa, altri due passi per il Barrio Alto e il Chiado e possiamo salutare Lisbona. Cena all’Alfama al favoloso Morgadinha de Alfama, al ritorno sentiamo le note del fado correre lungo i vicoli e le scalinate del quartiere… è già saudade!

6.9

Treno dalla stazione Do Oriente e in due ore e mezza siamo a Porto. Perdiamo un po’ di tempo per fare il biglietto giornaliero dei trasporti che però rispetto a Lisbona sconsigliamo: i luoghi da visitare sono tutti in centro e raggiungibili a piedi con brevi passeggiate tra l’uno e l’altro; i mezzi li consigliamo solo da e per la periferia di Porto e nulla più. Prendiamo possesso della nostra stanza all’Oporto House (che consigliamo) in pieno centro e cominciamo la nostra visita dalla stazione Sao Bento, arriviamo poi alla Sè per poi ridiscendere la Ribeira fino al Douro. Una visita merita anche il Mc Donald’s in Piazza da Libertade, tutto in art decò. Dalla Ribeira in bus ritorniamo in centro e facciamo due passi lungo Rua S.Caterina, ma i molti negozi chiusi e i segni di decadenza e rovina degli edifici evidenziano quella crisi che a Lisbona ancora non si vede, almeno in modo così evidente. Una bella cena da Lagostim a base di carne e la prima ½ giornata a Porto è finita.

7.9

Penultimo giorno portoghese. Dopo una bella colazione utilizziamo gli ultimi minuti di metro per arrivare al mercato do Bolhao, decadente e niente di che. Dieci minuti a piedi (ad ulteriore riprova che i mezzi a Porto non servono) e siamo di nuovo in piazza de Libertade, visita alla chiesa dos Clerigos, con salita in cima al campanile da cui si gode un bellissimo panorama su Porto; segue uno sguardo alla vicina libreria Mello con la sua bella scalinata harrypotteriana (da vedere anche un vicino negozio di giocattoli) e alla piazza de Gomez, università e chiesa do Carmo. Vista l’inutilità dei biglietti per i mezzi pubblici, decidiamo invece di fare il biglietto per due giorni (13 €) per il bus turistico sightseeing. Passiamo davanti alla Casa della Musica e attraverso il quartiere Boavista arriviamo al mare dove scendiamo al Castello do Quejo. Il mare ovviamente non è quello dell’Algarve ma è piacevole fare due passi lungo la spiaggia, ben affollata, e rilassarsi. Pranzo a un barettino sulla spiaggia e poi riprendiamo il bus turistico passando lungo la foce del Douro per arrivare alla Ribeira. Qui visitiamo la bella e un po’ soffocante (per via delle ricche decorazioni di legno dorato) chiesa di S.Francesco con le sue catacombe e il suo piccolo museo, due passi in piazza Ribeira lungo il Douro e anche questa giornata è al termine. Cena al ristorante dos Lojos in un piano interrato con pietre a vista, anatra al forno e baccalà a la bras. La prima brutta impressione su Porto ha lasciato il posto ad un giudizio completamente diverso, ci vuole più tempo, è una bellezza più sottile di Lisbona ma alla fine anche Porto ti entra nel cuore.

8.9

La mattina è fredda e c’è una leggera pioviggine. Colazione sempre in Rua dos Clerigos, stavolta un po’ cara, a prezzi “italiani” (caffè 1 €), a piedi raggiungiamo la zona dietro piazza de Gomez dove vediamo la chiesa dos Carmelitas e i suoi azujelos, due passi al suggestivo giardino in Tiago de Almedia, a fianco dell’Ospedale S.Antonio, piazza Carlo Alberto e le sue vie pedonali e quindi di nuovo piazza de Libertade. Qui riprendiamo il bus turistico per l’altra metà del giro e ci dirigiamo verso Vila Nova: oggi è la giornata del vino Porto. Dopo il giro attraverso il paese scendiamo in avendia Leite e ci dirigiamo anzitutto alla cantina Croft (visita compresa nel biglietto del bus, quindi ancor più conveniente): assaggio di Porto bianco e visita alla cantina. Segue visita alla cantina Graham’s, offerta dalla venditrice del biglietto turistico (quindi anche questa gratis): posizione in collina, panorama su Porto, il Douro e Vila Nova, cantina bellissima cui segue assaggio di 3 qualità di Porto (tra cui un buonissimo tawnie di 20 anni). Pranzo a base di affettati e formaggi alla Presuntaria Transmontana, due passi sul lungo Douro e chiudiamo le visite alla Budmeister, proprio vicino al ponte Luis 1°, cantina carina ma porto non granchè (stando almeno a quello offerto). Vediamo anche la sala assaggi della Ramos Pinto, ricca di offerte e combinazioni di tipi di Porto. Vista una cantina, meglio concentrarsi solo sui wine tastings, 2 o 3. Avendo tempo forse una crociera lungo la vallata del Douro sarebbe da fare. Riprendiamo il bus turistico e ci prepariamo per la serata al ristorante Porto do Noite nella Ribeira, dove chiudiamo la vacanza con piatti più che abbondanti di polpo e sgombri, il tutto innaffiato da un buon bianco e sotto i 40 € di conto. Il proprietario passa tra i tavoli canticchiando un po’ di fado e all’uscita la sua calorosa stretta di mano metaforicamente è il saluto rivoltoci da tutto il Portogallo a conclusione di una vacanza bellissima e che non dimenticheremo (il mattino seguente alle 6,30 sulla metro verso l’aeroporto pensavamo a quando e dove tornare). E quindi… obrigado Portugal!

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