Montenegro & Croazia in pieno relax

Viaggio alla scoperta del Montenegro e alla riscoperta della Croazia, due Paesi vicini ma differenti, seppur capaci di offrire un mare magnifico e una natura a tratti mozzafiato
Scritto da: storm_87
montenegro & croazia in pieno relax
Partenza il: 08/08/2012
Ritorno il: 24/08/2012
Viaggiatori: 4
Spesa: 1000 €
Dopo 3 anni in giro per la Croazia tra Makarska, Hvar e a spasso per la Dalmazia, io (Nando) e la mia ragazza (Alessia) abbiamo deciso di tornare nei Balcani ma di scegliere una nuova destinazione: il Montenegro. A noi si sono uniti il fratello della mia ragazza (Carlo) e un suo amico (Vincenzo). Il programma di viaggio prevedeva di passare 10 giorni a Budva, la principale località turistica montenegrina, e altri 4 a Dubrovnik, nella vicina Croazia.

8 AGOSTO

Partenza in auto da Napoli per Bari, dove ci aspettava la nave della Montenegro Lines (spostamento prenotato tramite l’agenzia barese Morfimare). La partenza, prevista per le ore 22, viene rinviata alle 00.30 per ritardi nell’espletamento delle operazioni di imbarco. La notte passa via tra un mal di stomaco per il mare molto agitato e un freddo terribile per l’aria condizionata sparata a palla in tutta la nave… ma va bene così, per una vacanza si può fare un piccolo sacrificio!

9 AGOSTO

Arrivati a Bar dopo quasi 10 ore di navigazione e prima di incamminarci verso Budva espletiamo tutte le formalità doganali, compresa la stipulazione di un’assicurazione mensile del costo di 15 € per poter circolare sul territorio nazionale (non esiste più la tassa ecologica di 10 €…). Arriviamo a Budva in 40 minuti circa (il tragitto Bar-Budva è di circa 38 km) e dopo qualche giro a vuoto troviamo l’appartamento che avevamo prenotato su Internet contattando un privato (17,25 € a persona a notte, tasse comprese, a 200 metri dalla Città Vecchia e dal lungomare…molto centrale!). L’impatto con Budva non è dei migliori: la città è affollata, con un’urbanizzazione selvaggia, palazzi enormi e macchine parcheggiate un po’ ovunque. Ci sistemiamo in casa, pranziamo e dopo aver riposato un pò decidiamo di dividerci e di andare alla scoperta della città. Io e Alessia ci catapultiamo verso la Slovenska Plaza, la principale spiaggia cittadina, ma riceviamo una cocente delusione. Le spiagge sono affollatissime, sporche e l’acqua non è delle migliori perché sporca e spesso piena di rifiuti come bottiglie, buste, lattine di birra e altro (per chi come noi era stato in Croazia, il paragone è ovvio…). Tornati a casa un po’ scossi ci ripromettiamo di rimetterci presto alla ricerca di spiagge più carine, altrimenti la vacanza sarebbe potuta diventare uno strazio. Carlo e Vincenzo ci suggeriscono per l’indomani la spiaggia di Mogren I che avevano scoperto durante la loro sortita pomeridiana. La sera la passiamo in tranquillità, anche per smaltire la stanchezza del viaggio: tra un drink e quattro chiacchiere in uno dei tanti bar nei pressi della Città Vecchia, il post-cena passa via veloce.

10 AGOSTO

Come deciso il giorno prima, la tappa odierna è la spiaggia di Mogren I. Inutile parlare dell’affollamento di questa spiaggia in ghiaia finissima (ma lo spazio per un telo si trova sempre…) ma sicuramente l’impatto è nettamente migliore rispetto al giorno prima. Acqua limpida, fresca e soprattutto molto pulita. L’unico inconveniente di questa spiaggia è legato al fatto che verso le 15.30 il sole tende a scomparire perché coperto da un promontorio che sporge verso il mare: per questo motivo, tanti montenegrini preferiscono spostarsi nell’adiacente spiaggia Mogren II approfittando di un breve cunicolo tra le rocce che collega le due spiagge. Noi decidiamo di poltrire all’ombra e di rimanere in spiaggia fino al tramonto. In serata andiamo di nuovo alla ricerca di un baretto che offra musica e drink nei pressi dello Stari Grad (la Città Vecchia): serata tranquilla ma piacevole!

11 AGOSTO

Prima escursione fuori Budva. Con la nostra auto ci rechiamo a Becici, poco meno di 3 km a sud di Budva. Parcheggiamo la nostra macchina a ridosso della spiaggia (3 € per l’intera giornata) e ci posizioniamo proprio a riva perché qui le spiagge sono più grandi e meno affollate. La giornata è magnifica, l’acqua anche qui molto limpida anche se un pò freddina (durante la notte aveva piovuto un bel pò…).Tra un tuffo e una partita a carte la giornata al mare passa veloce e solo a pomeriggio inoltrato decidiamo di tornare a Budva per prepararci per la cena e la solita serata a zonzo. Facciamo un giro piuttosto rapido all’interno dello Stari Grad, ci fermiamo in un simpatico bar di nome Casper, molto carino anche per come si presenta: si trova praticamente in un giardino coperto da piante bellissime e curatissime lungo le strette viuzze della vecchia Budva.

12 AGOSTO

La domenica mattina decidiamo di passarla su una piccola spiaggetta alla quale si può accedere da una porticina situata all’interno dello Stari Grad, pochi metri dopo l’ingresso principale. Anche qui l’acqua è splendida, sebbene il fondale sia un po’ impervio per via dei grossi sassi che ci sono ma io e Alessia approfittiamo di un pontile che si allunga nel mare per fare i tuffi più svariati e divertendoci come dei matti. La giornata passa via veloce, l’atmosfera è piacevole, grazie anche alla musica che proviene dalle casse del vicino bar (presso il quale si possono fittare ombrelloni e lettini a prezzi stracciati) ed è stupendo fare il bagno mentre le onde del mare si infrangono lungo le mura perimetrali della vecchia Budva.

Conclusa la nostra giornata al mare, mentre Carlo e Vincenzo si recano a casa, io e Alessia decidiamo di fare un giro lungo le mura di Budva. L’accesso è completamente gratuito, il percorso è breve e abbastanza piacevole in quanto permette di avere delle vedute mozzafiato sul mare circostante e sull’isolotto di Sveti Nikola che si trova proprio di fronte la costa di Budva. Completiamo la visita con il tour nella vecchia Cittadella fortificata: l’ingresso costa 2 € e prevede la possibilità di poter visitare la biblioteca comunale e di poter salire su un torrione che rappresenta il punto più alto della fortificazione: quasi scontato parlare della bellezza del mare circostante!!! Torniamo a casa, doccia e cena e poi andiamo al Raffaello, uno dei tanti disco bar che si trovano lungo la Slovenska Obala, il lungomare di Budva. Ottima musica commerciale (gli altri locali come il Caffè Trocadero, il Maltez, l’Ambiente e il Miami passano principalmente musica serba) e cocktail molto buoni: l’unico neo riguarda il fatto che, per legge, la musica all’1 viene interrotta…e quindi tutti a casa, a meno che non si voglia andare in una delle discoteche cittadine (le principali sono il Club 54, il Club Sparta e il Top Hill).

13 AGOSTO

Un po’ stanchi, decidiamo di passare una giornata di completo relax stesi al sole sulla spiaggia della Città Vecchia. Il tempo è magnifico, stare in acqua è molto piacevole e la voglia di non far nulla è la nostra miglior compagna di viaggio per questa giornata. La serata la passiamo di nuovo al Casper: buona musica e ottimi cocktail sono i principali ingredienti per il dopo cena. Torniamo a casa abbastanza presto, l’indomani ci aspetta Sveti Stefan.

14 AGOSTO

A Sveti Stefan ci andiamo in auto (ma ci sono anche autobus al costo di 1,50 €) e in poco meno di venti minuti arriviamo a destinazione, percorrendo una bella strada tra boschi e pinete che collega la vicina Przno alla nostra meta giornaliera. Parcheggiamo l’auto lungo la strada che guida alla spiaggia senza pagare alcunché (il parcheggio custodito costa 2 € l’ora) e sfruttando un percorso disegnato su un pendio arriviamo al mare in nemmeno 2 minuti. Lo spazio a disposizione per stendersi è immenso, la spiaggia è molto pulita, attrezzata con docce, ombrelloni e lettini per gli amanti del comfort e soprattutto l’acqua è stupenda, ai livelli della nostra amata Croazia. Stare a riva, coi piedi a mollo in acqua, è fantastico e offre tanto refrigerio in una giornata molto calda ma per fortuna ventilata; il pranzo è molto economico (un piatto di pollo, uno di cevapi e contorni vari, con due Coca Cola ci sono costati 11 € per due persone) ma l’unico neo è stato rappresentato dal fatto che non è stato possibile visitare il magnifico isolotto. La proprietà del resort (una casa di Singapore) aveva chiuso l’accesso al pubblico (possono entrarci solo gli ospiti del lussuosissimo hotel o coloro che prenotano un pranzo e una cena al rinomato e costoso ristorante Piazza) e siamo stati costretti a tornare a Budva con un pizzico di rammarico per il negato accesso. Per la serata, decidiamo di andare a cena fuori. Scegliamo il ristorante Mozart, situato appena all’ingresso dello Stari Grad. In quattro spendiamo circa 113 € mangiando piatti abbondanti e abbastanza buoni come carpaccio di tonno, calamari alla griglia, tagliatelle al salmone bianco, due bistecchine al pepe verde e in salsa di cognac, oltre a dolci e bibite varie: davvero conveniente e i camerieri sono molto simpatici. Per smaltire la grande abboffata ci concediamo una passeggiata tra le bancarelle e i negozi di souvenir che si trovano lungo la Slovenska Obala prima di andare a letto.

15 AGOSTO

Per Ferragosto, Carlo e Vincenzo decidono di rimanere a casa a dormire mentre io e Alessia ci mettiamo in macchina per andare a Kamenovo, una quindicina di chilometri a sud di Budva, poco dopo Sveti Stefan. Dopo aver lasciato l’auto in un parcheggio custodito (costo giornaliero di 5 €), ci sistemiamo in spiaggia. Il caldo è pazzesco, l’acqua è fresca anche se al mattino è un pò sporca: Alessia vuole andare via, la convinco a rimanere e col passare delle ore il mare torna cristallino ed è piacevole bagnarsi per difendersi dal caldo. Con tutta calma torniamo a Budva e dopo la solita cena casalinga ci rechiamo prima al Trocadero ma dopo aver sorseggiato una birra decidiamo di andare al Raffaello poiché al Trocadero era in programma una serata di musica serba che non ci garbava: le ore passano piacevolmente grazie al dj e passiamo davvero una bella serata.

16 AGOSTO

Nuova gita fuori porta: questa volta la meta è il lago di Scutari, il più grande di tutti i Balcani. All’andata, non conoscendo bene la strada, arriviamo a Vranjina (località immediatamente successiva a Virpazar, il principale centro sul lago) percorrendo una tortuosa strada di montagna: sembra di non arrivare mai ma giunti a destinazione la vista del lago è impressionate per quanto sia esteso. Parcheggiamo gratuitamente nei pressi del lago e un ragazzo ci offre subito una gita sul suo battello a soli 40 € per un’ora. Carlo e Vincenzo non sono attratti dall’offerta ma io e la mia ragazza non esitiamo, paghiamo e ci imbarchiamo. In un’ora siamo riusciti a vedere solo una minima parte del lago (non immaginate quanto sia grande…) ma è stato comunque incantevole: cormorani, libellule e carpe sono state le principali attrazioni del nostro tragitto ma molto suggestivo è stato anche il passaggio attraverso una distesa di ninfee (il barcaiolo ne ha anche raccolta una per la mia ragazza). Ci sarebbe piaciuto fare il giro di due ore ma per sole due persone sarebbe costato troppo (circa 140 €). Soddisfatti della nostra escursione, torniamo sulla battigia e al costo di soli 4 € acquistiamo il biglietto d’accesso al museo del lago. La visita dura poco, nemmeno venti minuti, poiché il museo è piccolino ma al suo interno (per chi ama queste cose) è possibile ammirare le specie animali (imbalsamate) che si trovano nei principali parchi naturali montenegrini. Conclusosi in maniera soddisfacente il tour al lago, decidiamo di allungarci a Podgorica, distante appena 25 km. Arrivati nella capitale montenegrina ci aspettavamo una città completamente diversa. Non troviamo altro che una città che si avvia verso la modernità, con pochi luoghi da visitare e soprattutto con un centro di informazione per i turisti segnalato sui cartelli stradali ma che nessuno conosce o che nessuno sa spiegarti dove si trovi perché (cosa assurda) a Podgorica (come in buona parte del Montenegro) l’inglese si parla poco e male. Andiamo via da Podgorica, ci dirigiamo verso casa prendendo il tunnel Sozina (2,50 € a macchina) e passando metà pomeriggio al mare lungo la spiaggia di Petrovac. Nelle recensioni che avevo letto mi aspettavo meglio da questa spiaggia, caratteristica per la ghiaia rossa. Il mare non era niente di eccezionale ma altamente negativo è stato il giudizio sulla spiaggia, sulla quale c’erano rifiuti di vario tipo (taniche, rotoli di carta, lattine e bottiglie di birra) portati da due scoli che sfociano direttamente sulla spiaggia e in mare!!! Assurdo!!! A Budva ci aspetta una serata tranquilla, una birretta e tutti a letto.

17 AGOSTO

Carlo e Vincenzo scelgono nuovamente una giornata di relax. Io e Alessia non possiamo perderci invece la città di Kotor, a 25 km circa a nord di Budva. In mezz’ora siamo lì, parcheggiamo leggermente fuori la città (in città è praticamente impossibile trovare un posto libero e non a pagamento) e ci mettiamo subito alla ricerca di qualcuno che ci guidi per un’escursione all’interno della famosissima baia, patrimonio mondiale dell’Unesco. Insieme ad altre due coppie di turisti ci imbarchiamo su un motoscafo col quale pattuiamo un giro di due ore lungo la baia per 170 € complessivi (qualcuno ci aveva chiesto anche 150 € per sole due persone…). Dal motoscafo è stupendo ammirare i paesaggi circostanti, unici per il fatto che il mare è quasi completamente circondato da montagne al punto da sembrare un grosso lago. Ci fermiamo per una sosta su una bella isoletta di fronte Perast (altro gioiellino, almeno per quello che abbiamo visto dal mare…) e tra una foto e l’altra passiamo lì una mezz’oretta scoprendo scorci paesaggistici inimmaginabili. Tornati in barca ci spingiamo fino a Risan, altra bella località situata lungo la baia, solcando un mare che più azzurro non si poteva e che a tratti ci bagnava con gli schizzi provocati dalla velocità del nostro motoscafo. Ammiriamo anche un isolotto riservato ai nudisti che in passato era un vero e proprio resort con tanto di bungalow (ci hanno detto che tra un anno o due dovrebbe riacquisire la sua vecchia funzione) e piano piano ritorniamo a Kotor davvero contenti per questo tour. Ci rifocilliamo in fretta con un panino e poi decidiamo di stare un pò in spiaggia per ricaricare un pò le pile per prepararci alla visita all’interno della Città Vecchia. I vicoletti sono stupendi e sembra ancora di rivivere l’atmosfera di quando furono costruiti: purtroppo siamo costretti a rinunciare alla passeggiata all’interno della Fortezza (ingresso 3 €) poiché coi nostri infradito sarebbe davvero scomodo! Lungo la via del ritorno ci fermiamo a scattare qualche foto e a immortalare qualche scorcio che il tramonto e il mare di Kotor ci regalano. Tornati a Budva siamo praticamente stremati ma dopo cena non esitiamo a concederci una serata/nottata di puro divertimento. Infatti, andiamo a ballare al Top Hill, locale situato su di una collina che sormonta Budva e nel quale in passato ha suonato anche David Guetta. Paghiamo 5 € per entrare, prendiamo un drink e balliamo fino alle 4 del mattino, ossia fino al momento in cui hanno iniziato a passare la solita musica serba. Il locale comincia a svuotarsi, noi decidiamo di prendere la via di casa e di concederci un pò di sonno rigeneratore.

18 AGOSTO

Per l’ultimo giorno a Budva decidiamo di andare nella famosissima Jaz Beach (luogo dove si sono tenuti i concerti di grandi star come Madonna e gli U2). Parcheggiamo immediatamente fuori dal parcheggio custodito (gratis quindi) e in meno di 5 minuti siamo su questa chilometrica spiaggia fatta di sassi bianchi e mare cristallino. Il vento che soffia allevia il caldo e la giornata passa così rapidamente che quasi non ci sembra vero di dover salutare questa spiaggia per tornare a casa per preparare le valigie: l’indomani ci aspetta la Croazia, ci aspetta Dubrovnik!

19 AGOSTO

Lasciamo Budva verso le 9.30 del mattino e scegliamo di percorrere la strada lungo la baia di Kotor passando per Perast, Risan e tutti quei paesini che si stagliano meravigliosi lungo la strada per Herceg Novi. Da qui ci allunghiamo fino alla dogana dove, nonostante un pò di traffico, superiamo in scioltezza i controlli da parte delle autorità montenegrine e croate ed entriamo finalmente in territorio croato. Il nostro viaggio subisce un rallentamento perché per un paio di chilometri siamo costretti a percorrere una strada non asfaltata “modello Parigi – Dakar”: ciononostante, in un’oretta scarsa siamo a Dubrovnik. Qui riceviamo però una brutta sorpresa: per un qui pro quo col proprietario di casa (tra l’altro gentilissimo) ci viene riservato un appartamento diverso da quello che avevamo richiesto inizialmente perché più vicino al centro. Sebbene il prezzo non sia stato modificato (17.50 € a notte, tasse comprese), constatiamo con nostro profondo rammarico che il centro della città (praticamente il cuore della vita di Dubrovnik) è a ben 40-45 minuti a piedi:improponibile! Ormai non possiamo farci nulla, ci accomodiamo in casa (tra l’altro bellissima e molto nuova) e andiamo a perlustrare la zona in cui ci troviamo (la zona si chiama Lapad). Dopo la spesa e un pisolino pomeridiano, ci rendiamo conto di persona di quanto sia praticamente impossibile andare verso il centro a piedi: decidiamo quindi che da quel momento in poi il nostro mezzo di trasporto sarà l’autobus (il costo del biglietto è di 12 kuna se acquistato in biglietteria o tabaccheria, 15 kuna se acquistato a bordo del bus, oppure c’è un ticket di 24 ore che costa solo 30 kuna) poiché con l’auto è praticamente impensabile di accostarsi al centro poiché i posti del parcheggio sono quasi tutti a pagamenti e sperperare una fortuna non ci va proprio. Dopo cena andiamo a fare un giro lungo lo Stradun (la via principale della Città Vecchia) fermandoci nei numerosi negozi di souvenir del posto comprando chincaglierie varie per parenti e amici. Ma siamo un pò stanchi, torniamo a casa a riposare.

20 AGOSTO

Col nostro autobus, in 5 minuti di orologio arriviamo alla porta Pile (uno dei due ingressi, insieme a Ploce, dello Stari Grad) e percorrendo lo Stradun arriviamo a Banje Beach, la più importante spiaggia cittadina, praticamente attaccata al bello (e costoso) beach club Eastwest. La spiaggia è di sabbia (quasi una rarità in Dalmazia), attrezzata con docce (costano 1 kuna), ombrelloni fittabili con sole 30 kuna e offre anche una bella vista panoramica: di fronte c’è l’isolotto deserto di Lokrum (meta di tante escursioni in barca o in canoa) mentre a destra si possono ammirare le mura perimetrali della vecchia Dubrovnik e il porto antico. Quasi al tramonto torniamo a casa per cena, ci prepariamo alla serata che passiamo a esplorare i magnifici vicoli di Dubrovnik che offrono delle vedute della città inimmaginabili se si resta sempre sullo Stradun. Saliamo e scendiamo in continuazione dagli scalini ma è piacevole scoprire i lati più nascosti di questa città che, come ben sappiamo, è anch’essa patrimonio mondiale dell’Unesco. Ci rilassiamo sorseggiando una Coca Cola in uno dei tanti locali situati in questi vicoletti: uno di questi, il Jazz Cafè Troubadour, ci attira particolarmente perché, seppur un pò caro, offre musica jazz live: davvero piacevole!

21 AGOSTO

La meta balneare di oggi è la spiaggia di Buza, situata su scogli che offrono una delle più belle viste che si possano desiderare a Dubrovnik. Alessia però è un pò timorosa per l’impervietà delle rocce (ad essere onesti, non è molto agevole passarvi un’intera giornata di mare ma per i più temerari è da consigliare) e quindi ripieghiamo nuovamente su Banje Beach. Il caldo è pazzesco, si fa fatica a stare al sole e praticamente siamo a mollo tutta la giornata. A metà pomeriggio lasciamo la spiaggia e ci avviamo verso le mura. Con 70 kuna (circa 10 €) si può effettuare un tour di un’oretta e mezza circa: dall’alto è magnifico ammirare e fotografare i tetti rossi delle case dello Stari Grad, i vicoletti che si diramano lateralmente allo Stradun e si può gettare lo sguardo fino alle vicine (e incantevoli, almeno per quello visto in foto) isole Elafiti. Dall’alto, grazie anche ad un sole più tiepido, il mare assume colori meravigliosi: ci concediamo pochissime soste, solo per bere o per scattare qualche foto. Un occhio attento non si perderà i fantastici scorci che si possono vedere dalle antiche mura. Stanchi all’inverosimile ci avviamo verso casa per cena: la serata non può che essere tranquilla, dedicata allo shopping e al relax in uno dei tanti bar del centro.

22 AGOSTO

Ancora Banje Beach per l’ultima completa giornata da vivere a Dubrovnik. Restiamo a lungo al mare, almeno fino a quando il sole non sia scomparso da buona parte della spiaggia. Per questa sera abbiamo deciso di mangiare fuori e per l’occasione abbiamo scelto il ristorante Sebastian (situato in uno dei tanti vicoletti che avevamo visitato alcune sere prima). In quattro spendiamo 105 € e mangiamo due risotti ai frutti di mare (divisi) e quattro piatti (abbondanti) di carne mista, oltre a tanta acqua e birra. Soddisfatti e con la pancia piena decidiamo di prendere un dolce e una cosa da bere presso il bar Gradska Kavana, situato accanto alla Chiesa di San Biagio, la principale chiesa cittadina dedicata al patrono di Dubrovnik. Ambiente fine, elegante ma prezzi molto contenuti: ci rimaniamo un paio d’ore, approfittando del venticello fresco che soffia e della musica live che proviene dagli altri localini circostanti. Un ultimo giro lungo lo Stradun e siamo pronti a tornare a casa dando il nostro saluto alla vecchia Dubrovnik.

23 AGOSTO

Giorno di partenze. Prepariamo i bagagli e entro mezzogiorno lasciamo casa. Con la macchina carica decidiamo di passare le ultime ore di vacanza a Lapad Beach, a pochi passi da casa. Parcheggio economico (20 kuna per tutto il giorno) e spiagga magnifica: ci sono sia sassi che piattaforme e si trova posto a tutte le ore. Noi ci stendiamo su una piattaforma di cemento e davanti a noi il mare è più bello che mai. Oggi il sole non è molto caldo ed è piacevole godere degli ultimi atti della tintarella. Con molta calma lasciamo la spiaggia, ci cambiamo e ci avviamo verso il porto dove ci attende la nave della Jadrolinija (prenotazione con Amatori) che ci avrebbe riportato a Bari.

Vacanza sicuramente positiva e da ricordare tra le più belle. Sono dell’idea che per chi come me è ormai un habitué della Croazia (ormai sono 4 anni di fila che la visito in un modo o nell’altro…) il paragone col Montenegro sia ancora a tutto vantaggio del territorio croato, soprattutto per la strategia turistica di aver preservato le bellezze che la storia e la natura hanno conferito a questo paese. Il Montenegro, invece, mi ha dato l’impressione di un paese che abbia voluto bruciare le tappe e accelerare i tempi per mettersi al passo col vicino croato. Poi è chiaro che i pareri e le opinioni valgono da persona a persona in base ad esigenze e gusti…

In ogni caso consiglio il Montenegro per andare alla scoperta di un paese giovane ma desideroso di far bene e molto adatto a chi cerca divertimenti mentre la Croazia rimane un must per tutti gli amanti della natura e del mare…ma non tocca a me scoprire la Croazia!

Per info potete contattarmi all’indirizzo mail storm_87@hotmail.it!

Ciao!



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