Lapponia… neve, Sami e Babbo Natale

Arvidsjaur (Lapponia svedese) e Rovaniemi (Lapponia finlandese)
Scritto da: Laura Piana
lapponia... neve, sami e babbo natale
Partenza il: 11/03/2007
Ritorno il: 15/03/2007
Viaggiatori: 1
Spesa: 500 €
Nel marzo del 2007, per lavoro, ho avuto la fortuna di recarmi due volte in Lapponia.

Il primo felice turno di lavoro dura due giorni e ha come meta Arvidsjaur, piccolo centro della Lapponia Svedese, ma dato che tutto è sempre relativo, quello che ai nostri occhi è un piccolo centro, in realtà, è una delle maggiori città lapponi. Arriviamo nel pomeriggio e ci sistemiamo all’hotel Edstrom, la mia stanza è un po’ strettina, ma tutto sommato va bene, anche perché non c’è molta scelta in paese… solo due alberghi.

I miei colleghi si lanciano subito sulla vicina pista da sci, io decido di preservare le mie pessime doti sciistiche per domani e usare il pomeriggio per esplorare la zona. Dopo essermi riposata un pochino decido di uscire, sono le quindici e fuori è già buio, mi dirigo verso il centro, c’è tantissima neve, non ne ho mai vista così tanta e sull’Appennino Ligure nevica (o meglio nevicava) parecchio… Decido di usare uno degli slittini a disposizione fuori della porta dell’hotel, non è semplice, mi esercito un pochino nel cortile e poi mi lancio sul marciapiede, di sicuro, anche se cadessi, non sarebbe molto pericoloso, visto che di macchine ne passano pochissime. Mi guardo intorno, le case sono tutte basse, per lo più villette con grandi giardini sommersi da candida neve; una cosa che mi colpisce sono i parcheggi dotati di caricabatteria per le auto, le macchine vengono parcheggiate e collegate con un cavo a delle torrette caricabatteria, in modo che durante la notte o lunghe soste a temperature glaciali, l’automobile non si scarichi.

Proseguo sulla strada principale e trovo un supermercato, il municipio, l’ufficio turistico e una bella chiesa, la cui luce opaca si riflette sul candore della neve e crea un’atmosfera magica, lunare; accompagnata dal solo rumore della neve sotto le mie scarpe, vago intorno alla chiesa alla ricerca di trolls e folletti, ma purtroppo non riesco a stanarli. Non lontano dalla chiesa si può visitare Lappstaden, il più grande villaggio Sami del mondo, composto da un’ottantina di “cottege” di legno che risalgono alla fine del XVIII secolo, le costruzioni di legno sono originali e ogni anno, durante l’ultimo weekend di agosto, vengono utilizzate dalle famiglie Sami proprietarie che si recano ad Arvidsjaur per un’importante festa Sami. In estate è possibile visitare Lappstaden, partecipando ad un tour guidato, oppure singolarmente; adesso, a marzo, le piccole abitazioni sono quasi ricoperte di neve e, purtroppo, non riesco a vedere molto.

Fa parecchio freddo, la temperatura continua a scendere e preferisco rientrare in albergo e prepararmi psicologicamente per la sciata di domani. Mi sveglio già con l’ansia, ripensando a tutte le mie sfortunate avventure passate sulle nostre piste alpine; incontro i miei colleghi al ristorante per la colazione e poi, con il pancino sazio, prendiamo un taxi direzione Vittjåkk, l’impianto sciistico di Arvidsjaur. Durante il tragitto mi sento come Fantozzi a Cortina, ormai non posso più scappare… Giunti a destinazione, mi guardo intorno e tiro un sospiro di sollievo, queste montagne non hanno assolutamente nulla a che vedere con le nostre alte Alpi e anch’io passo una bella giornata su e giù dalle piste.

Il secondo viaggio lappone ha come meta Rovaniemi, cittadina finlandese sul circolo polare artico, famosa soprattutto per ospitare il villaggio di Babbo Natale, con relativo vecchierello.

Arriviamo e ci sistemiamo all’Hotel Cumulus, discreto; avendo due giorni liberi a disposizione, decidiamo di sfruttarli appieno. Il primo pomeriggio saltiamo su una corriera e, in mezzoretta, passiamo il napapijri, il circolo polare artico e arriviamo al Villaggio di Santa Claus. Questo paesello creato ad hoc per ospitare Babbo Natale, i suoi piccoli aiutanti, le renne e tanti regali è un piccolo paradiso per bambini; ospita un ristorante e, immancabili, negozi di souvenirs. La sera, dopo essere rientrati a Rovaniemi, andiamo a cenare in un ristorante messicano e poi ci concediamo un drink in un pub. La città, famosa anche per aver dato i natali al gruppo heavy metal Lordi, ha una piazza intitolata proprio al gruppo finlandese e pullula di metallari. Il giorno seguente decidiamo di affittare delle motoslitte e di farci guidare nella campagna lappone sulla soffice neve e sui numerosi laghi ghiacciati; prima di partire dobbiamo indossare pesanti tute termiche, doppi guanti, passamontagna, casco, calzini spessissimi e stivaloni, tutta questa attrezzatura è assolutamente necessaria e indispensabile per non sentire freddo. Le motoslitte sfrecciano nel silenzio ovattato della neve, il paesaggio è meraviglioso e l’atmosfera magica; facciamo una sosta a metà strada, dove ci vengono offerti caffè e biscottini, rientriamo in città molto soddisfatti.

Decidiamo di visitare la città e una delle cose più interessanti cui assistiamo è la pesca sul ghiaccio: pazienti pescatori, dopo aver effettuato un foro circolare nel ghiaccio, calano le lenze e, con piccole canne, pescano molti pesciolini. Rovaniemi è una città basata principalmente sul turismo, ci sono diversi tour operators, che organizzano svariate attività, tra cui uscite su slitte trainate da cani husky o da renne, safari sulle moto slitte e pattinaggio sul ghiaccio. L’ultima sera, a cena, ci concediamo qualche delicatezza locale: renna, pesce e formaggio lappone accompagnato da una salsa ai frutti di bosco, il tutto veramente delizioso! Ricordo con grande piacere questa esperienza e ringrazio di essere stata catapultata in una regione del mondo, che, altrimenti, dubito avrei visitato: la Lapponia!

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