Estate 2009 : Snaefellsnes, Fiordi Occ.li, Myvatn

Estate 2009 : penisola di Snaefellsnes, Fiordi Occidentali, e lago Myvatn ___________________________________________________________ L’Islanda è bellissima, impossibile non restare affascinati da questo remoto angolo d’Europa dal clima non facile ma così diverso dal nostro, pur bellissimo, paese. Lo scorso anno abbiamo scoperto per la...
Scritto da: Massimo da Rave
estate 2009 : snaefellsnes, fiordi occ.li, myvatn
Partenza il: 15/06/2009
Ritorno il: 29/06/2009
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 3500 €
Estate 2009 : penisola di Snaefellsnes, Fiordi Occidentali, e lago Myvatn ___________________________________________________________ L’Islanda è bellissima, impossibile non restare affascinati da questo remoto angolo d’Europa dal clima non facile ma così diverso dal nostro, pur bellissimo, paese. Lo scorso anno abbiamo scoperto per la prima volta quest’isola, compiendo il classico giro circolare, lungo la N1 , la strada che compie il periplo dell’isola. E’ stata un’esperienza straordinaria: così quando a febbraio abbiamo saputo che la compagna low-cost Iceland Express aveva istituito dall’estate 2009 un volo diretto Bologna-Reykiavik ( noi abitiamo a Ravenna…), abbiamo deciso senza un attimo di indecisione di prenotare il volo, per visitare quanto tralasciato lo scorso anno, ed in particolare la regione dei West fiords. Il nostro è stato un viaggio familiare in self-drive, con auto a noleggio, io con mia moglie e la bambina di 9 anni ; partenza il 15 giugno, rientro il 29 . Dall’Italia avevamo prenotato in anticipo i pernottamenti solo per le prime 3 notti, così ci siamo lasciati ampi margini di movimento . Le regioni visitate : la penisola di Snaefellsnes, i Fiordi Occidentali (Westfiords) e l’area di Akureyri / lago Myvatn . Spese di viaggio Per arrivare, come detto abbiamo utilizzato il volo diretto da Bologna , che opera solo di lunedì, per una spesa complessiva di circa 1.200 €. Nota dolente, il nolo dell’auto tutt’altro che economico: per due settimane, abbiamo speso quasi 1.300 € con la National, e dopo che Budget e Avis ci hanno risposto che non avevano vetture di piccola cilindrata disponibili per il periodo! Evidentemente il numero di turisti che si muovono per l’isola è in forte crescita . Per fortuna, il cambio dell’Euro è ora particolarmente favorevole, e l’isola è complessivamente meno dispendiosa rispetto ad alcuni anni fa: per fare un esempio, la benzina costa esattamente 1 € . La circolazione Le strade sono sempre poco affollate, a parte l’area di Reykiavik , però vanno affrontate con prudenza. Il limite di velocità va rispettato, anche perché il rischio di avere una collisione con una … pecora è elevato. Nel tunnel presso Akranes siamo stati multati dall’occhio elettronico poiché superavamo di poco il limite dei 70 Km/h, ci è stato spiegato che da novembre la tolleranza è stata ridotta a soli 3 Km/h, anche loro devono fare cassa con le multe . Ricordarsi anche che , in certe aree, i distributori di benzina non sono molto frequenti: è saggio fare il pieno quando il livello del serbatoio scende a meno della metà. Dormire e mangiare Se non avete problemi di budget, andate dove preferite. Se si vogliono contenere i costi, è indispensabile pernottare in strutture in cui sia possibile prepararsi i pasti . Consigliamo vivamente di pernottare, con un minimo di adattamento, nelle guesthouse o negli ostelli, che dispongono in genere di camere individuali, mentre il bagno e la cucina sono in comune . Consigliamo per risparmiare qualcosa anche di portarsi il sacco a pelo da casa. In tre ( due adulti + una bambina) la spesa per l’alloggio può così variare da 40 a 60 € /notte complessive . Gli ostelli, 33 in tutta l’Islanda, si possono consultare e prenotare attraverso il sito www.hostel.is . La tessera degli ostelli “Family” , al costo di appena 6 € per tutta la famiglia, dà diritto a sconti in tutte le strutture . Si può fare anche in Italia, prima del viaggio. Altri indirizzi utili di guesthouse ove abbiamo soggiornato sono riportati nel report che segue. Altre informazioni Il clima è molto variabile, la temperatura mediamente è sui 12°C , in genere non fa mai freddo eccessivo ma raramente si superano i 15°C . Indispensabile una buona giacca a vento leggera , il vento è spesso fastidioso . Con la lingua non ci sono problemi, purchè si abbia una discreta conoscenza dell’inglese. Diario di viaggio: Lunedì 15 Si parte alla sera tardi, dopo mezzanotte, ci era stato comunicato un paio di giorni prima della partenza che il volo , inizialmente previsto per le 22.00, sarebbe decollato due ore dopo . Atterriamo a Keflavik, 40 Km da Reykiavik, intorno alle 3 di notte , quando in Italia sono le 5.00, la differenza di fuso orario è di due ore. Pernottiamo nel Motel Alex, appena 2 km fuori dall’aereoporto , che avevamo prenotato dall’Italia ( www.alex.is) . Martedì 16 La giornata è pessima, umida e con un forte vento freddo, temperatura intorno agli 11°C. Rientriamo all’aereoporto, per il ritiro dell’automobile : ci danno una Suzuki Swift 4*4, per la verità un po’ troppo piccola ed un po’ datata, però per tutta la vacanza non ha dato nessuna noia. Dopo una sosta in un supermercato di Reykiavik per rifornirci di cibo, ci muoviamo senza indugio verso la penisola di Snaefellsnes, in cui già siamo stati lo scorso anno, una regione area assolutamente imperdibile. Mercoledì 17 La giornata rimane fredda, 11-12 °C, molte nuvole al mattino, pioggerelle al pomeriggio. Pur essendo a due ore di macchina dalla capitale, la Snaefellsnes è un’area, specie nel versante meridionale, totalmente priva di centri abitati, solitaria, con qualche fattoria sparsa . All’estremità della penisola, si trova il vulcano dello Snaefellsjokull , coperto da un ghiacciaio, reso celebre da J. Verne come punto di ingresso nel romanzo “viaggio al centro della terra”. Abbiamo pernottato due notti nella guesthouse “Hof” ( www.gistihof.is), in splendida posizione isolata, ove ci si può rilassare in veranda, immersi nella Jacuzzi calda, con lo sguardo che può spaziare dall’oceano, al ghiacciaio, al prato in cui si muovono gruppi di cigni selvatici . La mattina ci concediamo una passeggiata a cavallo, un classico dell’ Islanda, molto gradita dalla giovane Chiara . Il pomeriggio lo trascorriamo in relax, passeggiando nella vicina spiaggia di Ytri Tunga, dove si possono sempre osservare alcune foche distese sugli scogli a pochi metri dalla riva. Peccato per il tempo, che si mantiene grigio e piovigginoso. Giovedì 18 Oggi per fortuna c’è il sole e poco vento, si sta decisamente meglio anche se la temperatura non supera i 10°C. Lasciamo la guesthouse, con l’aiuto dei gestori abbiamo già prenotato sia il traghetto che nel pomeriggio ci porterà nella regione dei Westfiords , sia il pernottamento in ostello per le prossime due notti , a Bildudalur. In genere i proprietari delle guesthouse o degli ostelli sono sempre molto disponibili ad effettuare, per conto nostro, le prenotazioni richieste . Al mattino compiamo il periplo della penisola di Snaefellsnes , con soste panoramiche presso le scogliere, una salita al vulcano Saxolt, e la sosta pranzo presso la splendida spiaggia di Skardsvik. Arriviamo poi nel pomeriggio a Stykkisholmur, e ci imbarchiamo (con la macchina al seguito) sul traghetto che, dopo una sosta all’isola di Flatey, arriva a Brjanslaevr . Il viaggio via mare consente di risparmiare parecchia strada, però è richiesta la prenotazione anticipata per la vettura. All’arrivo optiamo per la strada n°63, più breve ma sterrata, anziché la n°62, ma ce ne pentiremo quasi subito: più che una strada, si tratta di una mulattiera ! Ci rendiamo subito conto di come la regione dei Westfiords è la più remota d’Islanda, e le strade in larga parte sono sterrate, piene di sassi , con continui saliscendi quasi mai protetti ; la velocità media non supera i 50 Km/h , ed il rischio di danneggiare i vetri dell’autovettura è molto alto, in particolare quando si incrociano altre vetture. Fortunatamente, il traffico è minimo . Venerdì 19 Si va a Latrabjarg ! E’ questo uno dei principali target della vacanza, un vero santuario della natura, una scogliera lunga oltre 10 Km in cui nidificano centinaia di migliaia di uccelli marini . Da Bildudalur sono circa 90 Km, ma gli ultimi 42 richiedono oltre un ora di guida più che prudente. Per fortuna la giornata è serena, la temperatura gradevole sui 12° . La sosta pranzo è sull’isola di Breidavik, poi nel pomeriggio arriviamo a Latrabjarg, che rappresenta il punto più occidentale dell’Europa ( isole Azzorre escluse). Lo scenario è grandioso, dall’alto delle scogliere si domina questo immenso condominio per volatili, che ha un’indiscussa protagonista : la Pulcinella di mare, “Puffin” in inglese, con quel suo incredibile becco multicolore . Da vere star , le Pulcinella appaiono quasi compiaciute da cotanta attenzione, e si lasciano fotografare da non più di 2 metri di distanza, chissà, magari in qualche modo consapevoli della propria fotogenicità… Sabato 20 Ci muoviamo in direzione nord , sempre nella regione dei Westfiords . La strada da Bildudalur a Pyngeyri , circa 100 Km, è totalmente sterrata . Si alternano fiordi a valichi alpini, un percorso molto bello ma altrettanto lento. Sostiamo per il pranzo presso la cascata di Dynjandi , c’è un facile sentiero che porta ai piedi del salto principale, alto un centinaio di metri. Dopo una breve deviazione nel piccolo ma interessante giardino botanico di Skrour, arriviamo nell’ostello di Korpudalur, piccolo ma ben tenuto, gestito da una simpatica signora molto cordiale. Domenica 21 La mattinata è grigia e piovosa, il termometro segna 7°C . Breve sosta nel villaggio di pescatori di Sudureyri , nell’estremo nord, poi raggiungiamo Isjafiordur , che è la principale cittadina della regione, ma non è certo una metropoli, con i suoi 3500 abitanti. Su consiglio della guida Lonely Planet, pranziamo (per la prima volta) nel ristorante sito all’interno del museo del folklore locale , in un locale caratteristico in cui si serve solo pesce, ottimamente preparato ( consigliato ). Si prosegue nel pomeriggio, la strada tortuosa costeggia i fiordi lungo la costa orientale, verso sera arriviamo ad Holmavik, ove pernottiamo in una guesthouse comoda ed economica che ci era stata consigliata la sera prima da due ragazze tedesche incontrate nell’ostello ( www.steinhusid.is ). Lunedì 22 Di fronte alla guesthouse, c’è l’originale museo della stregoneria e della magia, molto apprezzato da Chiara, che presenta le storie delle 21 persone che, nel medioevo, sono state mandate al rogo in questa regione, poiché accusate di stregoneria. Lasciamo la regione dei fiordi per riportarci sulla N1, la strada principale dell’ Islanda, e ci dirigiamo verso est. Una deviazione di 30 Km ci porta , nella penisola di Vatnases, all’ostello Osar , in ottima posizione, anche questo cie era consigliato alcuni giorni prima da due ragazzi incontrati in un ostello. Proprio davanti all’ostello, si trova una colonia di foche ; e a poca distanza , appena a pochi metri dalla spiaggia, si trova una grossa formazione rocciosa (faraglione) alta 15 mt , dal nome impronunciabile (Hvitserkur) e dall’aspetto bizzarro, che secondo la leggenda in origine era un “Troll” che è stato pietrificato . Martedì 23 La mattinata è pessima , piove e soffia un vento freddo, in più il cielo non lascia molte speranze. E’ la classica giornata da trascorrere in viaggio, ci muoviamo lungo la N1 ancora verso est perché vogliamo raggiungere il lago Myvatn, che sarà il nostro “giro di boa”: abbiamo deciso di non percorrere il classico giro dell’isola , sempre seguendo la N1, ma di fermarci qualche giorno in più in questa regione, per poi tornare indietro, verso la capitale. Lungo la via, una breve sosta ad Akureyri per fare spesa nel supermercato e per prenotare l’ostello, per i prossimi venerdì + sabato. A Myvatn arriviamo che il tempo è decisamente migliorato, non piove e fa capolino un po’ di sole, ne approfittiamo per piantare la tenda nel campeggio in riva al lago , in ottima posizione; rimarremo qui le prossime tre notti. Mercoledì 24 La regione di Myvatn è, a mio parere, l’area migliore di tutta l’Islanda ; già lo scorso anno ci siamo fermati per tre notti, più che in qualunque altro posto. In quest’area si trova un po’ di tutto : il lago è uno dei massimi santuari in Europa per gli amanti del birdwatching, mentre a meno di un’ora si raggiunge Husavik, una delle capitali mondiali per l’osservazione delle balene ; l’area di Krafla e di Hverir presentano straordinari fenomeni geologici, con fumarole e solfatare ; a poca distanza, c’è l’impressionante cascata di Dettifoss, e non ultimo una piacevole “laguna blu” dove rilassarsi … Stamane la giornata è particolarmente bella e soleggiata, decidiamo di approfittarne. Nell’area, ci sono molti bei sentieri segnati : saliamo sulla vetta del vulcano Hvrefell , e da qui percorriamo il sentiero che ne compie il periplo completo ( 1 ora ½ complessivi, senza fretta ). La vista sul lago è magnifica, panorama a 360° . Nel pomeriggio ci concediamo un’altra ora e mezza nella piscina geotermale “laguna blu”, particolarmente affollata da … italiani . In effetti , mentre nella regione dei westfiords abbiamo incrociato persone da tutta europa tranne che dall’Italia, in quest’area i turisti nostri connazionali sono abbastanza numerosi.

Giovedì 25 Il tempo in Islanda è variabile, le previsioni del tempo inaffidabili . Oggi doveva essere una buona giornata, invece il cielo è coperto e minaccia pioggia. La strada fino a Dettifoss è particolarmente accidentata, ma vale la pena di affrontarla . La cascata di Dettifoss, la più potente d’Europa con una portata di 200 m3 al secondo, scorre in un canyon profondo , e costitusce uno spettacolo che mozza il fiato ! Mi fermo per un pò sul margine della cascata , a guardare l’enorme massa di acqua che precipita con una violenza che impressiona … Da Dettifoss, un breve sentiero di 1,5 km risale il fiume, fino alla cascata di Sellfoss, meno spettacolare della prima . Nel pomeriggio proseguiamo verso Nord in direzione del canyon di Asbyrgi , e da qui rientriamo a Myvatn attraverso Husavik, concludendo il percorso denominato “ diamond ring ” per la sua bellezza, peccato che la pioggia si fa continua e sempre più fitta, quando rientriamo al campeggio la temperatura è scesa a 7° … ci infiliamo in tenda e non ci muoviamo più . Venerdì 26 Al mattino è tornato il sole , la temperatura è salita a quasi 15°C . La prima tappa di oggi è Dimmiburgi, sempre affollata ( per gli standard islandesi, si intende…), sosta obbligata di tanti pullman turistici. Si tratta di interessanti formazioni laviche, dalle forme bizzarre, percorse da facili sentieri . L’emozione maggiore viene da uno splendido Girfalco, il mitico rapace vero signore di queste terre , purtroppo molto raro, che se ne sta tranquillamente posato su una torre di lava, subito preso d’assalto da una decina di fotografi che si avvicinano sempre di più, finchè il falco spicca il volo e compie due o tre giri sopra le nostre teste, emettendo dei chiari versi di avvertimento, prima di tornare a posarsi nel medesimo punto . Nel pomeriggio ci muoviamo verso Ovest , lasciamo a malincuore il lago Myvatn e raggiungiamo la cascata di Godafoss, letteralmente “cascata degli dei”, che si incontra al margine della strada N1 , quindi proseguiamo fino ad Akureyri, che con appena 16.000 abitanti è la seconda città di Islanda, una cittadina sicuramente gradevole ed animata , sempre secondo gli standard islandesi, ovviamente. Pernottiamo nell’ostello, che abbiamo prenotato alcuni giorni prima. Sabato 27 Cielo coperto al mattino, con temperatura 11-12°C , migliore nel pomeriggio. Oggi si va sull’isola di Hrivey, nel bel mezzo del fiordo su cui si trova Akureyri. Per raggiungere l’isola, si lascia la macchina a circa 35 Km nord da Akureyri, e si prende un ferry che impiega appena 15 min. Per la traversata . L’isola è un vero gioiello, che consiglio vivamente di visitare . Tranquilla, ben tenuta, questa piccola oasi di natura è il vero regno degli uccelli, ed in particolare delle pernici nordiche, che qui hanno un loro santuario, ma anche dei chiurli, dei pivieri dorati, delle sterne artiche e di migliaia di altri volatili che accompagnano incessantemente i visittori. Ci sono tre percorsi di lunghezza 2,3 , 4,5 o 5,5 Km, da percorrere in tutta calma, che regalano splendide viste sulle montagne innevate che delimitano il fiordo. Nel tardo pomeriggio, torniamo ad Akureyri per una visita nel bosco di Kjamaskogur, e nel giardino botanico cittadino. Domenica 28 Giornata di trasferimento: oggi dobbiamo percorrere oltre 400 Km fino all’area dell’aereoporto di Keflavik. Tempo quantomai variabile : partiamo con 8°C da Akureyri ed un cielo grigio, all’una ci fermiamo a mangiare prima di Borgarnes, in un’area all’aperto con tavolino annesso, con ben 19°C ! Mai visto in questa vacanza. La sosta pranzo è nell’area protetta di Grabrok, che tutela 3 piccolo vulcani, che si scalano agevolmente grazie ad un comodo sentiero. Un ultima piacevole escursione . Riprendiamo la marcia, diretti per l’ultima notte all’ostello di Niarvik, a pochi Km dall’aereoporto. In totale, in questa vacanza, abbiamo percorso circa 2.500 Km. Lunedì 29 E’ l’ultimo giorno : prepariamo con calma le valigie, l’ultima tappa è a poco più di 1 km dall’ostello, in un simpatico museo in cui si sale a bordo di una nave Vichinga , anche se si tratta solo di una perfetta ricostruzione, che nel 2000 ha effettuato realmente la traversata atlantica fino a New York. Nel pomeriggio, alle 15.00, inizia il volo di rientro per l’Italia. La vacanza è finita: domani si rientra al lavoro .



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