12 giorni in Islanda in solitaria: un viaggio-avventura tra cascate, ghiacciai, canyon, spiagge e panorami mozzafiato

Scritto da: giusep11
12 giorni in islanda in solitaria: un viaggio-avventura tra cascate, ghiacciai, canyon, spiagge e panorami mozzafiato

Era il mese di Giugno quando dentro di me si è cominciata a formare l’idea di andare in Islanda. Questo nome mi risuonava nella testa, ma non ne sapevo quasi nulla ovvero pensavo solo che lì facesse un gran freddo. Varie ricerche mi hanno portato alla lettura di vari viaggi che hanno messo subito in evidenza la necessità di avere un’autonomia totale per gli spostamenti, quindi era fondamentale noleggiare un’auto. All’inizio avevo tentato con varie ricerche di vedere la fattibilità degli spostamenti con autobus, ma si è rivelato impossibile per la poca capillarità della rete e l’alto costo. Prendere un’auto da solo significava affrontare alti costi e viaggiare senza nessun aiuto in caso di bisogno, al che tutto mi sembrava molto audace. Ho affrontato tanti viaggi sempre solo, ma solo una volta ho affittato un’auto e questo mi rendeva inquieto. Inizio la preparazione con la lettura di vari racconti cercando di scoprire quale giro fare, quali siti visitare, cosa includere e cosa scartare. Lo studio è stato molto faticoso anche per il poco tempo a disposizione con nottate fino alle 2 del mattino. Dopo aver scelto le località da visitare, dovevo impacchettarli in modo da poter vederli tutti e stare dentro i 10 giorni cercando di valutare attentamente la fattibilità degli spostamenti che talvolta era difficile ponderare. Altro nodo da sciogliere era quello di stabilire quale periodo scegliere, ovvero escludere l’estate ma senza andare troppo verso l’autunno inoltrato. Importante era valutare le ore di luce a disposizione considerando che avendo un’agenda fitta si doveva sfruttare tutta la giornata dall’alba al tramonto. Valutare le temperature medie del periodo e le precipitazioni sempre così abbondanti. Terminata la scelta dei siti da visitare, evidenziato tutto sulla cartina il percorso da fare, studiata la tipologia delle strade da percorrere con le relative distanze, rimaneva la scelta del tipo di auto e soprattutto l’assicurazione. Considerando che avrei percorso anche le F-road ho scelto la Dacia Duster, medio suv, che mi avrebbe permesso di percorrere quasi tutte le strade al costo giornaliero intermedio.

Diario di viaggio in Islanda

Giorni 1 e 2 – Arrivo in Islanda

Con treno notturno raggiungo Milano in cui trascorro una piacevole mattinata domenicale per trasferirmi a Malpensa alle 12. Ci sono varie ditte di bus che fanno la spola tra Milano stazione ed aeroporto al prezzo di 10€. Io ho scelto Caronte che mi dava la corsa a 8€ in promo senza avere il bus affollato. Dopo aver sbrigato i controlli si parte con volo Wizz con arrivo nel tardo pomeriggio a Reykjavik che ci accoglie con pioggia e vento. Tra le compagnie rental ho scelto, dopo approfondite ricerche e dopo aver fatto numerosi preventivi, la Zero.car che fa parte del gruppo Blu Rental car. Esco dall’aeroporto e a piedi raggiungo gli uffici Blu Rental per chiedere la posizione dell’auto che avrei dovuto ritirate alle 6 del mattino ancora buio. Ritorno in aeroporto dove passo la notte aspettando, al freddo, il mitico giorno della partenza.

Giorno 3 – Seljalandsfoss 

Alle 5.30 del mattino comincio a prepararmi per arrivare a piedi alla Rental Car per ritirare le chiavi della macchina. Il ritiro avviene molto rapidamente in quanto questa ditta fa fare il check-in da casa e invia il codice di ritiro chiavi con email, per cui basta inserire il codice sul display e si apre un piccolo box che contiene la chiave. Mi reco al parco macchine, ma non è chiaro dove si trovi la mia auto tanto è vero che rientro negli uffici per chiedere il settore. La ragazza mi dice il 4 e finalmente riesco a trovarla. Non sono ancora sicuro se l’auto è diesel come avevo richiesto, ma dopo l’accensione non avevo più dubbi: era diesel. Programmo Google e via esco dall’aeroporto per raggiungere la prima tappa, ma prima mi fermo a Selfoss dove scopro che i super mercati aprono alle 10; non perdo tempo e vado via.

Località visitate:

  • Háifoss                     
  • Sigöldugljúfur           
  • Bláhylur                    
  • Landmannalaugar  
  • Seljalandsfoss 

Non sto a descrivere le varie location, ma posso dire che è stata una bella giornata di sole inaspettata e i posti visitati sono tutti degni di nota. Certo il top è Landmannalaugar in cui si possono fare dei trekking di varia lunghezza e la stessa strada per arrivarci mi è piaciuta tanto. Molto spettacolare anche Sigöldugljúfur (la valle delle lacrime), il cratere Bláhylur e molto meno la cascata Seljalandsfoss visitata ormai di sera illuminata (purtroppo a pagamento). Evidenzio che la strada per Haifoss è molto rovinata per accedervi con auto normale, infatti lungo la strada ho incontrato un’auto con la ruota divelta.

Giorno 4 – Skogafoss

Mi sveglio presto dopo una notte di pioggia e parto ancora buio per poter raggiungere varie località programmate per questo giorno.

  • Skogafoss                 
  • Myrdalsjokull
  • Dyrhólaey
  • Reynsfjara     
  • Fjaðrárgljúfur                            
  • Skaftafell

Giornata molto ricca dove si passa dalle cascate ai ghiacciai fino alle spiagge. Molto bello il ghiacciaio Myrdalsjokull su cui ho potuto camminarci almeno per un tratto in quanto senza ramponi né guida. Meno bello il ghiacciaio nel parco Skaftafell dove è difficile trovare il punto per salirci sopra. Pittoresca la spiaggia nera di Reynsfjara, visitata sotto la pioggia

Giorno 5 – Fjallsárlón 

Parto presto con pioggia appena terminata che lascia sperare in un giorno di sole. Inizio la giornata con il magnifico e inaspettato ghiacciaio Fjallsárlón per proseguire con la laguna Jokulsarlon collegata alla Diamond Beach. È stato molto divertente questa spiaggia per la presenza di pezzi di ghiaccio che provengono dal ghiacciaio e che la corrente rigetta sulla spiaggia. È curioso un blocco di ghiaccio che è a forma di divano e tutti fanno le foto adagiati su di esso e non manca che qualcuno finisce in acqua; è bello anche fotografare gli altri macro cristalli dalle forme più curiose. Finisco la visita con una pioggia molto intensa per cui parto subito per la prossima tappa. Dopo un lungo trasferimento, nel pomeriggio, arrivo alle cascate Litnanelfoss e Hengifoss dove incontro una ragazza italiana che vende prodotti snack con un furgone. In serata giungo nell’incantato villaggio Seydisfjordur dove regna la pace e la tranquillità. Le visite di oggi sono state:

  • Fjallsárlón                                  
  • Jokulsarlon + Diamond Beach
  • Litnanelfoss +  Hengifoss
  • Seydisfjordur

Giorno 6 – Dettifos 

Oggi il programma è abbastanza corposo con spostamenti molto lunghi. Per primo visito il bellissimo canyon Stuðlagi che richiede un po’ di trekking dal parcheggio, Preciso che ci sono due punti di entrata, quello che permette di arrivare alla base è il primo incrocio che si incontra dopo aver lasciato la R1 e imboccato la 923. L’altra entrata permette la vista solo dall’alto. Molto bella anche la cascata Dettifos e il canyon Asburgy ancora poco visitato ma con quella bella giornata ne è valsa la pena; da qui si possono fare vari trekking esplorativi. Visito velocemente Krafla non degno di nota e arrivo a Grjótagjá solo per una foto, mentre molto bello il vulcano Hverfjal visitato con un vento fortissimo. Ho trovato molto bello e rilassante la sosta a Skútustaðagígar per il tramonto e per finire arrivo a Godafoss una cascata possente visible dalla strada. Dopo aver fatto sosta a Akureyri per comprare cibo mi fermo a Dalvik. Segnalo che durante lo spostamento lungo la R1 sono stato investito da una bufera di vento e sabbia che ha richiesta molto attenzione nella guida. Le visite di oggi sono state:

  • Stuðlagi                                     
  • Dettifoss
  • Asbyrgi
  • Krafla
  • Grjótagjá                                  
  • Hverfjall                                    
  • Skútustaðagígar           
  • Godafoss
  • Akureyri                                    
  • Dalvik  

Giorno 7 – Grímsey 

Oggi è un giorno particolare per me in quanto ho deciso di passare una giornata sull’isola di Grímsey ancora poco visitata. Si parte dal porto di Dalvik con ferry pagando 8400kr a/r spesi bene in quanto l’isola offre panorami scenici incredibili e anche perché qui passa il 66mo parallelo oltre il quale ci troviamo nel Circolo Polare Artico. Una nota divertente è stata quando sono stato attaccato da due oche mentre camminavo per strada che non mi mollavano peggio di due pitbull…incredibile. Partenza alle 9 e ritorno alle 16.

Giorno 8 – Ísafjörður

Lascio Dalvik molto presto per passare attraverso piccoli centri molto carini e lungo la strada visito la vecchia chiesa Grafarkirkja ricoperta di torba, terra ed erba. Arrivo a  Ísafjörður in cui passo la notte. Le visite di oggi sono state:

  • Ólafsfjörður                         
  • Siglufjörður                       
  • Grafarkirkja                         
  • Sauðárkrókur                      
  • Hólmavík                         
  • Ísafjörður

Giorni 9 e 10 – Minnibakki

Si riparte di mattino presto per raggiungere la spiaggia Minnibakki, ma per le cattive condizioni della strada, all’incrocio, giro a destra per ritrovarmi in un posto straordinario completamente a me sconosciuto: Bolafjall Útsýnispallur. È l’alba, fa abbastanza freddo e tira vento. Dopo aver percorso un bel tratto di strada in salita arrivo in un posto che non è altro che un osservatorio astronomico con una veduta incredibile. All’estremità della roccia che delimita il promontorio è stato montato una struttura in ferro che fa da balconata e da lì si può vedere un panorama inaspettato. Menomale che mi sono accorto che il sito era a pagamento poco prima che andassi via altrimenti non avrei pagato. Lungo la strada mi fermo per scattare una foto alla cascata Dynjandi prima di fare una sosta a Bíldudalur. Nel tardo pomeriggio visito gli ultimi siti come la spiaggia rossa molto bella con un vento incredibile che ad un tratto mi ha trascinato via tanto da dovermi aggrappare allo specchietto retrovisore dell’auto per non cadere giù. Le visite di questi due giorni sono state:

  • Bolungarvik                         
  • Bolafjall Útsýnispallur
  • Dynjandi
  • Fossfjörður
  • Bíldudalur
  • Tungurif
  • Látrabjarg
  • Monte Kirkjufell            
  • Skarthsvik                    

Lascio questo WestFjord e sono ufficialmente nella penisola  Snæfellsnes. Sosta veloce a Kirkiufell in quanto nel periodo non è possibile salirci sopra dovuto alle piogge che rendono scivoloso il terreno e arrivo alla spiaggia Skarthsvik. Questa spiaggia è bellissima, circondata da formazioni rocciose vulcaniche con acqua azzurra. Finalmente ho potuto godere di un luogo fantastico senza vento e pioggia. Da lì è possibile spostarsi con l’auto per visitare zone limitrofe ugualmente belle. Peccato che siamo al tramonto e posso restare ancora.

Giorno 11 – Þingvellir

La mattina all’alba visito il cratere Saxholl con un vento notevole e raggiungo altri siti che hanno un denominatore comune, ovvero sono caratterizzate da formazioni rocciose nere vulcaniche che hanno forme le più bizzarre e disegnano delle figure molto singolari. Si può ammirare la forza delle onde che urtano gli scogli con una tale violenza che a volte spaventa, ma nello stesso tempo affascina. Proseguo per Budir per visitare la chiesa nera con tanto di storia per giungere poi la spiaggia Ytri Tunga per vedere le foche che effettivamente ci sono ma bisogna avere pazienza e stare lì anche sotto la pioggia affinché escano fuori. Visita veloce per una foto alle cliff di Gerouberg e riparto con l’obbiettivo di raggiungere in serata Þingvellir. Lascio così la bellissima penisola di Snæfellsnes. Le visite di oggi sono state:

  • Saxholl                         
  • Djúplalónssandur        
  • Lóndrangar                  
  • Arnastapi                     
  • Budir                      
  • Ytri Tunga                    
  • Gerouberg                
  • Borgarnes
  • Þingvellir

Giorno 12 – Kerlingarfjoll

È l’ultimo giorno, in serata ho il volo di ritorno. Devo concludere alla grande completando il giro con il Golden Circle: sarà impegnativo! Ancora buio mi metto in viaggio per raggiungere Kerlingarfjoll. Per arrivarci bisogna percorrere la R35 asfaltata fino ad un certo punto che diventa poi gravel e imboccare la F347 che diventa poi Mountain Vehicle. Questo percorso è veramente duro in quanto molto lungo e il manto stradale è pieno di buche più o meno grandi con pozze di acqua passabili solo con suv. Da notare l’ultimo tratto, prima dell’arrivo, percorribile con 4×4 che presenta una salita ripida. All’arrivo trovo pioggia e vento che permette che stare lì poco tempo senza avere la possibilità di fare trekking per esplorare i dintorni.

Tuttavia, lo spettacolo ripaga tutto lo sforzo per arrivare lì per ammirare i bellissimi promontori colorati di rosso. Dopo aver fotografato e fatto dei video mi rimetto in cammino per percorrere la strada all’inverso. Qualcosa va storto in quanto dopo aver fatto un tratto di strada abbastanza lungo mi viene il dubbio di aver sbagliato. Consulto google e decido di tornare indietro passando un incrocio che anche stavolta mi tradisce e sono costretto e ripercorrere questo tratto ancora una volta. Comincio ad avere timore di non riuscire a ritrovare la strada asfaltata nonché la paura di perdere il volo, ma dopo aver fatto l’ultimo tentativo, ripercorso lungamente quella strada disseminata di buche e finalmente intravedo l’asfalto tirando un grosso sospiro di sollievo. 

Premo sull’acceleratore per recuperare tempo perso per visitare la bellissima cascata Gulfoss e termino il giro all’area geotermica Geysir- Strokur che trovo abbastanza divertente. La storia finisce qui. Punto la prua verso l’aeroporto e arrivo puntuale rispetto all’orario previsto per riconsegnare le chiavi e con breve camminata arrivo al terminal dove procedo per i rituali controlli e infine l’imbarco.

Informazioni generali sull’Islanda

È stato un viaggio molto complesso, ci sono stati molteplici aspetti da studiare e approfondire prima della partenza, dal conoscere i vari siti da visitare all’assemblaggio degli stessi, alla situazione meteo, alla scelta dell’auto, al tipo di assicurazione, alla logistica ovvero dove pernottare.

Luoghi

La scelta dei luoghi da visitare è stata fatta in base alle esperienze di altri viaggiatori, ovviamente aggiungendo o togliendo le località non desiderate.

Tra le cose viste posso narrare luoghi che mi hanno emozionato come Landmannalaugar compresi i luoghi lungo il percorso per raggiungerlo, il ghiacciaio Fjallsárlón, Diamond Beach, Stuðlagi, l’isola di Grímsey, la spiaggia Skarthsvik e dintorni, le coste rocciose di Lóndrangar, Arnastapi, l’incredibile Kerlingarfjoll, le varie cascate che a mio parere non vale la pena vederle tutte e infine tutti i panorami visti durante gli spostamenti.

Noleggio auto e assicurazione

La scelta dell’auto è sicuramente importante e dipende anche dal percorso che si vuole fare. Ovviamente le F-road sono percorribile solo con 4WD, ma devo dire che molte Gravel road sono rovinate e una macchina semplice non mi darebbe fiducia. Si può optare per un medio suv come una Duster che mi ha soddisfatto molto per la sua performance su terreno sconnesso e ha un costo intermedio tra i suv grandi e le utilitarie. Come carburante ho richiesto il diesel sapendo che avrei fatto numerosi km e che consiglio vivamente.

Ho lasciato la scelta dell’assicurazione auto per ultimo dopo aver stabilito con certezza il numero di giorni e essere sicuro di partire. Si possono acquistare pacchetti su vari siti on line o direttamente dal noleggiatore. Credo che dopo impazzimenti posso consigliare di acquistare l’assicurazione direttamente dal noleggiatore che ti permette di stare senza pensieri, con il vantaggio di evitare di andare anche al banco col pericolo che ti facciano acquistare altro e pagare di più alla fine. In altre parole si può fare il check in Italia e andare lì solo per ritirare le chiavi al box come anche per la riconsegna senza parlare con nessuno. Ovviamente per stare tranquilli è meglio scegliere la copertura integrale che copre tutti i danni compreso l’assistenza stradale. Inoltre si può usare la debit card e non si deve lasciare nessun deposito. Viceversa se acquisti coperture fuori, dopo contestazione bisogna pagare il danno e poi farsi rimborsare dall’assicurazione. Personalmente ho scelto la Zerocar che fa parte del grande gruppo Blu Rental Car che offriva anche il soccorso stradale omaggio.

Alloggio

Ho seguito varie discussioni su: si può dormire in macchina o no? Dove si può campeggiare? Nel periodo relativo al mio viaggio ho dormito sempre in auto con sacco a pelo Ferrino 1100 e mi sono trovalo molto bene. I luoghi dove ho campeggiato sono stati vari e non programmati, in altre parole non sapevo mai dove mi sarei fermato. Ci sono varie regole sul campeggio che è meglio conoscere per evitare multe.

Abbigliamento

Scarponi con protezione Goretex, pantaloni trekking con secondo strato impermeabile, giacca softshell, k-way, due strati di felpe leggere, guanti

Parcheggi

Per visitare i vari siti è richiesto il pagamento del parcheggio. Vi è un sistema di controllo con telecamere h24 in cui al passaggio viene fotografata la targa e successivamente si fa l’incrocio tra il pagamento e la targa. Se non si paga entro le 24 ore viene addebitata la multa al noleggiatore che a sua volta la riversa a costo maggiorato sul cliente addebitandolo sulla carta di credito. L’App che gestisce i pagamenti è Parka. Mi è capitato di pagare un parcheggio ma ho dimenticato di inserire la targa durante la procedura ed è scattata la multa, prontamente rimborsata dopo aver mostrato la ricevuta del pagamento. È possibile, talvolta, parcheggiare al di fuori dell’area a pagamento per evitare la spesa. Il costo del parcheggio è variabile tra le 600 e 1200kr (1 ISK = 0,007 EUR, 1 EUR = 142 ISK).

Spesa alimentare

Non avendo tempo mangiavo sempre cose fredde come panini, frutta, bibite, piatti cotti freddi. Come tutte le cose la spesa alimentare è molto cara, per una baguette e una frittella ho pagato 7euro contrariamente da noi una baguette costa 0,69euro. I supermercati sono: Netto, Kronan e Bonus il più economico.

Info generali

  • Auto: Dacia Duster diesel
  • Fari: sempre accesi
  • Percorsi: 4000km+; distanza media giornaliera 430 km/giorno
  • Spesi: 480euro di carburante 316kr/lt
  • Itinerario: Ring Road; Golden Circle; Fiordo Occidentale; Penisola Snæfellsnes
  • Visitati: 60 siti
  • Noleggio: 1000euro
  • Guida: Google Maps
  • Velocità: 90km/h max;  80, 50, 30 variabili su altre road
  • Temperatura notturna: 6-10 °C
  • Camping: 12-18 euro posto auto
  • Siti utili: Parka.is / Road.is / Vedur /
  • Cartina stradale: Michelin

Considerazioni sull’Islanda

L’Islanda è un’isola posta all’estremo nord dell’Europa e come tale è soggetta a condizione meteo molto variabili. Durante la mia permanenza ho dovuto convivere quasi costantemente con la pioggia e il vento che talvolta hanno condizionato la permanenza in quel dato luogo. Le strade sono di diverso tipo; in generale non sono larghe come le nostre con passaggi di ponti e gallerie a una sola corsia che mettono qualche inquietudine. Per i ponti passa chi arriva prima e per le gallerie ci sono delle rientranze in cui bisogna sostare per dare la precedenza all’auto che viene dal lato opposto. La velocità max è 90km/h con multe salate se si supera il limite, ma ho notato che ero quasi l’unico a rispettare tale limite. Ho visto solo una speed trap lungo il mio percorso. La temperatura è stata abbastanza mite compresa quella notturna, diciamo che il fastidio è stata la pioggia e il vento e non la temperatura in sé. La vita costa tantissimo, dal carburante al cibo per cui chi decide di viaggiare qui non farà un viaggio economico. Io ho viaggiato da solo e mi sono accollato tutte le spese senza condividerle, come anche la responsabilità di percorrere le F-road in completa solitaria. Ho letto cose che mettono in guardia i turisti come quella di non percorrere strade se non si è più di una macchina; non dormire in macchina per tutta una serie di cose; campeggiare solo nei posti autorizzati..etc Io ho vissuto una cosa diversa, ovvero non ho avuto nessun problema, sono stato sempre sereno, e ho goduto, sempre, di una libertà e una tranquillità interiore da quando sono atterrato. Anche se non avevo un albergo, ho usufruito dei bagni dei siti visitati per i quali bisogna pagare il parcheggio. Non mi sono fatto deprimere dai giorni di pioggia e vento, ma ho sempre raggiunto gli obbiettivi da visitare anche in condizioni avverse: basta vestirsi in modo opportuno.

Allora, tutto perfetto? No Cosa mi è mancato? La luce. A fine settembre il sole sorge a 7/7.30 e tramonta alle 19.30. In aggiunta, se al pomeriggio è nuvoloso si comincia da presto ad avere la sensazione che la giornata sta finendo. Se avessi avuto luce la mattina più presto e la sera più tardi, avrei sfruttato meglio il tempo andando più lentamente. Se dovessi tornare sicuramente sceglierei i mesi con giornate lunghe.

Tra le cose visitabili si possono saltare qualche cascata soprattutto a pagamento, come anche qualche vulcano piccolo e dare spazio a posti molto più belli e gratuiti. Da considerare che quando si arriva in un sito, da lì dipartono possibilità di trekking che possono durare anche dei giorni; quindi, i posti visitabili sono quasi infiniti. Mi piace ricordare la penisola di Snæfellsnes con le sue spiagge e rocce vulcaniche incredibili, l’isola di Grímsey, l’infinita bellezza di Kerlingarfjoll, i sorprendenti ghiacciai Myrdalsjokull e Fjallsárlón, la zona di Landmannalaugar, la divertente Diamond beach, i grandi vulcani e qualche bella cascata come Gulfoss.

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