3 giorni in Islanda a meno di 600 euro: ammirare l’aurora boreale è possibile anche senza svuotare il portafoglio

Scritto da: luxocchio
3 giorni in islanda a meno di 600 euro: ammirare l'aurora boreale è possibile anche senza svuotare il portafoglio

Non ci sono parole per descrivere una tale spettacolo della natura che consente di passare, nel giro di pochi chilometri, dalle scogliere a picco sul mare ai ghiacciai perenni con vulcani attivi. 3 giorni in Islanda possono sembrare pochi, ma per vivere le emozioni del cosiddetto Circolo d’oro sono un ottimo assaggio di un paese straordinario.

Informazioni utili per un viaggio di 3 giorni in Islanda

Ecco alcune informazioni per il viaggio che speriamo possano esservi utili:

  • Voli: EasyJet Mxp-Reykjavík diretto, prenotato con 8 mesi di anticipo in modo da trovare tariffe convenienti
  • Autonoleggio: Avis 3 giorni, chilometraggio illimitato con assicurazione full inclusive. Per tutto questo itinerario non è necessario un fuoristrada, le strade sono belle ed asfaltate. I parcheggi sono quasi tutti a pagamento ma con una tariffa giornaliera contenuta (1.000 ISK circa 7 euro), in alcuni luoghi, quelli meno conosciuti, il parcheggio è ancora gratis.
  • Alloggio: per 2 notti ad Hella, soluzione confortevole dotata di angolo cottura, bagno privato e soprattutto vetrate su tre lati della casetta in modo da poter osservare l’aurora boreale in casa.
  • Vitto: la sistemazione con cucina è consigliata in quanto si ha la possibilità di preparare colazioni/cene minimizzando la spesa in quanto la vita in Islanda è davvero cara. Solitamente i pranzi sono frugali in quanto in Islanda, se va bene, a mezzogiorno si è solitamente dispersi in mezzo al nulla, ma è proprio questo il bello!
  • Tutti i negozi accettano carte di credito, meglio procurarsela se non si possiede.
  • Costo totale dell’intero viaggio: 600 euro per due persone, 300 a testa, comprensivo di 2 voli, autonoleggio, pernottamenti, benzina per 640 km pari a circa 60 euro (avevamo scelto una piccola auto, che è comunque andata benissimo per tutto il viaggio).
  • Aurora boreale: vista! Lo spettacolo, oltre che stupefacente, è assolutamente gratuito basta vestirsi caldi ed alzare gli occhi al cielo, restando in religioso silenzio ad ammirare quanto di spettacolare ci sa ancora offrire la natura, basta saperla osservare ed ascoltare.

Diario di viaggio di 3 giorni in Islanda

Giorno 1 – Thingvellir, Geysir, Gullfoss

Partenza giovedì 23 ottobre dall’aeroporto di Milano MXP alle 7.30 per Keflavik, il principale aeroporto islandese, ritiro autonoleggio per 3 giorni e partenza per il “circolo d’oro”, il classico itinerario turistico islandese che comprende il Parco Nazionale di Þingvellir, l’area geotermica di Geysir (con l’eruzione dello Strokkur) e la cascata di Gullfoss. Cielo sereno, temperatura prossima allo zero. Siamo partiti senza intoppi dall’aeroporto poco prima delle 10 (in Islanda ci sono due ore di fuso orario in meno rispetto all’Italia) e verso le ore 11 siamo arrivati alla nostra prima destinazione.

Parco Nazionale Thingvellir: è possibile entrare in auto nel parco dal centro visitatori a nord e scendere sino ai parcheggi all’interno. Da visitare il Canyon dell’Almannagja e volendo, con una passeggiata, la cascata Oxararfoss. Þingvellir si trova fra le zolle tettoniche europea e nord-americana, così tutta la zona è percorsa da profonde spaccature e fenditure del terreno, come le suggestive falle piene di limpida acqua di Flosagjá e Nikulásargjá. Si scende fra due ali di roccia all’interno dell’Almannagjá fino alla storica rupe di Lögberg (la roccia della legge), alla cui base si riuniva l’Alþingi il primo parlamento. Parcheggio a pagamento, solo con carta di credito, valido tutto il giorno, per circa 7 euro (1.000 ISK). Si può pagare alle macchinette poste al parcheggio o direttamente tramite app. Impareremo che le 1.000 corone islandese di pagamento saranno una costante del nostro viaggio! Siamo poi proseguiti lungo il tragitto fermandoci brevemente al lago Laugarvatn uno specchio d’acqua ricco di soffioni boraciferi con fuoriuscite di vapore acqueo ad alta pressione ed alta temperatura dal terreno; il nome Laugarvan significa proprio “lago delle sorgenti calde”.

Proseguendo lungo il tragitto siamo giunti a Geysir: un percorso pedonale ci ha condotti all’interno della zona ricca di fumarole sino al famoso Geyser, purtroppo oramai spento. Vicino si trova però lo Strokkur, il più attivo dei geyser d’Islanda, e lui non si fa certo desiderare, perché ogni 5/10 minuti spara il suo potente getto d’acqua fino ad un’altezza di trenta metri… stupefacente! Anche in questo caso preparate le 1.000 ISK per il pagamento parcheggio.

L’itinerario classico si chiude con la visita a Gullfoss: le cascate sono raggiungibili a piedi attraverso varie passerelle e postazioni. Si continua sulla strada S.35 fino al parcheggio presso la grande e famosa cascata ammirando lo spettacolo delle fragorose acque del fiume Hvitá, che si gettano con un doppio salto di 32 metri in uno stretto canyon formando la cascata di Gullfoss (la cascata d’oro), la più famosa d’Islanda. Questo parcheggio, ad oggi, è ancora gratis.

Ci siamo diretti poi verso la destinazione finale della giornata, un delizioso piccolo appartamentino disperso nella campagna islandese nella zona di Hella. Elemento importante è stata la presenza di tutto quanto serve per poter anche preparare un pasto caldo, visti i prezzi proibitivi dei ristoranti islandesi, e soprattutto di pareti vetrate su tre lati della casetta per poter eventualmente osservare l’aurora boreale anche stando comodamente seduti in casa. Soluzione che si è rivelata azzeccata. Hella è una località baricentrica rispetto agli itinerari che avevamo programmato, posizionata in una zona abbastanza lontana dalle luci della città lungo un fiume, in modo da avere chances per osservare l’aurora boreale, uno dei principali motivi del nostro viaggio.

Verso le 17, dopo circa 240 km di viaggio, siamo arrivati alla nostra destinazione. Alla sera abbiamo posizionato l’apparecchiatura fotografica portata appositamente per poter immortalare l’aurora boreale e… l’abbiamo davvero vista!! Pensavamo di aver assistito ad uno spettacolo grandioso ma non avevamo ancora realizzato cosa avremmo visto la sera successiva.

Giorno 2 – Skogafoss, Seljalandsfoss, Reynisfjara

Venerdì 24 ottobre, dopo una buona colazione, abbiamo visitato delle bellissime cascate che sono posizionate sul fiume che passa per Hella, la cascata Árbær e Ægissíðufoss, entrambe molto scenografiche e senza bisogno di pagare l’onnipresente parcheggio. Abbiamo anche incontrato innumerevoli cavalli islandesi e le pecore al pascolo (ma come sopportano il freddo?). Giornata di pieno sole con temperatura prossima allo zero. Siamo ritornati alla nostra casetta per pranzo e poi siamo ripartiti per la zona sud dell’Islanda, caratterizzata da cascate spettacolari, spiagge laviche e ghiacciai fantastici, tutti a breve distanza tra loro.

Siamo partiti da Hella alla volta di Skogafoss una spettacolare e famosa cascata. Lungo il tragitto si vedono altre cascate scenografiche, tra cui la Seljalandsfoss che ha la particolare caratteristica di poterci girare attorno, attraverso scalinate e passaggi creati appositamente. Noi siamo proseguiti direttamente per la Skogafoss: assolutamente incredibile. C’è la possibilità di salire sino in cima alla sommità della cascata attraverso una lunga scalinata creata appositamente. Abbiamo anche visto l’arcobaleno generato dai getti di vapore creati dal fragore delle cascate. Lungo la Hringvegur, nota anche come Ring Road o Strada 1 che è la principale strada che circonda l’Islanda, si trova un piazzale con dei pannelli informativi di fronte alla vista sul famosissimo vulcano Eyjafjallajokull la cui imponente eruzione vulcanica qualche anno fa ha bloccato i voli in tutta Europa.

Siamo poi giunti a Reynisfjara, la spiaggia nera di Vik caratterizzata dalle scogliere a colonne di basalto e dalla presenza di una colonia di puffin. Accessibile tramite strada asfaltata e possibilità di parcheggio, sempre a pagamento. Sullo sfondo si stagliano i faraglioni di Vik. Panorama assolutamente imperdibile. Dalla spiaggia si può osservare il promontorio di Dyrholaey, situato sulla parte occidentale della spiaggia nera di Vik. Ci siamo infine avviati sulla via del ritorno passando per Solheimajokull, la lingua di ghiaccio derivante dall’adiacente ghiacciaio di Myrdalsjokull. È possibile raggiungere il parcheggio (a pagamento solo via app in quanto il luogo non ha un vero e proprio centro visitatori) nei pressi del ghiacciaio attraverso la strada asfaltata 221. Da lì, una camminata a piedi di circa 20 minuti ci ha condotti ai piedi del ghiacciaio. Una curiosità: mentre eravamo intenti a immortalare il ghiacciaio abbiamo visto un grosso pesce malgrado le diverse guide consultate dicano che nei pressi del ghiacciaio non sono presenti esseri viventi.

Itinerario circa 200 km. Sereno per tutto il tragitto, temperatura sempre prossima allo zero ma vento forte e gelido. Arrivati a casa verso le ore 18, abbiamo cenato e ci siamo messi in attesa di un’eventuale aurora boreale visto che il cielo era sereno e limpidissimo.

La sera si è verificato uno spettacolo a dir poco fantastico: cielo sereno, temperatura prossima allo zero, mancanza di Luna, periodo favorevole. I tenui bagliori lattiginosi sono diventati improvvisamente “fiammate” che svettavano alte nel cielo, fin oltre l’Orsa Maggiore per arrivare a Deneb e Vega verso ovest mentre a nord lambivano Cassiopea ed Andromeda. Semplicemente stupenda! Ad un certo punto la luce è diventata così forte che ci si poteva chiaramente vedere in piena notte!!! Onde fiammeggianti solcavano tutto il cielo: uno spettacolo della natura oltre ogni immaginazione!

Giorno 3 – Reykjavík, Grindavik

Sabato 25 siamo partiti alla volta della capitale islandese. Partenza da Hella per Reykjavík distante circa 100 km. Per il parcheggio vi conviene proseguire oltre il Vecchio Porto di Reykjavík e giungere alla zona dei supermercati: gratis e sempre libero. Breve passeggiata nel piccolo centro storico di Reykjavík, e visita alla cattedrale Hallgrímskirkja, chiesa moderna in stile nazionale islandese, consacrata nel 1986 con un campanile alto 73 metri. Nel pomeriggio ci siamo diretti nella zona sud della penisola di Keflavik. Abbiamo visitato la zona di Kleifarvatn con un lago di sabbia nera.

Abbiamo sostato e visitato la zona del Fagradalsfjall Volcano, dove è possibile vedere dal vivo e toccare con mano l’impressionante colata di lava oramai solidificata che però emette ancora calore tanto che si vedono chiaramente i fumi che continuano ad uscire dalla lava. A poca distanza dal grande parcheggio auto (a pagamento) per raggiungere il vulcano Litli Hrutur, è possibile osservare l’estrema punta di una colata lavica che si è allungata su un’ampia valle. La colata di colore nero è ben evidente rispetto al colore marrone/arancione della brulla vallata. Percorrendo la colata si possono ammirare curiosi disegni generati dal progressivo raffreddamento di strati più caldi su strati più freddi.

Siamo poi passati per Grindavik la cittadina che sta rischiando di essere distrutta dalle innumerevoli colate di lava che si stanno succedendo in questi ultimi anni. Dalla strada, che è stata rifatta in quanto la precedente è stata inghiottita dalla lava, si vedono chiaramente i lavori di sbancamento che ancora oggi si stanno facendo per cercare di arginare eventuali colate future. È impressionante vedere la lava che praticamente avvolge tutta la strada. Siamo poi passati dalla formazione di lava di Brimketill sulla costa vicino a Staðarberg, a ovest di Grindavík, è una delle attrazioni naturali più famose della regione di Reykjanes, a forma di piscina. Gunnuhver è una zona geotermica con presenza di zolfo e sorgenti di fango, da vedere anche il faro ma il vento era così forte che non abbiamo potuto visitarlo.

Bridge between continents è stata l’ultima tappa del nostro viaggio. Lungo la strada per raggiungere l’aeroporto si trova il ponte tra i continenti: è possibile fare le foto con un piede in America ed una in Europa: l’Islanda si trova infatti a cavallo delle due zolle tettoniche. Per chiunque sia leggermente interessato alla geologia, la penisola di Reykjanes è come un negozio di caramelle o un paese delle meraviglie. Questa piccola area è piena di tracce di come il pianeta evolve nel tempo in un arco temporale di poche decine di migliaia di anni. Qui si trovano vulcani, montagne, diverse varietà di lava, sorgenti termali, crateri, argille bollenti, burroni, rioliti, fessure: uno spettacolo della natura che almeno una volta nella vita vale la pena di vedere con i propri occhi.

Itinerario circa 200 km. Abbiamo riconsegnato l’automobile e ci siamo diretti verso l’aeroporto dove alle 20,30 locali ci siamo imbarcati alla volta dell’Italia.

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