Scandinavia e baviera magiche

Quest’anno è stato veramente difficile dove decidere di andare in vacanza soprattutto dopo lo splendido viaggio dello scorso anno in Egitto, ma alla fine dopo aver visionato un sacco di cataloghi abbiamo deciso per la Scandinavia (tour delle tre Capitali del Nord con la Boscolo) e poi proseguire per nostro conto per Muenchen e la Baviera. Siamo...
Scritto da: dele1976
scandinavia e baviera magiche
Partenza il: 18/08/2007
Ritorno il: 31/08/2007
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 2000 €
Quest’anno è stato veramente difficile dove decidere di andare in vacanza soprattutto dopo lo splendido viaggio dello scorso anno in Egitto, ma alla fine dopo aver visionato un sacco di cataloghi abbiamo deciso per la Scandinavia (tour delle tre Capitali del Nord con la Boscolo) e poi proseguire per nostro conto per Muenchen e la Baviera. Siamo partite (Michela, Marina ed io) il 18/8/2007 dall’aeroporto di Nizza con la Sterling alle 11.15 e siamo atterrati a Copenaghen alle 13.05 con quasi una mezz’ora abbondante di anticipo. Ad accoglierci una graziosa signorina che ci accompagna con il pulmann fino all’hotel PHOENIX a due passi dal centro. Facciamo velocemente una doccia e ci tuffiamo alla scoperta di questa città.. La cosa che risalta subito agli occhi è la pulizia della città e la cordialità della gente qui il viaggiatore si sente un po’ come in una grande famiglia. A Copenaghen come in tutta la Danimarca la maggior parte delle persone utilizza come mezzo principale di trasporto la bicicletta; in molte aeree si possono prendere in prestito si distinguono perché hanno le ruote coloratissime e funzionano come l’utilizzo di un carrello della spesa e si possono riposare in uno dei tanti luoghi predisposti. Un consiglio culinario per tutti è quello di assaggiare il gelato sciolto danese, costa poco ed i coni sono grandi ed il gelato buonissimo. Ci dedichiamo subito a fare un po’ di shopping visto che i giorni successivi saremmo impegnati con il tour ed avremmo poco tempo libero e visitiamo la Torre Rotonda (Rundetarn, 1637-42) che il re Cristiano IV la fece erigere come osservatorio astronomico dell’università. Alta 36 metri e larga 15, ha una rampa elicoidale interna lunga 200m, che ne consente la salita fino in cima, da dove si può godere un’apprezzabile panorama del centro storico cittadino. (costo DKK 25,00) . DOMENICA 19/8/2007 Da oggi inizia il tour Boscolo vero e proprio. La nostra accompagnatrice si chiama Valentina ed è molto cordiale, il gruppo è composto da 48 persone di ogni età. Io sono stata fortunata perché la persona che mi siederà di fianco per tutto il viaggio in pulmann è giovane e simpatica e si chiama Francesca. La mattina la dedichiamo ad una visita generale della città con il pulmann e la nostra guida locale Al pomeriggio c’è la gita facoltativa ai castelli della SJAELLAND settentrionale che noi facciamo. Prima tappa è il castello di Frederiksborg una località danese famosa per il castello del Rinascimento olandese, dista 40 Km dalla capitale, a un quarto d’ora dalla città di Hillerød. Questo magnifico castello sorge su tre isolotti, collegati da ponticelli, in mezzo al lago. Le sue origini vanno fatte risalire al 1562. Nel XVIII e XIX sec. Assunse le funzioni di museo, poi tornò a diventare residenza reale fino all’incendio devastante del 1859. Il castello venne poi venduto ad un privato (il proprietario della birreria Carlsberg) che lo rimise a nuovo, creando una fondazione e nel 1878 lo riaprì, dichiarandolo Museo di Storia nazionale della Danimarca. Sulle rive del lago che circonda il castello, si trova un enorme parco barocco, commissionato circa un secolo dopo l’inaugurazione del castello. Oggi è considerato nel suo genere il giardino più bello dell’Europa del Nord, specialmente dopo la ricostruzione avvenuta tra il 1993 e il 1996, che lo ha riportato ai passati splendori Conta più di 70 sale aperte al pubblico, con soffitti dorati, tappezzerie alle pareti e molti dipinti. Interessnte è la Riddershalen (Sala dei Cavalieri) e la Slotskirken (Cappella dell’Incoronazione), dove furono incoronati i re di Danimarca tra il 1671 e il 1840. Da qui proseguiamo per il castello di Il Castello di Kronborg più noto come il castello di Amleto infatti proprio qui William Shakespeare ha ambientato la storia di Amleto, principe di Danimarca (che è visitabile solo da fuori) è un castello rinascimentale danese fatto costruire da Eric di Pomerania intorno al 1420, tra più importanti castelli dell’Europa del nord. Si trova ad Elsinore, cittadina a nord di Copenaghen. Fu costruito in un punto strategico sull’Øresund e dalle sue mura si vede la costa della Svezia infatti in questo punto si trova la distanza minima tra i due stati circa 4 km. Nel 2000 il castello è stato inserito nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.

LUNEDI’ 20/8/2007 Avendo la mattinata libera decidiamo di vistare immerso in uno stupendo parco il castello rinascimentale in stile olandese di Rosenborg. Voluto da Cristiano IV come luogo di svago (1606-1634), fu utilizzato anche dai successivi sovrani danesi come residenza autunnale e primaverile, fino alla metà del 18° secolo, dopodiché Rosenborg venne utilizzato di tanto in tanto solo per ricevimenti ufficiali e altre occasioni del genere. Il castello veniva inoltre usato come deposito per custodire beni ereditati, troni, regalie della corona, ecc. Come museo, Rosenborg ha tradizioni antiche. Le collezioni reali furono aperte al pubblico già nel 1938. Le stanze arredate dai re da Cristiano IV a Federico IV vennero restaurate e per i re successivi furono allestite delle stanze in stili diversi, arredate con mobili provenienti dai castelli reali. Lo scopo era quello di dare una rappresentazione della storia della nazione, che secondo la concezione del tempo, era strettamente legata a quella della casa reale. (costo DKK50,00) Alle ore 17,00 ci imbarchiamo sulla nave da crociera DFDS SEAWAYS che ci porterà fino a Oslo. La nave è stupenda ci sono bar e ristoranti a volontà, un negozio ed un centro massaggi, due piscine esterne riscaldate ed una interna tutte con idromassaggio. La cena è a buffet immensa con ogni bontà tanto che c’è stato un bis ed oltre di ogni cosa, soprattutto i dolci. Sconsiglio di prendere il caffè nei Paesi Scandinavi è lungo e non sa di niente soprattutto per noi italiani che siamo abituati molto bene con il nostro espresso. La serata passa via veloce in una piccola discoteca e poi domattina ci aspetta una levataccia per vedere il fiordo di Oslo.

MARTEDI’ 21/8/2007 Alle 5,00 suona puntuale al sveglia e dopo aver ripreso i sensi ed esserci coperte molto bene saliamo sul ponte più alto della nave ed ammiriamo l’alba sul fiordo che pian piano di scopre bellissimo davanti ai nostri occhi. Mi perdo. Non so più dove guardare. Davanti ai miei occhi si aprono mille insenature, piccole isole, case colorate e verde, tanto verde un contrasto di colori che riempie il cuore di gioia, la costa frastagliata nasconde i fiordi ed in mezzo allae montagne si aprono valli di una bellezza disarmante. Siamo tutti emozionati nel vedersi aprire davanti ai nostri occhi uno spettacolo incredibile e laggiù in fondo Oslo. Il primo impatto con la città è stupendo me ne innamoro a prima vista. La prima opera che vediamo è il RADHUSET il nuovo municipio inaugurato nel 1950 poi ci dirigiamo verso il parco Vigeland: nel 1921 il comune di Oslo decise di abbattere il vecchio edificio dove si trovava lo studio dello scultore per costruire una biblioteca. Si arrivò ad un accordo: il comune avrebbe costruito per lui un nuovo edificio destinato a studio ed abitazione, che sarebbe stato trasformato in museo dopo la sua morte. In cambio, l’artista si impegnava a donare alla città tutti i suoi lavori, sculture, disegni, incisioni, compresi i modelli. Vigeland si trasferì nel nuovo studio in Kirkeveien nel 1924, a poco distanza dal Parco Frogner, che era stato scelto come luogo definitivo per la realizzazione della fontana. Nei successivi vent’anni Vigeland si dedicò alla progettazione, alla realizzazione e all’allestimento dell’area destinata all’esposizione permanente delle sue sculture, che da lui prese il nome di Parco di Vigeland. Nella casa di Kirkeveien visse e lavorò fino alla morte, nel 1943, e lì ancora riposano le sue ceneri, conservate nella torre. Come previsto, l’edificio è stato trasformato nel Museo Vigeland, dove sono esposte varie opere dell’artista e tutti i modelli originali in gesso delle sculture del Parco di Vigeland. Da qui ci spostiamo poi a Holmenkollen è la collina che si trova nella parte nord di Oslo, la capitale della Norvegia. La zona è molto famosa per la pratica degli sport invernali, in particolare per il trampolino per il salto con gli sci e per le piste per lo sci di fondo, durante l’estate le piste diventano sentieri per passeggiate, a piedi o in bicicletta, attraverso il bosco.Holmenkollen, è una delle mete preferite degli abitanti di Oslo per trascorrere il tempo libero ed è anche una delle più importanti attrazioni turistiche della Norvegia, con oltre un milione di visitatori all’anno.Ad Holmenkollen vengono disputate ogni anno diverse competizioni nazionali ed internazionali di sci di fondo, salto con gli sci, combinata nordica e biathlon. Nel 1952 fu la sede delle Olimpiadi Invernali di Oslo e nel 1982 ospitò i Mondiali di sci nordico.Il trampolino di Holmenkollen (Holmenkollenbakken) è il più vecchio trampolino per il salto con gli sci esistente al mondo. Fu inaugurato il 31 gennaio 1892, ma nel tempo è stato via via modificato per migliorare le prestazioni dei saltatori, la capienza di pubblico e la sicurezza. Finora il trampolino è stato ricostruito quattordici volte, l’ultima nel 1992 in occasione del centenario.Il record del trampolino di Holmenkollen è di 136 metri stabilito il 25 gennaio 2006 dal norvegese Tommy Ingebrigtsen nel corso dei campionati nazionali. Il record femminile è di 128 metri, ottenuto dalla norvegese Anette Sagen il 12 marzo 2005.La torre del trampolino è alta 60 metri, e si trova a 417 metri sopra il livello del mare. Quando non è utilizzata per gare sportive, la struttura è aperta ai visitatori, che dalla sua cima possono ammirare il panorama della città di Oslo e del suo arcipelago. La base del trampolino ospita il Museo dello Sci, che illustra l’evoluzione dello sci dalla preistoria ai tempi moderni e dedica ampio spazio alle due edizioni delle Olimpiadi invernali ospitate dalla Norvegia, nel 1952 a Oslo e nel 1994 a Lillehammer. La Norvegia è famosa come “patria dello sci” ed in effetti Morgedal, nel Telemark, è considerata la culla di questo sport. Il nostro hotel si trova proprio a pochi metri dal trampolino è l’Hotel PARK HOTEL RICA. Nel pomeriggio c’è un’altra escursione facoltativa che noi facciamo visitiamo tre diversi musei che io consiglio di visitare a tutti. MUSEO DELLE NAVI VIKINGHE (Vikingskipshuset) questo museo ospita le navi vichinghe che hanno conservato il miglior stato esistenti al mondo. Queste imbarcazioni furono trovate in tre grandi cumuli funerari infatti i vascelli di Oseborg e Gokstad furono trovati nel Vestfold mentre la nave Tune fu trovata a Haugen nell’Ostfold, le navi furono seppellite più di 1100 anni fa per trasportare i loro proprietari, appartamenti ai reali dell’epoca, nel mondo dei morti. Il museo espone inoltre eccezionali reperti ritrovati nelle tombe, come piccole barche, slitte, un carro, un letto, tessuti e attrezzi di vario genere MUSEO KON -TIKI mostra le imbarcazioni e gli oggetti delle spedizioni di Thor Heyerdhal: la zattera Kon-Tiki, la barca di giunco Ra II, gli oggetti utilizzati per la spedizione dell’esploratore norvegese sull’Isola di Pasqua, una caverna “familiare” segreta e ritrovamenti fatti in Perù e in Polinesia. Nel 2007 il museo festeggia il sessantesimo anniversario della spedizione del Kon-Tiki e organizza nuove mostre e attività. È molto interessante scoprire chi è Thor Heyerdahl: antropologo e sociologo che ha ripercorso le antiche traversate oceaniche effettuate da parte degli Incas, con la zattera a vela Kon-tiki, con cui, nel 1947, ha attraversato l’oceano Pacifico dal Perù all’Indonesia. E nel 1970, sempre con zattera a vela, ha attraversato l’oceano Atlantico. Thor Heyerdhal è stato un grande personaggio che ci ha aiutato a scoprire e rispettare diverse popolazioni del mondo, nel vero stile norvegese: senza grande clamore o appariscenti iniziative, ma scientificamente corretto e approfondito. MUSEO DEL FOLKLORE NORVEGESE è un meraviglioso museo all’aperto che mostra 155 case ricche di tradizione e provenienti dalle diverse regioni norvegesi. Ampio, ricco di attività per bambini in estate: danza popolare, preparazione di “lefser”, un tipo di piadina dolce, laboratori artigianali, animali, guide vestite con i costumi tradizionali, giri in carrozze trainate da cavalli, parco giochi storico e antica bottega che vende dolci e caramelle tradizionali fu creato nel 1894, le fattorie qui ricostruite rievocano i ritmi della vita quotidiana nelle valli, nei fiordi e nelle comunità di pescatori ai tempi andati.

MERCOLEDI’ 22/8/2007 Avendo la mattinata libera decidiamo di visitare la FORTEZZA DI AKERSHUS una costruzione medievale risalente al 1300. La fortezza che si trova in una posizione strategica su uno sperone roccioso che domina l’Oslofiorde conserva in sé le prigioni sotterranee dove risiedevano i prigionieri, le sale da ricevimento e di rappresentanza, la cappella che contiene le cripte di re Hakon VII e Olav V poi andiamo alla GALLERIA NAZIONALE che fa parte del complesso museale del Museo Nazionale e ospita la maggiore esposizione di arte norvegese e straniera. La mostra permanente copre tutti i periodi fino agli anni ’60 del 1900. I periodi più rappresentati sono il Romanticismo Nazionale, il Realismo e il Modernismo. Grande collezione di capolavori di Edvard Munch fra cui una versione de Il grido (Skrik in norvegese) ma non solo moltissimi i quadri da ammirare tra i quali RENOIR , PICASSO e MONET (l’ingresso è gratuito ed è chiuso il lunedì) poi visitiamo l’esterno ed i giardini del PALAZZO REALE. Il pomeriggio partiamo per OREBRO cittadina svedese nella provincia di Närke nella Svezia centrale ed alla sera l’accompagnatrice ci accompagna a fare un giro per il grazioso e pittoresco centro storico.

GIOVEDI’ 23/8/2007 Partenza verso le 8,00 per UPPSALA situata a circa 70 km a nord di Stoccolma è sede della più antica università della Scandinavia, fondata nel 1477. Carlo Linneo, uno dei più noti studiosi dell’università, visse in città per molti anni, e sia la sua casa che il suo giardino possono essere visitati ancora oggi. La città venne gravemente danneggiata da un incendio nel 1702. Tesori storici e culturali andarono persi, come in altre città svedesi, a causa delle demolizioni compiute durante gli anni ’60 e ’70. Nonostante la mancanza di comprensione del valore degli edifici più vecchi che caratterizzò quel periodo, sono rimasti molti edifici storici, soprattutto nella parte occidentale della città. Bellissima la Cattedrale costruita in stile gotico ed è una delle più grandi del nord Europa, con torri che raggiungono i 119 metri di altezza. Verso le 15,30 arriviamo a Stoccolma all’Hotel NORDIC SEA LIGHT HOTEL. La nostra brava e competente accompagnatrice ci porta a fare un giro per la coloratissima via pedonale per farci prendere un primo assaggio della città che appare subito molto diversa dalle altre due capitali nordiche viste fino ad ora; infatti a Stoccolma c’è molta più gente, più mescolanza di culture e razze, più traffico diciamo che assomiglia di più all’idea che abbiamo noi di città-capitale. La parte storica è molto bella e ben tenuta. Per tutte le via che si snodano fino al vecchio palazzo reale ci sono moltissimi negozietti che vendono prodotti tipici ed ovviamente anche molte chincaglierie, ma bisogna saper scegliere come in ogni luogo. La città di Stoccolma è costruita su 14 isole e viene spesso chiamata la Venezia del nord. In rapporto alle altre città scandinave, Stoccolma conta il maggior numero di visitatori stranieri presenti ed è anche considerata la capitale della Scandinavia. Stoccolma è situata nel punto in cui il grande lago Mälaren sfocia nel Mar Baltico. La città venne costruita attorno la metà del XIII secolo e la sua posizione strategica permise al fondatore di tassare tutte le navi che entravano e uscivano dal lago. Dato che un terzo dell’area cittadina è costituita da acqua, la vita marittima è un fattore importante in questa città ricca di ponti, di marine e di chiuse. L’acqua è così pulita che si può bere e, nel centro della città, si può praticare la pesca del salmone. Il clima è molto condizionato dai venti marini; per questo motivo, anche durante il giorno estivo più caldo, si può risentire della brezza marina che arriva nelle strade della città. La sera, noi più giovani, siamo attratti dal ICEBAR del piano terra un bar appunto tutto fatto di ghiaccio ad una temperatura di -5°C dove porte, bicchieri e divani sono tutti fatti di ghiaccio. Per entrare ti forniscono di mantella imbottita impermeabile e guanti. Una cosa divertentissima! In realtà dentro non si resiste moltissimo massimo un ora poi si inizia ad avere freddo (costo SEK 105 con consumazione non alcolica e SEK 125 con alcolica, fino alle 22,45 la prenotazione è obbligatoria poi si entra liberamente a gruppi di trenta persone al massimo) dopo siamo tutti andati a prenderci un bel tè caldo che non fa mai male… VENERDI’ 24/8/2007 Al mattino visita della città con la guida locale ed in particolare del MUNICIPIO (STADSHUSET) (costo per la visita delle stanze interne SEK 50, ne vale la pena) è la creazione più importante realizzata nel XX secolo, ultimata nel 1923 è da allora uno dei simboli di Stoccolma. Bellissimi gli interni, la sala azzurra che è riservata ai banchetti fra cui quello della premiazione dei premi nobel, la sala del consiglio e la sala d’oro con mosaici in stile bizantino composti da 19 milioni di frammenti di foglia d’oro proseguiamo poi con una bella passeggiata per la parte antica la SLOTTSBAKEN che è più di una semplice collina che mette in comunicazioni lo Skeppsbron con la parte più elevata di Gamlastan, ammiriamo da fuori il castello reale( alle 12,15 c’è il cambio della guardia, molto bello) e la cattedrale. Al pomeriggio siamo andate alle escursioni facoltative al Palazzo di DROTTNINGHOLM Ex residenza estiva dei reali, oggi abitazione della Famiglia Reale. Uno splendido esempio di parco barocco, con magnifiche camere del diciassettesimo, diciottesimo e diciannovesimo secolo e poi abbiamo proseguito per il MUSEO VASA Il vascello Vasa affondò insieme ai suoi 64 cannoni al momento del varo, nel 1628 e fu recuperato nel 1961. Il vascello si è conservato quasi perfettamente ed è l’unico del genere al mondo. Il relitto si è trasformato in una nave splendidamente attrezzata. La potente nave da guerra del 1628 è quasi perfettamente conservata, ed è unica nel suo genere nel mondo. Oggi è esposta nel museo più visitato della Scandinavia La nave è anche un fantastico tesoro artistico, con quasi mille sculture in legno, nella futuristica architettura del Vasamuseet si trovano diverse mostre, multimedia e interessanti oggetti recuperati dalla nave. Il museo è capace di affascinare chiunque lo visiti, grandi e piccoli. In estate si organizzano speciali visite guidate in diverse lingue, ad ogni ora. Il film su Vasa è in diverse lingue. Da qui noi siamo andate a visitare lo SKANSEN è primo museo open air del mondo è anche parco zoologico, specializzato principalmente in fauna nordica. È situato sull’isola di Djurgården, un parco reale vicinissimo al centro di Stoccolma. Nel corso degli anni sono stati trapiantati qui circa 150 edifici storici provenienti da quasi ogni zona della Svezia. La maggior parte di questi edifici risale al XVIII e XIX secolo. I visitatori sono accolti da attori e animatori che indossano costumi tradizionali e, con la loro presenza, infondono vita nelle antiche abitazioni, fattorie e botteghe, spesso facendo dimostrazioni pratiche di attività manuali, come la filatura e la tessitura. Lo zoo di Skansen ospita qualcosa come 70 differenti specie animali, con particolare attenzione alla fauna scandinava, rappresentata in gran parte da animali selvatici come l’orso bruno, l’alce, la renna, il ghiottone, la lince e la foca. (costo SEK 90,00).

SABATO 25/8/2007 Il tour con la Boscolo finisce qui, una parte dei nostri compagni di viaggio rientrerà in pulmann in Italia ed altri prenderanno l’aereo. Noi abbiamo però ancora una mattinata libera a Stoccolma prima di partire per la Baviera e la dedichiamo alla visita del PALAZZO REALE (costo SEK 130,00)e tutt´oggi residenza reale e scenario per lo svolgimento di importanti funzioni monarchiche. Le sue grandi sale, aperte al pubblico per la maggior parte dell´anno, ospitano visite di stato, udienze, ricevimenti ufficiali e feste. Il Museo Tre Kronor (the Tre Kronor Museum), situato nei sotterranei dell´ala nord, espone reperti che risalgono al periodo medievale o addirittura precedente. Il periodo di grande potenza del regno svedese, caratterizzato dallo sfoggio di splendore si riflette nelle facciate, nelle scalinate e nei sontuosi Saloni delle Feste (the Royal Apartments). Gli altri interni del palazzo sono dominati dagli archi eleganti e dalla ricchezza di colore tipici sia del Rococo che del classicismo dell´epoca gustaviana, ma rappresentano anche un buon esempio degli stili storici tipici del diciannovesimo secolo.Nei begli ambienti sotterranei dal soffitto a volta nelle ale sud-est del palazzo, i visitatori della Sala del Tesoro (the Treasury) e della Sala delle Armature (the Royal Armoury) potranno intraprendere un viaggio interessante nella storia della monarchia svedese. La Saladel Tesoro ospita le insegne reali ed i principali emblemi del regno, mentrela Sala delle Armature contiene numerosi oggetti rappresentativi del ruolo politico e simbolico della monarchia svedese, dalla dinastia di Gustavo Vasa a quella dei Bernardotte. Il contenuto e la presentazione dei pezzi conferiscono a queste due collezioni un enorme valore a livello internazionale. L´ala nord-est del Palazzo ospita ancora un´attrazione: il Museo delle Antichità Gustavo III (Gustav III’s Museum of Antiquities); fondato nel 1792 ed aperto al pubblico due anni dopo, e sicuramente uno dei piu antichi musei pubblici in Europa. Alle 16,20 prendiamo il treno X2000 dalla stazione di Stoccolma direzione Malmö poi proseguiremo per Berlino dove cambieremo treno con destinazione finale Monaco di Baviera. La rete dei treni in Svezia viene gestita dalle seguenti compagnie: SJ, Tågkompaniet, BK Tåg, Veolia Transport, Merresor, Arlanda Express e Inlandsbanan Molti treni internazionali con carrozze letto, cuccette e vagoni ristorante viaggiano tra l’Italia e la Scandinavia. In genere è necessario fare qualche cambio. I treni hanno scompartimenti di 1a e di 2a classe, non è necessario prenotare sui treni regolari, mentre è obbligatoria la prenotazione su alcuni IC, su tutti i treni notturni e sui treni ad alta velocità X2000 che collega Stoccolma-Malmö-Copenaghen (via il ponte dell’Öresund) tutti i treni sono puliti, puntualissimi e molto funzionali, non bisogna vidimare i biglietti ma passa il controllore a timbrarli. I biglietti li avevamo acquistati su internet www.Dbitalia.It si pagano con carta di credito e nel giro di 2/3 giorni al massimo vengono spediti a casa.

DOMENICA 26/8/2007 Arriviamo a Monaco di Baviera in perfetto orario alle 13,22 ed andiamo subito in albergo a posare i bagagli. L’hotel l’abbiamo trovato sul sito www.Booking.Com e siamo rimaste molto soddisfatte l’hotel DAHEIM a 600 metri dalla stazione ed a 800 dall’ingresso della zona pedonale e cuore della città. La camera tripla è molto accogliente, ampia e soleggiata. Io lo consiglio soprattutto per il costo basso e i buoni servizi offerti (costo per 5 notti di una tripla euro 390,00), colazione non a buffet ma comunque ricca, cambio giornaliero degli asciugamani, TV in camera e stanze sempre in ordine e pulite, reception 24/24 h, forse l’unico problema per chi non è abituato è la sistemazione di molte camere lato strada (molto trafficata) ma con le finestre chiuse non si sente volare una mosca. Facciamo una rapida doccia e ci buttiamo subito nella vita di Monaco che mi stupisce subito della sua bellezza. Le vie sono affollate di turisti anche se purtroppo tutti i negozi, essendo domenica, sono chiusi, ne approfittiamo allora per salire sopra la torre della PETERKIRCHE, la chiesa più antica della città e luogo dove si istallarono i monaci da cui poi la città ha tratto il nome: distrutta durante i bombardamenti, è stata fedelmente ricostruita ed accoglie preziosi cimeli scampati alle bombe e dopo circa 300 scalini (che potrebbero sembrare anche tanti a qualcuno) godiamo di una splendida vista sulla città poi scendiamo sino alla MARIENPLATZ, il centro nevralgico di Monaco, su cui si erge imponente la NEUE RATHAUS, il Municipio più famoso di Germania (in fase di ristrutturazione purtroppo) dove alle 11 (e alle 13, 17 e 21 d’estate) il GLOCKENSPIEL, il carillon incastonato nella torre principale, suona per il pubblico e racconta la storia della città: al primo piano, di nozze reali che si tennero in città; al secondo, della “danza dei bottai” (che si tiene dal vivo ogni 7 anni a Monaco) che si ballò alla fine della morte nera (la peste) poi risaliamo fino all’OPERA per raggiungere RESIDENZ che con circa 130 stanze aperte al pubblico, lo splendido Cuvilliés-Theater, la Schatzkammer (camera del tesoro) e gli eleganti Hofgarten (giardini reali), la Residenz di Monaco si presenta come uno dei palazzi reali più grandi d’Europa, abitato ininterrottamente dai Wittelsbach fino al 1918 ed infine il giardino reale, l’Hofgarten dove si può ammirare al centro del parco il tempietto dedicato a Diana (luogo di ritrovo per i musicisti), i portici con affreschi dedicati alle gesta degli antichi Wittelsbach. LUNEDI’ 27/8/2007 Partiamo in treno alle ore 7.26 alla volta di Berchtesgaden, situata all’estremo sud della Baviera, dista soli 20 chilometri dalla città di Mozart, Salisburgo – è luogo di cura climatico e ricca di bellezze paesaggistiche. L’emblema della regione è il leggendario monte Watzmann che, con il famoso lago di Königssee, fa parte dei 210 chilometri quadrati di territorio che costituiscono dal 1978 il Parco Nazionale di Berchtesgaden. Arriviamo puntualissimi alle ore 9,45 prima tappa è il NIDO DELL’AQUILA dove si trova l’ex casa da tè di Hitler (dalla stazione bus n.9538 fino a Dokumentation costo euro 6,80 e poi bus navetta per il Nido dell’Aquila compresa la salita in ascensore costo € 14,50). Con i bus si giuge sul piazzale antistante l’ingresso al tunnel che porta all’ ascensore – decorato con specchi, sfarzosamente rivestito con ottoni e sedili in pelle verde – che tuttora permette ai turisti di salire in 41 secondi porta dentro al ristorante-belvedere. Il “Nido dell’Aquila” era uno chalet-fortezza costruito sul Kehlstein, un picco di 1.834 metri sovrastante il villaggio di Obersalzberg, circondata da balconate che permettono una stupenda vista sul Königssee e sul Watzmann (che con 2713 metri di altezza è la seconda vetta più alta della Germania), fu arredata utilizzando marmi e legni pregiati, nel grande atrio ottagonale fu installato un camino di marmo rosso cupo con venature bianche, dono di Mussolini al Führer. Uscendo di gode un mozzafiato panorama a 360° sulle montagne che lo circondano.Hitler visitò ufficialmente questa fortezza nel 1938 (16, 17, 19 settembre; 16, 17, 18, 21, 23, 24 ottobre) e nel 1939 (4 gennaio; 15 luglio; 11 e 12 agosto). Le cronache riportano anche tre visite non ufficiali, anche se è ignoto il loro numero totale. Pur colpito dall’edificio e dal panorama, Hitler non nutrì un sentimento speciale per il luogo, anche a causa dell’aria troppo rarefatta. Quindi torniamo in bus fino alla stazione ferroviaria dove prendiamo un altro bus per andare al lago di Konigssee (bus n. 9541 costo euro 4,80 A/R) questo lago si trova incastonato tra le montagne del Parco nazionale di Berchtesgaden, ai piedi del Watzmann. Il verde smeraldo, riflesso dalle sue acque, affascina ogni suo visitatore. Sulle rive del Konigssee si trova anche il santuario di St. Bartholomä con l’ex castello di caccia dei re bavaresi abbiamo fatto un giro in traghetto sul meraviglioso lago dura circa due ore e si può scendere e risalire a piacimento in una delle soste che il battello fa. Dicono che le acqua di questo lago sono così pulite che si potrebbero anche bere.

MARTEDì 28/8/2007 La mattinata di oggi la destiniamo alla visita dell’ex campo di concentramento di DACHAU che fu il primo campo di concentramento costruito dai nazisti e divenne pertanto il prototipo e il modello per gli altri campi che vennero in seguito costruiti in tutta Europa. L’organizzazione, la disposizione delle varie baracche e dei servizi, così come il programma di sviluppo e di ampliamento, venne elaborato dal primo comandante del campo, Theodor Eicke e venne sistematicamente utilizzato anche negli altri campi. Eicke destinò il centro di comando e gli altri servizi per la gestione, come i quartieri per le guardie, l’amministrazione e l’armeria, in un’area ben protetta del campo; la sua gestione e l’esperienza accumulata a Dachau, gli valsero la nomina a “Ispettore dei campi di concentramento”. In totale, più di 200.000 prigionieri provenienti da 30 paesi vennero internati a Dachau. All’inizio del 1941, le sue strutture vennero adibite, oltre al lavoro coattivo, anche allo sterminio vero e proprio: circa 30.000 persone vennero uccise, mentre altre migliaia morirono di fame e di stenti a causa delle condizioni infernali del campo. All’inizio del 1945, un’epidemia di tifo costrinse all’evacuazione del campo, dato che gran parte dei prigionieri vi avevano trovato la morte. Dachau venne inoltre utilizzato come campo centrale per i prigionieri di religione cristiana: secondo i resoconti della Chiesa Romana poco meno di 3.000 religiosi, diaconi, sacerdoti e vescovi vennero imprigionati. Tra gli internati cristiani, figure particolarmente importanti furono Karl Leisner (sacerdote cattolico ordinato mentre si trovava nel campo, beatificato da Papa Giovanni Paolo II nel 1996) e Martin Niemöller (teologo protestante e leader della resistanza anti-nazista).Nell’agosto del 1944 venne aperto un campo femminile all’interno di Dachau: il primo convoglio di donne proveniva da Auschwitz-Birkenau. Solo diciannove donne guardie servirono a Dachau, molte delle quali fino alla liberazione del campo, e in totale solo sessantre prestarono servizio nei vari sottocampi del complesso di Dachau, di queste conosciamo il nome di sedici: Fanny Baur, Leopoldine Bittermann, Ernestine Brenner, Anna Buck, Rosa Dolaschko, Maria Eder, Rosa Grassmann, Betty Hanneschaleger, Ruth Elfriede Hildner, Josefa Keller, Berta Kimplinger, Lieselotte Klaudat, Thereia Kopp, e le graduate Eleonore Bauer, Rosalie Leimboeck, e Thea Miesl. A metà di aprile del 1945, i sottocampi di Kaufering, Augsburg e Monaco vennero chiusi, le guardiane delle SS vennero trasferite tutte a Dachau. Infine è da sottolineare che diverse guardiane consegnarono ai prigionieri diverse pistole prima della liberazione del campo, tutto questo solo per aver salva la vita nel dopoguerra.L’ultimo leader dei prigionieri del campo fu Oskar Müller (un anti-fascista), che divenne in seguito Ministro del Lavoro del land tedesco dell’Assia. Secondo i racconti di Padre Johannes Maria Lenz, Müller inviò due prigionieri per informare l’esercito americano che il campo doveva essere liberato, dato che i nazisti si stavano preparando ad uccidere tutti i prigionieri ancora in vita. (orari dal martedì alla domenica dalle 9 alle 17 – costo: solo audioguida euro 3,00). Per arrivare al campo dalla stazione centrale di Monaco di prende la linea “S-Bahn – S 2” della metropolitana fino alla stazione di Dachau e poi autobus n. 726 fino all’entrata del campo. Per il pomeriggio invece decidiamo la vista del castello di Schleißheim, presso il paese di Oberschleißheim, una sontuosa residenza appartenuta ai Wittelsbach. Il complesso è composto dall’Altes e dal Neues Schloß: il vecchio castello fu eretto da Guglielmo V nel 1597 (attualmente è una sala adibita ad esposizioni d’arte e noi visitiamo quella dedicata ad oggetti ed opere d’arte provenienti da paesi europei ed extra europei che documentano la devozione popolare durante l’anno religioso, i temi rappresentati sono l’annunciazione, la natività, l’infanzia di Gesù, la Passione di Cristo, la Pasqua e la Resurrezione), quello nuovo – il più bello e grande – fu realizzato dall’italiano Enrico Zuccalli (1701-1707) e terminato da Joseph Effner nel 1719 su commissione del principe elettore Max Emanuel. Tra i saloni interni: la Staatsgalerie, la Grosser Saal e la Viktoriensaal; al fondo del vasto parco alla francese (Hofgarten) si trova il palazzo Lustheim, regalo di Max Emanuel alla moglie in occasione del loro matrimonio (costo euro 10,00) MERCOLEDì 29/8/2007 Finalmente è arrivato il giorno della visita ai castelli della Baviera. Prendiamo il treno alle 6,52 dalla stazione di Monaco ed arriviamo a Fussen alle ore 8,56 di qui autobus n. RVA / OVG 73 oppure RVA / OVG 78 fino al ticketcenter vicino al castello di Hohenschwangau, situato nel sud della Baviera quasi al confine con l’Austria, non è propriamente uno dei “castelli di Ludwig” perchè non venne costruito da Ludwig II (1845-1886) ma moralmente lo è visto il determinante ruolo che ha avuto nella vita del sovrano bavarese, che qui trascorse buona parte della giovinezza e sempre qui ospitò l’amico Richard Wagner (che mai si trattenne nei castelli di Neuschwanstein e Herrenchiemsee). E’ molto probabile che l’atmosfera romantica di Hohenschwangau abbia influenzato in modo determinante il carattere sensibile e sognatore del sovrano.L’origine del castello risale al 12° secolo quando venne edificato dai cavalieri di Schwangau che furono in un primo tempo vassalli dei guelfi e più tardi degli Hohenstaufen, il cui ultimo erede, il principe Corradino, morì decapitato a Napoli nel 1268. I cavalieri di Schwangau si estinsero nel ‘500 e il castello fu abbandonato e cadde in rovina. Per la sua magnifica posizione (ricordiamo che si trova accanto a Neuschwanstein) Hohenschwangau attirò le attenzioni dei Wittelsbach che lo acquistarono; tra il 1832 e il 1836 venne fatto completamente restaurare dall’allora principe ereditario Massimiliano, il futuro re Massimiliano II e padre di Ludwig.L’ex armeria e sala conviviale in cui si curava la lirica d’amore cortese venne trasformata dal principe Max in cappella in stile neogotico. Le armature sono del 16° secolo mentre il piccolo altare, della scuola di Allgäu, risale al 1460. Di domenica e nei giorni festivi viene ancora oggi celebrata la Messa.Nella sala del cavaliere del cigno si segnalano delle pregevoli pitture murali rappresentanti scene relative alla leggenda del cavaliere del cigno Lohengrin; i quadri sono stati eseguiti nel 1835 da Michael Neher e da Lorenzo Quaglio. Splendido il centrotavola in argento, donato dagli svevi della Baviera per le nozze del principe Massimiliano con la principessa Maria von Hohenzollern.Nel 1833 Massimiliano visitò la Turchia e, affascinato dall’architettura e dai colori del paese, arredò la camera da letto della regina in stile turco; le pitture murali mostrano alcune tappe del suo viaggio in Oriente.L’attuale camera degli Hohenstaufen era lo spogliatoio e camera da musica del re. Le pitture murali sono dedicate agli Hohenstaufen, che tra l’altro erano legati ai Wittelsbach: il conte Otto von Wittelsbach salvò infatti la vita a Barbarossa (l’imperatore Federico I) che lo nominò nel 1180 primo Duca di Baviera. Da notare il pianoforte quadrato intagliato in legno d’acero usato da Wagner per una serie di concerti privati che avevano un unico spettatore: Ludwig II. La cappella privata annessa alla stanza venne arredata dallo stesso sovrano che la impreziosì con due splendide icone russe, donategli dallo zar Alessandro II.La sala degli eroi è la stanza più grande ed importante del castello. I dipinti raffigurano la leggenda di Wilkina, una parte del ciclo di Teodorico di Verona, scomparso in Germania ma tramandato da una traduzione eseguita in Norvegia nel 13° secolo. Da notare il quadro intitolato “La festa del re Hermerich a Roma”: i pittori si sono permessi uno scherzo immortalando i maestri più famosi del loro tempo – Moritz von Schwind, Peter Cornelius e Wilhelm Kaulbach – accanto ad una botte di vino…Da vivi infatti non disdegnavano mai una buona bevuta! L’imponente trionfo in bronzo dorato a fuoco, che si ispira alla leggenda dei Nibelunghi, venne eseguito nel 1840 mentre il busto di Ludwig, in marmo di Carrara, risale al 1869 ed è opera della scultrice americana Elisabeth Ney che ebbe come modello il re in persona.Camera di Berchta: secondo una leggenda bavarese Carlo Magno, primo grande re europeo, nacque nel mulino Reiss presso Gauting, nelle vicinanze del lago di Starnberg [qui, il 13 giugno 1886, Ludwig morì in circostanze misteriose]. Le pitture murali sono dedicate a lui e a sua madre Berchta. La coppa dorata al centro della stanza è un dono dei cavalieri dell’ordine di San Giorgio al principe reggente Luitpold in occasione del suo 50° anno di appartenenza all’ordine.La camera da letto reale, detta camera del Tasso, è ornata da dipinti raffiguranti la storia di Rinaldo e Armida tratta dalla “Gerusalemme Liberata” di Torquato Tasso. Nel 1871 Ludwig, colpito da un terribile mal di denti, giaceva febbricitante nel letto quando nella stanza entrò il conte Holstein, ambasciatore di Bismarck, che gli consegnò la famosa “lettera imperiale”: dopo lunghe trattative il re acconsentì con la sua firma all’elezione di Guglielmo I ad imperatore tedesco qui seguiamo una visita guidata della durata di circa trenta minuti. Fortunatamente qui siamo un bel gruppo di italiani e quindi abbiamo la guida in italiano.Appena terminata la visita e dopo qualche fotografia agli esterni del castello (in tutti i castelli e’ proibito fotografare e filmare) scendiamo per dirigerci verso il castello di Neuschwanstein. Anche qui per raggiungere il castello ci sono tre possibilità: – a piedi con un tempo di percorrenza di circa 40 minuti – in carrozza, arrivando ad una decina di minuti a piedi dal castello (costo A/R euro 5,00) – in autobus arrivando anche qui a dieci minuti a piedi dal castello (costo A/R euro 2,60) L’altro è il castello di Neuschwanstein è uno dei simboli della Baviera e della Germania nel mondo. E’ il “castello delle favole” per eccellenza, fatto costruire dal “re delle favole” Ludwig II (1845-1886) a partire dal 1869 su progetto dello scenografo Christian Jank. L’idea di edificarlo sullo stile delle antiche residenze feudali tedesche venne al monarca bavarese dopo essere rimasto quasi “folgorato” da una visita nel 1867 alla fortezza medievale di Wartburg in Turingia. Situato nella sud della Baviera quasi al confine con l’Austria, domina dall’alto dei suoi 965 metri i paesi di Füssen e Schwangau ed il magnifico paesaggio circostante. Walt Disney lo prese come modello per i castelli di alcuni tra i suoi più celebri film d’animazione (“Biancaneve e i sette nani”, “Cenerentola”, “La bella addormentata nel bosco”). Le sale interne, riccamente arredate, sono un omaggio al genio musicale di Richard Wagner: “Tannhäuser”, “Lohengrin”, “Tristano e Isotta”, “I maestri cantori di Norimberga” e il “Parsifal”, un inno al romanticismo e alle antiche leggende germaniche. Ludwig aveva una predilezione per le camere da letto sfarzose e per questo quella realizzata a Neuschwanstein in stile tardo gotico è ornata da meravigliosi intagli in legno di quercia che si possono ammirare principalmente sul baldacchino del letto, sul lavabo, sulla colonna centrale e sulla sedia di lettura. In questa sola stanza hanno lavorato 14 intagliatori per ben quattro anni. Gli intagli ai piedi del letto rappresentano la risurrezione di Cristo ed alludono alla relazione simbolica fra il sonno e la morte. Le tende, le tappezzerie e le coperte in blu bavarese (il colore preferito del re) sono ornate da ricami rappresentanti lo stemma della Baviera, il cigno ed il leone dei Wittelsbach. Il lavabo era provvisto di acqua corrente; l’acquedotto era alimentato da una sorgente situata a circa 200 metri sopra il castello. La finestra del balcone della camera da letto offre una magnifica vista sulla gola di Pöllath con la sua cascata di 45 m; dietro la gola si può vedere il massiccio del Säuling (2045 metri). Attraverso una finta grotta di stalattiti e stalagmiti e passando davanti al piccolo giardino d’inverno, si accede al soggiorno reale, costituito da un ampio salone principale e da una saletta, separata da colonne, soprannominata “angolo dei cigni”. Il tema delle pareti murali è tratto dalla leggenda del Lohengrin: sopra la stufa è ritratto l’arrivo di Lohengrin ad Anversa, di fronte il miracolo del Graal. Le porte della grande libreria, realizzate in stile romantico, sono ornate da dipinti relativi alle leggende di Tristano e Isotta e di Sigfrido. Per la costruzione della sala dei cantori fu preso a modello il castello di Wartburg. I dipinti della sala e del corridoio del palco si ispirano alla leggenda di Parsifal. La scena “Il giardino incantato di Klingsor” è opera di Christian Jank. Sopra le due porte presso il palco si trova lo stemma della famiglia reale con l’iscrizione “Ludwig II, re di Baviera, conte Palatino”. Questa iscrizione è l’unica nel suo genere in tutto il castello. Quando Ludwig era in vita questa sala – illuminata da più di 600 candele – non venne mai utilizzata; soltanto nel 1933, in occasione del 50° anniversario della morte di Wagner, si tenne un primo grande concerto, al quale ne seguirono altri fino allo scoppio della seconda guerra mondiale. Io vi consiglio vivamente di prenotare con anticipo i biglietti sul sito www.Ticket-centro-hohenschwangau.De li pagherete direttamente al ticketcenter il girono della visita ma eviterete tante code inutile. Infine andiamo a vedere il ponte di Maria è un ponte ad arcata unica costruito in legno e sostituito nel 1866 che sovrasta un orrido di 92 mt ed una cascata di 45 e che permette di ammirare il castello in tutto il suo splendore non sicuramente adatto a chi soffre di vertigini. Tornati a Fussen abbiamo ancora un oretta per visitare questa graziosa cittadina di 13.000 abitanti a ridosso delle Alpi. Fussen è veramente una città carina con un bel centro storico con case affrescate e decorate e passeggiamo nel suo bel centro storico animato dai turisti è molto piacevole.

GIOVEDì 30/8/2007 Ultimo giorno dedicato alla visita della città, prima tappa della giornata Il castello di Nymphenburg, oggi inglobato nella città di Monaco, fino al 1918 era una delle principali residenze estive dei Wittelsbach.L’origine del castello risale al 1662 (anche se i lavori di costruzione iniziarono due anni dopo) quando la principessa Enrichetta Adelaide di Savoia diede alla luce – con grande gioia della corte e soprattutto del marito, il principe elettore Ferdinand Maria – il primogenito Max Emanuel. Il consorte volle regalare alla moglie una villa per le vacanze in una zona che allora era aperta campagna. Nel corso del ‘700 vennero eseguiti numerosi lavori di ingrandimento della struttura che assunse ben presto le dimensioni di un imponente palazzo e si abbellì il parco con statue, fontane ed aiuole in stile francese. Tra i diversi saloni aperti al pubblico – la maggioranza in stile barocco-rococò – tre sono da segnalare per l’importanza storica e artistica: la grande Steinerner Saal (la sala delle feste e dei ricevimenti) affrescata dal pittore Johann Baptist Zimmermann, la Schönheitsgalerie (“galleria delle bellezze”) che conserva i ritratti delle più belle cortigiane – tra le altre Helene Sedlmayr e Lola Montez, amante di re Ludwig I – eseguiti dal pittore Joseph Stieler su commissione dello stesso Ludwig I tra il 1827 e il 1850 ed infine la camera da letto verde dove il 25 agosto 1845 nacque re Ludwig II. La visita a Nymphenburg prosegue nel grande parco dove, nascosti da piante secolari, si trovano una serie di padiglioni, destinati ai membri della famiglia Wittelsbach, spesso come rifugio per qualche segreto incontro d’amore: il più grande e sontuoso è Amalienburg, costruito tra il 1734 e il 1739 da uno dei maggiori architetti del rococò, François Cuvilliés, per Maria Amalia, moglie del principe elettore Karl Albrecht. All’interno si ammira la Spiegelsaal (“sala degli specchi”) ricoperta di preziosi stucchi d’argento. Da vedere ancora Badenburg, dove si trova la prima piscina coperta e riscaldata dell’Europa moderna (inizio ‘700), Pagodenburg, creato da Joseph Effner come padiglione del te, ed infine il luogo deputato alle meditazioni personali del principe Max Emanuel, il Magdalenklause. All’interno del castello sono ospitati due musei: il Marstallmuseum che custodisce una ricca collezione di carrozze usate dalla famiglia reale per matrimoni, funerali o per semplici spostamenti in città (straordinarie quelle appartenute a Ludwig II) e il museo delle porcellane di Nymphenburg che conserva i pezzi più antichi dell’omonima fabbrica di porcellane, tuttora fiore all’occhiello del settore in Germania ed in gran parte dell’Europa centrale. Nel museo delle carrozze è custodita una collezione di 25 dipinti raffiguranti i cavalli più amati da Ludwig, come il morello “Ralph” e “Cosa rara”, un cavallo a tal punto ben ammaestrato che si diceva mangiasse servito a tavola come una persona… (costo euro 10,00 ) ma ne vale la pena. Io sono rimasta impressionata soprattutto l’eremo di MADDALENA costruita all’esterno artificialmente come una rovina e all’interno come una grotta con quattro semplici ambienti adiacenti a forma di cella, gli interni sono lavorati in stucco con conchiglie, ciottoli tinti e tutte le pareti sono rivestite di pietre di tufo dalle quali nascono spontanei piccoli coralli. Per arrivare dalla stazione di Monaco tram n.17 fino davanti al castello.Poi sempre in tram, n.54, siamo andati fino all’Olympiapark (“parco olimpico”), realizzato in occasione delle Olimpiadi del 1972, è una tappa importante per il turista ma anche per gli appassionati di sport e soprattutto di calcio. Nel grande stadio si sono infatti affrontate per oltre trent’anni le due squadre di Monaco: il Bayern München, uno dei club più forti e ricchi del mondo, e il meno conosciuto ma più antico München 1860. Anche se ha più di trent’anni di vita, l’Olympiapark colpisce ancora oggi per la modernità delle varie costruzioni collegate tra loro da una copertura a rete dall’andamento ondulante. La torre panoramica domina il parco l’imponente Olympiaturm (290 metri): dalla sommità, raggiungibile con un veloce ascensore, si può ammirare una splendida vista su tutta Monaco e, condizioni del tempo permettendo, anche sulle Alpi Ai confini dell’Olympiapark si erge la sede centrale della BMW in un celebre edificio dalla forma di un motore a quattro cilindri con l’annesso museo che racchiude la storia e i più famosi modelli della casa automobilistica bavarese, nata nel 1917 come fabbrica di motori per aerei. Durante le Olimpiadi, il 5 settembre 1972, un gruppo di terroristi palestinesi entra nel villaggio olimpico di Monaco e fa irruzione nella palazzina degli israeliani: uccidono due componenti della squadra olimpica israeliana e ne prendono in ostaggio nove. Inizia una giornata lunghissima. Dopo una serie di trattative, prigionieri e terroristi vengono trasportati all’aeroporto. E’ una trappola: i tiratori scelti tedeschi aprono il fuoco. Muoiono tutti gli ostaggi, cinque degli otto terroristi, un poliziotto e un pilota. Da qui con la metropolitana U3 andiamo fino all’ L’Englischer Garten di Monaco – il “giardino inglese” – è il polmone verde della città, una enorme distesa naturale che dal centro si estende fino in periferia. Con un’ampiezza di 3,7 km² è uno dei parchi cittadini più grandi del mondo assieme a Central Park di New York e al londinese Hyde Park. Il progetto fu realizzato su commissione del principe elettore Karl Theodor nel 1789 dall’ufficiale americano Benjamin Thompson (1753-1814) – poi insignito del titolo di Conte von Rumford per aver ricoperto il ruolo di Ministro della guerra e per essere stato promotore di importanti riforme sociali – mentre la direzione effettiva dei lavori fu affidata all’architetto Ludwig von Sckell.Inizialmente usato come giardino per i militari, all’inizio dell’Ottocento diventa il primo parco pubblico della Germania, con ampi spazi verdi alternati a ruscelli e laghetti che lo hanno consacrato come il più amato e frequentato parco del capoluogo bavarese. In questi giorni ancora di caldo il parco è molto affollato soprattutto di mamme con bambini e persone che fanno sport.

VENERDì 31/8/2007 Partiamo sempre in treno dalla stazione di Monaco di Baviera alle ore 9,33 ed arriviamo a Bordighera alle 23,30 con un po’ di ritardo e ben quattro cambi di treni. A Genova salutiamo Michela e noi proseguiamo stanche ma con il cuore pieno di felicità per i bei posti visitati in questi intensi quattordici giorni. Buona parte delle descrizioni da me fornite in questo racconto sono state tratte, per maggior precisione, dal sito sulla Baviera che vi indicherò qui sotto.

CONSIGLI: – cambiare le corone delle varie nazioni in Italia il cambio e le spese sono più ragionevoli.

– i biglietti dei treni non si vidimano od obliterano né in Scandinavia né in Germania – i biglietti si possono fare sugli autobus (quelli che portano nelle località turistiche) – abbonamento giornaliero su tutti tram/metro/bus a Monaco di Baviera costa euro 10,80 INDIRIZZI UTILI PER RICHIEDERE INFORMAZIONI: – ENTE NZIONALE DANESE PER IL TURISMO – CP 931 – 20101 MILANO – ENTE GERMANICO PER IL TURISMO- Viale Brianza 33 – 20127 MILANO – WWW.VACANZEINGERMANIA.COM – WWW.VISITDENMARK.COM – WWW.VISITCOPENAGHEN.COM – WWW.VISITNORWAY.COM – WWW.VISIT-SWEDEN.COM – WWW.STOCKHOLMTOWN.COM – WWW.TUTTOBAVIERA.IT



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