La vera alma de Cuba

Viaggio fai da te ai Caraibi
Scritto da: borgoca
la vera alma de cuba
Partenza il: 19/01/2013
Ritorno il: 04/02/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €

18/01/2013

Partenza da Ferrara (treno) per Milano centrale ore 18.30. Dalla stazione di Milano ci siamo recati all’hotel Nettuno per riposarci un po’. Al mattino sveglia alle 6, poi ci siamo avviati verso la stazione per prendere il Shattel Malp. Appena arrivati all’aereoporto, visto che il cek-in era già aperto ci siamo liberati delle valige. 11,20 decollo per Madrid, poi Madrid Havana. Compagnia AirEuropopa, volo tutto ok. Arrivati all’Avana e passato la dogana, cerchiamo per circa 1ora il taxista che doveva venirci a prendere mà niente, allora cambiamo un po’ di € in cuc e prendiamo un taxi (25cuc) fuori dall’aereop. Il quale ci porta dritti nella casa particular, prenotata dall’Italia, Alexi e Mery (calle san juan de Dios 106 segundo piso AVANA VEJA). La casa è situata al 3°piano, un po’ scomoda x le valigie, mà pulita e confortevole. Spieghiamo l’accaduto a Mery, subito chiama il taxista e lo sgrida di brutto mà di brutto brutto, scusandosi 1000volte con noi. Mary ci presenta a tutta la sua famiglia e ci dà mille raccomandazioni per non incappare in truffe. Ormai sono le 22,00, eravamo esausti mà decidiamo di uscire per fare 2 passi. La casa è nel centro di Abana Veja, comoda a tutto. Andiamo in un bar situato su una terrazzina al 2° piano. Prendiamo 2 maxi panini+1mojito+caipirigna tot. Cuc8, tutto delizioso. Torniamo in casa doccia poi nanna.

Al mattino sveglia alle 7,30, colazione a base di frutta-uova-succo di guana-pane-burro-marmellata-caffè. Uscendo Mary ci dà altre raccomandazioni. Con cartina alla mano ci dirigiamo verso Piazza delle Armi, poi a sx sul lungomare. Questi grandi monumenti e palazzoni, sono affascinanti, sembra di tornare in dietro nel tempo. Compriamo un tour carrozza e cavallo, con spiegazione in Italiano, 1ora 20cuc. Si rileva ottimo, finito il tour giriamo a piedi tutto il centro di Avana V. Abbiamo visitato il museo della rivoluzione, Piazza vecchia, le diverse Ambasciate ecc.. Abbiamo fatto tappa ai Dos Hermanno per un buonissimo mojito. Pranzo a Jardine dell’oriente (da non confondere con caffè dell’oriente attaccato) con 2 piatti abbondati di riso condito+un ¼ di pollo+1birra1acqua tot. 8cuc. Caffè in piazza vecchia (caffe Escorial) ottimo. Pomeriggio siamo stati al mercato coperto del porto dove abbiamo comprato un’infinita di suvenir. Alla sera siamo tornati esausti. Io avevo l’interno cosce stra arrossato, per fortuna la mia compagna aveva la crema alla calendula miracolosa. Vi consiglio di cambiare un po’ di cuc in pesos cubani, ai baldacchini si può comprare da mangiare e da bere e si spende veramente niente. Doccia poi usciamo a cena. Mary ci dà altri consigli, fra i quali il ristorante Los Naedos di fronte al Campidoglio. Si fa un po’ di coda mà né vale la pena, arredato in maniera molto particolare. 1 bicchiere di Sangria,1° birra,1/2 acqua, due super piatti con gamberi al sugo,riso e fagioli, banane fitte, pane caldo, una zuppa di ceci con carne mista, un rum havana club sel. Maestro, mancia tot 33cuc. Ottimo! Dopo cena, subito a nanna eravamo fusi! Al mattini sveglia alle 7. Colazione, si và all’hotel Park Central, entrando si và dritto, ultima porta a dx c’è un tour operetor locale, dove facciamo i biglietti per Viniales 15 cuc per persona, si parte il g dopo alle 7,30. Prendiamo il bus T3 x Playa dell’Est. Scendiamo all’ultima fermata dove c’è il chiosco don pepe. Posto super rilassante, pochissimi ombrelloni, con nolo di lettini di 2 cuc. Che relax, poca poca gente, quindi nessuno che schiamazza o fa casino, si sentiva solo il rumore delle onde che stimolavano varie pennichelle. Ore 13, aperitivo con cocco e rum cuc3, pranzo in spiaggia con 2 piatti di gamberi grigliati (super abb.)+banane fritte+ins.mista+riso+cola+crista, cuc 26 tot.un po’ cari, però vuoi mangiare con di fronte un mare magnifico all’ombra di una palma! Ai lidi ferraresi li spendi per una sola persona e non avresti la stessa visuale. La giornata è sempre un po’ ventilata, alle 17 ritorno. Tappa a prendere una pizza, poi doccia. Siamo usciti e ci siamo recati all’hotel Ambos Mundo, siamo saliti in terrazza dove c’è un bar e ci siamo bevuti un buon mojito, con veduta meravigliosa sulla città vecchia e zona del porto. Siamo tornati a mangiare de Loss Nardos, ceci… cerro Don… cordon blu di pollo,con rispettivi contorni e bevande. Ragazzi, abbiamo rischiato lo scoppio e non siamo riusciti a finire i piatti, tot 27 cuc. Poi a nanna la maxi mangiata ci ha sfiniti. Sveglia alle 6 prepariamo le valige con qualche difficoltà, non sappiamo dove mettere i suvenir. Ci dirigiamo verso l’hotel central park, alle 7,30 saliamo sulla coriera e iniziamo a fare le varie tappe per far salire i vari turisti. La valle di Pinar è molto suggestiva. Mentre viaggiamo verso Viniales mi accorgo che inrealta il buss è una visita guidata e per riempirlo danno la possibilità, a chi lo vuole di fare il transfert da Avana a Viniales. Ancora grazie Mary x il consiglio. Prima di arrivare ci fermiamo a visitare una piccola fabbrica di rum, poi tappa su un punto panoramico,dove si vede buona parte della valle e ci gustiamo una magnifica piniacolada, visita ad un produttore di tabacco e sigari. Appena arrivati alla fermata una parte di noi è scesa e siamo stati assaliti dagli affitta camere. Ma ecco un signore che ha in mano un cartello con i nostri nomi, ci aiuta con le valigie fino a casa sua (Casa Leonel Y Amarilis Calle Rafael Trejio 7h). Vinales ci colpisce molto per la tranquillità Lionel e sua moglie sono simpaticissimi. Quando ci parlano del loro paese gli brillano gli occhi, la casa è piccolina mà molto molto pulita e carina, c’è un terrazzino con 2 sedie a dondolo, sento subito che la tensione dei nervi e la mente si rilassano, penso peccato solo 2notti, mà la mia compagna è + per il mare. Lui ci spiega le varie escursioni che si possono fare. Visto il poco tempo chiediamo di organizzarci subito quella a cavallo e chiama subito un suo amico il quale verrà a prenderci alle 14,30; nel mentre la moglie ci prepara 2 maxi panini e succo di mango che è divino, prenotiamo la cena da loro a base di aragoste. Alle 14,20 arriva Picci che ci porta dai cavalli, siamo in 4 turisti italiani. Il paesaggio è affascinante sembra di tornare indietro nel tempo, le uniche macchine per lavorare i campi sono i buoi. Tanti contadini in mezzo al tabacco, animali come maialini,capre,pecore, mucche, ecc. liberi. Paesaggi mozzafiato, sembra di entrare in un film. Arriviamo in una casa di un contadini io mi fermo a chiacchierare con lui ( io lavoro nel settore agricolo). Ci racconta di non essere mai stato all’Avana in tanto che ci prepara un ottimo coccoloco. Ci fa vedere come si prepara un sigaro e ci spiega la differenza fra quelli commerciali e quelli che fanno loro. Proseguiamo per una caverna che si inoltra per 250metri e alla fine c’è una piscina naturale di acqua filtrata dalle rocce, nessuno di noi fa il bagno perché fuori tira vento. L’unica fonte di luce in questa caverna è una torcia elettrica, sembra di essere sul set di un film dell’orrore. Picci è simpaticissimo e ci parla di tante cose. Tornati nella casa Lionel aveva già fatto aggiustare le ciabatte della mia compagna ( rotte scendendo dalle scale di Mary all’Avana) e non vuole niente, praticamente le ha fatte nuove. Ci dà tante raccomandazione e ci offre da bere in continuazione. Ci facciamo una doccia e subito dopo ci accorgiamo che la nostra fotocamera non mette + a fuoco, Lionel subito ci dice che forse ha un amico che può ripararla, vedremmo domani. Mentre attendiamo la cena ci spiega le altre escursioni, così decidiamo di fare un mini tour per Viniales e il resto della giornata a playa Jutia, quindi contatta subito il suo amico autista. Arriva la cena. La cena questo è un intero rancio per un esercito! N°2 aragoste che saranno state più di 500 gr cad., zuppa di fagioli neri,cetrioli e pomodori, Patate fritte e riso. “O Dio, se sono morto questo è il Paradiso”. Dopo tutta la fatica che hanno fatto per cucinare vuoi non mangiare tutto, ed in effetti così è stato, addio dieta, però si vive una volta sola. Credo che una cena così è da “men vs food”. Dopo cena eravamo così stanchi che non avevamo voglia di uscire, allora Lionel e moglie ci invitano a casa loro per guardare la tv e conversare e noi accettiamo molto volentieri. Abbiamo parlato di tante cose. Sono due persone meravigliose e sembra di conoscerle da sempre, ti fanno sentire partecipe della loro famiglia e pensare che ci conosciamo da poco piu’ di un’ora. Andiamo a nanna, come mi appoggio dormo e non mi sono nemmeno spogliato. Al mattino alle 7 sveglia, la mia compagna esce per vedere se i panni lavati erano asciutti, entra preoccupata dicendo che gli avevano fregato le scarpe. Dopo un po’ arriva Leonel con le scarpe e ci dice che le aveva prese lui perché la notte tirava un forte vento e aveva paura che se pioveva si bagnavano “non è un angelo?”

Ci porta la colazione inimmaginabile dall’abbondanza; uova, frutta, burro, miele, frullati misti ecc… Dopo la colazione ci accompagna al cubacan per acquistare due biglietti del bus che l’indomani ci portera’ direttamente a Trinidad, tot. Cuc 74. Ci fa anche parlare con diversi sui amici: orologiaio, fotografo per vedere se riescono ad aggiustare la fotocamera e dispiaciuti ci dicono che per loro è complicato sistemarla con la paura di fare piu’ danni. Così torniamo a casa dove ci aspetta il taxista; l’entrata a Cayo Jutias la paghiamo 5 cuc a testa, ma la sfortuna ci perseguita perché il sole non si vedere e cadono gocce ogni tanto. Peccato perché la spiaggia merita, è molto selvaggia e si possono fare lunghissime passeggiate. Sono le 13.30 e decidiamo di andarcene per il vento freddo e pioggia. Visto che era presto chiediamo al taxista di farci visitare i dintorni di Vinales. Ci porta al muro della preistoria, alla caverna dell’indio. Arrivati alla casa paghiamo il tour tot. Cuc 62 “ alla faccia dell’amico!” Ed è colpa mia che non avevo trattato prima. Premetto che continua a piovere e dato che è presto facciamo una passeggiata per Vinales, qualche bar e ristorante, qualche casa che vende souvenir, chioschetti che vendono roba da mangiare. Da notare che a L’Havana nei chioschetti accettano i pesos mentre qui solo cuc. Facciamo aperitivo con bella porzione di banane fritte e 10 frittelle di mais, tot. Cuc 3. Poi inizia a diluviare, così entriamo subito a casa sperando che il resto della vacanza sia pieno di sole. Doccia poi cena, avevamo chiesto di rifarci l’aragosta, detto fatto impeccabile. Poi ci ha portato il suo dolce con formaggio e cocco, ce lo sognamo ancor alla notte.

La mattina sveglia ore 05.30, rifacciamo le valigie, colazione super, alle 6.00 salutiamo Amarallis con rancore perché ci dispiaceva lasciare il suo sorriso solare. Lionel ci da una mano con i bagagli fino alla fermata del bus e ci salutiamo anche stavolta a malincuore. Partenza ore 7.00 arrivo a Trinidad alle 16.00…no comment sul lungo viaggio. Tutto sommato la giornata è stata sempre nuvolosa poi abbiamo avuto la possibilita’ di vedere la natura incontaminata. Abbiamo fatto due soste, una delle quali per mangiare in un chiosco con mini parchetto e mini zoo ( 7/8 gabbie); due spremute e due panini 10 cuc, un po’ caro per il posto. Appena scesi dal bus c’è il fratello di Olga (HOSTAL MIRALUNA Jose Antonio Echevarria 53a Trinidad (SS) tel 0053 (prefisso int) 52617802 ( cellulare ) 04199 (pref di trinidad) 6718 hostalmiraluna@gmail.com. ad attenderci con il taxi. Arrivati a casa siamo rimasti stupefatti, internamente sembra una mini reggia, cucina grande con salotto, stanza da letto 5×6 metri, bagno grande. All’interno della casa c’è un mini cortiletto dove si accede alle loro abitazioni. Sempre nel cortiletto c’è la cucina. Sul tetto c’è una mega terrazza con vista su Trinidad. Usciamo per telefonare e trovare una cartina per Trinidad. Il paese è molto caratteristico con le strade ciottolate; proseguiamo per la parte piu’ vecchia piena di localini, paladar, ristoranti e ci sono due/tre viuzze con artigiani, molto belli le tovaglie e i copriletti ricamati a mano. Torniamo in casa e prima di lavarci ci facciamo preparare un mojito e prendiamo info per andare l’indomani a playa Ancon e dove si può riparare la fotocamera. Mentre mi lavo fuori si alza il vento con nuvolacci neri,”ma porca miseria che sfortuna sempre brutto tempo”. Cena in casa a base di gamberoni con il sugo,riso,patate fritte,dolce,caffè,acqua, birra e rum. Olga dopo cena chiede se sì puo sedere al nostro tavolo per fare di chiacchiere. Gli dico che ho portato matite colorate, pennarelli, quadernetti, sapone, penne e se può organizzarmi un incontro con 16/18 bambini per distribuire la roba, poi gli diamo la fotocamera per farla revisionare. Usciamo per andare alla Scala, un po’ intrigato per arrivarci senza cartina (anche se a 10 minuti a piedi) perché le strade sembrano tutte uguali e c’è poca illuminazione. Ma ecco trovata, suggestiva un buon cubalibre e mojito cuc tot5. Andiamo a nanna. Alla mattina sveglia alle 7,20, il sole non c’è facciamo colazione: panino con formaggio e prosciutto, pane-burro-marmellata, frutta mista, frittata, frullato di frutta, dolce e caffè, poi cichiedeno se avevamo ancora fame. Se non erano le 8 della mattina avrei chiesto un rum per digerire. Ci avviciniamo alla stazione del buss, ore 9 parte, prima di Ancon c’è Boca microspiaggetta dove non c’era nessuno, idele per relax. Arrivati in spiaggia, posiamo gli zaini, prendiamo il borsello con soldi e documenti, poi visto che il sole non c’era andiamo in esplorazione verso sx. Dopo 50mt. Dietro di noi non c’è più nessuno, si sente solo il rumore delle onde, incontriamo un pescatore il cuale ci consiglia di tenere sempre sott’occhio le gli zaini, perché non è sicuro. Camminiamo per circa un km e parlando con Sara, speriamo che mai nessuno abbia il permesso di costruire dei mega ressort, è bella così naturale. Torniamo dai lettini per stenderci visto che ogni tanto spunta il sole. Poi riceviamo una tremenda telefonata da casa che ci sconvolge.Torniamo a Trinida con il primo buss in modo da usare il telefono pubblico etecsa, perché costa molto meno rispetto al cellulare. Poi facciamo un giro in centro per tenere occupata la mente, ed in tanto viene ora di cena. Aragosta fatta al cartoccio ecc. Era veramente squisita mà i pensieri erano talmente tanti che non c’è lasciamo gustata. Dopo cena non usciamo causa i problemi a casa nella speranza che si risolvano per il meglio cosi ci mettiamo sul letto.

La mattina ancora super colazione, poi bus arrivati in spiaggia ci mettiamo al sole. Dopo circa un’oretta arrivano nuvole così decidiamo di fare 2 passi nella stessa direzione del giorno prima per raccogliere conchiglie. Al ritorno verso i lettini, alla mia dx verso la vegetazione vedo una persona accovacciata ( che ci spia ( era a circa 80 metri) poi si nasconde e lo fa di continuo, io non dico niente, intanto mi nascondo il cel nelle mutande e tiro fuori il mio coltello (in vacanza coltello e pila non mancano mai), poi con tranquillità dico alla mia rigazza di tenersi pronta a correre senza fermarsi e girarsi in dietro e di farlo sul bagnoasiuga dove non c’è acqua e la sabbia e più compatta. Quando siamo a pochi metri della persona la faccio partire e metto in vista il coltello, l’uomo si spaventa e scappa in mezzo alla vegetazione, dopo 100 metri corsa vediamo altri turisti e rallentiamo, mettendoli al corrente dell’accaduto e anche loro tornano indietro. Magari era solo uno che aspettava che facessimo il bagno per derubarci oppure no, però so di certo che uno che spia dalla vegetazione non ha di certo belle intenzioni. La cosa brutta non era per i soldi ma per i cellulari con i quali attraverso sms stavamo in contatto con casa. Ci mettiamo sui lettini e il sole scompare definitivamente. Alle 15,30 prendiamo il bus per il paese per telefonare a casa. Una nota negativa per gli orari del bus, per il ritorno si passa dalle 15,30 alle 18, c’è ne vorrebbe uno in mezzo. Dopo aver telefonato torniamo in casa, Olga ha organizzato l’incontro con i bambini. Do a ciascuno matite colorate, penarelli, quaderni,penne ecc. Ragazzi dovevate vedere i loro occhi, è indescrivibile la felicità che emanavano, abbiamo provato un’emozione, fra l’altro c’era qualche bambino che magari gli cadeva una matita o una caramella, gli altri gli davano una mano a raccoglire senza cercare di tenersele, super educati e solidali non c’era nessuna invidia, a differenza di tanti bambini in Italia maleducattissimi! Mentre Sara si fa la doccia io mi metto sulla sedia a dondolo sulla terrazza con vista sulla calle,per aggiornare il mio diario di viaggio. All’orrizzonte si vede il mare, in qua e là si odone note musicali, si vedono bambini che giocano sulla strada, qualche cavallo con il birroccio che trasporta di tutto, mi sembra di vivere uno dei racconti dei nonni, di quando in italia non c’era niente e che i loro genitori ( biss nonni) andavano a vendere le uova in paese per vivere e ogni tanto gli compravano una micro pallina di gelato o una striga di liquirizia. Arriva ora di cena abbiamo ordinato filetti di pesce, sarrano stati 1kg, più contorni vari, veramente ottimi. Dopo cena siamo andati in un locale che si chiama Cancianciara, credo prenda il nome dalla bevanda che ti portano in un vaso di terracotta, veramente ottima. La mattina super colazione super abbondante, poi bus per la playa.

Oggi il sole è più presente anche se ogni tanto passa qualche nuvoletta. Alle 15,30 abbiamo sfiorato la rissa per salire sul bus, in quanto c’era il doppio delle persone di quanto poteva caricare. 10 minuti prima che arrivasse il bus siamo stati assaliti da dei microinsetti che pizzicavano, ma centinaia e tutti noi a smanazzare… sembravamo una tribu’ di pazzi. Qualcuno si deve tonnellate di autan ma evidentemente sono immuni. Tornati in centro facciamo la nostra passeggiata prima della doccia, poi cena. Ci mettiamo a tavola e ci arriva un magnifico super piatto con gamberoni e sopra cipolla e peperoni cotti, contorni vari fra i quali uno delizioso, il platano fritto. Dopo cena facciamo due chiacchiere con Olga e suo fratello Ector, a lui piace molto parlare per capire la cultura e la vita negli altri paesi. Sono un po’ timidi, ma quando si lasciano andare sono molto di compagnia. Andiamo alla scala per ascoltare un po’ di musica e poi nanna.

Sveglia alle 7 mentre Sara si prepara io faccio una corsa in centro per telefonare a casa. Ritorno per la colazione e prima di uscire, Olga mi dice che nel pomeriggio devono arrivare altri italiani, solo che la stanza che aveva riservato a loro si libera un giorno dopo e gli aveva trovato una sistemazione per una notte. Voleva la aiutassi a tenere tranquilli per paura di perdere la clientela, e io risposi che le davo una mano molto volentieri. Corriamo per il bus, alle 9 arriva una signora e ci dice che il mezzo sarebbe arrivato alle 11 causa gomme forate. Così prendiamo un taxi con due turisti argentini per dividere le spese (due cuccatesta). Scendiamo dal taxi ed ecco nuvolacci schifosi che coprono il sole… che sfortuna! Finalmente dopo un po’ esce un meraviglioso sole e meno male che è ventilato perché la pelle non ce la farebbe. In spiaggia conosciamo un signore il quale ci racconta che era stato alcuni giorni a playa larga e aveva la casa particolar a due metri dall’acqua, pero’ alla sera non c’è niente… meglio così… relax! Poi conosciamo un altro ragazzo che arrivava da cayo Guillerm che ci racconta che erano tre gg che pioveva e non ne poteva piu’. Alle 15.30 lasciamo la spiaggia per telefonare a casa. Un giretto in centro a comprare rum e caffè. Torniamo in casa perché Ector ci aveva promesso che ci portava a raccogliere i cocchi. Detto fatto. Ci allontaniamo di circa 50 mt dalla casa, entriamo in un cortile dove ci sono gli alberi di cocchi alti circa 6/7 metri. Be’ un ragazzo di circa 15 anni si arrampica su per il tronco scalzo ed inizia a buttare giu’ i frutti, altri bimbi scalzi in mezzo alla vegetazione mista a pietre li raccolgono poi con il macete iniziano a tagliare la punta per bere. Torniamo dalla casa e in strada facciamo una piccola festicciola dove mangiamo e beviamo i cocchi. Ector mi prepara un mojito ( da provarlo è un maestro a farlo), poi Olga mi dice che fra un po’ arrivano altri turisti italiani e mi chiede se posso trattenermi con loro per spiegare e dire le mie impressioni sulla casa. Mi metto sul balcone con loro a gustarmi il mojito. Mentre la mia compagna si prepara in doccia (come sapete alle donne serve sempre tempo) parliamo dei luoghi che hanno visitato loro e quelli visitati da noi, poi ci diamo appuntamento nel dopo cena per bere qualcosa in centro. Da cena avevamo ordinato aragosta, speciale! Nel dopo cena i ragazzi passano a prenderci e andiamo alla scala, stasera si paga un cuc per entrare, facciamo un paio di giri con mojito ( non era un granchè) poi a nanna (l’indomani si trasferivano nella nostra casa).

La mattina mega colazione poi in spiaggia, finalmente sempre il sole e meno male che il vento non mancava. Nel pomeriggio al rientro con il bus ci fermiamo a comprare la nostra pizza, aumentata a 10 pesos (piu’ grande del giorno prima che costava sei). Poi andiamo nei mercatini e compriamo una bella statua. Doccia e cena. Questa sera un mega pescione e contorni vari. Finito di cenare chiediamo ad Olga di sedere con noi, lei è sempre un po’ timida, ma poi si apre ed è simpaticissima. Chiediamo dove si puo’ bere un buon mojito in centro, lei ci consiglia alcuni locali ma io li avevo gia’ provati e non erano un granchè; ci dice che Ector li fa buoni e in effetti quelli del fratello sono divini. Visto che eravamo stanchi ne facciamo preparare 4 e li gustiamo sul balcone mentre ci rilassiamo e facciamo 4 chiacchiere, poi nanna.

La mattina colazione speciale poi ci avviamo per il bus. Arrivati in spiaggia siamo di buon umore perché non si vedono nuvole poi chiacchieriamo con i nuovi amici. Per cena avevamo ordinato l’aragosta e decidiamo di organizzare una spaghettata per tutti, così nel pomeriggio torniamo con loro in auto poi mentre facciamo due passi in centro prendiamo l’occorrente per 14 persone. Prima di ritornare ci fermiamo in un bar con giardino e ci rinfreschiamo la gola con una canchanchara, la nostra bevuta viene accompagnata da un artista che canta e suona la chitarra, così offriamo una bevuta anche a lui. Torniamo, scarichiamo la spesa e doccia. Dopo la doccia ci mettiamo ai fornelli, diventa una festa per tutti. Le donne della casa guardano come prepariamo il sugo mentre cantano canzoni. Buttiamo gli spaghetti e quando sono cotti iniziamo a mangiare tutti insieme, Olga ci dice che quando viene suo cognato da Roma gli porta la pancetta perché lei va matta per l’amatriciana. Saliamo nella sala superiore dove Ector ci ha preparato le aragoste poi lo intratteniamo per un bicchiere di vino. Anche stasera non si esce, una parola tira l’altra e viene tardi. Mi scordavo di dire che Ector ci ha procurato un taxi ( hiundai berlina nuova) a 80 cuc per Varadero.

La mattina alle sette partiamo. Ce ne andiamo con molto dispiacere lasciando i nostri fratelli cubani; Ector per ben due volte mi chiede se andro’ ancora a trovarli e Olga mi ha preparato il mio dolce preferito da portare a Varadero. Anche la mamma di Olga viene a salutarci e mi dice qualcosa in spagnolo incomprensibile, penso sia una specie di benedizione. Partiamo e quando mi giro per l’ultimo saluto ad Ector scende una lacrima, che emozione! Il viaggio tutto ok verso Varadero, verso quella zona l’agricoltura è piu’ industrializzata. Arriviamo alle 10.45 e scarichiamo le valigie (Casa Molina calle 49 num. 206) (non andate). La signora ci dice che la stanza è pronta alle 16 così andiamo in giro. Varadero è piu’ turistica, ma sinceramente ce la immaginavamo ancora di piu’, oltre che caotica. All’inizio della penisola molte case e appartamenti privati e qualche bell’hotel non necessariamente grande, bar, localini, tante bancarelle di artigiani, poi ad un certo punto resort a non finire, in piu’ ne stanno costruendo altri. Diamo una sbirciatina alla spiaggia, stupenda, fra l’altro nella nostra zona in spiaggia non c’è quasi nessuno. Uno spuntino, poi un giro completo con il bus. Ore 18.00: entriamo nella nostra camera. La signora aveva gia’ sistemato le nostre valigie; la stanza è piccolina, abbastanza accogliente e pulita con il frigo (il frezeer era pieno di hamburger). Una bella doccia, un pisolino poi cena in casa. Gamberi cotti nella cipolla, banane fritte, verdura mista e una specie di insalata di mare con maionese. Usciamo per bere un drink. Rimaniamo profondamente delusi, siamo in pieno centro a Varadero e non c’è un cane in giro, localini vuoti, ristoranti vuoti “bo’ dove sono tutti?” Arriviamo a calle 62 dove c’è un bar con musica dal vivo e un po’ di gente. Ci prendiamo due mojito tot. 6 cuc ( schifosi), poi a nanna ed in cielo qualche nuvoletta.

Al mattino sveglia alle 7.30, esco alle otto per imbucare le cartoline (solo direttamente all’ufficio postale di calle 63). “ Uffa, m ache freddo!… non c’è il sole.. abbiamo troppa sfortuna!”. Così iniziamo a girare su e giu’ per Varadero con 2 musi stralunghi. Oggi Varadero è piena di turisti. “Te lo dico, con questo freddo e le nuvole sono usciti tutti dai resort”. Pranziamo in un ristorante capanno in spiaggia, con un freddo bestia. Mezzo pollo fritto con contorni, gamberi alla pioastra con contorni, birra, acqua e altre banana fritte tot cuc 19. Alle 15 doccia e pisolino. Ci svegliamo verso le 17,30 decidiamo di andare al centro commerciale per acqustare le tessere etecsa, ma le hanno finite e a quanto pare fino a lunedì non arriva niente, facciamo diversi punti etecsa ma la risposta è uguale, che sfortuna inizio ad odiare Varadero. Come si può essere senza tessere telefoniche in un centro turistico così rinomato, detta da tanti la Riccione cubana, forsi chi dice così a Riccione ci è andato a novembre. Se non fosse per la spiaggia tornerei subito da Olga e Ector. Andiamo a cena filetto di pescado e contorni buoni. Scopriamo che il marito ha un carretto che vende hamburger fra calle 62 e la discoteca Havana Club (ecco spiegati quelli in nel nostro frizzer). Delma (la proprietaria) mentre parliamo ci chiede se ci piace la paella, noi “certo”. A Varadero ci sono diversi ristoranti secondo noi un po’ cari per il posto, così decidiamo di mangiare sempre in casa anche perché il guadagno va ai cubani e si capisce meglio la loro cultura mentre a fine pasto si chiacchera con loro. Facciamo 2 passi per digerire, ogni tanto guardiamo il cielo mà niente stelle. Sveglia alle 7,30, guardo fuori e nuvole che rottura. Non ho voglia di scrivere niente oggi, ma è giusto che sappiate lo stesso. Mentre la mia compagna rimane a letto, io vado fino a calle 63 ad imbucare altre cartoline, lì vicino c’è anche un ufficio etecsa, così chiedo per le tessere e che fortuna1 ne hanno due! Poi vado fino alla pasticceria, compro 6 paste per 0,95 cuc e torno in stanza, dove la mia compagna è seduta in veranda. Ci cambiamo e andiamo al delfinario, bello e divertente lo spettacolo e dura circa 30 minuti. Andiamo al centro commerciale plaza america, solo che dobbiamo attendere ben due bus scoperto perché sono sempre pieni, in quanto quando c’è brutto tempo russi e canadesi escono dai resort e con i bus invadono Varadero “ pero’ una doccia e un po’ di deostick per le ascelle se lo potrebbero dare!” Al plaza america pranziamo con una pizza margherita, buona ma pesante da digerire. Torniamo in centro e mentre contrattiamo un quadro incontriamo i ragazzi di Otranto che avevamo conosciuto da Olga e anche loro sono arrivati nella nostra stessa casa, così beviamo qualcosa insieme. Doccia e riposino perché nel dopocena volevamo andare a ballare. Ci raccontano che anche a loro manca gia’ la famiglia di Olga e che la sera prima erano riusciti ad entrare tramite la figlia di Olga ad una festa di regetton, dove c’erano solo giovani cubani e hanno pagato solo in pesos..che invidia! Alle 19.00 mi metto in veranda ad aggiornare il mio diario; chiacchierando con i ragazzi andavano a visitare altre case perché la loro stanza aveva il letto sfondato e non veniva l’acqua calda, mi spiace per loro ma noi siamo stati piu’ fortunati. La nostra grande sfortuna è che sono tre giorni che non vediamo il sole e a Varadero se non c’è il sole ci si rompe i zabadei, mentre a Trinidad no. C’è da fare una premessa, per capire e vivere Cuba bisogna stare con i cubani perché a parole non si riesce a spiegare, ecco perché insisto tanto con Trinidad, Vinales e Havana. Ceniamo tutti e quattro assieme, Delma ci aveva promesso la paella di mariscos, inizia a portare del platano fritto, verdura, pesce con cipolla, delle aragostine tagliate a meta’ e questo mega piatto di riso colorato. Noi ci guardiamo in faccia ed io esclamo “ che è sto schifo!” La paella non era che il solito riso cotto a vapore colorato con della passata di pomodoro, le aragostelle erano inaffrontabili perché secondo noi immerse in ammoniaca, a me lacrimavano persino gli occhi, quindi non mangiamo quasi nulla. I nostri amici l’indomani andavano a trovare qualcosa d’altro come casa, la cena rimane quasi tutta e Delma non si degna neanche di chiederci il motivo. Ci chiede se la sera dopo volevamo cenare in casa, noi rispondiamo di no anche perché l’ultima sera volevamo andare al ristorante. Lei risponde che alla mattina ci faceva trovare il conto da pagare. “Scusa, dobbiamo dormire ancora due notti e vuoi gia’ essere pagata?” Poi chiacchierando con i nostri amici gli faccio notare che il marito insiste a dire che da Varadero a l’aeroporto di Havana i taxi sono molto cari, piu’ di 100 cuc, mentre l’amico di Olga e Ector avrebbe fatto il tragitto per 60 e avrei chiamato lui. Allora il marito dice che ce ne trova uno per gli stessi soldi, quindi secondo noi questa famiglia con il suo modo così gentile in realta’ ti voleva incaprettare per bene. Dopo cena andiamo tutti insieme a calle 62 per bere e chiacchierare. Il cielo è pieno di stelle, quindi ottimisti.

La mattina sveglia alle 7.30 e… piove! Salutiamo i ragazzi che vanno in cerca altrove e noi andiamo su e giu’ per Varadero. Poi verso le 12.00 il cielo sembra aprirsi, così andiamo verso casa a cambiarci. Mentre siamo in casa ci accorgiamo che diverse persone fanno le valigie e scappano le loro orride stanze. Da quanto abbiamo capito a Varadero c’è talmente tanta richiesta di case che anche se non la sistemano i clienti li trovano lo stesso. Il cielo torna ad annuvolarsi, notiamo di fronte a noi una macchina rossa con l’insegna paladar “Nonna Tina” calle 38 e decidiamo di andare lì a pranzo. Spaghetti di mare per due (la pasta la fanno loro) ottima scelta. Mentre mangiavano gli spaghetti, nel tavolo vicino al nostro (nel menu’ c’erano anche i tortellini con il sugo) chiedono se questi potevano farglieli in brodo, io e la mia compagna per poco non ci strozziamo dalle risate. Ora voglio dire, ok tortellini, ma a Cuba in brodo… Ricompare il sole così ci precipitiamo in spiaggia, ma resistiamo solo un’oretta perché quando scompariva era freddo, tanto vento e migliaia di mosche. Così ritorniamo dalla casa e facciamo amicizia con un signore di Garda arrivato la sera prima, il quale ci racconta di aver prenotato nella casa per 20 giorni, ma dopo aver visto la stanza entro un paio di giorni se ne andava. Andiamo a cena a calle 48, ristorante Pequeno Suarez, ristorante piccolo, intimo con l’orchestrina, il menu’ molto caro. La cena è veramente buona e il conto molto alto: un cocktail di gamberi, un cocktail di aragosta,due mariscate (un po’ di gamberi col sugo + filetto di pesce + aragostina + riso bianco + verdure), mezzo di acqua+ due caffe’ cubani + rum santiago = cuc 80. Sulla qualità niente da dire, sulla quantita’ siamo sullo scarso. Bè dai è l’ultima sera poi dopo tre giorni sono 11 anni di fidanzamento. Dopo cena andiamo ad ascoltare un po’ di musica, poi a nanna.

Sveglia alle 7.00. Oggi è l’ultimo giorno e stasera si parte. Colazione alla dulcineria con caffe’ lì vicino ( 0,25 cuc). Poi in spiaggia alle 8.30, finalmente il sole… peccato sia l’ultimo giorno. Alle 12.00 ci avviamo a casa per la doccia, verso le 13.00 prendiamo un coco taxi e ci facciamo portare da Nonna Tina, ma il lunedì è chiuso, così andiamo avanti 100mt e pranziamo. Alle 14.30 arriva puntuale il taxi che ci porta appena fuori Varadero, poi saliamo su un secondo fino all’aeroporto fino all’havana. Il taxi è un’utilitaria monovolume degli anni 50, pero’ comoda e veloce ( arriviamo in poco piu’ di due ore). Lungo la strada vediamo dei bei paesaggi, specialmente quando costeggiamo il mare e quando passiamo su un ponte altissimo dove sotto c’è una mega vallata. Credo sia subito prima o dopo Matanzas. Lungo la strada ci sono dei venditori di formaggio e banane, l’artista si ferma e contratta per me, con 10 cuc compra un formaggio che sara’ stato 4 kg e un caspo di banane e mentre chiacchieriamo ne mangiamo diverse. Arrivati all’aeroporto lasciamo il resto delle banane all’autista e pago i 60 cuc, lui ci porta la valigie fino dentro all’aeroporto. Quasi subito check-in. Quando passiamo il controllo veniamo fermati per pagare la tassa sui quadri che avevamo comprato, poi volo verso casa.

CONSIGLI E CONSIDERAZIONI

Miglior rum: Havana Club Selesion Maestro – cuc 40;

Vinials: almeno 3gg;

Avana: almeno 3gg pieni;

Trinidad: almeno 7 gg, non tanto per la spiaggia ma’ per la vita della calle, per comprendere meglio l’alma de cuba;

Varadero: andate solo se avete la certezza al 1000% che’ ci sia il sole e vi piace solo la vita da spiaggia;

Portate qualcosa ai bambini;

I suvenir ci sono un po’ ovunque, Trinidad per i ricami, per quadri e artigianato i miglior prezzi e scelte al mercato a L’Avana;

Se avete la possibilità i quadri metteteli in valigia così non pagate la tassa;

Per telefonare usate cabine e tessere etecsa

Ora pensiamo alla prossima vacanza!

Ringraziamo tutti gli amici di Tripadvisor e Turistipercaso per averci aiutato!



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