Viaggio fai da te a Creta

Soggiorno al mare ed esplorazione della costa occidentale cretese
Scritto da: Cat&Ste
viaggio fai da te a creta
Partenza il: 27/06/2011
Ritorno il: 08/07/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Quest’anno scegliamo Creta come meta delle nostre vacanze estive. Viaggio fai da te a cavallo tra fine giugno e inizio luglio. Compriamo i biglietti aerei sul sito di Ryanair, partenza da Bergamo, arrivo a Chania (Creta ovest), costo circa 150 euro a testa andata e ritorno. Per i pernottamenti scegliamo come base la costa nord ovest e prenotiamo tramite Booking.com una stanza doppia con angolo cottura presso l’Hotel Anniko, situato a Kato Stalos (al confine con la più celebre Agia Marina), 300 euro per 11 notti. Partiamo nel tardo pomeriggio e atterriamo a Chania alle 21 ora locale (il fuso orario è un’ora avanti rispetto all’Italia). Raggiungiamo Kato Stalos in taxi (tariffa fissa della corsa 39 Euro per circa 20 km… Il taxi qui non è un mezzo economico direi), con l’aria fresca che entra dai finestrini, un panorama bellissimo e musica greca in sottofondo. Il tassista non è molto socievole e ci carica con aria un po’ truce. A un certo punto accosta l’auto e farfuglia un “Just a minute”, mollandoci lì in doppia fila. Allibiti lo vediamo entrare in un locale, lasciare una borsa e ritornare con due bottigliette d’acqua che ci offre, probabilmente per farsi perdonare la deviazione fatta per qualche sua commissione personale. Take it easy! Giunti all’hotel i proprietari ci accolgono con calore. Parlano pochissimo inglese, ma fanno di tutto per metterci a nostro agio. Ci danno una camera a piano terra e scusandosi per la posizione che loro ritengono “no good” (probabilmente perché il balcone dà sulla strada, ma in realtà non è poi così terribile, perché è una strada interna, senza traffico) ci offrono di spostarci nei prossimi giorni in una stanza al primo piano, non appena si libererà. La camera non è male, è arredata in modo semplice, ma pulita. Troviamo come benvenuto una rosa fresca sul comodino (abitudine costante durante il soggiorno) e una bottiglia di vino rosato cretese sul letto. La nostra vacanza inizia brindando. Dopo l’aperitivo usciamo alla ricerca di un locale in cui cenare. Stalos è un tipico paesino turistico costiero, c’è un’unica strada centrale parallela al mare, su cui si affacciano tutti i locali. E subito alle loro spalle c’è la spiaggia, raggiungibile dal nostro Hotel a piedi in un minuto e mezzo. I ristoranti sono ovviamente pensati per i turisti, ma in quasi tutti si possono assaggiare specialità locali. Ceniamo alla Taberna Lemonia (dove torneremo altre volte nei prossimi giorni), dove assaggiamo le prime specialità cretesi: Mousakà (sformato di melanzane, patate, ragù e besciamella), Sutsukakia (polpette al sugo speziate con paprika e cannella), Cretan Pie (panzerotti ripieni di formaggio cretese fritti e serviti con miele). Tutto ottimo. A fine pasto ci offrono un altro dolce e il raki (grappa locale), usanza che scopriremo essere comune in ogni taverna: anguria o dolce e digestivo (raki oppure ouzo, liquore all’anice) sempre offerti dalla casa. Spendiamo 20 euro in due e usciamo pienamente soddisfatti. La Grecia ci ha subito presi per la gola…

Primo giorno: Agia Marina

Facciamo una lunga passeggiata sulla spiaggia, che stamattina illuminata dal sole ci appare in tutta la sua bellezza: chilometri e chilometri di sabbia color ocra e mare cristallino. Gli stabilimenti si susseguono, ma in modo non invadente. Ognuno di essi ha circa 20 ombrelloni, non di più, ben distanziati, e tra uno stabilimento e l’altro ci sono ampie porzioni di spiaggia libera. Affittare due lettini e ombrellone per tutta la giornata costa 5 Euro, perciò scegliamo un punto della spiaggia che ci piace e ci fermiamo. Ci offrono anche due bottiglie d’acqua. Ci abbandoniamo al relax. Pranziamo in spiaggia con due insalate greche e yogurt con miele (spesa totale 12 euro). Non ci sono molti turisti, la stagione inizierà in luglio, e quelli presenti provengono tutti dal nord Europa. Il che significa che alle 17 lasciano la spiaggia per poter andare a cenare intorno alle 18.30. Quindi ci troviamo soli soletti a goderci il tardo pomeriggio e il tramonto. La prima cosa che ci colpisce di questa bellissima isola è il profumo che si respira nell’aria. È odore di mare e fiori, di buganville coloratissime, di oleandri sbocciati, di buono. Questa sera ceniamo in un ristorantino direttamente sulla spiaggia, molto romantico (Taberna Minerva), e assaggio il miglior polpo grigliato della mia vita, oltre ad altre buonissime specialità locali (i souvlaki, cioè spiedini, il boureki che è una torta di zucchine e menta, i gemista cioè pomodori ripieni di riso). Il cielo passa dall’arancione al rosa e infine al lilla, sfumando nel blu scuro del mare che ondeggia lieve accanto a noi. L’atmosfera è da favola.

Secondo giorno: Chania

Ci svegliamo abbastanza presto, qui il sole sorge e tramonta prima rispetto all’Italia, per cui i nostri ritmi piano piano si adeguano. Mentre facciamo colazione sul balconcino della nostra stanza, il vicino della casa di fronte ci offre un ramo intero di susine gialle appena raccolte dal suo albero. L’accoglienza greca è veramente ottima (e stare al piano terra svela i suoi vantaggi). Nel frattempo la proprietaria dell’hotel ci bussa e con un grande sorriso ci dice (a gesti) che si è liberata una stanza al piano superiore, vista mare. Accettiamo al volo e, con il suo aiuto, spostiamo i bagagli. Nel primo pomeriggio, dopo aver fatto una capatina in spiaggia per una nuotata, prendiamo un autobus di linea per Chanià (che dista appena 8 km). Il biglietto costa 1,60 Euro e si può acquistare o nei vari negozietti costieri che vendono di tutto un po’ o direttamente a bordo. Gli autobus sono nuovi e dotati di aria condizionata, la linea Platanias-Chania è molto ben servita. In poco tempo raggiungiamo il centro città e iniziamo la nostra piacevole passeggiata tra i vicoli pieni di negozi. La cittadina è molto particolare, con impronta in parte veneziana, in parte turca e un’atmosfera un po’ decadente. Il porto con le sue mura, la fortezza, il faro, la moschea dei Giannizzeri, l’arsenale della Serenissima, offrono scorci molto suggestivi. Consigliata la passeggiata sulle mura antistanti il porto, il panorama è molto bello. Prima del rientro saliamo sul bastione Schiavo, situato in posizione arretrata rispetto al porto. È in stato di abbandono, ma una volta in cima si può ammirare un panorama a 360 gradi che spazia dalle Montagne Bianche (Lefkà Ori) alle bianche casette della città di Chanià sparse sulle colline, fino al mare. Ci godiamo lo spettacolo col vento tra i capelli e in totale solitudine. Per cena torniamo indietro ad Agia Marina e ci gustiamo un ottimo agnello al limone e erbette (la carne di agnello è il vero piatto cretese, cucinata in molti modi diversi) presso la Taberna Kellari.

Terzo giorno: Loutraki, Koufos, Patelari

Oggi visitiamo l’entroterra con il trenino “The little fun” che propone diversi itinerari turistici nella zona con partenza dai vari paesi costieri (Agia Marina, Gerani e Platanias). È un’attrazione pensata per i più piccoli, ma è godibile anche per gli adulti. Scegliamo un percorso di due ore e mezza che si snoda tra vari paesini immersi tra ulivi e aranceti. Il paesaggio è davvero bellissimo e rilassante. I paesini di per sé non sono particolarmente caratteristici (e davvero piccolissimi), ma visitiamo due chiesette molto particolari, in tipico stile greco (Ag.Ioannis e Ag.Georgios). Assaggiamo le arance locali… Meravigliose! Sono dolci e succose. Le assaporiamo mentre il trenino sferraglia tra le colline. Pomeriggio di relax in spiaggia. Scoperta culinaria del giorno: il Kleftiko (ovvero agnello al cartoccio con patate, pomodoro e feta…. Da sogno!).

Quarto giorno: Chania e gita in mare

Oggi si torna a Chania per un’altra passeggiata tra i vicoli. Visitiamo il mercato coperto, dove acquistiamo spezie (il dittamo, famoso per le sue proprietà digestive, molto molto cretese) e un Cd di musica locale, poi procediamo nel centro storico e ammiriamo, in Platia 1821, la famosa Chiesa al cui corpo centrale sono affiancati da un lato il campanile e dall’altra un minareto (costruito ovviamente durante la dominazione turca). Particolare. Facciamo una breve sosta per rinfrancarci con un caffè greco (che è simile a quello arabo, con i fondi…) e un cappuccino freddo (che qui va per la maggiore), scelta che si rivelerà pessima dato che da lì a poco avevamo in programma una gita in barca… Abbiamo infatti prenotato (direttamente al porto) un giro di due ore e mezza fino all’isolotto Theodorou (che è proprio in faccia a Agia Marina), con sosta al rientro all’isola Lazzaretta (davanti a Chania). Il mare però è abbastanza mosso, perciò il giro viene ridotto. Per 7 Euro a testa ci fanno fare un giro di circa un’ora, su una piccola imbarcazione col fondo in vetro. Il ragazzo che ci fa da guida è molto simpatico e parla anche un po’ di italiano. Ci mostra Lazzaretta, una piccola e suggestiva isoletta di origine vulcanica, con due belle calette (non possiamo però fare il bagno a causa delle onde… peccato!), situata poco oltre le fortificazioni de La Canea (così i nostri connazionali veneziani chiamavano Chanià). Dal fondo trasparente della barca possiamo osservare alcuni pesci, ma in realtà i fondali cretesi non sono così ricchi di fauna. Tornando indietro ci fanno fare un giro del porto veneziano, che visto dal mare è ancora più bello. Il mio fidanzato intanto, a causa dell’ondeggiamento e del precedente cappuccino, è ormai di color verde rospo, ma sopravvive. Giunti a casa ci vuole un po’ di relax, perciò scendiamo a fare una piacevolissima nuotata nella piscina dell’hotel, calda e assolata. Intorno a noi rose, limoni e coltivazioni di vite. Che pace! Scoperta culinaria della serata: il meliraki, grappa al miele. Deliziosa!

Quinto giorno: Rethimno, Kourna Lake, Vrisses, Kalives

Sveglia all’alba per ritirare l’auto a noleggio presso l’Apollonia Rent a Car, un’agenzia locale, situata sulla via principale di Agia Marina. Ci danno una Saxo bianca che deve aver già vissuto molte avventure, per 30 euro al giorno, con “full assurance”. Imboccando la National Road (non fatevi illusioni, si tratta di una strada a due corsie, appena meglio della statale… La rete viaria cretese non è proprio comodissima) ci dirigiamo a Rethimno, 70km a est di Chania. È una cittadina molto carina, anch’essa un mix di influssi veneziani e turchi, più piccola di Chania, ma secondo noi più suggestiva. Trascorriamo la mattinata a passeggiare tra i vicoli sotto i bastioni della fortezza, tra moschee e chiese ortodosse, localini e negozi di souvenir, con una breve sosta per assaggiare quello che ci hanno consigliato come il miglior Gyropita (un cugino del più famoso Kebab) dell’isola. Il locale situato in Odos Arkadion 70, è molto spartano, ma non fatevi ingannare dall’apparenza. Vale la pena fermarsi per un assaggio. Nel primo pomeriggio ripartiamo e, tornando verso Chanià, facciamo una deviazione per il Kourna Lake (sulla National Road si trovano le indicazioni quando bisogna svoltare, poi si percorre una stretta stradina fino al lago). Il paesaggio è splendido. Si parcheggia l’auto e si procede lungo un breve sentiero, dove all’improvviso si apre la vista sull’acqua dai riflessi verdi e blu, circondato dalla vegetazione, bellissimo! Affittiamo un pedalò (7 Euro per un’ora) e percorriamo tutto il lago cercando di avvistare le famose tartarughine acquatiche. Ne vediamo due (e anche una biscia d’acqua che ci dissuade dal tuffarci per un bagno…) e poi tante libellule blu e rosse. Dopo la rinvigorente pedalata ripartiamo alla volta di Kalives, un piccolo paesino costiero. Ci fermiamo a Vrisses, il paese dello yogurt con miele. Il paesino è deludente ma la merenda no, da Progoulis, sulle rive del ruscello. Vinciamo il primato come “primi avventori italiani della stagione”, il cameriere ce lo annuncia con gioia. Giunti a Kalives ci rilassiamo un po’ in spiaggia. Sabbia dorata e mare piacevole, all’ombra delle tamerici. Unico neo: all’orizzonte sosta minaccioso un incrociatore della Nato (la base Nato è infatti situata sulla penisola di Akrotiri a pochi km da qui). Difficile non pensare a quello che sta accadendo in Libia, non molto lontano da qui. Anche perché i caccia che di tanto in tanto sorvolano l’isola squarciando il muro del suono sono un promemoria che non si può ignorare. Per cena scegliamo di visitare Koumos, un luogo un po’ insolito, sulle colline dell’entroterra (le indicazioni non sono facilissime da individuare, ma ci sono). È una taverna, ma anche una specie di museo, un villaggio… insomma non è facile definirlo, ma è carino da vedere. Il proprietario ha rivestito ogni angolo del giardino, ogni edificio, ogni piccolo dettaglio, di mosaici in pietra. Particolare. Vale la pena anche per il panorama: da un lato ulivi a perdifiato, dall’altro, se salite sulla terrazza del piccolo museo al fondo del giardino (esplorate perché non è indicato, se non con una piccola targa sulla porticina), potete ammirare tutta la baia. Uno spettacolo!

Sesto giorno: Elafonissi e Falassarna

Partiamo prestissimo alla volta di Elafonissi. Scegliamo di percorrere la via costiera, anziché quella interna. Non so se la scelta sia stata la migliore per quanto riguarda la facilità del percorso, ma dal punto di vista panoramico, la consigliamo vivamente. La strada è tortuosa, spesso a picco sul mare, con simpatiche caprette che sbucano ovunque. Il paesaggio è mozzafiato: colline brulle su cui crescono cespugli di ogni tipo, ancorati alla terra rossa bruciata dal sole e, soprattutto, ovunque, splendidi oleandri in fiore bianchi e rosa. Sullo sfondo ovviamente il mare blu di Creta. Ci mettiamo due ore a percorrere poco più di 70 km, ma ne vale la pena. Elafonissi è un paradiso. Arriviamo abbastanza presto e la spiaggia non è ancora stata presa d’assalto dai turisti. Intorno a noi un’immensa distesa di sabbia chiara striata di rosa e acqua cristallina profonda non più di 30 cm. Passeggiamo fino all’isolotto antistante. Dune di sabbia, gigli selvatici e buffi cespugli si aprono su un mare turchese, trasparente, costellato di rocce scure, con la solita sabbia rosa: di una bellezza incredibile. Proviamo a fare un bagno, ma l’acqua è gelida. Ci dicono che il mare sulla costa sud di Creta non è mai molto caldo. Affittiamo due lettini e un ombrellone in prima fila per 7 Euro e ci rilassiamo tutta la mattina. La spiaggia è dotata di parcheggio gratuito, servizi, docce e due chioschi (con prezzi abbastanza modici). Intorno a mezzogiorno iniziano ad arrivare orde di turisti e la magia del luogo un po’ si perde, anche se c’è molto spazio e qualche angolo tranquillo lo si trova comunque. Facciamo uno spuntino con una pannocchia grigliata acquistata in spiaggia e a metà pomeriggio ripercorriamo la strada costiera a ritroso, con tappa a Falassarna, per vedere la famosa Big Beach. Arriviamo quando tutti se ne stanno andando e così ci godiamo un bellissimo bagno in solitaria, tra le onde che oggi danzano spumeggianti, ma mai troppo violente. L’acqua è calda e trasparente, nonostante il mare mosso, e la spiaggia è davvero bella, ampia e sabbiosa.

Settimo giorno: laguna di Balos e isola di Gramvoussa

Andiamo in auto fino a Kissamos-Kasteli, località Kaliviani per essere più precisi, da dove partono i traghetti per Balos. La laguna è raggiungibile anche in auto, con un lungo sentiero sterrato, che tutti ci consigliano di evitare. Ci convinciamo definitivamente a desistere quando al noleggio auto ci sottolineano che a Balos nessuna assicurazione copre eventuali danni, poiché quella è una mulattiera e non è classificata come strada percorribile (credo che valga per tutte le compagnie di noleggio, solo che non tutte lo specificano… per cui fate attenzione a non fare imprudenze!). La crociera giornaliera costa 22 Euro a testa, prevede partenza alle 10.20, costeggia tutta la penisola e dopo circa un’ora fa tappa sull’isola di Gramvoussa per una nuotata o per visitare la fortezza, poi prosegue per Balos, con rientro alle 16.30. Il traghetto è grande e affollato, l’arrivo a Gramvoussa sembra lo sbarco dei barbari, ma l’isola è molto bella. L’acqua è turchese e trasparente, la spiaggia sabbiosa costellata di piante di agave e cespugli fioriti. La fortezza veneziana incombe su di noi, ma per raggiungerla bisogna percorrere un sentiero pietroso, in salita, col sole a picco… Rinunciamo, ma sicuramente da lassù ci deve essere una vista mozzafiato. Dopo circa un’ora e mezza si trasloca tutti a Balos. La laguna è davvero particolare. L’acqua è molto bassa, calda e trasparente. Piccoli pesci nuotano fino quasi sulla spiaggia, in pochi millimetri d’acqua. Passeggiamo un po’, poi ci tuffiamo nel punto in cui il livello dell’acqua si alza (si fa per dire… sarà al massimo un metro e cinquanta). Dopo un lunghissimo bagno, ci piazziamo pigramente sotto l’ombrellone noleggiato in traghetto (qui non se ne trovano, né ci sono bar o chioschi). Il sole picchia, ma la brezza leggera che spira costantemente può indurre a sottovalutarne la potenza… attenzione alle scottature. Per cena scoviamo un po’ per caso una taverna, seguendo un cartello che scorgiamo sulla Main Road di Kato Stalos. Indica una via interna. La percorriamo in auto e salendo, salendo, giungiamo alla Taberna Dexameni. Una incantevole rivelazione. Ha una terrazza affacciata sulla costa, con un panorama mozzafiato. Ci accoglie il proprietario, che conosce pochissime parole in inglese e per il resto parla in greco stretto. Ci arrangiamo con i gesti. Assaggiamo molte cose, tutte buone, ma resta indelebile nella memoria la kreatopita: una torta di pastafrolla ripiena di agnello e mizithra, il formaggio tipico cretese. Spendiamo meno di 30 euro in due, mangiando davvero tanto e ordinando anche una caraffa di vino bianco cretese. Intanto, mentre noi gozzovigliamo, su Chania risplendono i fuochi di artificio per il 4 luglio (ricordiamo che c’è la base americana della NATO) e le cicale cantano a gran voce. Magico.

Ottavo, Nono e Decimo giorno

Restituiamo l’auto a noleggio e per gli ultimi tre giorni di vacanza scegliamo il relax più totale, sulla spiaggia di Agia Marina. Il bilancio finale della vacanza è ottimo: Creta è davvero bella e accogliente. È però abbastanza grande, quindi se volete visitarla tutta dovete organizzarvi bene. Noi per scelta abbiamo deciso di esplorarne una piccola porzione, che sicuramente vale la visita. E magari torneremo per vedere la parte Est. Efaristo Kriti! (Grazie Creta!)



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