West Creta
Indice dei contenuti
3 ottobre – Hania e Georgiuopoli
Atterriamo a Hania, il clima è migliore rispetto a quando siamo partiti dall’Italia. Il sole c’è, a tratti, ma fa comunque caldo. Prendiamo la macchina a noleggio e partiamo, le prime tre notti saremo in un piccolo alberghetto della cittadina fortificata in epoca veneziana. Appena entrati in città ci accorgiamo che per strada le regole stradali sono abbastanza un optional; noi comunque riusciamo a cavarcela e a raggiungere l’Old Venetian Harbour. Ci sistemiamo, mangiamo, e proseguiamo in direzione Georgiuopoli. L’unica attrattiva della cittadina è una chiesetta bianca in mezzo al mare, raggiunta da un lembo di terra che la rende molto affascinante. Facciamo qualche foto e poi torniamo a Hania. Questa città ci rapisce subito: basta girare a caso nelle sue viette per entrare nel clima cretese e nella sua immensa bellezza. Per mangiare, ci affidiamo ai consigli della proprietaria della pension dove siamo alloggiati che ci avverte di star lontani dal porto e di dirigerci un pò verso l’interno: così facciamo, e veniamo ripagati con un’ottima mangiata di cucina cretese.
4 ottobre – Balos
Il cielo è nuvoloso, ma vogliamo comunque andare a Balos, secondo il nostro programma. Decidiamo di non prendere il traghetto che porta a Gramvousa e poi a Balos, in quanto dell’isoletta ci importa poco. Con la nostra utilitaria facciamo lo sterrato di 12 km per raggiungere la montagnetta sopra Balos, da alcuni descritto come uno sterrato impossibile da fare senza una jeep, che in realtà si dimostra uno stradone gigante e con giusto qualche buca, ma niente di impossibile. Parcheggiamo, scendendo a piedi lo scenario è bellissimo: il sole fa capolino tra le nuvole, i colori che si vedono sono quelli di un paradiso terrestre. Nel pomeriggio il sole la fa da padrone e spazza via tutte le nuvole, anche se purtroppo rimane un bel pò di vento. Nulla ci impedisce, però, di farci la nostra passeggiata in mare. Il posto è bellissimo, e con pochissime persone presenti: i vari colori che si incrociano nel mare sono da spiaggia caraibica.
5 ottobre – Gole di Samaria
La tappa che ci preoccupa di più. Prendiamo il bus da Hania alle 6 del mattino, direzione Omalòs. Arrivati all’inizio del sentiero c’è nebbia, fa freddo e pioviggina. Entriamo, e ci proviamo, anche se non siamo mai stati grandi camminatori esperti. I primi 5-6 km sono difficili, bisogna stare parecchio concentrati e non guardare troppo in giro per non inciampare o scivolare sui sassoni che compongono il sentiero. Dall’ottavo chilometro in poi, invece, lo scenario cambia: si entra finalmente nelle gole. Dopo aver visto e fotografato una tipica capra Kri-Kri (razza che esiste solo a creta, e non molto semplice da vedere), ci inoltriamo nelle fantastiche gole: in mezzo a quelle altissime pareti si rimane senza parole, lo scenario è di quelli che ti colpisce immediamente e ti resta dentro: la fatica che stiamo accumulando sembra sparire di fronte a tutta questa bellezza. Concludiamo i 16 km della passeggiata in cinque ore e mezza (con mezz’oretta di pausa inclusa) e arriviamo alla spiaggia nera sul mar libico di Agia Roumeli. Il sole è uscito, fa caldo, e così, l’unica cosa da fare, è un bel bagno prima di prendere il traghetto che i porti a Sougia per poi riprendere il bus di ritorno, stanchi morti, ma felicissimi di averle fatte: un’esperienza davvero speciale.
6 ottobre – Falasarna
Lasciamo Hania, raccogliamo le cose, e ci dirigiamo a Falasarna. Il sole è bello, il vento non c’è, e quindi viviamo una giornata tipicamente estiva. La Big Beach è grandissima, c’è poca gente e viviamo in tutta tranquillità questa giornata. L’acqua è cristallina, andare sott’acqua con la maschera è come andare in maschera in piscina: si vede lontanissimo da tanto è trasparente l’acqua. Di pesci, però, neanche l’ombra. La sera ci dirigiamo, invece, dove staremo 2 notti: l’ecopaesino sperduto tra le montagne di Milià. Avvicinandoci al paese, capiamo già che sarà un breve soggiorno indimenticabile: un’aquila ci sta volando sopra la testa.
7 ottobre – Milià
Il paesino, in mezzo alle montagne, è fatto tutto di una decina di case ristrutturate magistralmente con elementi di recupero: dai sassi delle montagne, ai castagni che circondano l’area. Quel giorno, lo passiamo tra camminate nei dintorni e ozio totale tra le casette: lì, veramente, ci si dimentica di essere persone del nord Italia, della nostra frenesia, del nostro tutto. Il silenzio, la pace e la natura sono l’unica cosa che hanno importanza, e io quasi me lo stavo dimenticando. Le aquile sono 4, e ci volano sopra la testa continuamente: il sole splende, il cielo è azzurro, tutto è perfetto. A cena, così come a colazione o a pranzo, l’esperienza è indimenticabile: tutti prodotti tipici preparati da loro, in base alla stagione in cui si è. E i piatti sono un qualcosa di infinitamente buono.
8 ottobre – Elafonissi
Lasciamo Milià, tenendola sempre nel cuore, e ci dirigiamo verso Elafonissi. C’è molto vento, parecchie nuvole, e già sto maledicendo questo tempo, proprio in una delle tappe più caratteristiche del nostro tour. Arriviamo, il vento è fortissimo, attraversiamo il pezzo d’acqua che ci divide dall’isoletta e ci incamminiamo verso il fondo della stessa, dove non c’è nessuno. Decidiamo, visto il tempo, di camminare verso la chiesetta che c’è sopra l’isola. Al ritorno sorpresona: il vento non c’è più, neanche un pò, e, pazienza ripaga, dopo mezz’ora esce pure il sole! I colori di quella spiaggia, con la sua sabbia rosa e l’acqua trasparente, con le sue rocce nel mare, la rendono un posto unico al mondo. Ci godiamo la giornata in maniera perfetta: nessun rumore, solo quello del mare ad accompagnarci durante la giornata. La sera andiamo a dormire a Kountoura, vicino Paleochora, e la sera andiamo in quest’ultima cittadina a mangiare: carina, molto piacevole da girare la sera.
9 ottobre – Plakias
Ci spariamo 160 km appena svegli, da Paleochora a Plakias,per andare verso il centro dell’isola, a sud. E’ bellissimo arrivarci, si passa in canyon stupendi, anche il viaggio ha il suo perchè. La cittadina è parecchio turistica, ma la sua baia è bella. Peccato, però, che qui il vento sia terribile, solleva la sabbia e si fa fatica a stare in spiaggia. Ci stiamo comunque, fino alle 5 circa, e poi ci sistemiamo per la sera. Decidiamo di mangiare in un posto consigliato da una persona che li ci vive: azzeccatissimo: mangiamo dei bei piattoni e spendiamo 13 euro in 2! Lasciamo 2 euro di mancia, perchè ci sentiamo ricchi.
10 ottobre – Damnoni Beach
Ci alziamo. A Plakias il vento non ha smesso tutta notte ed è incessante pure di mattina. Facciamo colazione e decidiamo di fare un’escursione a piedi, alla ricerca di una spiaggetta più riparata. Dopo una cinquantina di minuti, raggiungiamo la spiaggia di Damnoni. Non ci fa impazzire, ma c’è molto meno vento. Vediamo, però, poco lontano un’altra piccola baia, raggiungibile a piedi. Ci arriviamo, questa si che ci piace! Colori turchesi, vento minimo e ci stiamo tutto il giorno. Verso le 16.30 ripartiamo: abbiamo la nostra bella camminata di un’ora e venti minuti per tornare a Plakias: anche questa passeggiata, comunque, è molto bella: scenari fantastici, anche dall’alto. La sera andiamo a mangiare a Myrthos, dove suona anche una band locale, tutto molto tipico, tutto molto bello.
11 ottobre – Spiaggia di Schinaria
Ce ne andiamo da Plakias, direzione Skinaria. Prima, sulla strada, ci fermiamo a fare qualche foto al paesino di Lefkovia. Il paese di per sè è piccolissimo, con tutte casine bianche e nessun turista per le strade. Ci fermiamo per qualche foto, troppo autentico per non fermarsi.. La spiaggia è bella, non molto grande, con pochissima gente. I colori sono da perdersi, il mare è fantastico, e la giornata pure. Questo è l’unico posto in cui si può fare realmente snorkeling: un’infinità di pesci e un’acqua trasparentissima: si nuota in un vero acquario! La sera, ci facciamo una cinquantina di km per il nostro ultimo accampamento: 2 notti a Kamilari, sulle colline vicino a Matala. Mi innamoro subito della cittadina: ci fermiamo a un bar a chiedere informazioni su come raggiungere il nostro appartamentino, e il signore si alza, prende la moto e ci accompagna per un paio di km sulle colline con il cane che lo rincorreva e noi dietro in macchina: mi sembrava di essere in un film. Amo i cretesi.
12 ottobre – Red Beach, Matala
Se pensate di trovare ancora qualcosa del glorioso passato hippy, troverete solo l’opposto contrario: tutto è diventato turistico, di originale, non c’è più nulla. Se andate a Matala per fermarvi alla spiaggia di Matala, non andateci: ce ne sono di migliori in tutta creta. Ci dirigiamo verso la Red Beach, 40 minuti a piedi circa, salendo su una montagnetta e poi riscendendo. Due consigli: prendete il sentiero che parte dal centro del paese, è più facile e più panoramico; e, in discesa verso il mare, tenete il sentiero di sinistra: è molto, molto più semplice. Il caldo è quasi insopportabile, ogni 10 minuti dobbiamo entrare in acqua per il caldo. E’ il nostro ultimo giorno di mare, non potevamo chiedere di meglio.. La sera, a Kamilari, bellissima e buonissima cena, in un trionfo di stelle in cielo che fan mancare il fiato.. E, anche, sarà l’ultima notte a Creta. Mi godo tutto nei minimi dettagli, non voglio andarmene, c’è troppa pace qui.. Non possono tornare..
13 ottobre – Rethymno e Hania
Eccoci alla chiusura del cerchio: andiamo a Rethymno, ci stiamo un’ora e non ci piace. Troppo piena, troppo turistica: anche nel centro, nonostante sia zona pedonale, ci passano un sacco di macchine: ce ne andiamo, torniamo alla nostra buona vecchia Hania. Come detto prima, è bellissima, e non si finisce mai di scoprirla. Purtroppo la giornata finisce, e con sè anche la vacanza, e si torna a casa. Ma le persone, i luoghi, i profumi, tutto.. Niente si dimenticherà mai..