Foreste ma non solo..

La foresta pluviale Scendiamo dall’auto in silenzio, è notte fonda anche se sono solo le 19.00, la nostra guida maya ci consegna una torcia minuscola in due, mentre tiene per sé quella più grossa. Fa caldo, un caldo umido e pesante, ma ciò nonostante indossiamo, oltre a scarpe alte da trekking, calzoni lunghi e larghi di lino e maglietta...
Scritto da: giampierofumel
foreste ma non solo..
Partenza il: 16/08/2004
Ritorno il: 29/08/2004
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
La foresta pluviale Scendiamo dall’auto in silenzio, è notte fonda anche se sono solo le 19.00, la nostra guida maya ci consegna una torcia minuscola in due, mentre tiene per sé quella più grossa. Fa caldo, un caldo umido e pesante, ma ciò nonostante indossiamo, oltre a scarpe alte da trekking, calzoni lunghi e larghi di lino e maglietta leggera a maniche lunghe. Temiamo le zanzare, perché a differenze di altri viaggi in Africa non abbiamo fatto alcuna profilassi antimalarica, e comunque nell’immensa foresta in cui stiamo entrando non mancano altri insetti e serpenti pericolosi…, meglio coprirsi un pò di più! Decidiamo il sentiero da percorrere a piedi fra quelli possibili: la scelta cade sulla zona dove due giorni fa è stata vista e rivista una femmina di giaguaro.

Siamo nel santuario verde del Cocsckomb, 40.500 ettari di foresta pluviale in cui vive in splendida libertà un buon numero di giaguari, oltre a molte altre specie di animali, e ad un’incomparabile varietà di piante straordinarie.

Camminiamo nel buio e nel silenzio, la guida illumina prima in basso (qui è decisamente importante vedere dove mettere i piedi …), poi davanti e poi in alto, alla ricerca di forme di vita animale difficilissime da scorgere. La foresta è fitta, la nostra torcetta fatica ad illuminare i piedi …Silenzio, un sibilo, un brontolio… Il giaguaro c’è anche oggi, ma non riusciamo a vederlo, neanche rimanendo immobili ed in attesa per molti minuti.

Proseguiamo, attraversiamo un fiumiciattolo, ripromettendoci di tornare l’indomani, di giorno, perché veramente non si vede nulla; l’unico mammifero che riusciamo ad avvistare in tre ore è un Kinkajou, un piccolo animale dalla lunga coda prensile che vive sugli alberi; poi tanti insetti, tra cui file infinite e veloci di formiche tagliaerba, ognuna intenta a trasportare il suo pezzetto di foglia, una tarantola grossa come il palmo di una mano, una rana-toro… e un serpente non identificato che struscia il mio piede e si dilegua sotto le foglie, dopo che la guida, con mossa repentina, mi ha scaraventato da una parte… Non c’è da scherzare con i serpenti, in Belize esistono moltissime di specie particolarmente velenose, tra cui il mortale fer-de-lance. Le zanzare, forse grazie alle tonnellate di repellente che continuiamo a metterci addosso, non sono tante, e soprattutto non ci attaccano. Faccio qualche fotografia, soprattutto alle orme di giaguaro impresse sul fango morbido per una recente pioggia. Con la vivissima sensazione che intorno a noi siano tanti gli esseri viventi che, a differenza di noi, ci vedono e ci osservano in silenzio … Il giorno dopo, di mattina presto, siamo di nuovo in questa meravigliosa foresta che, con la luce, si manifesta in tutta la sua bellezza: un oceano verde, con piante delle più svariate altezze e di mille sfumature di colore, vivono e crescono tutte insieme, creando immense aggregazioni, fitte, che ricevono il sole e la luce o restano immerse nell’ombra e nell’oscurità. Uccelli, tra cui due meravigliosi tucani, farfalle multicolori, e angoli sempre diversi da vedere, da scoprire. Felci gigantesche, fiori rossi, foglie in controluce o bagnate di pioggia (il tempo cambia molte volte in breve tempo), camminiamo instancabili nonostante un caldo opprimente, solo in parte mitigato dall’ombra della densa coltre di vegetazione. In terra è sempre bagnato, foglie scivolose e arbusti che macerano, muschio, fango, ma anche, in alcune parti, erba verde. Animali? E’ quasi impossibile vederli, ed anche quando senti i passi e lo scricchiolio delle foglie sotto le loro zampe, difficilmente riesci ad avvistarli, a meno che non ti passino davanti sul sentiero (di certo non è come nella savana africana). In ogni caso, l’urlo agghiacciante ed indescrivibile di un gruppo di howler-monkeys (le scimmie urlatrici), che avvistiamo sugli alberi sopra il fiume, tantissimi uccelli, un piccolo cervo di cui non ricordo il nome, insetti più o meno comuni ed alcuni rari, un altro serpente verde e velenoso, e le orme del tapiro e di una coppia di giaguari che inseguiamo (ma che, come forse è giusto che sia, non vuole farsi vedere…) ci tranquillizzano sul fatto che questa immensa, straordinaria e affascinante foresta pullula di vita ! A due passi dal Cocskcomb, abbiamo passato un paio di notti in un villaggetto maya non lontano da Dangriga, al Tutzil Nah Cottages, ospiti di Gregorio Chun, proprietario del cottage e guida naturalistica, e della sua famiglia. Sistemazioni assolutamente semplici e spartane, ma atmosfera bellissima di famiglia, con tanti bambini che ci hanno travolto con i loro giochi ed i loro sorrisi. Come spesso accade, dove c’è poco o niente, è più facile trovare tanto: e di sicuro, l’esperienza fatta qui rimane uno dei ricordi più intensi e belli del nostro viaggio. Altre attività Il Belize è piccolo ma è un posto eccezionale per tantissime attività ed escursioni davvero uniche. Alcune delle nostre: 1) Canoa sul Makal River (ma si può scegliere anche il Mopan, o il Belize River): si scende lenti in mezzo alla foresta che da ambo i lati si protende sull’acqua ed incombe altissima, si ammira la vegetazione, si osservano uccelli ed altri animali (abbiamo visto una tyra, un aguti, parecchie iguane, il basilisco…), e per rinfrescarsi una bella nuotata nel fiume ! La cosa più bella? Non abbiamo incontrato nessuno.

2) Visita, sempre in canoa, di una delle grotte tipiche del Belize (Barton’s Creek): accesso nel mezzo della foresta; un fiume stretto che scivola lento per 7 Km all’interno di una grotta completamente buia, illuminata solo dalla nostra torcia, abitata da migliaia di piccoli pipistrelli che ci svolazzano intorno, ed in passato luogo di cerimonie e sacrifici dei maya (ci sono resti visibili … anche un teschio !). Stalattiti, formazioni rocciose sporgenti e particolari, ogni tanto ci si deve abbassare per non urtare la volta, che altrove invece si fa altissima… Anche qui la fortuna di trovarsi da soli, senza altri turisti, rende l’esperienza unica e particolarmente bella… Ci hanno detto che in Belize esistono altre grotte più belle ed emozionanti, … sarà per un’altra volta ! 3) Tikal, nel vicinissimo Guatemala: un meraviglioso sito naturalistico e culturale, con le imponenti rovine maya che si ergono nel mezzo della giungla tropicale, con uccelli e scimmie a corredo, sotto un diluvio pazzesco che, per due ore, ha avuto l’effetto di rinfrescare il clima, decisamente calduccio, che regna sovrano. Tantissimi turisti, ma il posto merita davvero.

4) Atollo di South Water Caye: chi ricerca spiaggia bianca, palme, mare caldo e cristallino, pesci e coralli a perdere, e tanto relax … Il Belize offre la seconda barriera corallina al modo dopo il Great Reef australiano. Fantastico per le immersioni, dicono, ma anche per chi, come noi, si limita allo snorkeling e a prendere il sole ! Sistemazioni semplici, come è normale, ma costo decisamente eccessivo! 5) Belize Zoo: il famosissimo zoo del Belize, casa per moltissime delle specie di animali che vivono nelle foreste beliziane e che non sono più in grado, per vari motivi, di adattarsi o riadattarsi alla vita in libertà. Effettivamente non è triste come tanti altri zoo, in alcune “gabbie” c’è tanta di quella vegetazione tropicale che puoi stare ore a cercare di individuare l’animale (che DEVE esserci) senza riuscire a vederlo. Una nota di biasimo… All’uscita (non all’entrata…) ci hanno costretto a pagare 25 dollari americani perché avevo una macchina fotografica “professionale” (e chi lo stabilisce??). Ho cercato di far capire, anche attraverso la persona che ci accompagnava e che era del luogo, che sarebbe onesto avvertire all’entrata, con cartelli adeguati o quanto meno attraverso l’impiegata alla cassa, che c’è questa stupida ed incomprensibile regola. Va bene, tutto il mondo è paese, ma avrei preferito donare spontaneamente 25 dollari per i progetti di conservazione degli animali piuttosto che farmeli … scippare !! Curiosità e consigli Abbiamo organizzato tutto il soggiorno in internet, informandoci prima e facendoci poi assistere da Katie Valk, un’americana trasferitasi in Belize dove organizza viaggi e soggiorni per l’agenzia Belize-trips. Brava ! Quanto al viaggio… lasciamo perdere. Per evitare di trascorrere una notte negli USA, abbiamo scelto di viaggiare Air France Roma-Parigi-Houston-Belize City, tutto in una giornata… Pessima scelta, assolutamente sconsigliabile. Non si farebbe in tempo a prendere il volo da Houston a Belize City (Taca Airlines) neanche se ti scaraventassero dall’uno all’altro aereo, visto che c’è solo un’ora e 15 minuti tra i due, con, in mezzo, i famigerati controlli statunitensi ed l’obbligatorio recupero delle valigie! Forse Air France dovrebbe finirla di vendere questo fantastico volo ! Risultato: coincidenza persa e notte nei pressi dell’aereoporto della città di George Bush (sigh…). Il Belize non è economico. Per risparmiare è decisamente consigliabile affittare una macchina o spostarsi in autobus, perché chiedere al gestore del posto dove si alloggia di venirti a prendere e portare, come abbiamo fatto noi un po’ per pigrizia e molto per stanchezza (ad es., da o per l’aeroporto di Belize City) può costare una fortuna… Le sistemazioni sono mediamente care per ciò che offrono (soprattutto sui cayes, al mare), anche se ce ne sono per tutte le tasche, ed anche le attività ed escursioni non sono regalate! Noi siamo stati al Crystal Paradise (Cayo district), al Pelican’s Pouch (South Water Caye), a Tutzil Nah’ Cottages (Stann’s Creek district), e una notte a Belize City, al Great House Hotel. In ogni caso, sempre soddisfatti delle scelte.

Il clima è caldo-umido, noi siamo stati in agosto che è pure la stagione delle piogge, soprattutto all’interno, ma pensavamo decisamente peggio ! La gente è simpatica ed amichevole, anche se l’inglese non è facilmente comprensibile, non c’è praticamente nulla di notevole di artigianato (molto meglio in Guatemala!!), ma comprate assolutamente la famosissima salsa piccante al peperoncino habanero della Mary Sharp, fantastica su qualsiasi piatto ! Abbiamo quasi sempre mangiato bene. Belize City non è … tra le più belle città del mondo, ma una passeggiata vale sempre la pena, caotica e vitale !! Per chi è alla ricerca di una natura spettacolosa, non facile ma veramente affascinante, e di una vacanza sicuramente diversa, il Belize è, per noi, una meta assolutamente consigliabile.

Per qualsiasi ulteriore informazione, suggerimento o altro, scriveteci pure all’indirizzo gfumel@tiscali.It.



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