Honeymoon, parte prima: Australia

Viaggio organizzato in agenzia (lista nozze) anche se noi siamo turisti fai da te, ma per questa volta tutto doveva essere perfetto! Partenza mercoledì 17 dicembre, voli Cathay Pacific (pensavo meglio), Roma-Hong Kong-Adelaide. Arrivo venerdì 19 dicembre all’aeroporto di Adelaide in tarda mattinata. Trasferimento al Mercure Grosvenor Hotel....
Scritto da: Lisi78
honeymoon, parte prima: australia
Partenza il: 17/12/2008
Ritorno il: 10/01/2009
Viaggiatori: in coppia
Viaggio organizzato in agenzia (lista nozze) anche se noi siamo turisti fai da te, ma per questa volta tutto doveva essere perfetto! Partenza mercoledì 17 dicembre, voli Cathay Pacific (pensavo meglio), Roma-Hong Kong-Adelaide.

Arrivo venerdì 19 dicembre all’aeroporto di Adelaide in tarda mattinata. Trasferimento al Mercure Grosvenor Hotel. Pomeriggio e sera a nostra disposizione per visitare la città, che tra l’altro ci è piaciuta molto. Siamo partiti con pantaloni pesanti e golf di lana, ma una volta ad Adelaide abbiamo indossato pantaloncini ed infradito, e già questo ci ha messi di ottimo umore, quindi come prima tappa ci siamo diretti al mare! Tram fino a Glenge, passeggiata sul viale che porta alla spiaggia, sbirciatine in vari negozietti ed infine relax in spiaggia. Tirava un po’ di vento e l’acqua era molto fredda, ma il sole, il cielo azzurro e il fatto di essere in costume a dicembre, ci hanno fatto trascorrere un paio d’ore molto rilassanti.

Dopo un gelato ed un altro giro tra i negozietti balneari, siamo tornati all’albergo, abbiamo preso giusto un maglioncino per la sera e poi di nuovo in giro in cerca di un ristorantino per la cena. Avevamo voglia di carne quindi ci siamo fermati alla “SOSTA”, Argentinian Kitchen e abbiamo mangiato molto bene.

20/12/08 Il mattino seguente sveglia presto e via di nuovo verso l’aeroporto per poi andare alla mitica Kangaroo Island. Piccola isola sotto Adelaide, parco naturale, ospita un sacco di animali diversi, ed è una tappa obbligatoria per chi come noi ama gli animali e ama vederli nel loro habitat naturale.

Il volo per Kangaroo era un piccolo aereo ad elica contente circa una trentina di passeggeri… Però è stato un volo tranquillo! Una volta sull’isoletta ci aspettavano le nostre guide parlanti italiano, che ci avrebbero poi scorrazzato per l’isola per due giorni. Due ragazzi molto simpatici e competenti, Luca e Lio, della APT Australian Pacific Touring (Kangaroo Island Odysseys), ottima organizzazione che consiglio a tutti quelli che vorranno andare a Kangaroo Is. Ed essere guidati da persone competenti, professionali e simpatiche. Pullmino 4X4, 14 posti. Prima tappa Vivonne Bay, bellissima spiaggia, colori fantastici, mare e cielo di un blu intenso, e abbiamo anche incontrato un paio di beccacce che però al nostro arrivo si sono allontanate immediatamente! Pausa caffè e poi via verso Remarkable Rocks, un insieme di rocce granitiche erose dal vento, a picco sull’Oceano, spettacolari.

Un consiglio, creme solari, cappellini, foulards… Il sole picchia come non ho mai provato prima, mio marito aveva lasciato scoperto un piccolo lembo di pelle sul collo e il giorno dopo era rosso come un peperone… Terza tappa Admiral Arch: è una grande scogliera, questa volta però degrada fino al mare, e vi è un arco nel mezzo da dove penzolano delle stalattiti o almeno così sembravano, in realtà sono radici pietrificate di una vegetazione ormai scomparsa. Qui primo incontro con le otarie che riposavano pigramente sugli scogli.

Flinders Chase National Park è stato poi la prima riserva che abbiamo visitato, dove i canguri vivono completamente allo stato brado, infatti non potevamo assolutamente avvicinarci e dovevamo parlare a voce bassa per non disturbare questi grandi marsupiali. Effettivamente questa specie di canguri era abbastanza voluminosa! Comunque il silenzio era d’obbligo, non volevamo certo disturbare la mamma col suo cucciolo che riposavano all’ombra di un cespuglio!!! Pezzo forte della suddetta organizzazione erano gli ottimi pranzetti che ci organizzavano a mo di pic nic! Il primo l’abbiamo consumato in un’area di sosta al Flinders Chase Visitor Center. Nel giro di 10 minuti ci siamo ritrovati con tavoli apparecchiati di tutto punto, tovaglia, tovaglioli, bicchieri, posate, acqua gas e naturale, vino, e poi insalatina mista, polpettine con salsa, pane, macedonia di frutta… GRANDI! Dopo pranzo siamo andati a fare la Koala Walk, e qualche koala appisolato sugli alberi l’abbiamo visto. Avete mai sentito il verso del koala??? E più precisamente il verso del koala infastidito dalla presenza umana??? Bè, è piuttosto impressionante. Non pensavo che un animaletto così tenero, dolce e pigro, riuscisse ad emettere un tale “ruggito”! Durante questa passeggiata abbiamo visto anche wallabi (piccoli canguri) e un echidna (tipo riccio).

La sera abbiamo pernottato all’hotel Ozone (che penso sia anche l’unico della zona) e dopo cena abbiamo fatto la Penguins Walk (se così si può chiamare). Si tratta di una passeggiata lungomare dove la sera si rifugiano molti pinguini, in appositi rifugi creati dall’uomo in modo tale che questi carinissimi animaletti possano anche riprodursi. Però sinceramente non ho trovato tale esperienza molto positiva; i pinguinelli mi facevano un po’ tristezza in mezzo a questa stradina, forse anche perché si trattava per la maggior parte di piccoli in attesa del ritorno dei genitori dalla “caccia” notturna.

21/12/09 Sveglia verso le 8, tiro la tenda per aprire la finestra e mi sfreccia davanti un pellicano! Buongiorno! Dopo colazione ecco i nostri Luca e Lio col 4X4 pronti ad accompagnarci a visitare altre bellezze dell’isola. Abbiamo iniziato con una passeggiata nel bush sulla costa, prima col furgone e poi a piedi. E’ stato bellissimo perché anche in questo caso ci è capitato di vedere canguri liberi che saltavano tra un cespuglio e l’altro, proprio come se stessero facendo una passeggiata mattutina per sgranchirsi le zampe! Ma l’incontro migliore l’abbiamo fatto a Pennington Bay. Scogliere a picco sul mare anche qui, però in alcuni punti la scogliera degradava fino ad arrivare in acqua, dando la possibilità ai surfisti della zona di praticare il loro sport preferito. Ma non sono i surfisti l’incontro super, bensì un intero branco di delfini (saranno stati una dozzina) che hanno attraversato tutta la baia davanti ai nostri occhi trasognati, giocando e saltando tra le onde, per poi scomparire dietro il promontorio. Impagabile veramente.

Da qui ci siamo poi diretti in un’altra zona avvistamento koala, proprietà della Odysseys, e dopo una breve passeggiata, le nostre guide hanno allestito un altro ricco banchetto sotto un tendone per pic nic. Ottimo anche oggi! Via verso Seal Bay, dove abbiamo incontrato una enorme colonia di foche, e poi Bales Beach, una spiaggia lunghissima e completamente deserta, c’eravamo solo noi. E qui è terminata la nostra visita a Kangaroo Island che, a mio parere, è un posto fantastico, e se non fosse dall’altra parte della terra, ci andrei a vivere subitissimo! Alle 19.45 abbiamo preso il piccolo aereo e siamo tornati ad Adelaide. NOTA: la sera i ristoranti chiudono presto, alle 21.30 nessuno ci dava più da mangiare tranne quei negozietti simil-arabi che per fortuna facevano degli ottimi kebab! Il giorno dopo alle 6 avevamo l’aereo per il Red Center (scalo Sydney).

22/12/08 Sveglia alle 4.15  Purtroppo ce ne saranno parecchie di sveglie all’alba in Australia, ma poi alle Fiji relax totale! Arriviamo ad Ayers Rock in tarda mattinata e ci sono già 40°. Però il paesaggio è assurdamente bello! Un’alternanza continua di rosso della terra e verde della vegetazione che, anche se sparuta, tinteggia qua e là il rosso ferreo del suolo. Ovviamente tutto ha per cappello il cielo sempre blu. Alloggiamo all’Outback Pioneers che non è proprio l’albergo più bello di Ayers Rock, ma non è nemmeno così male. E’ carino perché mette a disposizione degli ospiti un grande barbeque e una specie di negozietto dove comprare ogni tipo di carne. Unico problema la temperatura, 40°… Ma il BBQ l’ha cucinato il marito, io tenevo i posti al tavolo 😉 Nel pomeriggio la guida, questa volta australiana parlante solo inglese, ci viene a prendere all’albergo. Il pullman è grande e saremo una quarantina di persone. Ci aspetta la passeggiata ai monti Olgas che devo ammettere essere affascinanti anche se la calura e le mosche hanno rovinato un po’ la visita. Anche qui alternanza di rosso e verde, più rosso direi dato che queste immense escrescenze rocciose dominano il paesaggio circostante che è invece piatto.

Consiglio: portate tanta acqua e appena potete acquistate delle retine fatte appositamente da mettere in testa ed evitare l’invasione delle mosche. Quando me lo avevano detto non ci credevo, e non pensavo che delle moschine potessero dare così fastidio, ma vi assicuro che è vero, sono odiose, stavo diventando isterica, soprattutto perché la retina era rimasta nel pullman… :-s Dopo i monti Olgas ci aspetta l’Uluru, la grande montagna sacra, famosa per le diverse colorazioni che assume al tramonto e all’alba. Da lontano questa enorme roccia sembra liscia e levigata, ma man mano che ci si avvicina appaiono caverne, fenomeni corrosivi, e addirittura sorgenti d’acqua, però tutto ciò lo scopriremo la mattina seguente! Per ora tramonto davanti all’Uluru sorseggiando un bicchiere di vino. In realtà non l’abbiamo visto in tutto il suo rosso splendente a causa del cielo leggermente nuvoloso, ma è stato comunque un bello spettacolo! Ritorno in albergo, cena BBQ e buona notte! 23/12/09 Sveglia alle 4.15… ancora??? E sì, per ammirare l’Uluru all’alba col suo colore viola. E stavolta niente nuvole e spettacolo bellissimo. Dopo l’alba la guida ci ha portato a fare il giro dell’Uluru, la passeggiata intorno alla base, dato che ormai è vietato salirvi poiché per gli aborigeni è una mancanza di rispetto nei confronti dei loro dei. E’ incredibile quante cose abbiamo visto girando intorno a questa immensa montagna che sembra così semplice e levigata ad una prima occhiata. Tra tutte le cose che la guida ci ha mostrato quella che mi ha colpito maggiormente è stata la caverna che veniva usata dagli aborigeni come cucina, si vedevano ancora i segni neri lasciati dalle fiamme sulle pareti. Ci ha poi raccontato molte leggende relative ai vari segni dell’erosione presenti sulla superficie dell’Uluru.

La visita è iniziata verso le 7 e alle 10.30 avevamo già finito! Dopo avrebbe fatto troppo caldo per passeggiare! Ritorno in albergo in attesa della guida (sempre lo stesso simpatico australiano).

H. 12.30 partenza per King’s Canyon dove siamo arrivati dopo molte ore di viaggio, che però sono volate. Il paesaggio circostante era mozzafiato, e ci siamo anche fermati un paio di volte. La prima per una velocissima visita ad un lago salato e la seconda per sgranocchiare qualcosina in uno dei rarissimi punti di ristoro, spesso di proprietà degli aborigeni ma gestiti da australiani visi pallidi! Nel tardo pomeriggio arrivo al King’s Canyon Resort, unico albergo della zona. Mosche e insetti ci perseguitavano, ma alla fine ci abbiamo fatto l’abitudine.

Cena nell’unico ristorante della zona, e poi tutti a letto, e di corsa, soprattutto dopo aver sentito l’ululato di un dingo! 24/12/08 Sveglia alle 5  E bastaaa!!! Visita al King’s Canyon, che ho trovato più affascinante di Ayers Rock. Mi è piaciuto tantissimo. Abbiamo seguito la guida fino alla sommità (300 m circa) da dove parte una passeggiata lungo il canyon, per poi ridiscendere da un altro lato. Che dire, panorama mozzafiato, fossili, erosione di mare (un tempo c’era il mare) e vento, segni di wallaby e anche qualche piccolissima ranocchia. E poi il Giardino dell’Eden, così chiamato per la ricca vegetazione. E’ una zona del canyon che rimane un po’ più in basso rispetto al livello della passeggiata, e durante la stagione delle piogge si riempie d’acqua permettendo così alla flora di sopravvivere e svilupparsi abbondantemente! Ho persino visto dei fossili di medusa! Finita la visita al canyon siamo tornati in albergo e ripartiti per Alice Springs, da dove poi partiremo per Cairns. Il viaggio da Kings Canyon ad Alice Springs è di circa 6 ore di pullman, ma anche qui ogni tanto facciamo qualche sosta e ne approfittiamo per visitare una piccola esposizione di oggetti e opere fatte dagli aborigeni. Bè, molto tipico direi, infatti abbiamo acquistato un paio di quadretti fatti da due donne aborigene. Ad Alice Springs siamo arrivati nel tardo pomeriggio. La cittadina è piuttosto ordinata ma anche spoglia e un po’ triste. Alloggiamo al Crowne Plaza Hotel, molto bello e con piscina, infatti ne abbiamo approfittato immediatamente prima di andare a cena. La guida ci aveva avvisati di stare attenti la sera e di prendere sempre un taxi, meglio non girare a piedi da soli, poi scopriremo perché… Abbiamo appuntamento con altri italiani conosciuti in viaggio alle 20 al Bojangles, consigliatoci dalla guida che avevamo salutato qualche ora prima e che aveva prenotato per noi. Dobbiamo fare il cenone della vigilia no!!! Il posto è carino e tipico, è un po’ come un saloon, e anche qui si mangia principalmente carne! Abbiamo preso tutti piatti diversi e la tavola è imbandita alla grande! Dopo cena il locale si trasforma anche in discoteca! Però fuori dalle porte del saloon la realtà di Alice Springs si presenta in tutta la sua tristezza. Gruppi di aborigeni di tutte le età, sia uomini che donne, accampati nei prati circostanti con bottiglie di birra, visi tristi e imbronciati e molti ubriachi. Ma la cosa peggiore è che c’erano anche molti bambini che giocavano qua e là, anche in mezzo alla strada, allo sbando totale. Ecco perché la guida ci aveva raccomandato di prendere sempre il taxi. Sì perché gli aborigeni si sentono da sempre “sfrattati” dal loro territorio per l’arrivo dei bianchi, e non sono amichevoli, diciamo così. Peccato! 25/12/08 BUON NATALE! Un Natale un po’ diverso dal solito!!! Passato all’aeroporto di Alice Springs con un’ottima brioche salata e una coca! Avevamo l’aereo per Cairns alle 16! Alle 18.30 ora locale arriviamo a Cairns, cittadina sulla costa nord est. E qui ci si presenta un panorama completamente diverso da quello lasciato poche ore prima. Già dall’aereo ci appare un’immensa distesa verdissima. La foresta pluviale! Ci piace! L’albergo è a soli 15 minuti dall’aeroporto è il Bay Village Tropical Retrait. Niente di grandioso ma comunque ci siamo trovati bene e il personale è stato gentilissimo a darci un sacco di indicazione su cosa fare a Cairns.

Quindi lasciate le valigie in camera decidiamo di andare a farci una passeggiata sull’Esplanade, il famoso pontile lungomare di Cairns, da una parte gli hotel, i ristoranti, i negozi, le agenzie viaggio ecc, dall’altra l’oceano, migliaia di uccelli di diverse specie tra cui molti trampolieri (scusate l’emozione ma io qui vedo sempre piccioni!!!) e i coccodrilli! Ebbene sì, Cairns ha una spiaggia lunghissima dove però è vietata la balneazione poiché c’è il pericolo di trovarsi faccia a faccia con un bel coccodrillo affamato! Io ho anche guardato con attenzione ma non ne ho visto nemmeno uno! Essendo il 25 dicembre i giardini lungo l’Esplanade sono pieni di autoctoni intenti a fare barbecue con le loro famiglie! Un sacco di gente, di etnie, di cose da mangiare tipiche, molto bello, strano ma bello! 26/12/08 Crociera a Green Island e poi visita al reef. Avevamo organizzato tutto la sera prima dall’albergo.

Prendiamo questo grande aliscafo della Great Adventures, pieno di giapponesi. La prima tappa è Green Island che devo ammettere essere bellissima. Facciamo un giro per l’isoletta, Marci si fa anche un bagno con maschera e pinne, visitiamo il rettilario e assistiamo allo spettacolo dei coccodrilli (Marci non voleva perderselo per nulla al mondo!), dopodiché ci imbarchiamo nuovamente sull’aliscafo e via verso il Pontoon. Il Pontoon è una grandissima piattaforma galleggiante ancorata di fianco al reef, che viene usata come base d’attracco per le visite turistiche, ma anche come self service, noleggio attrezzature per snorkeling e diving. C’è anche un piccolo sommergibile con grandi vetrate in modo tale da poter ammirare il fondale.

Noleggiamo mute e attrezzature e facciamo snorkeling anche noi. Poi pranzo, relax nel solarium e ritorno a Cairns nel tardo pomeriggio.

Questa visita non mi ha entusiasmato molto, era tutto molto turistico, ma del resto eravamo turisti anche noi! Per cena avevamo voglia di mangiare del pesce, dopo tutta la carne dei giorni scorsi, e così ci siamo fermati in uno dei mille ristorantini lungomare, il Raw Prawns, anche questo tipicamente turistico ma niente male, mangiato bene! 27/12/08 TEMPORALONE  che si fa??? Macchine in affitto neanche a parlarne. Il consierge avrà chiamato 10 agenzie di noleggio ma non avevano macchine disponibili. Allora abbiamo optato per un piccolo tour organizzato, ed abbiamo fatto la scelta giusta! Una guida ci è venuta a prendere all’hotel e c’erano altre 10 persone sul pullmino. Ci ha portato alla partenza dello Skyrail, una cabinovia lunga 7,5 km, che viaggia sopra e in mezzo alla foresta pluviale. Fa anche delle tappe intermedie per terminare al villaggio di Kuranda, in mezzo alla rain forest! Ci siamo fermati per una breve visita guidata nella foresta e poi alle Barron Falls, grandi cascate che si sviluppano all’interno della foresta tra alberi e rocce. Non ero mai stata in una foresta pluviale. La vegetazione era così fitta che quasi non si vedeva il cielo, mentre dalla cabinovia non riuscivi a vedere il suolo sottostante ma solo fronde di immensi alberi. Al capolinea, al villaggio di Kuranda, abbiamo fatto un giro tra i vari negozietti e mangiato un hamburger ad un fast food, dopodiché ci aspettava il ritorno su un treno “d’epoca”! I binari corrono all’interno della foresta e un tempo venivano usati per trasportare legname e beni di prima necessità, ora è ovviamente solo un giro panoramico. Tornati a Cairns ci siamo dati allo shopping selvaggio nei tipici negozi per surfisti australiani! Abbiamo camminato tantissimo e comprato un sacco di abbigliamento, shopping compulsivo!!! Ma del resto non avevamo ancora acquistato nulla! La cena l’abbiamo consumata al ristorante balinese dell’hotel ed era veramente buona! 28/12/08 Sveglia h. 3    praticamente non abbiamo dormito. Colpa della receptionist dell’albergo che ci aveva vivamente consigliato di arrivare all’aeroporto almeno due ore prima della partenza… peccato che l’aeroporto aprisse alle 5… sigh! Ma comunque l’emozione era talmente grande che anche questa sveglia l’abbiamo affrontata come acqua fresca! Ci aspettavano le FIJI. Ma per questo vi rimando alla sezione Fiji di turistipercaso.It 06/01/09 Alle Fiji abbiamo trascorso una settimana e devo ammettere che IL PARADISO ESISTE. E’ un posto fantastico, unico, mitico, meraviglioso, rilassante, magico ecc ecc.

Dall’aeroporto di Nadi siamo volati direttamente su Sydney dove abbiamo trascorso un paio di giorni prima di terminare il nostro fantastico viaggio di nozze.

Alloggiavamo al Four Points Sheraton Darling Harbour Hotel… Nome lunghetto! Ovviamente sul Darling Harbour. Abbiamo anche chiesto un upgrade e ci siamo presi una bellissima camera al 7° piano vista panoramica sul porto e zone limitrofe. Sydney ci è piaciuta molto. Moderna, ordinata, ricca! Poiché ce l’avevamo di fronte una puntatina all’acquario di Sydney era obbligatoria! Ho visto anche il dugongo!!! Quindi dopo un giro al porto abbiamo trascorso il pomeriggio all’acquario. Sera cena in un ristorante giappo consigliatoci da una coppia di australiani residenti a Sydney conosciuti alle Fiji, il Kobe Jones, niente di che e anche un po’ caro. 07/01/09 Giorno della scoperta del… “Pancakes on the Rock”, tappa obbligata ogni mattina! Mega colazione a base di pancakes ovviamente, frappè, bacon & eggs e altre mille leccornie! Visita al Fish Market, gestito da famiglie calabresi! Il mercato è davvero molto bello, grande e con mille tipi di pesci, tra cui fantastiche ostriche già pronte per l’immediato consumo confezionate con limone e forchettina! Però dopo la colazione non ce la facevamo a mangiare di nuovo e quindi abbiamo solo fatto un giretto. Peccato però perché tutto sembrava ottimo! Un po’ stanchi abbiamo optato per un comodo giro panoramico sul Sydney Explorer Bus. Il pullman percorre tutta la città e ti porta e visitare le zone o i monumenti più interessanti. Si compra un biglietto e poi si può salire e scendere quando si vuole. Ci sono vari pullman che girano tutto il giorno, è veramente comodo. Siamo scesi ai Royal Botanic Gardens e abbiamo fatto una lunga passeggiata tra piante mai viste e uccelli giganti. In realtà questi pennuti li avevamo già incontrati al fish market e un po’ ovunque a Sydney. Dovrebbero essere come i piccioni per noi, solo che sono grandi almeno 5 volte tanto, sono bianchi e neri e hanno un becco nero lunghissimo. Per non parlare della zona pipistrelli. Ad un certo punto ci imbattiamo in un gruppo di alberi ai cui rami erano appese decine e decine di pipistrelli enormi. Altro che i nostri pipistrellini che ogni tanto ci entrano in casa dalle finestre. Se fosse entrato uno di sti bestioni dalla mia finestra sarei uscita io di gran carriera!!! Ripreso il pullman ci siamo recati alla famosa Bondi Beach e abbiamo fatto il giro della costa sempre by bus! Un po’ di shopping e poi cena al Jordans, uno dei tanti ristoranti di pesce sul Darling Harbour.

08/01/09 Shopping, shopping, shopping selvaggio! Ultimo giorno! Siamo anche tornati a Bondi Beach, ma questa volta il giro sul lungo mare ce lo siamo fatto a piedi! Tornati a Sydney abbiamo fatto un giretto nel quartiere The Rocks, carino, e poi cena sempre in zona porto ma stavolta carne! 09/01/09 PARTENZA e fine del viaggio di nozze! Chissà se riusciremo mai a tornare in questi fantastici luoghi. La prossima volta però dovremo fare la zona occidentale e Melbourne.

Comunque consiglio questo viaggio a tutti, tutti, tutti, e ringrazio ancora gli amici e i parenti che hanno contribuito a renderlo quello che è stato, un sogno indimenticabile.



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