Tour a misura di biker di e non solo
Il blu intenso del mare si prepara a cedere il passo a quei territori che più si prestano a essere vissuti a colpi di pedale o con del sano trekking! È iniziato il tempo dei tour all’insegna del cicloturismo e dell’esplorazione a piedi percorrendo vie e sentieri che si fanno largo tra montagne, colline e pianure. Una full immersion nella natura che permette di scoprire luoghi affascinanti in territori dove fare turismo outdoor.
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Paesaggi dolomitici
Nel cuore delle Dolomiti Friulane, patrimonio UNESCO, delle Alpi Giulie e Carniche è possibile praticare trekking, arrampicata su roccia, alpinismo, parapendio, deltaplano, equitazione e canyoning. Ma questo territorio mette a disposizione degli appassionati delle due ruote tracciati per mountain bike, down hill e free ride e anche percorsi cicloturistici meno impegnativi. E per non farsi mancare nulla, lungo le molteplici vie del Friuli Venezia Giulia si fanno spazio strutture ricettive studiate ad hoc per gli amanti del trekking e dei biker che hanno scelto di trascorrere le vacanze a ritmo di pedale seguendo tracciati come quello che si allunga sulla vecchia ferrovia, per ammirare siti di interesse storico e archeologico, architettonico e ambientale. Si tratta di un percorso che si snoda su parte del tracciato della ferrovia che fino al 1959 collegava la stazione di Trieste/Campo Marzio con quella di Erpelle lungo la ferrovia istriana Pola-Divaccia. Il tratto è quello compreso tra la diramazione dalla ferrovia Transalpina per Gorizia e Piedicolle nel rione di San Giacomo a Trieste e il confine italo-sloveno, per una lunghezza complessiva di 12 chilometri, dopo aver attraversato l’area protetta del Parco Naturale della Val Rosandra. Lungo il percorso sono riconoscibili caselli e stazioni ferroviarie tra le quali spicca quella di Sant’Antonio in Bosco – Moccò.
Friuli Venezia Giulia, (ph Fabrice Gallina@promoTurismoFVG)
Emozioni all’insegna dell’arte
In Veneto gli amanti del cycling hanno la possibilità di pedalare addirittura lungo ben 1.200 chilometri, su quattro itinerari divisi per tappe che assecondano ogni tipo di esigenza: sportiva, paesaggistica e culturale. I percorsi, infatti, sono sicuri e ben indicati e i più sportivi possono pedalare su tracciati anche per mountain bike e bici da corsa. C’è anche la possibilità affidarsi ai “bike club” costituiti dai consorzi turistici, che offrono servizi di noleggio, riparazione e persino di trasporto delle bici. Il percorso Lago di Garda – Venezia riserva emozioni all’insegna dell’arte, mentre sull’Anello del Veneto si ha un excursus tra paesaggi di terra e di acqua. Pedalando lungo la Via del Mare si ammira il paesaggio marino della riviera adriatica, che si contrappone al percorso Dolomiti – Venezia, contraddistinto da vedute montane ed escursioni a stretto contatto con la natura. Il Veneto dà inoltre la possibilità di trascorrere vacanze all’insegna del turismo outdoor anche agli amanti del trekking e del nordic walking, perché si può camminare su sentieri che si inerpicano lungo i pendii di splendide montagne, seguire vie più facili in collina e fare camminate che seguono le tracce della storia come la Via Claudia Augusta, l’antica strada romana che porta in Veneto viaggiatori dalla lontana Germania e dall’Austria.
Veneto, Lago di Garda (ph M.Danesin®)
Tra parchi e città
Proseguendo ancora verso sud si arriva nella patria del ciclismo: l’Emilia Romagna. È, infatti, la prima regione italiana per diffusione di piste ciclabili, la più virtuosa in materia di eco-mobilità e promozione delle iniziative europee. Offre ben 8.000 chilometri di percorsi – stradali, piste ciclabili e sterrati – differenti per lunghezza e livello di difficoltà e i ciclo-escursionisti e gli amatori del ciclismo su strada sono assistiti nei bike hotel, che offrono pernottamento e servizi specializzati come rimessaggio delle bici, l’assistenza tecnica, i bike menu, guide escursionistiche e personal bike trainer. Nella regione si allunga la ciclovia Garda-Adriatico che dà l’opportunità di visitare e ammirare città d’arte Unesco come Ferrara e scoprire riserve naturali. Inoltre, propone una varietà di ambienti ideali per la vacanza attiva nella natura come il Parco interregionale del Delta del Po e il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano – entrambi Riserva della Biosfera Unesco – e il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, entrato nella Carta Europea del Turismo Sostenibile.
Emilia Romagna, Cicloturisti nell’entroterra romagnolo
Panorami mozzafiato
Una ciclabile che permette di scoprire la parte occidentale dell’Italia è il Sentiero Liguria, un percorso che costeggia spiagge sabbiose e scogliere a strapiombo sul mare per regalare eccezionali panorami che solo questo lembo di terra può offrire. I percorsi sono sospesi tra il blu del mare e il verde della macchia mediterranea e sorprende per le emozionanti vedute che spaziano tra terra e mare. Si tratta di un itinerario turistico-escursionistico che si snoda tra uliveti e vigneti, scogliere, sentieri, antiche strade romane e stretti vicoli. C’è poi un itinerario che passa sui crinali delle montagne e che rappresenta una tappa imperdibile per chi ama il trekking e la mountain bike: l’Alta Via dei Monti Liguri. Per chi invece si considera un “passista”, può pedalare lungo la pista Maremonti, ideale per le famiglie. Si snoda tra Levanto-Bonassola-Framura e unisce tre borghi, offrendo viste mozzafiato a pochi metri al di sopra del mare. Nella Riviera dei Fiori, infine, da non perdere la ciclabile del Parco costiero del Ponente Ligure ideale per soddisfare ogni voglia di sport, natura e relax.
Liguria, Escursionista su Alta Via
Torino (e non solo) in bici
Allontanandosi dal Mediterraneo e iniziando a risalire nell’entroterra si arriva nella patria indiscussa dell’outdoor: la Valsesia. Un territorio ideale per fare arrampicate sul Monte Rosa, praticare sport fluviali di ogni tipo lungo il Sesia o percorrere vie e sentieri tra vigne, risaie o inestimabili opere d’arte. Si rivela, così, un’accogliente e perfetta meta adatta a tutti, da scoprire a ritmo di trekking, arrampicata e canoa. Ma anche a colpi di pedali, come l’intero Piemonte. Un modo per andare alla scoperta di Torino della prima capitale d’Italia è mettersi in sella e percorrere gli oltre 175 chilometri di piste ciclabili che attraversano la città per apprezzarla da un punto di vista inedito. In provincia, invece, si aprono 11 valli, percorribili lungo un unico itinerario bike sullo sfondo di antiche fortificazioni, strade militari e borghi millenari. Non mancano le attrattive per gli amanti del trekking, dell’arrampicata e delle vie ferrate, a partire dal versante piemontese del Parco Nazionale del Gran Paradiso. Infine, lungo le pianure verdeggianti e sconfinate del vercellese si parte ad ammirare l’armonioso disegno delle risaie, un esempio di biodiversità in cui perdersi in bicicletta tra cascine, abbazie e campanili.
Piemonte, bike tra Bardonecchia e Torino
Itinerari d’alta quota
In Valle d’Aosta, invece, ci si immerge nella natura incontaminata e spettacolare del Parco Nazionale del Gran Paradiso, avventurandosi tra valli, alpeggi e torrenti lungo itinerari ad alta quota o in vallate, vie ferrate, pareti d’arrampicata sportiva, rifugi e bivacchi con rapaci, stambecchi e camosci come compagni di viaggio. È la più piccola regione d’Italia, ma offre oltre 5.000 chilometri di sentieri di ogni difficoltà e la possibilità di fare rafting in quello che è definito il “Colorado d’Europa”, lungo il corso della la Dora Baltea, alimentato dai ghiacciai della più alta montagna d’Europa: il Monte Bianco. Inoltre, l’esperienza dell’escursionismo in Valle d’Aosta è qualcosa di unico, da vivere tra foreste verdeggianti, ghiacciai e vette innevate, a cavallo tra Italia, Francia e Svizzera. Ne sono esempio Le Alte Vie, il Tour du Mont Blanc, il Tour du Cervin o quello del Monte Rosa, dove trova posto il divertimento di tutta la famiglia. Castelli, vigneti e colline fanno invece da sfondo ai percorsi ciclabili e a itinerari che ripercorrono le storiche tappe del Giro d’Italia e del Tour de France o come i 22 chilometri della pista ciclopedonale che unisce Sarre a Fénis, transitando per Aosta e altri nove comuni, in quello che si presenta come un vero e proprio comprensorio fluviale sportivo-ricreativo.
Valle D’Aosta, Bici castello Fénis (ph Enrico Romanzi)
Dalle Alpi ai laghi
A colpi di pedali si arriva, infine, in Lombardia, una regione ricca di itinerari lungo i fiumi, su crinali di colline fra filari di vigneti, fra campagne aperte puntellate di risaie, con salite impegnative per i più allenati o percorsi pianeggianti alla portata di tutti. Come la Greenway dell’Oglio con i suoi 279 chilometri percorribili in cinque tappe, che separano le Alpi Retiche dal fiume Po dopo aver seguito il corso del fiume Oglio e del suo parco, tra incisioni rupestri e vigneti, passando per il Lago d’Iseo. I più sportivi, invece, possono affrontare le sfidanti salite dello Stelvio, del Mortirolo e della Madonna del Ghisallo.
Numerosi anche gli itinerari per appassionati di trekking, come la Via Spluga, per amanti della montagna in tutte le stagioni, o i 140 chilometri di tratta Lombarda della Via Francigena, fra distese verdi costellate di cascine e risaie. E ancora gli affascinanti percorsi per appassionati di mountain bike, sul Tonale, a Ponte di Legno e Livigno per un’esperienza all’insegna del benessere e della natura.
Lombardia, Greenway dell’Oglio