In mezzo agli Appennini c’è il castello delle Mille e una notte

Rocchetta Mattei, il castello che sembra uscito da un libro di fiabe
Claudia Giammatteo, 24 Apr 2023
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Un tesoro architettonico e una delle dimore storiche più apprezzate di tutta Italia: Rocchetta Mattei si trova nel comune di Grizzana Morandi, precisamente in località Ponte, adagiata sull’Appennino tosco-emiliano. Oggi, fortunatamente, è possibile visitare questa meravigliosa struttura frutto del sogno di un uomo, grazie alla Fondazione Cassa Risparmio di Bologna che l’ha acquistata nel 2005, riaprendola al pubblico nel 2015, e al Comune di Grizzana Morandi che la gestisce con il patrocinio dell’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese.

Dal declino alla rinascita: la storia di Rocchetta Mattei

rocchetta mattei

Il nome lo deve al conte Cesare Mattei che, nel 1850, acquistò il terreno sul quale sorgeva l’antica rocca di Savignano Lungoreno, appartenuta a Matilde di Canossa, distrutta nel 1293. Cesare, uno dei fondatori della Cassa di Risparmio di Bologna e deputato in parlamento, fece quindi edificare il castello lì dove sorgevano le rovine della rocca, seguendone personalmente i lavori.

Desiderava, infatti, un luogo tranquillo nel quale soggiornare e portare avanti i suoi esperimenti: infatti, era un vero e proprio appassionato di elettromeopatia, una medicina alternativa. Addirittura, come esperto in materia, venne citato da Dostoevskji e dai fratelli Karamazov: “Disperato, ho scritto al conte Mattei a Milano, che mi ha mandato un libro e delle gocce, che Dio lo benedica“.

Inoltre, si narra che nella Rocchetta, ai tempi d’oro, soggiornarono principi e sovrani, tra i quali lo Zar Alessandro II di Russia. Purtroppo però, poi arrivò il periodo della decadenza. Durante la seconda guerra mondiale, infatti, il castello venne saccheggiato e tutti i suoi arredi andarono persi. La residenza venne, quindi, abbandonata. Gli eredi di Mattei tentarono di venderla al Comune di Bologna che rifiutò e poi negli anno ’70 fu trasformato in albergo, chiuso nel 1989. Nel 2006, finalmente, Rocchetta Mattei venne acquistata dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di Bologna e nel 2015 riaperta al pubblico.

Cosa vedere oggi a Rocchetta Mattei e nei dintorni

rocchetta mattei

La Rocchetta oggi è tornata all’antico splendore, con le sue sembianze fiabesche, le cupole moresche, le decorazioni orientali, le scale escheriane, i soffitti a stalattiti e un ippogrifo di guardia all’ingresso, bellezze che finalmente tutti possono ammirare! La lunga scalinata in pietra che sale fino all’ingresso principale è decorata con statue ottocentesche e ad accogliere il visitatore c’è poi il celebre Grifone di Pisa, bronzo islamico medievale più importante conservato in Italia che, però, è solo una copia, poiché quello originale si trova al Museo dell’Opera del Duomo di Pisa.

Affascinante l’androne e l’ampio cortile centrale dal quale ammirare i diversi stili architettonici, mentre tra gli ambienti interni della Rocchetta da non perdere la Sala dei Novanta, la Sala della Musica, lì dove un tempo Cesare e i componenti della sua famiglia amavano ascoltare la musica, lo studio caratterizzato dal soffitto con elementi piramidali e la tomba del Conte: sulla base delle indicazioni di Mattei stesso, è posta nella loggia sotto all’altare della Cappella ed è decorata con maioliche pose sui due lati che riportano le stelle classificate secondo le gerarchie astrali del tempo e con due iscrizioni che ricordano la grandezza del creato e dell’Universo rispetto alla condizione umana. Ci sono poi il Giardino pensile, volte, scalinate e corridoi a dir poco suggestivi, in grado di portare indietro nel tempo.



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