Il Luogo del Cuore FAI è la piccola chiesa in pietra di cui non hai (forse) mai sentito parlare

Un tesoro da tutelare e valorizzare! La Chiesetta di San Pietro dei Samari è il Luogo del Cuore FAI 2022
Claudia Giammatteo, 03 Mar 2023
il luogo del cuore fai è la piccola chiesa in pietra di cui non hai (forse) mai sentito parlare

Pochissimi giorni fa sono stati presentati i risultati dell’11ª edizione del censimento nazionale “I Luoghi del Cuore 2022, la più importante campagna italiana di sensibilizzazione sul valore del patrimonio, sulla sua protezione e valorizzazione.  Il luogo vincitore? La Chiesetta di San Pietro dei Samari nel Parco di Gallipoli, uno scrigno abbaziale dei XII secolo che (forse) ancora non conosci! Prima di fare la sua conoscenza, però, scopriamo cosa sono i luoghi del cuore e l’importanza del progetto.

Cosa sono i luoghi del Cuore FAI?

Il progetto, nato nel 2003, è promosso dal FAI in collaborazione con il Gruppo bancario San Paolo e mira a coinvolgere tutta la popolazione italiana nel votare i luoghi che sente particolarmente cari e importanti, così da porli all’attenzione, promuoverli e tutelarli in modo adeguato.

Il censimento del FAI, infatti, rappresenta uno strumento importante di impegno civile che permette di incidere sul futuro dei beni culturali e paesaggistici italiani, spesso poco conosciuti, ottenendo dei risultati concreti e tangibili. 

Chiunque può votare i luoghi che più ama e che vorrebbe far conoscere, proteggere e valorizzare. Il FAI, a fianco del ministero dei Beni e delle attività culturali, si è quindi affermato come l’ente di riferimento per la tutela e la valorizzazione del patrimonio, nonché dei comuni cittadini italiani che sentono il desiderio di promuovere i loro luoghi d’origine e di tutelarli, spesso salvandoli dall’abbandono.

La Chiesetta di San Pietro dei Samari, il Luogo del Cuore FAI del 2022

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Chiesetta di San Pietro dei Samari. Foto FAI – Fondo Ambiente Italiano. Tutti i diritti riservati

Quello più votato di quest’anno, quindi il Luogo del Cuore FAI 2022 si trova nel cuore del Salento, nel territorio di Gallipoli, in una zona un tempo paludosa. Precisamente, sorge all’interno del Parco Regionale Litorale di Punta Pizzo, isola di Sant’Andrea, nel tratto di strada che collega Gallipoli a Taviano.

Si tratta della Chiesetta di San Pietro dei Samari, un edificio bizantino di culto importantissimo e antico, la cui particolarità è evidente sia da un punto di vista storico che artistico. Infatti, è l’unica chiesa della provincia di Lecce a unica navata con due cupole in asse. A differenza di molte altri edifici religiosi, poi, si trova in aperta campagna, quindi è circondata da una cornice interamente naturale e suggestiva.  Ma qual è la sua storia?

Databile tra il XII e il XIII sec. d.C., secondo alcuni documenti, sarebbe stata eretta da monaci italogreci che avevano trovato rifugio proprio nel Salento dalle persecuzioni degli imperatori bizantini. La sua fondazione, però, viene fatta risalire al 1148, nel periodo di grande fermento e ripopolamento delle campagne portato avanti dai Normanni a partire dall’XI secIn particolare, sembra che Ugo di Lusignano, Cavaliere templare francese, di passaggio a Gallipoli nel suo ritorno dalla Terra Santa, decise di costruire o ampliare proprio qui una chiesa in onore dell’Apostolo Pietro. A testimoniarlo un’iscrizione posta sulla cornice dell’avancorpo. Secondo la leggenda, invece, qui sorgeva una chiesetta che proprio San Pietro, di ritorno dalla Samaria e in viaggio verso Roma, fece costruire.

Come appare la Chiesetta di San Pietro dei Samari oggi?

san pietro dei samari, gallipoli
Chiesetta di San Pietro dei Samari. Foto FAI – Fondo Ambiente Italiano. Tutti i diritti riservati

La chiesa non è più com’era originariamente. Infatti, al corpo centrale, nell’800, venne addossata una fabbrica dotata di vani e giardini che servivano ad accogliere i tantissimi pellegrini Un grande arco, oggi murato ma ancora visibile, faceva da ingresso. La chiesa era formata da due ambienti a pianta quadrata e le due grosse cupole che li sormontavano richiamavano il linguaggio medio orientale. Oggi, degli archetti pensili arricchiscono il prospetto e lungo l’avancorpo aggiunto nell’Ottocento si staglia un’iscrizione in latino.

L’interno è diviso in due zone da possenti archi su cui poggiano le cupole. Purtroppo, però, nulla resta delle decorazioni originali. Oggi la chiesa è completamente spoglia, senza affreschi. In particolare, è andato perso lo o splendido dipinto realizzato dall’artista gallipolino Giovanni Andrea Coppola (1597-1659), ovvero una rappresentazione dei Santi Apostoli Pietro e Paolo.  Questo luogo denso di storia è abbandonato e in rovina, quindi il fatto che sia stato eletto come il luogo del cuore FAI 2022 permetterà, magari, un recupero, un restauro e quindi la valorizzazione che merita.

Nota bene: le foto contenute all’interno di questo articolo sono di proprietà del FAI – Fondo Ambiente Italiano. Tutti i diritti riservati



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