Alle porte di Napoli c’è la prima reggia al mondo a essere stata raggiunta… da un treno!
Completata oltre un decennio prima dell’inizio della costruzione della Reggia di Caserta, questa magnifica e monumentale presenza alle porte di Napoli rappresenta ancora oggi, quasi trecento anni dopo la sua nascita, il grande stile e la magnifica imponenza del Sud Italia pre-unitario. Un luogo simbolico per molti motivi, che inorgoglisce i partenopei e continua a essere centrale nel mondo della cultura. Se avessimo dubbi su quanto il Mezzogiorno possa essere attrattivo, la Reggia di Portici sarebbe sicuramente pronta a riportarci sulla retta via. Retta come un binario ferroviario, perché anche i treni hanno qualcosa a che vedere con questo monumento. Pronti a scoprire una storia davvero incredibile?
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Dall’antica Roma alla nuova Napoli, via treno
Da quasi duecento anni, Napoli (in foto la stazione Centrale-Piazza Garibaldi) e Portici sono collegate via treno
La costruzione della Reggia di Portici iniziò nel 1738 per volere di Carlo di Borbone, re di Napoli e di Sicilia. L’obiettivo era quello di avere una residenza estiva lontana dal caos della città di Napoli, ma vicina al mare. La scelta di Portici fu ideale grazie alla sua posizione panoramica e alla vicinanza con siti archeologici come Ercolano, motivo per cui la zona era già ampiamente frequentata dalle classi più agiate sin dall’epoca romana. Nel corso degli anni, la Reggia divenne un punto di riferimento per la nobiltà europea, attirando ospiti illustri e diventando teatro di eventi e feste grandiose.
Fu però Ferdinando II a dare un nuovo impeto a questo luogo, già ricco in frequentazione e storia, quando autorizzò la costruzione della Ferrovia Napoli-Portici. Poco più di 7 km di ferrovia, ma con due record: fu la prima del Regno delle Due Sicilie, e la prima in tutta l’Italia geografia. Del resto venne costruita nel 1839, quasi duecento anni fa, quando – salvo che nel Regno Unito – ancora molti paesi non avevano visto la nascita delle strade ferrate. A una velocità record, almeno per il periodo, di 50 km/h, il breve viaggio inaugurale da Portici a Napoli fu completato in meno di 10 minuti. Per lo stupore di tutti i presenti, nobili e non.
Cosa vedere nella Reggia di Portici
Uno scorcio interno della Reggia di Portici
La Reggia di Portici, l’abbiamo detto, è uno dei gioielli architettonici e storici della Campania. Questo magnifico complesso, che si estende lungo la costa del Golfo di Napoli, offre ai visitatori un tuffo nel passato, tra eleganza barocca e storie di re e regine. Ancor prima che Caserta, con uno stile più neoclassico, quella di Portici è un esempio lampante di architettura barocca, con influenze sia italiane che francesi. L’edificio principale si sviluppa su due piani, con un imponente frontone sostenuto da colonne corinzie.
La facciata della Reggia, rivolta verso il mare, è caratterizzata da una serie di balconi e terrazze che offrono una vista mozzafiato sul Golfo di Napoli. Gli esterni sono arricchiti da giardini all’italiana, fontane e statue, creando un’atmosfera di eleganza e maestosità. Gli interni della Reggia sono un trionfo di stucchi, affreschi e decorazioni dorate. Sale e corridoi sono adornati con opere d’arte, tra cui dipinti di artisti famosi dell’epoca. Particolarmente notevole è la Sala del Trono, dove il re riceveva i suoi ospiti in occasioni ufficiali. Infine, i giardini della Reggia di Portici sono un vero e proprio capolavoro paesaggistico. Divisi tra giardini all’italiana e all’inglese, offrono ai visitatori un’oasi di pace e bellezza. Tra viali alberati, fontane e aiuole fiorite, è possibile ammirare specie botaniche rare e preziose.
Si può visitare?
Oggi la Reggia di Portici non è più un luogo di residenza, ma di studio e cultura. Al suo interno, infatti, trovano spazio alcune facoltà dell’Università di Napoli ma allo stesso tempo i MUSA – Musei della Reggia di Portici permettono di ammirare l’Appartamento Reale, l’Herculanense Museum e l’Orto Botanico. Il biglietto da 12 euro, comprensivo della visita guidata che include anche la Sala cinese, la Biblioteca storica e la Serra delle succulente, permette l’accesso al sabato e domenica nelle fasce orarie 10:00, 11:30, 15:00, 16:30 (questa solo in estate).
Normalmente, il complesso è invece visitabile dal martedì alla domenica dalle 9.30 alle 19.00 (18.00 in inverno) ed è chiuso il lunedì. Per maggiori informazioni sul complesso è possibile consultare il sito centromusa.it.