Alla scoperta dell’entroterra cosentino, tra borghi d’autore e grandi spazi verdi

I dintorni di Cosenza sono uno scrigno di tesori naturali e culturali, da visitare in lungo e in largo attraverso paesini che sembrano dipinti e luoghi dove la natura è unica e sola protagonista
Redazione TPC, 21 Lug 2023
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Sole che splende, acque cristalline, spiagge lambite da un mare blu intenso: queste sono le prime immagini che vengono in mente ad un visitatore in procinto di visitare la Calabria. La provincia cosentina è del resto piena di località di mare che in estate si affollano di bagnanti, come Scalea, Diamante e Praia e Mare. In questo viaggio noi vogliamo però avventurarci nell’entroterra cosentino, in questa zona della Calabria che custodisce borghi senza tempo e ampi spazi verdi in cui ritrovare il contatto con la natura. E che, passo dopo passo, ne svela l’anima autentica conservandone storie, tradizioni e ricordi.

Gli stessi ricordi e le stesse tradizioni sono centrali anche nella promozione e nella valorizzazione del ricco patrimonio di prodotti, ricette e specificità che fanno della Calabria un crogiolo di bontà. La Regione Calabria è ormai da tempo avviata verso un importante percorso di valorizzazione delle sue potenzialità come meta di turismo enogastronomico e non solo, e molto di questo lavoro è seguito in prima persona dal Dipartimento all’Agricoltura della Regione. Un lavoro, e una platea di prodotti, che ritroviamo di volta in volta in tutti i territori che andremo a scoprire.

Cosenza, i borghi dell’entroterra

altomonte

È quasi impossibile fare una selezione dei migliori borghi da visitare nell’entroterra di Cosenza: ce ne sono tantissimi, ciascuno con peculiari caratteristiche e particolarità che li rendono meritevoli di una visita.

Il primo che abbiamo scelto è vicinissimo alla città di Cosenza, da cui dista poco più di una decina di chilometri. Fieramente arrampicato su un’altura da cui si mostra già da lontano, Rende conserva un centro storico che ancora mantiene la sua architettura medievale fatta di vicoli strette e antiche porte d’accesso che portano il visitatore indietro nel tempo.

Tra chiese di pregio (come la Chiesa di Santa Maria Maggiore e la chiesa barocca del Rosario) e palazzi nobiliari, raffinate balconate in ferro battuto e portali scolpiti, Rende è un borgo dalla bellezza d’altri tempi.

Ciò che definisce Rende e ne caratterizza il profilo è la presenza del suo Castello Normanno, il Gigante di Pietra risalente ai primi dell’anno Mille che con la sua cinta di mura regala a tutto l’abitato un’aura medievale di irresistibile fascino.

Meno di 60 chilometri dividono Cosenza dal borgo di Altomonte, adagiato nella valle solcata dal fiume Esaro e appartenente al circuito dei Borghi più belli d’Italia. Tra antiche case, dimore storiche come palazzo Pancaro del XVI secolo e castelli di epoca medievale, ogni angolo di Altomonte racconta le tracce della sua lunga storia e del suo patrimonio culturale e di tradizioni.

Le viuzze e le scalinate del borgo si stringono e avvolgono le une alle altre, quasi ad abbracciare la Chiesa di Santa Maria della Consolazione. Un edificio sacro che è un inno all’architettura gotico – angioina calabrese e uno dei maggiori monumenti locali.

Dal sacro al civile, ad Altomonte il passo è breve. E conduce fino al poderoso castello normanno che, nonostante registri una prima costruzione del XII secolo, si mostra ancora oggi in tutta la sua trionfante bellezza.

Sono circa 80 i chilometri da percorrere stavolta per giungere nell’ultimo borgo che abbiamo selezionato per questo viaggio storico nell’entroterra cosentino. Arroccato sulla cima di un colle, il profilo di Morano Calabro si staglia contro il cielo calabrese con il castello a vegliare sulla distesa di case sottostanti. Un perfetto esempio di borgo-presepe incorniciato dalle vette dei monti Pollino, Serra Dolcedorme e Serra del Prete.

Quella di Morano Calabro è una bellezza che non è passata inosservata neanche agli occhi di Escher, uno dei più grandi artisti del Novecento che ne ha scolpito l’immagine in una delle sue straordinarie opere.

Cosenza e dintorni, un trionfo della natura

morano calabro

Dopo essersi immerso nell’atmosfera d’altri tempi dei borghi calabresi della provincia di Cosenza, il viaggiatore in cerca di un soggiorno attivo e green ha a disposizione un ventaglio altrettanto ampio di possibilità. Esplorando a piedi la zona del monte Cocuzzo che svetta su Mendicino e Cerisano, oppure percorrendo la pista pedociclabile che va da Morano Calabro a Castrovillari, ricavata nel tratto dell’ex ferrovia Spezzano-Castrovillari-Lagonegro. La tratta ferroviaria è stata dismessa alla fine degli anni Settanta, e oggi consente di passeggiare immersi nel verde tra il Monte Sant’Angelo e il Monte Monzone, scorgendo le vette del Serra Dolcedorme, la Manfriana e il Monte Pollino in lontananza.

Scorci montani d’eccezione si aprono anche nel cuore dei Monti dell’Orsomarso, poderoso confine geologico tra Basilicata e Calabria che conta cime spettacolari come il Cozzo del Pellegrino (1987 metri).

Parlando di ampi spazi verdi dell’entroterra cosentino, non possono mancare all’appello le Alpi della Calabria, quelle cime della Sila così alte e massicce che svelano l’anima più montana della regione. La Sila è un continuo avvicendarsi di montagne, valli solcate da gole profonde, tonde colline e scarpate percorse da corsi d’acqua. Un paesaggio alpino di sorprendente bellezza, un parco nazionale che ha fatto del lupo appenninico il suo simbolo identitario.

La Sila è un’immensa area protetta di ben 150mila ettari che si spalma nelle province di Cosenza, Catanzaro e Crotone. Della provincia di Cosenza fanno parte alcune delle più importanti località turistiche in Calabria, Camigliatello Silano e Lorica con le loro rinomate stazioni sciistiche che ne fanno destinazioni di punta del turismo invernale in Calabria.

La Sila è il luogo perfetto per riprendere fiato, respirare aria buona e prendersi una pausa a diretto contatto con la straordinaria natura della Calabria e dell’entroterra cosentino.



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