Un giro a Monaco e al castello di Neuschwanstein
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14/10/2011
Si parte! Noi abitiamo a Milano, quindi ci siamo trovati comodi a partire in automobile. Ci svegliamo alle 5 e ci mettiamo in marcia, destinazione: castello di Neuschwanstein. Il castello è a circa 2 ore da Monaco, vale la pena visitarlo durante il tragitto piuttosto che fare una gita una volta arrivati in città.
Attraversiamo la Svizzera passando per il San Bernardino, costeggiando il Liechtenstein, sbuchiamo in Austria per una decina di km e finalmente arriviamo in Germania.
Il tempo sembra promettere bene. Attraversiamo un paesaggio ancora molto simile alla Svizzera, con montagne e vallate, fattorie e tante mucche al pascolo. Purtroppo, man mano che ci avviciniamo il tempo peggiora, si annuvola ma non sembra promettere pioggia. Arriviamo a Hohenschwangau, la cittadina dove si trova il castello, prima del previsto grazie ad un nuovo pezzo di autostrada.
Il castello ci appare all’improvviso una volta lasciata la cittadina di Fuessen: è proprio come nelle cartoline, lì, arroccato su una collinetta, che domina la scena. La foschia contribuisce a creare atmosfera.
Il parcheggio a Hohenschwangau costa 5€ per tutto il giorno. Arriviamo alla biglietteria alle 11 del mattino, la coda, anche se lunga è scorrevole e riusciamo ad acquistare i biglietti per il tour in inglese delle 12.25.
Il biglietto costa 12€ e l’ingresso al castello è consentito solo con il tour guidato. Poi c’è anche l’opzione del combinato con il castello di Hohenschwangau e un altro per tutti i castelli di Ludwig II. Se non volete entrare, potete comunque salire al castello e fare un giro da fuori.
Saliamo al castello in pullman al costo di 1,80€ a testa. Si può salire a piedi (mezz’ora di strada) o in calesse al costo di 6€ a testa.
Prima di dirigerci al castello lo ammiriamo dal punto panoramico Marienbrucke, dal quale si ha una vista meravigliosa sul castello e sulla vallata.
Lungo la passeggiata verso il castello sostiamo ad altri punti panoramici, uno più suggestivo dell’altro. Nel cortile interno ho la sensazione di essere a Disneyland: le torri bianche, con le guglie appuntite, la forma fiabesca… è così bello che sembra finto.
Il tour parte puntualissimo alle 12.25 e dura circa mezz’ora. Si visitano le sale interne, ognuna decorata e dipinta in onore a un’opera di Wagner, di cui Ludwig II era grande amico.
Torniamo a Hohenscwhangau a piedi, e siamo molto affamati. Intorno al castello ci sono giusto 3-4 ristoranti, tutti molto turistici. Si potrebbe andare a Fuessen ma abbiamo troppa fame, così scegliamo il ristorante dell’Hotel Mueller. Mangiamo un piatto di wurstel e una crepe vegetariana a un prezzo molto accessibile, spendiamo circa 15€ a testa.
Dopo una passeggiata lungo il piccolo lago ci rimettiamo in marcia per Monaco.
Arriviamo verso le cinque del pomeriggio. Il nostro hotel è proprio in centro, poco fuori dalla città vecchia, vicino alla stazione, molto comodo se andate all’Oktoberfest perché vicino alla Theresiewiese. Siamo un po’ perplessi quando vediamo di essere nel quartiere a luci rosse, ma in realtà per i prossimi tre giorni nessuno ci darà fastidio, e la zona non è particolarmente sporca né rumorosa.
L’hotel ha solo pochi posti auto, ma ha un’ottima convenzione con un garage vicino: 10€ al giorno, una sciocchezza per Monaco. La stanza ci costa invece 99€ a notte con colazione.
Giusto il tempo di lavarsi e riposarci e siamo di nuovo fuori, stavolta appiedati, pronti per cena. Non ci vogliamo perdere una bella serata all’Hofbrauhaus, meglio nota come HB, una delle più vecchie e sicuramente la più famosa birreria di Monaco.
Ci spostiamo in metropolitana perché sentiamo molto la differenza di temperatura con Milano, ma in realtà la strada si può fare anche a piedi.
L’HB è in centro, dietro Marienplatz in una via pedonale che si chiama am Platz.
Da fuori l’edificio non è particolarmente bello, dentro è veramente enorme, ed è sempre strapieno. In mezzo al salone c’è un’orchestra che suona musica bavarese. Non si può prenotare e nessuno vi farà sedere. Semplicemente, si vaga per il locale cercando non un tavolo libero, ma dei posti liberi a un tavolo già occupato! Generalmente tutti gli avventori sono molto disponibili a cedere un po’ di spazio per farvi avere un posto a sedere.
Non si mangia benissimo, ma l’atmosfera è davvero di festa, si canta tutti insieme, si sta al tavolo con degli sconosciuti (che dopo qualche boccale diventano conosciuti…), insomma ci si diverte e si passa una bella serata.
15/10/2011
Oggi esploreremo la vecchia Monaco.
Partiamo da Karlsplatz e percorriamo tutta la Kaufingestrasse, una bella via quasi solo pedonale dove passeggiare e fare shopping. Mi stupisco di quanti balconi siano ancora fioriti, perché il clima è davvero rigido, 10 gradi circa. Visitiamo la Buergesaal e la chiesa di San Michele, entriamo nei vari negozietti di souvenir e ammiriamo i palazzi fino ad arrivare alla cattedrale, la Frauenkirche.
E’ davvero un peccato che questa imponente cattedrale non affacci su una piazza, ma su una traversa della Kaufingerstrasse., perché è veramente bella, molto grande, con le sue torri gemelle sormontate da due cupole in rame. L’interno è molto luminoso, e le vetrate colorate creano dei begli effetti di luce sul colonnato bianco.
Sbuchiamo nell’affollata Marienplaz, con il bellissimo edificio del municipio nuovo che domina la scena. Man mano che si avvicinano le 11 del mattino la folla aumenta: alle 11 in punto suonano le campane della vicina cattedrale e dalla torre più alta del municipio comincia il Glockenspiel. Parte una musichetta e i pupazzetti nelle due nicchie cominciano a muoversi in cerchio, raccontando la festa per le nozze di Guglielmo V e la scampata epidemia di peste del ‘500.
Accanto al nuovo municipio sorge il vecchio municipio, un edificio sempre molto bello in stile neogotico con un orologio molto particolare. Ci spostiamo a Viktualienmarkt, il mercato di Monaco, dove gustiamo un ottimo Bretzel gigante. E’ divertente mischiarsi con la gente che fa la spesa, osservando cosa comprano e vendono abitualmente i tedeschi. Tante le bancarelle di fiori e oggettistica di legno (credo più che altro per turisti), moltissime macellerie e bancarelle che vendono formaggi, anche di tipi molto strani. Anche la bancarella delle zucche offre ortaggi dalle forme singolari. Vediamo anche una bancarella simile ai nostri paninari fuori dalle discoteche che serve però zuppe calde, e notiamo che è piena.
Ora vogliamo visitare una chiesa barocca data come una delle più belle di Monaco: la Asamkirche. Tiriamo fuori la nostra mappina e, come spesso accade in Germania, arriva subito un signore molto gentile che ci indica la strada.
La chiesetta si trova sulla Sendlingerstrasse e non fa particolarmente effetto da fuori, è bella ma molto piccola. E’ all’interno che si scopre il vero tesoro: un’incredibile abbondanza di decorazioni, drappeggi, affreschi. L’interno è così ricco che la chiesa sembra ancora più piccola.
Ritorniamo verso il municipio per il pranzo. Fa molto freddo e non ce la sentiamo di mangiare un panino al volo. Entriamo in uno dei ristoranti consigliati su internet, lo Zum Spoeckmeier. Ha due piani e parecchi tavoli ma evidentemente abbiamo toppato in pieno l’orario perché è strapieno. Ci fanno sedere a un tavolo accanto a due signore ma specificando che entro un’ora va lasciato libero. Io mi scaldo con un’ottima zuppa di zucca e mio marito si mangia una Wienerschnitzel, la tipica bistecca impanata.
Restiamo al caldo al ristorante finché possiamo e poi ci avviamo verso il Deutsches Museum.
E’ il museo della scienza e della tecnica, dato come uno dei più grandi di Monaco, quindi ci teniamo il pomeriggio tutto per lui. Il Museo si trova in una bella posizione su un’isoletta che sorge in mezzo all’Isar, ed è effettivamente gigantesco.
Costa 8€ ma vale ogni singolo centesimo, ci si potrebbe passare una giornata intera e vederne comunque una piccola parte. Contiene reperti e ricostruzioni di ogni ambito del sapere e della tecnologia umani: dalla metallurgia alla carta stampata, dalla fotografia alla nanotecnologia, dalla farmacia all’aeronautica. E’ praticamente infinito, infatti consiglio vivamente di scegliere delle aree di interesse e concentrarsi esclusivamente su quelle altrimenti può diventare dispersivo ed estenuante. Noi abbiamo visitato tra le altre cose il sotterraneo, dedicato alle miniere e ricostruito in modo da sembrare veramente una miniera, con tanto di carrelli, binari e minatori che lavorano. Incredibile!
Usciamo dopo circa tre ore quasi storditi dalla quantità di oggetti presenti nel museo, e torniamo a piedi in centro, passando per l’Isartor, un’altra delle porte che segnavano il perimetro della vecchia città. Tiriamo un po’ il fiato in uno starbucks accanto all’HB, e poi torniamo in hotel.
Stavolta abbiamo capito gli orari e infatti usciamo per cena un po’ più tardi, in modo da non trovare coda.
Scegliamo l’Augustiner am Dom, accanto alla Frauenkirche, dove beviamo dell’ottima Weiss scura. Io mangio un piatto di salsicce miste con crauti e rafano, e poi ci dividiamo un piatto di Kaiserschmarren, un dolce tipico bavarese. E’ fatto con la pasta delle crepe, tagliata a straccetti, cosparsa di zucchero a velo e servito con marmellata. Calorico, eh, ma molto buono.
16/11/2011
Stamattina visita al campo di concentramento di Dachau. La cittadina è facilmente raggiungibile con la metropolitana (circa 20 minuti di strada dalla Hauptbahnhof). Da lì, un tram ben segnalato porta direttamente all’ingresso del lager.
L’ingresso al campo di concentramento è gratuito, e all’esterno si trova un semplice edificio che contiene una libreria e i servizi.
Si entra nel lager proprio da dove passavano i prigionieri, dalla porta con la scritta “arbeit macht frei”, e all’interno degli edifici è allestito un museo che spiega nel dettaglio le disumane condizioni di vita dei deportati, come erano puniti per i più assurdi e futili motivi, come e cosa mangiavano, come li vestivano e come il trattamento loro riservato sia andato via via peggiorando con l’evolversi della guerra.
Credo che qualsiasi commento sia superfluo, vi dico semplicemente andateci perché c’è molto da imparare, anche se l’avete studiato a scuola, inoltre avere memoria di quello che è successo è il primo passo per far sì che non accada più.
Dopo questa toccante visita rientriamo a Monaco, siamo parecchio infreddoliti e affamati e abbiamo proprio voglia di un bel pasto al caldo.
Dedicheremo i pomeriggi alla visita dei musei. Monaco è ricca di arte ma sicuramente questi tre sono i musei più conosciuti: l’Alte Pinakotek, con opere d’arte che vanno fino ‘700 circa, la Neue Pinakotek, per le opere di impressionisti ed espressionisti, e la Pinakotek der Moderne, con le opere del ‘900 e le installazioni moderne.
Noi decidiamo di visitare soltanto la Neue Pinakotek, ma avremo una bella sorpresa che ci farà decidere di visitare anche la Pinakotek der Moderne…
Scendiamo alla fermata della metro a Koenigsplatz. Qui si trovano la Glyptothek, le Staatliche Antikensammlungen e ii Propilei, e tutti gli edifici sono costruiti in un imponente stile classico in modo che assomiglino a dei templi greci.
A circa 10 minuti a piedi si trovano i musei di cui ho parlato prima. Ci fermiamo a mangiare nel ristorante della Neue Pinakotek perché non c’è molto in giro. E’ caruccio ma si mangia abbastanza bene (io ho mangiato della pasta di soia con verdure).
Andiamo a fare il biglietto e scopriamo che… di domenica l’ingresso ai musei è di solo 1€!
Così decidiamo di visitare anche la Pinakotek der Moderne.
Non mi dilungherò molto sui musei perché potete trovare il dettaglio delle opere d’arte in qualsiasi guida. Chiaramente vi consiglio di vederli tutti e tre perché tutti hanno delle opere molto famose, come i Girasoli di Van Gogh. Se il tempo stringe, scegliete quello con la corrente pittorica che preferite, ma comunque… andate di domenica!
Chiudiamo il pomeriggio con la bella Odeonsplatz. Su questa piazza, raggiungibile con bus o metro, si affaccia la Residenz, il castello cittadino di Monaco. La visita sembra interessante ma ne abbiamo abbastanza di castelli, passeggiamo soltanto lungo il bel giardino curato del castello, l’Hofgarden.
Torniamo sull’Odeonsplatz. Qui c’è una bella chiesa che si chiama Theatinenkirche, e un loggione simile a quello in Piazza della Signoria a Firenze. In effetti questa piazza ha molto di rinascimentale, potrebbe tranquillamente essere in Italia. Dall’Odeonsplatz partono due vie che si ricollegano alla Marienplatz: la Theatinenstrasse e la Residenzstrasse. Queste sono le vie dello shopping, con negozi alla moda e tanti bei palazzi simili a quelli che si trovano in centro a Milano. E’ domenica e anche se tutti i negozi sono chiusi c’è molta gente in strada.
Lungo la Residenzstrasse si trovano anche l’Opera di Monaco e la Feldherrnhalle, il locale dove Hitler organizzava l’ascesa del nazionalsocialismo.
Una volta arrivati di nuovo a Marienplatz ci rifocilliamo nello stesso starbucks di ieri, dopodiché rientriamo in albergo, questa volta a piedi, percorrendo la Kaufingerstrasse e godendoci l’atmosfera della città.
Per la nostra ultima cena a Monaco scegliamo un altro ristorante situato accanto al Duomo, l’Andechser am Dom. Il locale porta il nome di un monastero a mezzora di strada da Monaco, il monastero di Andechs, e offre tra le altre la buona Weiss scura prodotta dai monaci.
Abbiamo mangiato molto bene anche qui, una zuppa a testa e un bel piattone di carne, cervo per tutti e due, io con purè di patate e mio marito con gli gnocchetti. Assolutamente niente spazio per il dolce!
17/10/2011
Siamo stati proprio fortunati con il tempo, abbiamo avuto tre giorni di sole, invece oggi c’è tanta nebbia e tanta umidità. Tanto noi ce ne stiamo andando.
Dopo il checkout recuperiamo l’auto e ci concediamo giusto il tempo di fare una passeggiata nel villaggio olimpico. Purtroppo è tutto abbastanza triste perché con questo brutto tempo non c’è in giro nessuno, e dalla nebbia che c’è a malapena intravediamo la torre olimpica. Ovviamente di salirci non se ne parla nemmeno, il panorama è praticamente inesistente.
Risaliamo in macchina, giusto il tempo di passare dall’Allianz Arena per vederla velocemente e si riparte verso casa.