Un bianco Natal… a Zanzibar

Un bianco Natal… a Zanzibar
(by Luca, Sabrina, Federico e Leonardo)
Domenica 21 Dicembre
Dopo un periodo piuttosto travagliato, con virus influenzali in giro per casa e anche un imprevisto intervento chirurgico, se Dio vuole, partiamo per un’altra vacanza… Nonostante tutto, nonostante la maledetta crisi economica, come ai bei tempi ci apprestiamo ad intraprendere il terzo viaggio in questo anno solare e andremo a passare il Natale nell’arcipelago di Zanzibar, in Africa, al largo delle coste della Tanzania.
Prendiamo il via un quarto d’ora dopo le tre del pomeriggio, in una grigia giornata invernale, con la nebbia che imperversa sulla nostra cara Pianura Padana.
Entriamo in autostrada a Faenza e alle 15:50 siamo a Bologna, poi, oltrepassato il capoluogo felsineo, imbocchiamo la A1 e meno di mezzora più tardi siamo a Modena … Sull’Autostrada del Sole attraversiamo l’Emilia intera e dieci minuti dopo le 17:00 valichiamo, a Piacenza, il corso del fiume Po’. In questo modo, con le prime luci della sera, giungiamo in vista di Milano.
Percorriamo tutta la Tangenziale Ovest seguendo le indicazioni per l’Aeroporto di Malpensa e alle 18:15 arriviamo al Park to Fly, dove lasceremo in deposito la nostra auto per i prossimi otto giorni.
Poco più tardi varchiamo anche l’ingresso del Terminal 1, appartenente al primo aeroporto meneghino, e guadagniamo l’Area Gruppi, dove si trova il banco della Zanzibar Viaggi (tour operator al quale ci siamo rivolti per questa vacanza).
All’ora stabilita ci consegnano i documenti di viaggio e con quelli affrontiamo poi la lunga coda per imbarcare i bagagli. Così, oltrepassati anche i controlli di sicurezza, ci mettiamo in attesa del volo alla porta B13. (Nostro inaspettato compagno di viaggio sarà il noto conduttore di Striscia la Notizia: Enzo Iachetti).
Alcuni istanti prima delle 22:00 prendono il via le operazioni di imbarco sul grosso Boeing 767-300 della compagnia aerea Meridiana, così, un po’ in ritardo sulla tabella di marcia, alle 22:41 il volo IG 3264 prende quota virando immediatamente verso sud.
Passiamo quasi sopra a casa e seguendo il profilo orientale dell’italica penisola intraprendiamo la rotta che ci porterà a destinazione … Intanto sposto le lancette dell’orologio avanti di due ore, sul fuso di Zanzibar, e in un attimo è già…
Lunedì 22 Dicembre
Proviamo a dormire un po’, mentre Leonardo, con le guanciotte eccessivamente arrossate, non ha proprio una bella cera e, facendo i dovuti scongiuri, ci auguriamo che sia proprio, solo, stanchezza … Le luci dell’alba arrivano mentre sorvoliamo il Kenya e subito dopo cominciamo la discesa verso Zanzibar, dove atterriamo felicemente alle 8:31 locali. Appena fuori dall’aereo assaporiamo sulla pelle il piacevole caldo tropicale del luogo. Zanzibar, infatti, si trova sei gradi a sud dell’equatore ed è un arcipelago (non un’isola come erroneamente si è portati a credere) situato 35 chilometri al largo della Tanzania (di cui fa parte), formato da tante isole, a volte disabitate, ma in particolare da due principali: Pemba e Unguja… Proprio su quest’ultima (estesa per circa 1600 chilometri quadrati) si trova la capitale Stone Town e su di essa siamo atterrati per trascorrervi la nostra vacanza.
Sbrighiamo le formalità doganali: costosissimo visto (cinquanta euro a testa!) e controllo di Polizia … tutto sommato rapido, considerato quel che si diceva in merito … Nel frattempo arrivano anche le valigie, sbarcate a forza di braccia, e con quelle alla mano usciamo dall’aeroporto, dove troviamo ad attenderci il locale rappresentante della Zanzibar Viaggi: Massimo (o almeno così si fa chiamare). Insieme al suo collega, Mario, saliamo sul pulmino che ci porterà al nostro villaggio e subito dopo prendiamo il via lungo le strade dell’isola, fiancheggiate da modeste, a volte fatiscenti, abitazioni: anche Zanzibar è Africa, nonostante sia un luogo molto turistico. Passate da poco le 10:00, e dopo circa un’ora di viaggio, giungiamo nella località di Pwani Mchangani al Coral Reef Resort, che ci ospiterà per le prossime sette notti … Il villaggio a prima vista è carino, anche se un po’ datato (ma già lo sapevamo), però è anche, praticamente, vuoto … e in merito ci dicono che si riempirà nei prossimi due giorni.
Ci consegnano le chiavi della nostra stanza (la 114): una quadrupla abbondante, anzi, un piccolo appartamento con soggiorno, angolo cottura (che non utilizzeremo) e due camere da letto … Senza perdere tempo ci mettiamo in tenuta balneare, mentre Leo si palesa in forma e il suo aspetto poco rassicurante pare proprio fosse solo stanchezza … meglio così!
Corriamo subito nella spiaggia del villaggio, con l’Oceano Indiano di fronte a noi, anzi, in lontananza, visto che c’è la bassa marea … Il fenomeno delle maree, in effetti, in questa parte del mondo è molto accentuato e condiziona parecchio le giornate, con una cadenza ben precisa, della quale siamo a perfetta conoscenza.
In breve vengo adescato da alcuni Beach Boys (ragazzi che propongono, abusivamente, escursioni a zonzo per l’isola), fra i quali quello che si fa chiamare “Il Sindaco del Mare”: un bravo giovane (da quanto si legge in internet) del quale ci si può fidare … Da lui mi informo circa i prezzi praticati, con l’intesa di fargli poi sapere.
Mentre passano lungo la spiaggia donne locali in abiti tradizionali con ogni sorta di cose sulla testa, in compagnia di Federico e Leonardo, faccio una breve ma originale passeggiata sul fondo asciutto del mare poi, alle 12:30, vado all’appuntamento con il briefing di Massimo dedicato alle possibili escursioni organizzate dal villaggio, così, in quella sede, lo informo sulle proposte avute dal Sindaco e lui, in merito, mi promette un grosso sconto, che mi comunicherà nel pomeriggio.
Alle 13:30 andiamo a pranzo, consumato con una piacevole vista mare … Un mare che nel frattempo sta salendo a ritmi vertiginosi.
Più tardi Massimo mi propone, effettivamente, ottimi prezzi, così organizzo con lui praticamente tutte le giornate: da domani alla fine della vacanza.
Al ritorno in spiaggia, appurata la non eccelsa qualità del mare (piuttosto mosso e pieno di poco piacevoli alghe), comincia a salire in noi la stanchezza per il viaggio, allora ci addormentiamo tutti sui lettini e in questo modo poltriamo fin quasi all’imbrunire.