Tutto il fascino della Liguria

Quattro amici in camper alla scoperta delle Cinque Terre e non solo
Scritto da: 2perplesso
tutto il fascino della liguria
Partenza il: 08/05/2016
Ritorno il: 12/05/2016
Viaggiatori: 4
Spesa: 500 €
Dovevamo visitare col camper le Cinque Terre l’anno scorso, ma non avevamo trovato posto a fine maggio nei campeggi. Ma quest’anno ci siamo organizzati e con Bruno e Graziella visiteremo i magnifici cinque: Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore. Sono 20 chilometri di costa dichiarati Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco con un’area marina protetta e un parco nazionale.

Ho prenotato il Camping L’albero d’oro a Levanto, perché è il primo paese utile per il percorso che faremo in treno e la ferrovia è lontana circa 600 metri. Il campeggio è silenzioso e alberato, anche se abbastanza caro per un fuori stagione. Nel pomeriggio, quando siamo arrivati, dopo km. 450, abbiamo visitato Levanto, ma il tempo non è bello. E’ chiamata “la porta delle Cinque Terre”: la vicinanza di Levanto ai cinque borghi paradiso del turismo, conferisce ad esso una geografia analoga, una costa a strapiombo sul mare con i terrazzamenti coltivati a ulivi, limoni e vigneti ed i caratteristici muri a secco. Ha una spiaggia sabbiosa lunga e larga dove sul bagnasciuga ci sono migliaia di velelle, piccole meduse dal colore blu, innocue ma particolarmente invadenti. Abbiamo quindi comperato la ‘card’, carta che include tutti i servizi della ’Cinque Terre Card treno’ con l’aggiunta di viaggi illimitati sulla linea Levanto-La Spezia Centrale e di accedere gratuitamente ai percorsi pedonali e bus per alcuni borghi periferici. Va obliterata. Essendo nominativa va indicato il nome del titolare della card. Oooh guarda…il costo è aumentato proprio oggi e per due giorni spendiamo 29 euro a testa, ma molto comoda perché le partenze sono ogni mezz’ora e le distanze tra un paesino e l’altro sono esigue.

Si parte in treno lunedì 9 maggio 2016 per Riomaggiore. Il borgo risale intorno al VII secolo ed è l’esempio della bellezza delle Cinque Terre e del loro ambiente naturale, dominato dalla vegetazione mediterranea. Le abitazioni sono dipinte con i tipici colori liguri e sono sviluppate in altezza su due o tre piani. Silvano si lamenta subito per i troppi gradini, ma lo tacitiamo con la rinomata focaccia, fatta con l’olio di produzione locale, ingrediente fondamentale anche del pesto di questi luoghi, con cui condire un piatto di trofie o di pansotti. In quanto a panetterie e ristoranti, alle Cinque Terre non c’è che l’imbarazzo della scelta. Su una di queste salite incontriamo un signore, Andrea, con il quale intratteniamo un piacevole dialogo e che ci fa da cicerone sulla cittadina. E’ uno studioso di arte e di storia e si spiega tutti i particolari della chiesa di San Giovanni Battista (di stile neogotico, costruita nel 1340). Riceve posta da tutta Italia perchè chiede anche a noi se possiamo inviargli un libricino delle chiese romaniche e gotiche della nostra provincia di Pordenone o del Friuli. Raggiungiamo quindi il Castello di Riomaggiore, costruito nel 1260, che sorge sullo sperone montuoso che separa la parte più antica dal borgo e dal quale si gode un panorama stupendo.

Da Riomaggiore partiva La Via dell’Amore (sentiero pedonale a picco sul mare che congiunge Riomaggiore a Manarola, famoso per i suoi incantevoli e indimenticabili panorami), ma è chiusa già da anni a seguito di frane.

Nel pomeriggio, dopo il meritato riposo in camper, visitiamo Corniglia (il più piccolo dei borghi) dai caratteristici vicoletti che sorge su un promontorio e non ha un porto sul mare. Si può arrivare dalla stazione con una salita di 365 gradini, ma Silvano si è rifiutato. Lo perdoniamo perché a seguito di un incidente occorso anni fa, si stanca facilmente, ma c’è il bus (costo compreso nella card) che in 5 minuti porta in centro senza fatica, mentre Bruno e Graziella ci aspettano nella piazzetta con un po’ di fiatone. Da questo paese si può esplorare un territorio contornato da una magnifica rete di sentieri, percorsi struggenti tra rocce strapiombanti e dalle forme bizzarre, suggellate dal limpido mare…un vero “balcone” sulle Cinque Terre. L’abitato, più legato al territorio che al mare, ha destinazione agricola e presenta una tipologia urbana ed edilizia non alterata da radicali trasformazioni, simile a quella dei nuclei rurali dell’entroterra. Un suggestivo sentiero tra la macchia mediterranea e coltivazioni di viti porta fino a Vernazza. Un caffè in piazza dove c’è la Cappella dei Flagellanti di S. Caterina, costruita nel XVIII secolo. Dietro la cappella si trova una terrazza molto ampia con una bella vista su tutta la Riviera.

Ci spostiamo quindi nel paese di Vernazza, fondato intorno all’anno mille. Offre un paesaggio unico fatto di muretti a secco e campi a picco sul mare che ne caratterizzano la bellezza. La cittadina, nobile ed elegante, si sviluppa lungo un torrente ‘coperto’ (ecco perché le tragiche alluvioni degli ultimi anni!)) ed è percorsa da ripide e strette viuzze che scendono verso la strada principale e terminano in una piazzetta di fronte al porticciolo. Il suo porticciolo garantisce un sicuro approdo, sin dai tempi delle Repubbliche marinare, in un’insenatura naturale che permette l’attracco di mezzi natanti e rende ancora più caratteristico e suggestivo quello che è considerato uno dei borghi più belli d’Italia. All’interno del paese si possono ammirare elementi architettonici di pregio come loggie, porticati e portali. Interessante la Chiesa di S. Margherita di Antiochia: la bellissima chiesa eretta sul mare nell’estremità occidentale del paese sembra risalire ai primi decenni del XIII secolo. Poi in salita sino al Castello Doria e naturalmente… piove! Nel 1080 il paese risulta essere già fortificato, ma nel corso dei secoli viene ampliato e strutturato assieme alle altre fortificazioni quale sistema difensivo efficiente. Il castello, che sorge alla sommità del promontorio dominando il paese e la baia, sorveglia un ampio tratto di mare aperto. Di forma irregolare, aderisce alla roccia sulla quale è stato edificato; al centro si eleva su di un basamento quadrangolare una torre cilindrica, la Torre di Belforte. Bella vista del paese, delle torri di avvistamento, delle verdi colline e il mare! E poi aspettiamo la sera,cenando lungo la strada che porta al porticciolo, perché per me è il più bel borgo delle 5 Terre ed è molto suggestivo con le luce accese. Che giornata intensa…peccato per il tempo, ma noi ce la siamo goduta lo stesso!

Il 25 ottobre 2011 è una data che rimarrà per sempre nella storia delle Cinque Terre. In questo giorno una delle più grandi alluvioni si è riversata sul parco nazionale. 13 persone hanno perso la vita, i danni sono stati calcolati in centinaia di milioni di euro. Vernazza è il borgo che ha subito maggiori danni, ma è stato ricostruito in due anni, risollevata grazie a volontari e cittadini. I primi piani di quasi tutti gli edifici in città sono stati danneggiati e sono stati soggetti a una completa ristrutturazione. In città tutto è stato ricostruito, anche la fognatura è stata rifatta da zero. Oggi tutto è tornato alla normalità, ma con che dolore!

Leggo sul web che molto del successo turistico delle Cinque Terre è dovuto ai sentieri che si snodano lungo la costa o raggiungono i santuari che sovrastano ciascun paese con una vista incomparabile e con la possibilità di essere percorsi da tutti: giovanissimi e anziani. Si può tornare indietro utilizzando un mezzo di trasporto pubblico, come il treno, il battello o l’autobus di linea. Attrezzatura necessaria ridotta al minimo: scarpe con suola antisdruciolo, pantaloni lunghi per proteggersi dai rovi, scorta d’acqua e, secondo la stagione, cappellino parasole o giubbotto. E per finire un defatigante e rinfrescante tuffo in acqua. Insomma un binomio mare e monti. Noi abbiamo percorso solo i 200 metri riaperti della Strada dell’Amore, ma, visto anche il tempo indecente, abbiamo lasciato ai numerosi stranieri (francesi, tedeschi e americani),dotati di bastoncini da passeggio, la gioia di questi percorsi che suscitano vere emozioni. Sono passeggiate un po’ faticose ma non richiedono nè l’attrezzatura, nè l’allenamento degli alpinisti, ci assicurano.

Martedì 10 maggio 2016

Oggi a Manarola: il tempo è grigio purtroppo ed è un vero peccato perché le foto se non hanno contrasto di luce sembrano piatte. E’ un incantevole borgo Manarola, molto caratteristico, con abitazioni variopinte che si affacciano sulla via principale. E’ arroccata su uno scosceso promontorio di roccia scura, alto 70 metri a strapiombo sul mare con il suo piccolo porto racchiuso tra due speroni rocciosi. Le barche che vengono tratte a riva, per mancanza di spazio, spesso vengono parcheggiate sulla via principale. Le case sono addossate l’una all’altra e gli scalini sono davvero ripidi! Vero Silvano? La struttura del paese si sviluppa attorno al corso, ora coperto, del torrente Groppo; da esso partono una serie di stretti vicoli lastricati in pietra che raggiungono le case sui fianchi del promontorio e degli orti. Parallelo all’asse principale si snoda il percorso della cosiddetta via di Mezzo, che rivestiva grande importanza nella viabilità del borgo prima della copertura del torrente. Interessante è la presenza, a monte dell’abitato, della piazza in cui sono concentrati gli edifici religiosi. Quanti danni anche qui per le alluvioni degli ultimi anni….Una curiosità: la piramide in cemento dipinta di bianco che spunta tra le case più alte è un segnale trigonometrico per i naviganti. Non è piovuto per fortuna e dopo una bella camminata e un focaccia calda, abbiamo percorso il primo tratto della Via dell’Amore, il famoso sentiero che dovrà ricongiungere il borgo di Manarola a Riomaggiore.

Un aperitivo e poi via con il treno sino a Monterosso, giusti per l’ora di pranzo. Ottimo pesce fritto di paranza alla Cantina di Miky in riva, guardando il mare.

Nel pomeriggio avremmo dovuto visitare il paese. Nel web avevo letto che è il più grande paese delle Cinque Terre, il più mondano, i cui primi cenni storici risalgono al 1201. Il paese è diviso in due da un promontorio con un tunnel di un centinaio di metri, da una parte la zona di Fegina, dall’altra il porto vecchio. Nella zona di Fegina, dove è ubicata la stazione ferroviaria, sono presenti molte strutture turistico residenziali, una lunga spiaggia ed una originale statua alta 14 metri (Il Gigante) raffigurante il dio Nettuno. Da qui, volendo, inizia un sentiero alquanto faticoso ma con un panorama stupendo che in circa un’ora di cammino porta fino a Punta Mesco e poi eventualmente con un’altra ora e mezzo a Levanto. La zona del porto vecchio è piena di caruggi, tipici vicoli stretti della Liguria, dove si possono trovare enoteche, ristoranti, focaccerie e gelaterie.

Non abbiamo visto tutto questo perché, rientrati nel camper per un breve relax, a metà pomeriggio abbiamo ripreso il treno e cambiando itinerario abbiamo raggiunto La Spezia. Il tempo è migliorato finalmente. La città si trova all’estremo levante della regione Liguria, a pochi chilometri dal confine con la Toscana, al centro di un profondo golfo naturale al quale dà il nome. Tale golfo è conosciuto anche con l’appellativo di Golfo dei Poeti. E’ una bella città con ampia area pedonale dove i bambini giocano a palla. Da ammirare molti palazzi stile liberty. La città si presenta ariosa, circondata da verdi colline e un bellissimo lungomare, con stupendi viali alberati, anche se le palme sono in sofferenza. L’unico problema è l’odore, la puzza dell’inquinamento o degli scarichi fognari, non so bene. Beh, non è piacevole.

Mercoledì 11 maggio 2016: Auguri a Donatella!

Arrivati a Genova con la pioggia. La città è chiamata la Superba: il primo fu Petrarca “vedrai una città regale, addossata ad una collina alpestre, superba per uomini e per mura, il cui solo aspetto la indica signora del mare”. Nonostante il tempo inclemente, la città è spettacolare: si sviluppa in un intricato dedalo di vicoli che si aprono inaspettatamente in piccole piazzette. I vicoli di Genova sono un dedalo di viuzze risalenti al Medioevo: sono i carruggi — resi celebri da alcune canzoni di Fabrizio De Andrè. E’ un grande museo a cielo aperto, fatto di pietre, marmi ed ardesia. Ogni angolo si caratterizza per monumenti, chiese, piazzette, palazzi, che raccontano i fasti di una città per lungo tempo padrona dei mari. Lo spirito di questa città risiede proprio qui nei vicoli, dove si mischiano, da sempre, odori, sapori e culture diverse. Palazzi nobiliari e splendide chiese si intervallano a botteghe storiche in attività da oltre 100 anni e agli incroci bisogna sollevare lo sguardo così da poter apprezzare le magnifiche edicole votive che venivano donate dalle antiche corporazioni per illuminare le strade di notte.

In una città ricca di storia è sicuramente difficile poter vedere tutte le attrazioni principali in così poco tempo e si deve quindi disegnare un percorso in base alle nostre esigenze. Le guide suggeriscono, se hai poco tempo, di vedere

1. L’Acquario Di Genova

2. Cattedrale Di San Lorenzo

3. Casa Di Cristoforo Colombo

4. Porta Soprana (o di S. Andrea)

5. Piazza De Ferrari

6. Via Garibaldi ed i Rolli

7. Spianata Castelletto (Belvedere Montaldo)

E poi al Porto Antico. Un tempo quest’area era il centro dell’attività mercantile genovese. Per fortuna non piove più e dall’alto dei 40 metri dell’ascensore panoramico Bigo (che riprende nella forma e nel nome le antiche gru da carico manuali) ci godiamo la città. L’antica zona portuale riprogettata da Renzo Piano nel 1992, è divenuta oggi centro turistico della città dove è possibile prendere l’aperitivo, cenare, fare shopping, guardare un film, pattinare su ghiaccio o tuffarsi in piscina. Spingendo lo sguardo in fondo al molo si lasciano ammirare in tutta la loro bellezza i Magazzini del Cotone, a un passo dalla Lanterna, Genova e il suo Golfo. Le colline fanno da sfondo a questo suggestivo panorama, colorate di giorno e illuminate di sera. Oltre all’Acquario, altre attrazioni dell’area sono: la Biosfera, la Città dei Bambini, museo ludico e interattivo per bambini e il Museo Luzzati.Un pranzo veloce e poi nel centro monumentale di Genova…e piove! Il centro storico di Genova è il nucleo della Città Vecchia, un luogo carico di storia e suggestione che dopo anni di abbandono e degrado è stato finalmente restaurato e restituito alla città. E’ Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Molti sono i siti di interesse storico come il Castrum, ovvero il primo insediamento urbano della città risalente al periodo dei Romani e degli Etruschi, di gran valore il patrimonio architettonico con i famosi Palazzo Spinola e Palazzo Ducale, due magnifici edifici cittadini attraverso cui rivive lo splendore dell’antica repubblica marinara. La maestosa e solenne Cattedrale di San Lorenzo è stata eretta a partire dal IX secolo ed è stata rimaneggiata fino al XVI secolo, il che spiega la giustapposizione di diversi stili architettonici tanto all’esterno quanto all’interno. I Palazzi dei Rolli altro non sono che le bellissime residenze della nobiltà genovese che a cavallo tra Cinquecento e Seicento offrivano ospitalità ai personaggi illustri di passaggio in città.

Ultima notte a Levanto con un temporalone che mi ha allagato il bagno attraverso l’apertura dello sfiato sul tetto e che non ci ha permesso di cenare all’aperto.

Giovedì 12 maggio 2016

Si torna a casa, ma prima ci fermiamo a Bologna per vedere i camper: abbiamo intenzione di vendere il nostro e di comperarne un altro. Siamo esigenti, perché vorremmo un mansardato con doppio matrimoniale entro i 6,5 m, possibilmente con garage per la vespa. Visti vari modelli, ma non è quello che cercavamo.

ALLA PROSSIMA…

Paola Silvano – Graziella Bruno

“Il viaggio scombussola le nostre certezze, mostra quanto poco sappiamo e quanto abbiamo da imparare.” Beppe Severgnini

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Riomaggiore

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Corniglia

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Levanto spiaggia e le velelle

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Manarola

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Monterosso

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Vernazza porto

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Vernazza le luci della sera

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La Spezia Porto

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Genova Antico Porto dall'ascensore Bigo



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