Trieste e Slovenia tra Natale e Capodanno
Primo e secondo giorno: Trieste
Arriviamo alla stazione ferroviaria di Trieste verso le 19 del 25 dicembre e dopo una breve passeggiata alloggiamo all’hotel Campitelli in via Trauner (€ 50 a notte la doppia con coupon per fare colazione al bar). L’albergo è centralissimo, carino e pulito. Lasciamo i bagagli per visitare il centro storico. Ceniamo al buffet Marascutti. Mangiamo gnocchi con gulash, polenta di orzo, baccalà in umido e vino, spendendo 30 euro.
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Il giorno successivo (Santo Stefano) dopo la colazione al bar, iniziamo il giro turistico di Trieste. Visitiamo: l’arco romano; il colle di San Giusto con il castello e la sua cattedrale; scendiamo al Porto per vedere la Lanterna e le Rive, il Borgo Teresiano con i palazzi in stile neoclassico, il Canal Grande, il teatro Verdi, la statua di Italo Svevo, San Nicolò, S. Spiridione, eretto dalla comunità serbo–ortodossa, Piazza Ponterosso e la statua di Joice. Pranziamo al Ristorante Bagutta Triestino in Via Carducci 33: bruschette con lardo; prosciutto caldo; yota (zuppa tipica a base di fagioli e crauti); zuppa con fagioli e mais, beviamo Tokai (totale 30 euro). Dopo pranzo ci rechiamo a Piazza Oberdan per vedere dove partiva il famoso tram per Opicina. Purtroppo la linea è ancora in ristrutturazione. Continuiamo la passeggiata tornando verso il centro per fermarci a bere un caffè al Tommaseo (uno dei tanti caffè storici di Trieste). Piove molto ma continuiamo la passeggiata sul molo audace, a Piazza Unità d’Italia. Un signore gentile ci informa che c’è un concerto gospel (card of Christmas) nella Chiesa della Comunità Evangelica Luterana così decidiamo di andare. L’entrata è libera, vengono comunque raccolte offerte per l’associazione Il Focolare che si occupa di bambini maltrattati e di affido familiare. Raccolgono soldi per la loro casa famiglia. Il concerto è bello e coinvolgente. Tornando verso l’hotel ci ricordiamo di aver visto un bel locale la mattina, lo troviamo, si chiama KNULP. È un bar libreria che vende anche prodotti biologici, si trova in via madonna del mare 7. Mangiamo una lasagna alla bolognese, gnocchi al gorgonzola e un ottimo toast. Il locale è molto accogliente, con bella musica, divani comodi e wifi free. Così approfittiamo per prenotare su booking.com, gli hotel per i giorni successivi in Slovenia.
Terzo giorno: Izola; Piran; saline di Sicciole; Portorose
Dopo la colazione con il coupon, al music caffè di Trieste, lasciamo l’Hotel per andare a prendere la macchina a noleggio al molo 4 del porto. Passando per il centro vediamo il teatro romano. Noleggiamo all’Avis, tramite il sito web rentalcars.com una 500 per sei giorni a 197 euro (compresa l’assicurazione per la restituzione della franchigia). Ci dirigiamo verso il confine con la Slovenia, verso Capodistria (koper). Ci fermiamo a Izola dove abbiamo prenotato una stanza all’hotel Marina, nel centro storico con vista mare (€65 a notte con colazione). Lasciamo il bagaglio, portando sempre però con noi il necessario per andare alle terme. Prendiamo la macchina per andare a Piran. Occorre parcheggiare a pagamento all’esterno del paese ed eventualmente prendere la navetta gratuita che porta al centro di Piran. Noi comunque siamo andati a piedi; non è lontano ed è una piacevole passeggiata. Visitiamo tutto il paese (la piazza centrale con la statua di Tartini, la casa veneziana, gli edifici storici, la cattedrale di san Giorgio, il monastero Minorita e il suo chiostro, il campanile, il battistero, la piazza I Maggio con la cisterna). Pranziamo con un piatto acquistato al mercatino sulla piazza. Prendiamo la navetta per riprendere la macchina e andare alle saline di Sicciole, giusto per vedere il posto. Il parco naturale delle saline si estende su una superficie di oltre 700 ettari e ci vorrebbe una giornata intera per visitarlo. Il parco ha due entrate: una in Slovenia e l’altra in Croazia. Per visitare il museo occorre entrare nella parte croata. Il 26 dicembre il museo era chiuso. Riprendiamo la macchina per andare a Portorose alle piscine di acqua di mare del Grand Hotel Portorose. Prima però, poiché è una bella giornata di sole, approfittiamo per restare ancora un pochino all’aperto e saliamo sulla collina a vedere il panorama all’interno di un parco chiamato Forma Viva. Nel parco sono esposte circa 130 statue in pietra. Parcheggiamo la macchina a pagamento davanti al Centro Benessere del Grand Hotel Portorose. L’entrata alle piscine termali per 4 ore costa 13 euro a persona. Con un braccialetto si accede agli spogliatoi, agli armadietti e alle piscine. L’acqua non è calda nelle due piscine per adulti (circa 30 gradi) ma è eccezionale; è tiepida in quella per i bambini e arriva a 36 gradi nelle due vasche circolari a idromassaggi. Piacevole l’area relax al piano superiore, dove c’è anche un bar. Rientriamo in stanza a Izola e decidiamo di cenare in hotel. Cena discreta a base di pesce (antipasto misto di pesce, cozze, branzino, calamari alla piastra, contorno di bietole e patate e un dolce €40). Passeggiamo per Izola, paesino di pescatori molto bello e ben curato. Ci fermiamo a bere un bicchiere in un locale molto carino vicino al porto (Bujol) che è anche trattoria e dove intravediamo un’invitante frittura di calamari.
Quarto giorno: Brezice; Terme di Catez
Partiamo in macchina da Izola in direzione Brezice (circa 220 km). Decidiamo di fare una deviazione uscendo dall’autostrada per visitare la zona di Postojna (famosa per le grotte) e Predjama con il famoso e imponente castello nella grotta. Riprendiamo l’autostrada fino a Brezice. Lasciamo i bagagli al MC Hostel (€ 50 stanza doppia con letti singoli e bagno privato) per andare alle Terme di Catez. L’ingresso per tre ore alle piscine e al complesso con le saune costa € 17, 50 a persona. Le piscine sono enormi e con molti giochi d’acqua e quindi con molti bambini… L’acqua ha una temperatura di 35 gradi. La piscina esterna è leggermente più calda. L’area con le saune è esclusivamente per naturisti. Molto tranquilla e piacevole con saune di tutti i tipi. Vasche di acqua calda e fredda. Zone relax con lettini riscaldati. Doccia solare. Usciamo da Catez all’ora di cena quindi tornando a Brezice e ci fermiamo a mangiare al ristorante dell’hotel Splavar. Ottima e abhondante cena di pesce e vino bianco locale ( € 50).
Quinto giorno: Rogaška Slatina
Lasciamo Brezice per recarci a Rogaska Slatina al Grand Hotel e Terme di Rogaška, famose per le sue acque sorgive termali minerali con un alto contenuto di magnesio. La prenotazione prevede una notte con trattamento di mezza pensione e accesso gratuito alla piscina termale e all’area sauna a € 149. L’entrata e il parcheggio è presso l’hotel Strossmayer. La stanza è molto bella, grande e pulita. L’Hotel fornisce anche l’accappatoio. La piscina termale con getti d’acqua massaggianti risulta però un pò piccola e la temperatura non supera i 31 gradi; l’area saune non è grande ma ha tutti i tipi di sauna, vasche per massaggio circolatorio, zone riposo. All’interno del centro medico è possibile bere (a pagamento, € 2) le famose acque minerali delle sorgenti Stirya e Donat MG. Comunque l’hotel fa trovare in stanza una bottiglia di acqua in omaggio. La cena è a buffet; molta scelta ma niente di eccezionale.
Sesto e settimo giorno: Lubiana
La colazione dell’hotel è a buffet e a differenza della cena è eccezionale, soprattutto per chi ama il salato. Lasciamo Rogaska Slatina in macchina, in direzione della capitale della Slovenia. Abbiamo prenotato due notti con colazione (30 e 31 dicembre) all’Hotel Park, Tabor 9 (€ 250). Il centro storico di Lubiana è pedonale e tutte le strade intorno sono a pagamento, pertanto paghiamo 10 euro al giorno per il parcheggio dell’hotel. Le camere dell’hotel Park sono distribuite su 12 piani.Attenzione a non prendere le stanze dell’undicesimo perché al piano superiore c’è la sezione ostello, con camerate piene e quindi rumorose. La colazione è a buffet. Lubiana nel periodo natalizio è bellissima: luci e decorazioni addobbano il centro storico, il castello, gli alberi lungo il fiume. Concerti per tutti i gusti in quattro piazze della città. Immancabili mercatini natalizi con prodotti artigianali ed enogastronomici. La maggior parte dei luoghi di interesse turistico sono situati nel centro storico e lungo le rive del fiume Lubiana, pertanto sono tutti visitabili a piedi. Il castello, domina la città dall’alto; la funicolare facilita la salita. Sulla riva sud-occidentale si trova il Museo Municipale, più a nord-ovest c’è il Museo Nazionale e di fronte, diagonalmente, c’è il Museo di Arte Moderna, dove ogni due anni, in estate, si svolge la Biennale Internazionale di Arti Grafiche. Nella Città Vecchia ci sono poi altri musei, università, chiese barocche, edifici storici, ponti originali (Triplice Ponte, il Ponte degli Artigiani e il Ponte dei Draghi tra i più conosciuti) molto diversi tra loro, belle viuzze. Il Parco Tivoli si trova nella zona nord-occidentale della città ma occorre una bici per visitarlo, è immenso. Consiglio vivamente un giro al Centro Culturale Autonomo Metelkova Mesto nel quartiere Tabor dove, dal 1991, al posto di una caserma dell’esercito jugoslavo, è nato un luogo dove si sono espressi gli artisti della capitale slovena e quelli internazionali. Metelkova, oltre ad ospitare mostre, eventi e concerti, offre asilo a chi ne ha bisogno. Speriamo resista, perché diverse volte ha rischiato lo sgombero. Accanto a Metelkova c’è anche un ostello molto particolare, il Celica, ricavato da un ex carcere. Ogni stanza è stata progettata e decorata da un artista diverso. Non ho alcun ristorante da segnalare, poiché abbiamo consumato i pasti perlopiù in piedi, nei chioschi, alternando insaccati vari di maiale a cibo più sano. A chi interessa la cucina vegana, ad esempio, consiglierei Picnic (trubarjera cesta) dove abbiamo mangiato buone zuppe a € 2,50 e panini con seitan e verdure. Decidiamo di festeggiare il Capodanno in giro per la città, in particolare a Francoske revolucije dove si esibivano 4 gruppi rock locali (tra questi un gruppo storico sloveno, i Demolition Group). Brindiamo al nuovo anno sotto i bei fuochi d’artificio sparati dal castello.
Ottavo giorno: Trieste
Partiamo dopo colazione da Lubiana per Trieste. Prima di andare in albergo passeggiamo sul lungomare di Miramare, passando per Barcola da cui si vede il Faro della Vittoria. Il Castello Miramare, residenza di Massimiliano d’Asburgo (fratello dell’imperatore Francesco Giuseppe) è bellissimo ed è all’interno di una riserva naturale gestita dal WWF di 22 ettari. Soggiorniamo al Nuovo Albergo Centro in via Roma 13 (stanza con bagno 59 euro). È un b&b nel centro di Trieste con un buon rapporto qualità prezzo. La stanza e il bagno sono grandi e puliti. In serara passeggiamo ancora al centro di Trieste, andiamo al cinema e infine ceniamo al ristorante Le Mille e una Notte (cucina tunisina) in via XX Settembre. Il giorno successivo, riconsegnata la macchina al porto, andiamo a via del pane n. 8 per fare acquisti nel negozio di prodotti alimentari locali molto ricercati e biologici. Infine ci rechiamo a piedi alla stazione per prendere il treno di ritorno. È stato un bel viaggio. La prossima volta intendiamo venire in bicicletta, magari in estate. La Slovenia è piena di tratte ciclabili. All’ufficio informazioni turistiche abbiamo preso mappa e guida delle ciclabili slovene. Le informazioni sono comunque fruibili sul web (www.slovenia.info).