Slovenia. Orsi, natura e non solo
Giorno 1 Viaggerò in macchina (partendo dalla provincia di Torino) e per sfruttare al meglio i pochi giorni a disposizione decido di partire molto presto in modo da non trovare troppo traffico e poter arrivare a destinazione intorno all’ora di pranzo, avendo così già a disposizione mezza giornata per iniziare a visitare la zona. La meta è il paesino di Markovec, all’interno del Notranjski Regijski Park, dove ha sede Slovenian Bears e si trovano le strutture di pernottamento gestite da Miha Mlakar insieme ai suoi collaboratori. Prima di passare il confine ho dovuto però procurarmi la vignetta per poter viaggiare sulle autostrade in Slovenia (l’ho acquistata all’autogrill di Gonars). Giunto a Markovec, a causa di un problema dovuto ad alcuni lavori sulla strada di collegamento tra le due vallate, il proprietario mi dirotta in una struttura ricettiva alternativa (il Kulturno Turistični Center – KTC), nel paese di Hrib – Loški Potok che dista pochi chilometri ma si trova nella valle adiacente. Dopo essermi sistemato in stanza decido di fare un piccolo tour intorno nella zona in parte a piedi e in parte con l’auto per esplorare un po’ l’area prima di rientrare in albergo per la cena.
GIORNO 2 Il secondo giorno sarà diviso in due parti, la mattinata sarà dedicata a visitare le zone nei dintorni del paese mentre il pomeriggio sarà interamente dedicato alla fotografia. Dopo colazione decido quindi di uscire per fare una bella passeggiata nei prati e nei boschi che circondano i paesi di Hrib – Loški Potok e Retje per sgranchirmi un po’ le gambe e godermi i colori e gli odori sloveni. Rientrato in albergo, dopo un veloce pranzo ho appuntamento con Lenart che accompagnerà me e gli altri fotografi al capanno fotografico. L’avventura con gli orsi inizia subito nel migliore dei modi in quanto, già durante la camminata di avvicinamento al capanno, un orso fugge poco distante da noi anche se non riusciamo a vederlo a causa della vegetazione. Con ancora l’adrenalina del mancato avvistamento prendo possesso della mia postazione e inizio a montare tutta l’attrezzatura fotografica. Appena il tempo di predisporre il tutto che già compaiono i primi orsi nell’area antistante il capanno. Si tratta di una femmina con due cuccioli che ci allieteranno della loro presenza per circa un’ora prima di sparire nuovamente nella vegetazione. Appena il tempo di riprendermi dall’emozione che arriva un giovane orso di circa 1-2 anni che per qualche minuto si aggira davanti ai nostri occhi molto circospetto prima di addentrarsi anche lui nella vegetazione e ricomparire qualche minuto più tardi, attraversando nuovamente l’area in direzione opposta. Qualche decina di minuti e tornano nuovamente la femmina coi cuccioli che si soffermano per una mezz’oretta ancora, prima di andare via del tutto. Il tempo di una nuova breve apparizione del giovane orso di prima ed ecco che sulla sommità della collinetta, poco prima del tramonto compare un esemplare maschio adulto, giunto per controllare il suo territorio. Ormai il sole è tramontato e la luce inizia a scarseggiare quindi è giunto il momento di rientrare in albergo per cenare e andare a ricaricarsi in vista della giornata successiva. Per essere il primo giorno direi che 5 orsi a più riprese è veramente un bel risultato e posso definirmi soddisfatto.
GIORNO 3 Anche il terzo giorno sarà diviso in due parti, la mattinata la dedicherò a visitare i paesi nei dintorni mentre il pomeriggio sarà nuovamente interamente dedicato alla fotografia. Dopo colazione decido quindi di uscire per recarmi a visitare il Castello di Snežnik (Graščinski kompleks Snežnik) nel territorio del Comune di Loška Dolina. Si tratta di un castello inserito in un bellissimo parco nel quale sono presenti una serie di percorsi pedonali per tutti i gusti. Così come nel giorno precedente, anche oggi, dopo un veloce pranzo ho appuntamento con Lenart che accompagnerà me e gli altri fotografi ad un nuovo capanno fotografico. Questa seconda avventura fotografica è stata un po’ meno ricca di avvistamenti in quanto si è presentato solamente un orso in tutta la giornata, un maschio adulto che, molto circospetto e sospettoso si è palesato nell’area antistante il capanno per due volte. Al tramonto iniziamo il rientro in albergo per quella che sarà l’ultima notte in questa area, prima di spostarmi più a nord in direzione Lubiana.
GIORNO 4 Conclusasi l’esperienza fotografica con gli orsi inizio la parte di vacanza più turistica e classica. Dopo aver fatto una bella colazione lascio l’albergo e inizio a dirigermi verso nord, in direzione Lubiana. Prima di raggiungere la capitale ho previsto però una sosta per visitare le Grotte di Postumia (Postojnska jama) e il Castello di Predjama (Castel Lueghi) che si trova a poca distanza dalle grotte. Inizio dal castello visto che, avendo letto recensioni non particolarmente positive sulla visita dell’interno, mi limiterò a visitare la parte esterna per fare qualche fotografia. Dopo il Castello è la volta delle grotte (ho prenotato il biglietto online per il tour delle 11). Il tour delle grotte dura circa un paio d’ore (consiglio di vestirsi in maniera adeguata perché la temperatura all’interno si aggira sui 10°C tutto l’anno) ed è distinto in due parti. La prima parte, di circa 3,7 km, si svolge sul trenino che ci accompagnerà nel cuore delle grotte da dove inizierà la seconda parte del tour, quella a piedi, lungo un percorso guidato di circa 1,5 km all’interno delle varie “sale”. Grazie all’audioguida in lingua italiana è possibile scoprire la storia di questo complesso e le varie vicissitudini che hanno portato alla sua formazione. Una volta concluso il percorso guidato si riprende il trenino che ci accompagna fino all’uscita. Da Postumia ho poi proseguito in direzione Lubiana, per raggiungere la Guesthouse dove pernotterò per due notti, la (Gostilna Stari Tišler), a 10 minuti a piedi circa dal centro. Dopo aver fatto l’accettazione e aver depositato i bagagli ho portato l’auto nel parcheggio vicino la stazione che, anche su consiglio della proprietaria della Guesthouse, è risultato essere il più economico della zona (8€ al giorno – perché a Lubiana i parcheggi non sono propriamente economici). Lubiana è infatti una città molto piccola e si gira comodamente a piedi senza troppi problemi. Dopo aver concluso queste incombenze posso finalmente fare un primo giro per prendere confidenza con la città. La prima zona in cui mi reco è il centro storico, la Old Town, una zona pedonale dove risiedono la maggior parte delle attrazioni di Lubiana. In quest’area infatti ho potuto ammirare il Ponte dei Draghi (Zmajski most), il Ponte dei Macellai (Mesarski most) con tutti i lucchetti tipo Ponte Milvio a Roma, il Ponte Triplo (Tromostovje), un ponte diviso in 3 parti, la Cattedrale san Nicola (Stolnica svetega Nikolaja), il Municipio (Mestna hiša), la Piazza mercato, Piazza Prešeren e la Chiesa Francescana (Frančiškanska cerkev). Dopo aver percorso tutta la Old Town ed essermi gustato una piacevole birra fresca (la Slovenia è il primo paese che visito dove nei locali la birra costa meno dell’acqua!!!) ho deciso di allargare la mia passeggiata lungo le vie della città e le sponde della Ljubljanica visitando così le antiche mura romane, la piazza del congresso (Kongresni Trg) col relativo parco e il Palazzo di Giustizia (Okrajno sodišče v Ljubljani) prima di rientrare alla Guesthouse per cenare. Dopo una così lunga passeggiata per cena mi concedo un lauto pasto a base di piatti locali, accompagnati da una bella birra anch’essa locale (la Union, che è prodotta proprio a Lubiana). Inizio il mio pasto con una saporita zuppa di funghi alla quale segue una doppia porzione di gulash (il tutto a meno di € 15,00). Dopo la cena, per digerire, mi reco nuovamente in centro per una bella passeggiata tra e vie della città, lungo la Ljubljanica e nell’Old Town, per assaporare la città anche di notte, prima di rientrare per un sonno ristoratore.
GIORNO 5 Il secondo giorno a Lubiana, dopo una colazione super abbondante nella struttura dove alloggio, lo inizio con una visita al quartiere artistico della Metelkova prima di dedicarmi alla visita del Castello (Ljubljanski grad) e del suo Parco. Per raggiungere il Castello, ubicato sulla collina che sovrasta la città, ho approfittato della funicolare in vetro che dalla piazza del mercato sale fino in cima (il costo della funicolare è compreso nel biglietto di ingresso al Castello). Nonostante la mia diffidenza a visitare i castelli internamente (spesso li trovo delle ricostruzioni un po’artefatte) devo ammettere che quello di Lubiana è veramente interessante, senza troppi arredi ma ricco di particolari architettonici e storici di rilievo. Particolarmente interessante è stato salire sulla torre, mediante una scala a chiocciola a doppia rampa che si interseca in un unico corpo scala (per intenderci c’è una rampa per la salita e una per la discesa), per poter ammirare la città dall’alto. Concluso il tour mi sono quindi recando nel parco che si trova intorno al castello per una bella passeggiata immerso nel verde con vista su vari scorci della città e rifocillarmi un po’. Nel pomeriggio prima ho deciso di visitare il Parco Tivoli (Park Tivoli), un enorme polmone verde nella parte est di Lubiana e successivamente mi sono spostato ancora una volta nella Old Town per cercare nuovi scorci ancora non esplorati e fare un po’ di acquisti. Per la cena mi sono nuovamente affidato alla cucina della Guesthouse bissando la zuppa di funghi della sera precedente seguita da un’abbondante porzione di arrosto di maiale con patate (anche questa volta con meno di € 15,00).
GIORNO 6 Oggi il programma prevede di spostarsi ancora più a nord nella zona di Bled. Dopo aver fatto un’abbondante colazione ed aver recuperato la macchina parto quindi alla volta della prima meta di giornata, la cascata della Savica (Slap Saviza) situata nella zona di Bohinj, a pochi Km dal lago. Si tratta di una meravigliosa cascata raggiungibile (al costo di € 3,00) salendo lungo un percorso a scalini all’interno di un bellissimo bosco. È una salita non molto impegnativa e la vista ripaga sicuramente dello sforzo fatto. Dopo la cascata sono tornato indietro fino all’abitato di Bohinj e al suo omonimo lago dalle acque chiarissime. Qui mi sono concesso una bella passeggiata per esplorare un po’ l’area del lago e osservare le numerose imbarcazioni che lo solcavano, prima di concedermi un sostanzioso pasto in uno dei tanti locali presenti (ottima la Bled cake, una specialità della zona). Concluso il pasto sono ripartito alla volta di Bled, raggiungendo la mia sistemazione per la notte, un affittacamere (Dolar Rooms) a 10 minuti a piedi dal lago. Il tempo di sistemare i bagagli e mi metto in movimento verso il lago per quello che sarà un pomeriggio che metterà a dura prova le mie povere gambe. Giunto sulla sponda del lago, dopo una breve osservazione della zona, con il famoso isolotto e il castello che, dalla sponda opposta sovrasta il tutto, mi incammino per la prima parte della mia avventura. Il primo obiettivo che mi prefiggo infatti è di compiere il giro dell’intero perimetro del lago (circa 6 km). Si tratta di una passeggiata lungo lago che permette di osservare ogni scorcio di quest’area e dell’isolotto che si trova nel mezzo. Durante questo percorso decido inoltre di salire fino al Castello (Blejski grad) nella speranza di poterne osservare meglio la struttura. Purtroppo in questo caso senza entrare non è possibile osservarne molto quindi mi tocca ridiscendere mesto mesto per riprendere il giro del lago. La stanchezza inizia a farsi sentire e il pomeriggio volge quasi al termine ma c’è ancora un posto da visitare, il belvedere di Mala Osojnica dal quale è possibile osservare il lago e la zona circostante da un’altezza di circa 685 m s.l.m., dopo aver percorso un sentire abbastanza impegnativo che dalle rive del lago si inerpica nel bosco. Purtroppo nel corso del mio tour sulle rive del lago non mi ero accorto dell’imbocco del sentiero e l’ho sorpassato quindi, dopo aver chiesto informazioni, scopro di dover percorrere nuovamente circa 1,5 km per raggiungerlo e iniziare la salita. Arrivo in cima abbastanza stanco ma la vista che mi si offre ripaga sicuramente dello sforzo. Dopo essere nuovamente sceso al lago, per riprendermi un po’ della fatica mi concedo un aperitivo seduto sulla riva prima di tornare in camera a recuperare le forze per l’ultimo giorno di vacanza
GIORNO 7 Oggi come detto è il mio ultimo giorno in Slovenia prima di rientrare in Italia e decido di sfruttarlo il più possibile. La prima tappa, non lontana da Bled, è la gola del Vintgar (Blejski vintgar). Si tratta di un meraviglioso percorso all’interno di una gola, per circa 1,6 km situato nel Parco naturale del Triglav. Lasciata la macchina nel parcheggio a pagamento (€ 5,00) mi avvicino alla cassa per acquistare il biglietto (€ 10,00) e mi incammino. Il percorso è a senso unico quindi, una volta giunti in fondo, è possibile scegliere tra due diversi tracciati per rientrare al parcheggio. Io, su consiglio della signora che mi ha fatto il biglietto all’ingresso, ho optato per il sentiero panoramico, meno difficoltoso e un po’ più lungo ma decisamente caratteristico con scorci su tutta la zona circostante. Recuperata la macchina mi avvio verso sud (per tornare in Italia dovrò nuovamente arrivare nei pressi di Trieste) alla volta della Valle del Rio dei Gamberi (Rakov Škocjan Valley), detta anche valle di San Canziano nel comune di Circonio (Cerknica). Si tratta di pittoresca vallata carsica sorta dal cedimento del soffitto di una grotta, nella quale è possibile, attraverso un percorso di circa 2,5 km (da percorrere andata e ritorno dal Piccolo ponte naturale al Grande ponte naturale) osservare una serie di ponti naturali e di grotte, frutto dei processi geologici di milioni di anni, accompagnati dalle varie tabelle informative che raccontano della vita che si svolgeva in passato in queste aree. Purtroppo la vacanza volge al termine ma prima di ripartire voglio ancora concedermi una visita al Lago di Circonio (Cerkniško jezero). Si tratta di uno specchio d’acqua carsico stagionale la cui dimensione varia a seconda delle precipitazioni ed è un’importante riserva naturale per molte specie animali, soprattutto per la nidificazione di numerose specie di uccelli. Passo la seconda parte del pomeriggio passeggiando in quest’area nella speranza di poter scattare ancora qualche foto ma la fortuna questa volta non mi sorride quindi non mi resta che mettermi in macchina e prepararmi al lungo viaggio di rientro.
Non c’è che dire, quella in Slovenia è stata veramente un’esperienza particolare e ricca di spunti nonostante fosse un viaggio in solitaria e sia stato organizzato in poco tempo. Mi restano ancora parecchie zone da visitare e credo proprio che ci tornerò in futuro.
CONSIGLI
Vignetta: per viaggiare sulle autostrade slovene è necessario acquistare l’apposita vignetta. Ne esistono di vario tipo a seconda della durata (settimanale, mensile…). La potete acquistare all’autogrill poco prima del confine o alla frontiera. Biglietti: personalmente ho acquistato tutti i biglietti per le varie visite on-line. In alcuni casi ho così risparmiato qualcosa a livello di costi (ad esempio alle Grotte di Postumia) e evitato tutte le code all’ingresso risparmiando un sacco di tempo. Un ultimo consiglio che posso darvi se deciderete di visitare Lubiana è di non limitarvi a visitare solamente il centro storico dove hanno sede gli edifici e i luoghi più famosi e conosciuti, ma di avventurarvi anche all’interno delle vie meno conosciute in modo da poter scoprire meglio gli scorci, le usanze e le atmosfere della città e di chi la popola.