Balkan car tour
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“Hope to meet you again!”, dissi ad Ada, una mia couchsurfing host che conobbi ad Irkutsk, Siberia Lago Bajkal, nell’agosto 2017. “We will” rispose…
Nel febbraio di quest’anno la coinvolsi nella mia avventura in terra balcanica: terra di conflitti etnici, religioni, odii atavici che hanno originato il termine “Balcanizzazione” e che potrebbero aiutarmi a capire l’Europa che verrà.
Questo è un rarissimo viaggio con partenza dalla mia città interamente in macchina, vedremo che ne viene fuori.
ITINERARIO
20 aprile: partenza da Genova, arrivo a Mogliano Veneto.
21 aprile: Visita Venezia- Gorizia- arrivo a Lubiana
22 aprile: Visita Lubjiana- arrivo a Zagabria
23 aprile: Visita Zagabria-freewalking tour Drazen Petrovic Museum
24 aprile: Arrivo a Banja Luka
25 aprile: Banja Luka
26 aprile: Partenza per Sarajevo
27 aprile: Misfortune tour-partenza per Belgrado
28 aprile: Visita Belgrado.freewalking toou, museo dell’esercito
29 aprile: partenza per Kosovo, Pristina
30 aprile: Monastero Pec-Mitrovice bridge- Pristina
01 maggio: Enclave Serba di Strpce- Skopje, Macedonia
02 maggio: Lazarapole-Lago Orchid
03 maggio: Lago Orchid-Ovest Macedonia-partenza per Metheora
04 maggio: Metheora-partenza per brindisi da Igoumenitsa
05 maggio: Latiano (BR)-Buriano (GR)-Genova
COSTI
Andando con la macchina propria molto contenuti. Si può dormire in ostello con 10€, oppure un discreto miniappartamento per circa 30/40 € a notte. Benzina meno cara che in Europa, colazionepranzocena, pantagruelici, fra i 3/20€
Trghetto grimaldi grecia-italia 115 con macchina.
20 Aprile: partenza da Genova, arrivo a Mogliano Veneto (444 km 8 ore causa traffico)
L’accordo era prendere Ada all’aeroporto di Bergamo per le 17.00 ma, lungo la strada, la spia della mia Audi A3 segnala: manca liquido refrigerante! L’avevo fatta revisionare per questo lungo viaggio alcuni giorni prima: tutto ok, disse il meccanico! Ogni 20km devo ripienare la vaschetta e complice il traffico bestiale del venerdì pomeriggio in tangenziale a Milano, dopo circa 50 km così percorsi, chiamo mio padre e gli chiedo di portarmi la sua Idea e prendersi la mia… Il piano è andare a BG a recuperare Ada dopo che si è fatta un viaggio di 15 ore dalla Siberia, jet lag di 6 ore e permettere al mio vecchio di arrivare a Milano. Alle 19,30 ecco sbucare mio padre dall’uscita di Cologno Monzese, dopo anche lui si è scoppiato una coda spaventosa, era partito alle 16,45… classico cazziatone paterno sul perché viaggio invece che starmene a casa e risparmiare soldi, lo fotografo con la carta d’identità e faccio firmare il foglio di delega alla guida della sua auto visto che espatrio. Arriviamo a Mogliano Veneto (Hotel Casa Giò, 42€ la notte) e crolliamo non prima che Ada mi ha dato i suoi regale: salame, tazza per il Tè e..vodka!
21 Aprile: Visita Venezia – Gorizia- arrivo a Lubiana (227 km, 2,5 ore)
Sveglia alle 9, colazione con conversazione no global con il proprietario del B&B e poi direzione Venezia. Consiglio, se non volete spendere 50€ al parcheggio del Tronchetto. Andate al parcheggio esterno gratuito del centro commerciale “La Piazza” di Favero Veneto. Lì prendete autobus 19 ed in venti minuti siete a Piazzale Roma. Per visitarla insieme alle isole abbiamo comprato il daily ticket illimitato bus e vaporetti, per 20€, molto conveniente. L’impatto di Venezia su Ada è sbalorditivo..si mangia tutto con gli occhi… giro a piedi sino a San Marco, poi Murano, Burano, foto al tramonto e partenza per Gorizia. Lì ci fermiamo a mangiare la pizza. Ada mi dice che a pranzo non mangia nulla, ordina la pizza e pretende di bere un espresso con essa… orrore! Le spiego che non si usa, mi dice che beve solo coffee, forse lunghissimo come l’americano. Cena terminata, e partiamo per Lubjana. Hotel EMA HOUSE 45€.Un po’ rumorosa la stanza.
22 Aprile: Visita Lubjiana – arrivo a Zagabria (140 km 2 ore)
La svegli è funestata da una notizia terribile: la mamma di Ada è stata ricoverata per un attacco di cuore! Prenotiamo il primo volo disponibile, sfortunaccia incredibile. L’accompagno all’aeroporto e proseguo da solo. Centro di Lubjana, molto carino, con i tre ponti, il fiumiciattolo… e poi il castello, dove i soldati italiani furono tenuti prigionieri poi al museo di storia: e lì comincio ad incazzarmi realizzando di essere nei Balkani. C’è una mostra sul 70° anniversario del trattato di Duso, che sancì la divisione italia-jugoslavia, trattenendo Trieste grazie agli americani, ma cedendo Istria e Dalmazia. Vedere la tragedia delle foibe relegata in un pannello.. beh, sul finire si parla della guerra dei sei giorni, in cui la Slovenia salutò Belgrado. Due parole su questo tema: la Slovenia è sempre stata considerata parte dell’Europa, non dei Balkani… per cui Milosevic non battè ciglio, a differenza delle altre nazioni. Alle 16.00 partenza per Zagabria, con arrivo alle 19. Camera privata al City centre Dream Place, centrale per 40€ a notte. Giro nel piccolo ma curatissimo centro, e poi letto.
23 Aprile: Visita Zagabria-freewalking tour Drazen Petrovic Museum
Di primo mattino colazione in piazza San Marco, poi free spirit walking tour, interessante ma con polemica nazionalista sulla Dalmazia. Nella piazza del vecchio quartiere, sul tetto della chiesa sono rappresentate le tre bandiere: Slavonia, Dalmazia e Zagabria. A beneficio del gruppo internazionale ricordo che la Dalmazia è stata italiana dal 1920 sino al 1945, dopo il dominio della Serenissima e che i Titini massacrarono e cacciarono i nostri connazionali. La guida ammette gli eccidi ma ricorda che la Dalmazia è stata sempre croata sin dal x° secolo. Ora capisco il significato della Balcanizzazione: non puoi vincere con loro. I romani dominarono la Dalmazia? Sì ma l’uomo di Neanderthal era croato della Dalmazia! Lì vicino c’è la residenza del primo ministro Croato e nel 1991, fu bombardato dall’aviazione jugo serba. Tudjman scampò per miracolo, nel tour delle 15.00 è incluso anche il museo della guerra che visiterò domani mattina. Fine del tour e giro veloce nel bel mercato, spendo pochi euro nel museo più stupido al mondo, quello delle Broken Relationship e con il BUS 12 vado a rendere omaggio ad un grande del basket mondiale: DRAZEN PETROVIC. Se siete appassionati non potete perderlo. Al rientro in centro visito la cattedrale, simbolo del collaborazionismo cattolico con il fascismo, ma la facciata è grandiosa! A cena faccio un “hang out” con altri couchsurfers. Irena, la organizer, conosce tutte le persone e i pr di ogni bar al che Warren, un ragazzo simpaticissimo di Boston, conclude insieme al sottoscritto che Zagabria ha meno dei suoi 1,2 milioni di abitanti dichiarati, a questo punto per motivi di marketing dicono che ha il 25% della popolazione croata!
24 Aprile: Arrivo a Banja Luka (188 km 2,15 ore)
Alle dieci sono già dall’ingresso del Memorial centre of the rocket attacks on Zagreb (piccolo museo della guerra), interessante se vi piace l’argomento. Circa 40 minuti la visita, poi prendo macchina ed in meno di tre ore raggiungo il paradiso in terra: Banja Luka. La lonely planet recita: c’è una leggenda che riguarda BL, dicono che ci siano sette donne ogni uomo. Poi aggiunge, chi va lì lo conferma! Incluso il sottoscritto..la quantità di modelle vestite come modelle è mostruosa… cmq alle 14,30 mi incontro con Djordje, il mio host di CS, ragazzo di 26 anni, davvero generoso e spontaneo, insieme ad altri guests: un ragazzo locale, una ragazza tedesca ed un polacco che si erano incontrati in un’università ucraina per un erasmus. Facciamo sosta alle caldanelle, grandi parole ma anche qui, come in Croazia il ping pong sul passato è lo sport nazionale. La guerra di venti anni fa? E voi che fate in Catalogna? E se la Sicilia si staccasse? Djordje, lascia perdere… poi sosta in centro con cena dove per cinque zuppe, piatti di carne e cinque birre pago appena 20€. A mezzanotte mi obbligano a fare la pizza a casa di Djordje, casa di campagna in mezzo al nulla. Fantastico.
25 Aprile: Banja Luka
Salutato il papà di Djorge, che zappa la terra, andiamo a visitare un canyon: la strada ed il sentiero mi ricordano i percorsi delle truppe paramilitari, tanto sono impervi, ma la vista dall’alto è mozzafiato! In macchina poi andiamo a visitare il monastero locale of St Elijah poi visitiamo delle cascatelle dove ci sono dei mulini in funzione: frittelle fresche subito ordinate! é stato un gran bel tuffo nella natura…rientro alla spa, cazzeggio e poi visito il centro di BL ed il suo museo: molto interessante e concentrato sulle atrocità Ustasha Croate della seconda guerra mondiale ma cieco sugli ultimi 25 anni…too recent, mi dice un’impiegata del museo. Terminata la visita giro i bar della città, che hanno quell’atmosfera turca, pieni di ragazze modelle, alcune benevolenti verso gli stranieri: 5 numeri di cellulare recuperati. Ritrovati gli amici Adam e Djorge passiamo la serata, un mercoledì, nei locali che pullulano di ragazze davvero meravigliose… ubriaco delle visioni andiamo a dormire, ma sicuramente tornerò.
26 Aprile: Partenza per Sarajevo (210 km, 4 ore)
Sveglia alle 10.00, accompagno Adam in città e mi dirigo verso Sarajevo. Vi segnalo che pochi km di POTOKIM CKE, (non sono sicuro del nome) c’è una gola con scenari spettacolari! Lungo il tragitto sosta per pranzare e comincio ad ingrassare: nei balkans il cibo è ottimo ma le porzioni sono per bisonti…altre 3 hore e sono a Sarajevo, hotel Bentasa (31,5€ a notte), all’estremità del centro storico. Già lì respiro i racconti della guerra che accadde in piena Europa: il titolare racconta di quando giocava con suo fratello, di fronte alla lroo casa e sentì un “shhhhhhhh”: era un proiettile di un cecchino che sfiorò i loro volti e si conficcò nella parete esterna di casa, Oggi è un ricordo. Pazzesco. Il primo assaggio con la città è gradevole, davvero cosmopolita e dove le diverse religioni hanno convissuto e lo fanno tuttora in modo pacifico. Visito il mitico posto dove l’arciduca Ferdinando venne assassinato: durante il suo tour già due granate erano andate a vuote ma il suo autista, anziché cambiare itinerario seguì quello originale in bocca a Gvro Plicic, serbo. Sul tardo pomeriggio visito la mostra sul massacro di Tuzla Gallery 11/07/95, vicino alla chiesa cattolica, in centro. Fatto tardi ceno e ronfata.
27 Aprile: Misfortune tour-partenza per Belgrado (384 km, via Doboj e autostrada 6 ore)
Alle 10.00 ritorno alla mostra, completo la visita, molto interessate e partecipo, 35€, perché da solo al misfortunetourguide: l’agenzia è di fronte al luogo dell’assassinio dell’arciduca. L’autista ed ex veterano racconta la sua esperienza attraverso un percorso di tre ore fra lo sniper alley, il luogo delle olimpiade che iniziarono con la prima nevicata nella notte precedente, i tre”dei aiutarono, o la vista del cimitero con tompe di Mussulmani, Cattolici ortodossi ed Ebrei. Infine la visita al tunnel dell’aeroporto, assediato dalle truppe del generale Mladic. Avevo 24 ani ai tempi dell’assedio e ricordo bene tutto il periodo. Ricordo alla guida che il presidente francese visitò la città, ma lui di rimando: alla conferenza stampa disse che era tutto a posto! Perchè? Pare che durante la seconda guerra mondiale egli fosse stato aiutato da una ragazza serba durante la sua prigionia in mani tedesche o qualcosa di simile… ma pensa te! In ogni caso già l’ectoplasma chiamato Europa era assente, forse perché erano assediati i mussulmani, ma Bono Vox fu straordinario. Ultima visita alla mitica fabbrica ella birra la cui sorgente dissetò gli abitanti e poi parto per Belgrado, circa 5 ore di viaggio. Arrivato nell’apartment hotel Agasi (31e a notte), mi raggiunge una collega Serba della mia Banca, Ivana. Mi fa fare un bel giro per la città che pullula di vita e gioventù, si percepisce la voglia di riscatto, davvero godibile.
28 Aprile: Visita Belgrado. Freewalking tour, museo dell’esercito
Alle 10.00 parte il free walking tour, di fronte all’Hotel Mosca, dove si ritrovano i collezionisti di figurine Panini, incredibile. La guida, conosciuta su Couchsurfing, è Nikolay messo subito alla prova con le mie domande su Milosevic, Mdladic… nulla da fare siamo nei Balkani. Visti punti principali passiamo anche dal quartiere “Bohemienne”. Al termine mi reco presso la fortezza, dove c’è il monumento ai francesi che aiutarono i serbi durante la seconda guerra mondiale e visito il museo dell’esercito: 90% dedicato alla storia serba, e il resto alla guerra in Kosovo e ai bombardamenti della Nato del 1999, che schiantarono Milosevic… grande orgoglio serbo! Pomeriggio relax e nottata per locali, Belgrado davvero spettacolare…
29 Aprile: partenza per Kosovo, Pristina (359 km, 6 ore)
Un aspetto nefasto dei nostri tempi è il “politically correct”: Google maps non fa passare dalla Serbia al Kosovo direttamente, in quanto la prima non riconosce la seconda, con l’effetto che consiglia dei giri mostruosi tramite il Montenegro per esempio… mentre il mio mitico garmin no, e così risparmio un sacco di tempo!
Da Belgrado vado verso sud, attraverso la città stabilimento dell FCA e poi vedo Studunica Unesco, svolto ma la strada è pesante e vedo Zica che è cmq interessante. Non avessi seguito le indicazioni del foreign office e della Farnesina avrei continuato verso il monastero di Studenica e poi entrato a Novi Pazar, la zona serba del Kosovo. Così entro da Merdare e perdo un sacco di tempo. Il Kossovo, stato mussulmano, ti accoglie con tonnellate di cemento, centinaia di autolavaggi ed un botto di cimiteri di auto: magari lì c’è la vostra auto rubata!Hotel Town di Pristina (13€ a notte), parcheggio notturno per 2€ e notte.
30 Aprile: Monastero Pec-Mitrovice bridge- Pristina
Partenza per il monastero di Pec, per le 10.00 e dopo 1,5h arrivo in questo luogo sacro per I serbi ma in territorio Kosovaro. L’ingresso è controllato dalla polizia Kosovara che ha sostituito la KFOR dal 2013. Il luogo è intriso di religiosità, lo visito con l’audio guida e con una suora che gentilmente mi assiste: mi spiega dei legami fra Nicola II° sepolto a Bari e la Chiesa Ortodossa. Chiedo come se la passano: male, mi rispondono! Mi rimetto in moto direzione Mitrovica, ma prima mangio a Zorkal, dove nei pressi c’è uno spaventoso ecomostro… finalmente parcheggio nei pressi del contestato ponte: faccio due parole con i ns carabinieri che stazionavano come KFOR. Dicono che la situazione è calma ma basta un nulla per far detonare tutto. I lavori stanno procedendo, il ponte è attraversabile a piedi, ed entro il 2018 lo sarà con le macchine e questo è contestato perchè i serbi, dicono che “quelli” verranno in massa. Onestamente? Sto con i serbi. Per molti tutto facile, peace and love, multiculturalismo etc ma per chi ci vive sa che nulla potrà essere più come prima. E poi diciamocela tutta: l’occidente bastonò la Serbia in Kosovo per rimediare alla vergognosa assenza durante l’assedio di Sarajevo. La cosa bizzarra è che questi due quartieri sono collegati anche da un altro ponte, ed infatti dopo che lo si supera è un tripudio di bandiere rosse con l’aquila nera… ma i muezzin ti invitano per la preghiera islamica. La parte serba comunque venderà cara la pelle, questo è quello che mi dicono le persone con le quali ho parlato. Il rientro a Pristina è veloce, visito il monumento a Bill Klinton, al Newborn 2010 e poco altro.
01 Maggio: Enclave Serba di Strpce- Skopje, Macedonia (km 131 2,5 ore)
Oggi tutto chiuso, ma i Kosovari lavorano eccome… lungo la strada per Skojpe divergo verso la enclave serba di Strpvce. Via via che mi avvicino si vede la testimonianza di chiese abbandonate, ma al centro pare di essere a Belgrado. Faccio due parole con un giovane cadetto dell’accademia di Belgrado, dice che la situazione è calma ma che hanno subito un pogrom ed una ethnic cleasing. Cosa vorresti? “Freedom and I do not know”...siamo al confine con la Macedonia, opposti alla Serbia…sono messi male..Da lì prosieguo verso Skojpe, capitale di FYROM. Il quartiere turco è bello, inclusa la fortezza Il centro della città è pieno di monumenti nuovi che ricordano la Macedonia di Alessandro il grande, a me pare un po’ kitch. Il museo dell’olocausto è chiuso, ma visito la chiesa di una grandissima: MADRE TERESA DI CALCUTTA. Luxury apartment Premium Skojpe per 31€.
02 Maggio: Skopje – Lazarapole- Lago di Ohrid (km 138 – km 89 circa, 4,5 ore)
Oggi destinazione Ohrid, amena località al confine con l’Albania. Lungo il percorso attraverso il parco di Mavrovo e visito il tipico villaggio di Lazarapole: pare essere a Tiglieto (Liguria). Le case sono tipiche ma si popola solo di estate od i fine settimana, assaggio il cackcaval (caciocavallo) e il Surge. Cerco dei prodotti artigianali, nada, riprendo il viaggio, 2 ore ed arrivo nella splendida Ohrid, località di villeggiatura che vi consiglio per l’eccellente rapporto costi/benefici e per la ricchezza di storia che le appartiene.(Hotel Villarte 31€). Il centro è molto ben tenuto, ci molti negozi una bella Chiesa…consigliata vivamente.
03 Maggio: Lago Ohrid-Ovest Macedonia-partenza per Metheora (km 256 circa, 5 ore)
Racimolati 8 turisti, numero minimo per fare il tour privato e non quello di linea, per 20€ a testa, visitiamo la costa macedone ed i punti principali del lago, ma il plus è la guida/capitano: ci racconta che in passato Ohrid era un modello di tolleranza religiosa, gli rompo le scatole su FYROM: Former Yugoslavia Republic of Macedonia. Dice che nel 1912, la nazione fu divisa fra greci, bulgari, albanesi e serbi, stile Hong Kong per 100 anni, ma nel 2012 nulla accadde… nel momento in cui scrivo pare che la Grecia si sia calmata sa questo proposito. Visitiamo l’Isola degli asini, un villaggio ricostruito, mangiamo a base di trota ed all 17 siamo di ritorno. Prendo la macchina 4h di viaggio ed arrivo a Metheora, okkio al fuso orario di un’ora in più e la strada per arrivarci, davvero difficile negli ultimi 100 km!La cittadina è pulita, turistica ma già di notte Metheora (lassù in alto) è mistica.
04 Maggio: Monasteri Metheora-Igoumenitsa (km 170, 3 ore)
Ronfata di recupero e poi tour: 3,5 ore sono sufficienti, con la macchina. Ovviamente ideale alba/tramonto, ma questo passa il convento. Alcuni monasteri sono chiusi in certi giorni, ma lo spettacolo è offerto da fuori… pare di essere sospesi nel vuoto!Finito il tour mi trasferisco ad Igoumenitsa per l’imbarco serale.
05 Maggio: Latiano (BR)-Buriano (GR) – Genova (km 1083, 12 ore)
Il traghetto grimaldi sbraca a Brindisi in perfetto orario e vado subito a trovare mio zio ricoverato, purtroppo, in una struttura residenziale. Quando mi vede all’improvviso ha un sobbalzo. Poi passo a salutare mia cugina e mia zia in Latiano (BR), luogo materno. Rimpinzato come nella migliore tradizione pugliese, alle 15.00 parto e dopo circa 800 km arrivo alle 23.00 nel paesino maremmano che ha dato i natali a mio papà: Buriano (GR). Ritiro il prosciutto vinto da mio padre nel precedente romitorio e torno a Genova.
I Balkani, sono davvero gloriosi, con storie e odi pazzeschi, ho approfonditi molti aspetti tra i quelli Sarajevo, Cossovo e Serbia. Se pensate che si calmeranno siete fuori strada… il progetto della Gran Albania (fusione Albania e Kossovo), la Serbia, il nazionalismo croato… le mire mai sopite della Bulgaria sulla Macedonia… chissà cosa riserverà loro il futuro!
Next destination: Genoa-Helsinky by moto. Stay tuned!
Per qualsiasi cosa scrivetemi: petrocch@hotmail.com